PARCO REGIONALE DEL TREJA: ANCORA PREOCCUPAZIONE PER ATTI INTIMIDATORI VERSO GUARDIAPARCO

di Vito Consoli, direttore dell’Agenzia Regionale Parchi

“Sono giorni strani per le aree protette e la conservazione della natura, nel Lazio. Sono giorni strani per noi.
C'è stata, finalmente, una conferenza nazionale, ufficiale, su biodiversità, aree protette e green economy, a cui tanti di noi hanno partecipato. Sta per essere discussa e (ne sono sicuro) approvata dalla Giunta Regionale una deliberazione fondamentale per la tutela dell'Orso marsicano, un animale simbolo, la cui sorte interessa tanto il nostro pensiero razionale quanto la nostra emotività. È in discussione per il 2014 un bilancio regionale che per la prima volta negli ultimi anni aumenta le risorse destinate alle aree protette.
Sono notizie ed eventi che ci incoraggiano e ci fanno gioire. Ma nello stesso tempo ci arriva la notizia di un fatto che ci sconvolge, ci preoccupa, ci fa male: nei nostri parchi si spara, non solo a degli animali da cacciare (cosa già grave), ma addirittura verso guardiaparco e naturalisti in servizio (è successo al Parco del Treja), con un evidente atto intimidatorio, un atto vile, grave, di cui sono responsabili uomini vili.

Cosa dire, come commentare… Innanzitutto va urlato un messaggio di sdegno e va dato un forte segno di solidarietà ai colleghi che sono stati coinvolti in questo episodio e a tutti gli altri colleghi che ogni giorno, in ogni area protetta, corrono rischi simili. Poi, però, bisogna registrare una nota positiva; siamo contenti che sia l'assessore Refrigeri che il presidente Zingaretti abbiano voluto immediatamente far sentire la propria voce per condannare questo gesto scellerato. Perché in questi casi occorre una risposta ferma e chiara da parte delle istituzioni; perché a farlo sono stati i vertici istituzionali della Regione Lazio; perché, infine, queste risposte servono anche a non far sentire sole le nostre aree protette, i loro amministratori, i loro dipendenti, che nella sfida per la conservazione della natura, per la tutela e la valorizzazione dei nostri ambienti e dei nostri territori più preziosi sono sempre in prima linea.
Mai lasciare le prime linee senza supporto, senza incoraggiamento, senza solidarietà, senza apprezzamento, senza attenzione e cura! E proprio a questo che in ogni momento deve mirare, e mira, l'iniziativa della nostra Agenzia.
Come si dice in questi casi… “Siamo tutti del Parco del Treja", siamo tutti con le are protette.”

Il sindaco di Calcata Luciano Sestili esprime solidarietà al Parco del Treja

Qualche giorno fa, nel territorio del Parco c’è stato un episodio grave: i guardiaparco e i naturalisti dell’Ente sono stati quasi raggiunti da un colpo di arma da fuoco, mentre erano impegnati in lavori di controllo sulla fauna. Questi i fatti, che il sindaco Luciano Sestili commenta con molto coinvolgimento: “Mi pare assurdo che mentre si è intenti nel proprio lavoro, e solo perché si porta una divisa, si possa correre un rischio simile. Fatti come questo non erano mai successi nel nostro territorio, che, lo voglio sottolineare, considera il Parco un alleato per la tutela e la salvaguardia ambientale.”
Sestili continua: “Penso che questa sia l’azione di qualche sconsiderato isolato, che voglio condannare nella maniera più ferma.” Il sindaco conclude così: “Esprimo tutta la mia solidarietà agli operatori del Parco e con me quella dell’Amministrazione comunale. Invito gli organi competenti a vigilare e se possibile rafforzare i controlli per tutte le più opportune azioni di prevenzione.”

 




VITERBO, SESTILI SCRIVE AD ALFANO PER CHIEDERE LO SCIOGLIMENTO DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE PDL

Redazione

“Situazione strana quella delle trattative per le prossime elezioni amministrative da parte del PDL, tutto si svolge nel più totale silenzio”. Lo ha dichiarato Luciano Sestili (Pdl). “Per come sta evolvendo in maniera quantomeno incomprensibile – ha proseguito – una situazione in particolare merita attenzione: quella di Tarquinia. Dopo che in un primo momento i vertici provinciali (???) del PDL avevano deciso di non dare il simbolo a nessuno – spiega – in un secondo momento hanno cambiato idea, dando il simbolo ad una parte di PDL che appoggia il candidato sindaco dell’UDC. Tralasciando tutte le considerazioni di tipo politico che si potrebbero fare in merito – ha detto Sestili – vorrei porre qualche domanda al coordinatore provinciale, Giulio Marini, dal momento che dallo scorso anno non si riunisce il direttivo provinciale e, quindi, non è possibile discutere e confrontarsi all’interno del partito come sarebbe stato più naturale e produttivo fare. Ovvero: è a conoscenza Marini che esistono dei consiglieri di minoranza uscenti, iscritti prima a FI ed AN e poi confluiti nel PDL, che hanno fatto cinque anni di onorata opposizione?”, chiede Sestili. E ancora: “Marini è a conoscenza che gli stessi hanno, a più riprese, richiesto il simbolo del partito anche per avere un minimo di riconoscimento dell’attività svolta? Su quali basi è stata presa un'altra decisione e con il coinvolgimento di chi? Così facendo – ha proseguito – non si fa altro che disperdere ancor di più quella militanza storica che molto ha dato – prima a FI e AN, oggi al PDL – quando invece ci sarebbe bisogno di valorizzare tutti quelli che hanno contribuito alla crescita del nostro partito, soprattutto in questi momenti di difficoltà. Dal momento che il congresso provinciale e’ stato rinviato e, secondo il regolamento per le incompatibilità, l’attuale coordinatore e relativo vice sarebbero incompatibili – ha affermato Sestili – forse sarebbe stato meglio prendere tali decisioni con il coinvolgimento della classe dirigente provinciale, senza lasciare che prevalessero le solite logiche di parte. Per quello che mi riguarda – ha sottolineato l'esponente Pdl – esprimo tutta la mia solidarietà e amicizia a Fiaccadori, Minniti ed Olmi; ringraziandoli per quello che hanno fatto in questi anni, annunciando che gli sarò vicino, per quello che conta, anche in questa battaglia amministrativa. Con un gruppo di amici ed amministratori – ha aggiunto – stiamo preparando una lettera da inviare al segretario Alfano, in cui chiederemo di abolire il coordinamento provinciale di Viterbo, visto che dal suo insediamento si e’ riunito pochissime volte senza peraltro essere coinvolto in questioni importanti. La seduta più accesa – ha ricordato Sestili – è stata quella della crisi in Provincia per la questione della rielezione del presidente del consiglio provinciale. Ma di amministrative ed altre questioni mai parlato. Quindi a cosa serve?”.