LONDRA E PARIGI ADESSO CAPISCONO CHE GLI IMMIGRATI SONO UN PROBLEMA DELLA UE. CI VOLEVA CALAIS

Redazione

Quando si vive in prima persona una grossa emergenza allora poi si finisce col capire che i problemi vanno condivisi e afrontati insieme. La Gran Bretagna e la Francia, la prima che promise che non avrebbe accolto sul suo suolo nessuno dei disperati salvati nel Mediterraneo, la seconda che ha bloccato decine di migranti a Ventimiglia sugli scogli di Ventimiglia, assediate ora a Calais da migliaia di altrettanto disperati, si accorgono ora che il problema dell'immigrazione e' globale e deve essere affrontato da tutta l'Ue. E' quanto sostengono in un lettera scritta insieme i ministri dell'Interno di Gran Bretagna, Theresa May e di Francia, Bernard Cazeneuve: "Qeesta situazione non puo' essere considerato solo un problema dei nostri due Paesi. E' una priorita' sia a livello europeo che internazionale. Molti di coloro che a Calais stanno cercando di attraversare la Manica sono passati attraverso l'Italia, la Grecia o altri Paesi.
Questo e' il motivo perche' stiamo chiedendo agli altri Stati membri, e all'intera Ue, di affrontare questo problema alla radice" I due ministri, dimostrando scarso senso della realta', suggeriscono che la soluzione di lungo termine al problema sarebbe quella di convincere quanti vogliono raggiungere l'Europa in cerca di una vita migliore che "le nostre strade non sono pavimentate d'oro".




LONDRA: STUDIO RIVELA CHE IL FUMO PROVOCA LA PSICOSI

A.B.

Londra – Uno studio condotto dal King College di Londra e pubblicato sulla rivista Lancet Psychiatry, rivela che il fumo può aumentare il rischio di sviluppo di psicosi, schizofrenia e altre malattie. Lo studio ha rivelato anche che coloro che hanno malattie mentali sono soggetti che fumano. Si pensava che il collegamento fosse dovuto al fatto che il soggetto affetto da una patologia cercasse rifugio nel fumo, lo studio invece rivela la possibile connessione tra le due cose. Sono stati analizzati 290mila campioni e nei soggetti con psicosi c’è una propensione nel fumare e il fumo potrebbe essere proprio la causa del disturbo. James MacCabe, uno degli autori dello studio, ha detto che “Anche se e' sempre difficile determinare una connessione di causalita', i nostri risultati indicano che il fumo dovrebbe essere preso seriamente in considerazione come fattore di rischio per lo sviluppo della psicosi, e non liquidato semplicemente come una conseguenza della malattia”. Sono stati coinvolti nell’analisi 15mila fumatori e 273mila non fumatori ed è emerso che il 57% delle persone per un primo esame di psicosi era fumatore. Gli studiosi ritengono che vi sia un nesso tra fumo e dopamina, una sostanza che nel cervello umano fa vivere un emozione. L’ipotesi è che la nicotina aumenti il rilascio di dopamina e provoca quindi la psicosi. 



LONDRA: INTERA FAMIGLIA DI 12 PERSONE SI UNISCE ALL'ISIS

Redazione

Un'intera famiglia britannica di origine bengalese si e' unita ai terroristi dell'Isis in Siria dopo essere andata in vacanza in Bangladesh. Lo ha fatto sapere lo stesso apparato di comunicazione del Daesh (questo l'acronimo arabo) con un comunicato rudimentale di 500 parole. Tornando da Dacca dove appunto si trovavano in ferie, i 12 hanno fatto sapere di aver fatto questa scelta per vivere "in una terra priva di corruzione e di oppressione per le leggi fatte dall'uomo, una terra governata dalla shariah, le leggi perfette e giuste di Allah". La famiglia, il cui cognome secondo il Times e' Mannan, ha diffuso anche delle fotografie con il capofamiglia sorridente e la moglie completamente coperta, occhi a parte, dal niqab. Fra i 12 ci sono persone di tutte le eta', dai bambini molto piccoli fino a un anziano di 75 anni. La polizia di Luton, nel nord di Londra, ha confermato che la famiglia era volata verso il Bangladesh lo scorso 10 aprile e poi verso la Turchia lo scorso 11 maggio. Da Istanbul, poi, l'ingresso in Siria e' stato molto facile.




LONDRA: 15ENNE SCOPRE UN PIANETA DURANTE UNO STAGE UNIVERSITARIO

di A.B.
 
Londra – Il giovane Tom Wagg all’età di 15 anni scoprii un pianeta mentre svolgeva dei lavori presso un’università. Adesso Tom ha 17 anni e i controlli scientifici hanno stabilito che si, Tom ha scoperto un corpo celeste lontano mille anni luce e che è grande come Giove e a cui deve essere assegnato un nome, come  tutti i corpi celesti. Tom Wagg è un ragazzo di  Newcastle-under-Lyme, a nord di Birmingham e si trovava uno stage presso l’Università di Keele, nello  Staffordshire inglese.
 
Il giovane ebbe l’idea di analizzare dati presenti in un archivio relativi a potenziali pianeti. Fece una scrematura della mole di materiale che trovò e passò diverse notti ad osservare il cielo cercando variazioni di luce dovute ad eventuali pianeti in fase di passaggio. Il giovane ha dichiarato che “al terzo giorno ho scoperto un potenziale pianeta, dopo che avevo gia' analizzato oltre mille diverse combinazioni di dati”. La scoperta ovviamente ha dell’incredibile, sia per la giovane età dello scopritore e sia per la scoperta in se. L’università ha lanciato una gara per dare un nome al corpo celeste; come verrà chiamato?



LONDRA, DECISIONE EPOCALE: CON L'EUGENETICA LA CREAZIONE DELL'UOMO PERFETTO

di Cinzia Marcegiani

Londra – Martedì 3 febbraio 2015 una votazione che rimarrà scolpita nella storia dell’umanità. Nel Regno Unito i membri del Parlamento nella Camera dei Comuni hanno approvato la donazione mitocondriale con una votazione senza ripensamenti, con 382 deputati a favore e 128 contro che fanno diventare la Gran Bretagna il primo paese al mondo che introdurre leggi che permettono la creazione di "tre bambini".

Decisione epocale che nasconde anche tante altre ricerche che mirano alla creazione perfetta dell’uomo senza la presenza del padre e madre.

Una decisione storica che dimostra come l’eugenetica non sia stata mai accantonata e non sia una favola o un film di fantascienza e che spesso dietro le ricerche sulle cellule embrionali, nonché le staminali embrionali finanziate dall’Unione Europea, si nascondano di fatto mire ben più precise patinate dalla necessità di avere una scienza libera senza alcun paletto etico e conservatore….

La notizia data in anteprima dalla CCB spiega che la tecnica, che è stata sviluppata a Newcastle, si propone di aiutare le persone che soffrono di una malattia mitocondriale. I mitocondri sono i minuscoli compartimenti produttori di energia all'interno delle cellule, tuttavia, annualmente circa 6.500 bambini sviluppano gravi disturbi mitocondriali in tutto il mondo, che si trasmettono esclusivamente dalla madre. Questi disturbi possono portare a danni cerebrali, atrofia muscolare, insufficienza cardiaca e alla cecità.

I rapporti dicono che la nuova tecnica può modificare i mitocondri difettosi combinando il DNA di un uomo e una donna con i mitocondri sani di una donna donatore. Questa tecnica viene effettuata da fecondazione in vitro (IVF). Anche se i bambini portano DNA delle tre persone, la percentuale di DNA della donna donatore rappresenta solo lo 0,1 per cento del patrimonio genetico. La produzione del primo di questi bambini è prevista il prossimo anno e altre circa 150 coppie inglesi beneficeranno annualmente di questa tecnica.

Jane Ellison, Ministro della Salute Pubblica, ha affermato durante il dibattito che questa decisione è un passo coraggioso per il parlamento, è un passo considerato e informato: ”Questa è la scienza leader a livello mondiale all'interno di un regime normativo altamente rispettato. E per molte delle famiglie colpite, si tratta di una luce alla fine di un tunnel molto scuro.”

Ma la decisione suscita troppi interrogativi che non riguardano solo l’etica, alcuni gruppi di controllo di interesse pubblico preoccupano le nuove misure avrebbero portato alla nascita di bambini su misura.
Fiona Bruce, il deputato per Congleton, ha sollevato inquietanti interrogativi che evidentemente la scienza non può rispondere: Questa manipolazione verrà tramandata per generazioni e le eventuali implicazioni di tutto ciò che potrà derivarne non possono essere previste. Ma una cosa è certa, una volta che questa alterazione ha avuto luogo, come qualcuno ha detto, una volta che il gene è uscito dalla lampada, una volta che queste procedure autorizzare oggi andranno avanti, non ci sarà modo di tornare indietro per la società".

Il dibattito è stato molto acceso poiché questa decisione costituisce la reale modificazione genetica. Lo stesso Robert Flello, che rappresenta Stoke-on-Trent Sud, ha detto di temere per le famiglie se saranno delusi tragicamente a causa delle incertezze nella tecnica e inoltre la società sarebbe "sul piede di guerra" se questa è stata una proposta con colture geneticamente modificate.

Una scienza che non tiene conto delle conseguenze a lungo termine è la dimostrazione che i fondi per le ricerche sulle staminali embrionali possa nascondere di fatto anche questa paventata idea di costruire bambini. I ricercatori israeliani e britannici proprio la scorsa settimana affermavano che hanno utilizzato con successo cellule umane per creare cellule germinali primordiali che si sviluppano in uovo e sperma per la prima volta. Lo studio, pubblicato nella rivista US journal Cell, afferma che potrebbe contribuire a cedere comprensione dei problemi di fertilità e dei primi stadi di embrionale sviluppo e potenzialmente, in futuro, consentire lo sviluppo di nuovi tipi di tecnologia riproduttiva (!?)

"I ricercatori hanno cercato di creare cellule umane germinali primordiali (PGC) nella capsula di Petri per anni", riferisce il prof Jacob Hanna del Weizmann Institute of Science in Israele , che ha condotto lo studio: "PGC sorgono entro le prime settimane di sviluppo embrionale, le cellule staminali embrionali nel ovulo fecondato iniziano a differenziarsi in tipi di cellule di base.” Il progetto ambizioso di questa eugenetica ormai svelata parte con l’invenzione nel 2006 di creare queste cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), in modo da riprogrammare le cellule adulte affinché possa comportarsi come cellule staminali embrionali cellule, che possono poi differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula. La storia viene spiegata partendo proprio da diversi anni fa, i ricercatori in Giappone hanno ottenuto con successo le cellule iPS topo di differenziarsi in PGC, ma gli sforzi per replicare il successo in cellule umane hanno fallito. I ricercatori hanno scoperto che le cellule embrionali di topo sono facilmente mantenuti nella loro condizione di cellule staminali in laboratorio, mentre le cellule iPS umane hanno una forte spinta per differenziare. Invece ora si le legge che nel nuovo studio, il team di Hanna ha creato un metodo per regolare lungo il percorso genetico per questa differenziazione, creando così un nuovo tipo di cellule iPS che hanno soprannominato "cellule naive." E proprio queste cellule naive sembravano ringiovanire un passo in più cellule iPS, più vicino allo stato originale embrionale da cui si può veramente differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula. Insieme con il gruppo del laboratorio del professor Azim Surani di Cambridge Università, i ricercatori hanno scoperto con questo metodo sono stati in grado di convertire fino al 40 per cento delle cellule iPS in cellule PGC. Il professor Hanna ha osservato che PGC sono solo il primo passo nella creazione di sperma umano e ovuli, ma è sicuro che sarà un giorno essere possibile utilizzare i risultati per contribuire a permettere le donne che hanno subito la chemioterapia o la menopausa precoce di concepire. Nel frattempo, lo studio ha già dato alcuni risultati interessanti, tra cui un gene noto come Sox17 che è fondamentale per indirizzare le cellule iPS per diventare primordiale cellule germinali nell'uomo, ma non nei topi.

Dallo studio pubblicato su Nature lo scorso 24 dicembre 2014 si legge che l'esperimento, ricrea in esseri umani parti di un procedimento prima sviluppata nei topi, in cui le cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) – cellule 'riprogrammate' che possono differenziarsi in quasi ogni tipo di cellula – sono utilizzato per creare spermatozoi o uova che vengono successivamente manipolati per produrre nati vivi da in vitro fecondazione:” In linea di principio, il processo potrebbe essere utilizzato anche per ricavare ovociti dal corpo di un uomo. Questi potrebbero essere fecondati in vitro dallo sperma di un altro uomo e l'embrione risultante potrebbero essere impiantato in una madre surrogata – permettendo ai due uomini di avere un figlio biologico insieme. Ma gli ostacoli tecnici sarebbero formidabile: in particolare, gli uomini non hanno ovaie, in cui potrebbero essere autorizzate le cellule precursori a maturare in uova.”

E il caso Stamina si inserisce prepotentemente in questo contesto e neanche in modo marginale. Proprio sui finanziamenti la Commissione europea il 9 luglio 2003 proponeva orientamenti etici rigorosi sul finanziamento comunitario della ricerca sulle cellule staminali dell'embrione umano, indicando che: ”Tale ricerca, in particolare quando implica la derivazione di cellule staminali da embrioni umani sovrannumerari, può avvenire soltanto nel rispetto di orientamenti etici chiari e rigorosi. Il programma di ricerca dell'Unione europea include disposizioni etiche relative a settori sensibili della ricerca. Tuttavia, considerata la particolare delicatezza della ricerca sulle cellule staminali dell'embrione umano, il Consiglio e la Commissione hanno convenuto, nel corso del processo decisionale sul Sesto programma quadro, che sarebbero stati adottati ulteriori orientamenti etici prima della fine del 2003 per decidere e per monitorare i finanziamenti dell'UE relativi alla ricerca sulle cellule staminali dell'embrione umano.

Proprio allora venne impartita la seguente direttiva: ”Nella proposta della Commissione si ammette che la questione è controversa e rimangono aperti molti interrogativi, pur riconoscendo il potenziale che essa offre per la cura delle malattie e il principio di libertà della ricerca contenuto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Essa propone i seguenti orientamenti:
• l'UE non finanzierà la ricerca sulle cellule staminali dell'embrione umano negli Stati membri in cui questo tipo di ricerca è vietata;
• le cellule staminali degli embrioni umani possono essere derivate solo da embrioni sovrannumerati, donati per la ricerca dai genitori e che furono creati prima del 27 giugno 2002, data d'adozione del Sesto programma quadro di ricerca dell'Unione europea. Tali embrioni sono destinati all'eliminazione;
• la ricerca sarà finanziata solo nel caso in cui venga dimostrato che soddisfi obiettivi di ricerca particolarmente importanti;
• la ricerca sarà finanziata solo in mancanza di alternative adeguate. In particolare, è necessario che non si possono utilizzare linee di cellule staminali adulte o embrionali già esistenti;

Un bel deterrente non vi è dubbio, la Commissione europea, interromperebbe i finanziamenti qualora una tecnica diversa dimostrerebbe la possibilità di indagare e fare ricerca senza dover uccidere le cellule embrionali.. Stamina potrebbe, qualora dimostrasse una potenzialità importante sulle malattie neurodegenerative, diventare un ostacolo insormontabile per chi vive esclusivamente di finanziamenti pubblici per dimostrare tesi e sperimentazioni che di fatto sono ancora ad oggi dichiarate nocive e cancerogene, con cellule di derivazione embrionale. E allora perché non si vuole affrontare il procedimento istituito al Tar del Lazio, mentre se ne chiede la testa per il patteggiamento?
La stessa ministra Lorenzin si è dichiarata contraria al patteggiamento per il processo Stamina.  Allora perchè non andare fino in fondo anche con il Tribunale amministrativo?
 




LONDRA: DONNA NON COLPEVOLE PER AVER STACCATO LA SPINA ALLA FIGLIA MALATA

Redazione

Londra – Prendiamo il buon esempio. Alla già inimmaginabile sofferenza di una madre che toglie la propria vita alla figlia malata non può essere attribuito il peso di un processo quando di fronte all'umanità si tratta di un caso senza speranza di uscita. Una donna che lo scorso agosto aveva fatto interrompere le cure alla figlia 12enne gravemente malata, causandone la morte, non verra' processata. L'Alta Corte britannica ha deciso, con una sentenza definita "storica", che Charlotte Fitzmaurice non dovra' comparire di fronte a un giudice per aver fatto staccare la spina a sua figlia Nancy, cieca e sofferente di idrocefalo, meningite e setticemia, ormai incapace di fare autonomamente qualsiasi cosa. A riportare la notizia e' il quotidiano gratuito Metro, che spiega come la piccola Nancy ormai venisse nutrita tramite un tubo, che la madre decise di interrompere. La bimba e' morta lo scorso 21 agosto; e lo stesso ospedale, il Great Ormond Street, subito dopo il decesso ha iniziato a combattere al fianco dei suoi genitori per ribadire il principio del diritto alla "dolce" morte, intesa come fine delle sofferenze. Al tribunale la donna aveva detto come prima cosa: "Mia figlia non e' piu' mia figlia, ora lei e' solamente un guscio".




"BOOM DI ITALIANI A LONDRA"

di Christian Montagna

Basta un semplice giro per Covent Garden o Oxford Street per rendersi conto della massiccia presenza di italiani a Londra. Le bellissime strade londinesi infatti sono colme di attività di italiani. Interi nuclei familiari che in preda alla disperazione hanno abbandonato la penisola in cerca di fortuna. E a Londra, la fortuna l'hanno trovata. Certo perché lì c'è uno stato che funziona. Una città che non riposa mai. Iperattiva 24 ore su 24. Bus, metropolitane, assistenza turistica: è tutto ben funzionante. Un organizzazione studiata ad hoc per conferire maggior confort ai cittadini. I furbetti che evadono il fisco, che non emettono lo scontrino fiscale che non pagano i biglietti della metropolitana qui non sono ammessi.Somiglia al paese dei balocchi che veniva raccontato nelle favole. Eppure a Londra co-convivono numerose culture diverse, ci sono i criminali, c'è lo spaccio di droga ma lo stato non gli garantisce lunga vita. Per noi italiani tutto ciò è un utopia. Molti italiani emigrati a Londra hanno saputo approfittare di un sistema meritocratico per ottenere posizioni di prestigio, altri approfittando di leggi più tolleranti hanno avuto possibilità di attingere a crediti finanziari e hanno creato imperi economici. Ho ascoltato diverse storie: Daniela giovane ragazza 28 enne di origine italiana è emigrata per imparare bene la lingua e ha scoperto l'esistenza di un mondo a noi ignoto, quello del lavoro. Andrea giovane ragazzo sardo dice di non riuscire nemmeno più a stare un giorno nella sua amata terra dopo che nella città inglese ha scoperto il mondo dei sogni. Sentire queste storie fa male. Un giovane che per riuscire a vedere uno spiraglio di luce nel suo futuro è costretto a scappare dall'Italia. Ci stanno costringendo ad un esodo di massa. Soltanto nel 2001 il censimento britannico contava oltre centosette mila residenti nel Regno Unito di cui circa 39 mila a Londra. L'incremento dal 1991 era di ben dieci mila persone per cui se fosse continuato alla stessa velocità oggi sarebbero oltre 50 mila. Uno stato che non imprime una pesante pressione fiscale, che incoraggia l'apertura di aziende favorendo le assunzioni è degno di essere chiamato tale e noi purtroppo siamo lontani da questa concezione. Che fine farà l'Italia se tutti i giovani andranno via? Chi penserà al futuro del paese?. Rimarremo esanimi aspettando che ci prosciughino anche le ultime forze che ti tengono in vita…