Roma, rapine ai supermercati della Magliana e Portuense: arrestato

ROMA – Al termine di ininterrotte indagini, i Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma – gruppo reati gravi contro il patrimonio – presso il Tribunale di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto dott.ssa Lucia Lotti, hanno dato un nome e un volto all’autore di tre rapine messa a segno il mese scorso, ai danni di altrettanti supermercati dei quartieri Portuense e Magliana.

Si tratta di un 46enne romano, già noto alle forze dell’ordine, che è stato sottoposto a fermo di P.G. con l’accusa di rapina.

I Carabinieri hanno identificato l’uomo, grazie all’analisi delle immagini del circuito di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati e al sequestro della pistola calibro 9,  il casco integrale ed i vari indumenti indossati durante i vari colpi messi a segno, rinvenuti dagli investigatori, presso la sua abitazione.

In tutte e tre le rapine il 46enne, armato di pistola, entrava all’interno degli esercizi commerciali con volto travisato dal casco integrale e, sotto minaccia si faceva consegnare l’incasso dagli addetti alle casse.

Il rapinatore seriale si trova ora nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria




Emanuela Orlandi: si accende la speranza di nuove indagini in Vaticano

ROMA – A novembre la famiglia di Emanuela Orlandi, cittadina del Vaticano scomparsa misteriosamente all’età di 15 anni il 22 giugno 1983, ha presentato denuncia di scomparsa presso la gendarmeria, dove è stato chiesto inoltre di conoscere la documentazione, sulla vicenda, custodita presso la Santa Sede. Una documentazione segreta che qualora dovesse essere resa pubblica potrebbe svelare molte dinamiche e intrecci che potrebbero coinvolgere, presumibilmente, anche noti esponenti della criminalità romana

L’Avvocato Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi, ha dichiarato che “la denuncia è stata presentata in gendarmeria perché non era mai stata presentata nessuna denuncia di scomparsa presso lo Stato Vaticano, l’unica denuncia da cui partirono le indagini fu presentata alla Polizia italiana. In questo momento lo Stato Italiano non ha nessuna indagine in corso; sono state archiviate le indagini per cui abbiamo pensato di fare riaprire il fascicolo in Vaticano anche e soprattutto perché non sono mai stati svolti ufficialmente interrogatori in Vaticano. Tra l’altro abbiamo anche chiesto di avere spiegazioni in relazione a tutta una serie di incongruenze”.Emanuela Orlandi avrebbe compiuto 50 anni il 14 gennaio. Un altro compleanno senza di lei, senza festeggiamenti né candeline sulla torta, dove la gioia e la condivisione del tempo trascorso ha lasciato spazio al vuoto e all’angoscia di un limbo fatto di silenzi e depistaggi. Una vicenda avvolta da una fitta cortina di mistero, che mette in risalto le ombre, occultando la luce e nascondendo sotto il tappeto le verità scomode gridate a gran voce dalla famiglia in tutti questi anni.

Maria Pezzano Orlandi, madre di Emanuela, ha deciso di rompere il silenzio con una toccante lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Parole forti di una madre che vive nel limbo da quella misteriosa e torbida estate del 1983, una donna che non ha mai smesso di cercare la propria figlia. Maria Pezzano Orlandi fa fatica ad immagine la propria bambina con i capelli grigi, le rughe in viso ma ancora oggi aspetta un bacio, un abbraccio e un “ti voglio bene”. “Ricordo ancora quando nel 1993 tuo padre, Pietro e io, dopo una segnalazione, partimmo per il Lussemburgo con il cuore in gola, certi di venirti a prendere in un monastero di clausura. Quando vidi quella ragazza, che per nulla ti assomigliava, fu per me come se ti avessero rapito una seconda volta: in un solo attimo sono passata dalla gioia più grande al dolore più profondo” ricorda la madre, sottolineando che in quel momento si era annullata in lei la speranza di ritrovarla. Maria Pezzano Orlandi conclude dicendo che continueranno a cercarla e non si arrenderanno “Finché avremo forza, finché avremo fiato, finché avremo vita, tu sarai sempre il nostro primo pensiero.  La mia speranza, mai sopita, è che chi sa cosa ti ha portato via dalla tua casa possa avere un rigurgito di coscienza e indicarci come ritrovarti”.

Angelo Barraco

 




Vermicino, immobili di lusso: giudizio immediato per Massimo Nicoletti, figlio dell’ex cassiere della Banda della Magliana

ROMA – Richiesta di giudizio immediato della Procura di Roma per Massimo Nicoletti, figlio di Enrico, quest’ultimo ritenuto dagli inquirenti l’ex cassiere della banda della Magliana. Il pm Luca Tescaroli gli contesta l’accusa di trasferimento fraudolento di beni finalizzato ad eludere la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniale. La richiesta di immediato è estesa anche a Mario Mattei, considerato un prestanome di Nicoletti. Il gip Flavia Costantini ha fissato la data del 14 febbraio prossimo per l’esame della richiesta. I due imputati avranno facoltà di chiedere di essere giudicati con il rito abbreviato.

Nell’operazione «Barba» sono state anche sequestrate due società di capitali e le quote del capitale di una terza società, per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro. Target principale della investigazioni, condotte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria è stato il 53enne figlio di uno dei nomi più noti della associazione criminale della Magliana. E se il padre Enrico era addetto al riciclaggio, Massimo, conosciuto negli ambienti criminali romani con il soprannome di «Barba» è gravato da precedenti di polizia per traffico di droga, usura, estorsione, oltre ad essere stato colpito da una misura di prevenzione personale e patrimoniale.

Tra le varie iniziative imprenditoriali spicca la realizzazione di un importante complesso residenziale, composto da ben 42 immobili di pregio, con un investimento iniziale pari a circa 3 milioni di sospetta provenienza. Due le società di capitali utilizzate per la realizzazione di tali investimenti, la Koros e la Dama Investement S.r.l., entrambe con sede a Roma: la prima, utilizzata per acquistare il complesso immobiliare e portare a completamento i lavori di costruzione delle abitazioni; la seconda, incaricata dell’alienazione delle abitazioni agli acquirenti finali. Le citate società, oggi sequestrate, erano di fatto gestite dal Nicoletti in quanto i formali soci e amministratori erano meri “prestanome” che, per di più, operavano anche a favore di altri due noti pregiudicati gravati da precedenti di polizia per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, furto, rapina, violenza e truffe. I due, destinatari di Ordinanza di Custodia Cautelare e tuttora oggetto di ricerche anche all’estero, “schermavano” al pari del Nicoletti, i loro rilevanti apporti di capitale, di origine ignota, intestando le partecipazioni societarie a congiunti e soggetti contigui – anch’essi, pertanto, qualificabili come prestanome – allo scopo di eludere la normativa antimafia ovvero favorire operazioni di riciclaggio.

In questo contesto si inseriva la figura dell’imprenditore romano Mario Mattei, anch’egli destinatario di ordinanza di custodia, in affari con Nicoletti ed incaricato della gestione dei rapporti con gli occulti finanziatori delle lucrose speculazioni immobiliari. Una sorta di factotum incaricato solo formalmente dell’amministrazione della DAma Investement S.r.l., era ma di fatto un prestanome. Nel corso delle indagini è emerso come, anche a causa della profonda crisi del settore immobiliare, i compartecipi/finanziatori occulti di Nicoletti, avendo deciso di desistere dagli investimenti iniziali, pretendessero la restituzione delle provviste finanziarie conferite: pretese non onorabili perché i relativi capitali erano stati «drenati» dal figlio del boss. Ne scaturivano minacce nei confronti di Mattei che veniva pure selvaggiamente picchiato, tanto da essere costretto a far allontanare i propri familiari dalla abitazione. Tra i beni sequestrati spicca il rilevante patrimonio immobiliare facente capo alla Koros S.r.l., composto da 42 beni immobili (13 villini e 29 box) nel comune di Vermicino.




Roma, corteo alla Magliana Forza Nuova: 15 denunciati. Castellino che replica: “I quartieri sono casa nostra”

ROMA – Sono stati denunciati, per manifestazione non autorizzata, 15 aderenti a Forza Nuova, tra cui il responsabile romano Giuliano Castellino, dopo aver tentato, nella tarda serata di ieri, di effettuare un corteo, denominato “Passeggiata per la sicurezza” nel quartiere Magliana a Roma. Gli appartenenti al movimento politico, presenti alla manifestazione inaugurale di una loro sede, “erano stati infatti diffidati da funzionari della Questura ad effettuare iniziative non preavvisate. In tarda serata invece il tentativo di manifestare nel quartiere anche forzando il blocco delle forze delle ordine che sono intervenute risolvendo definitivamente la situazione”, spiega una nota della Questura. Il gruppo di militanti di Forza nuova, dopo momenti di tensione con le forze dell’ordine, è stato disperso dagli agenti.

Castellino – “L’altra sera decine di patrioti, fra cui donne e bambini, sono stati violentemente caricati e manganellati, mentre cercavano di effettuare una passeggiata della sicurezza nel quartiere di Magliana. Il Partito Democratico, tramite i suoi servi in divisa, reprime violentemente il popolo che semplicemente vuole riconquistare le strade della propria città, per non lasciarle nelle mani di immigrati e stupratori. Mentre, infatti, migliaia di finti profughi (che i servizi di intelligence di tutta Europa hanno già bollato come possibili bande pronte a costituire nuclei terroristici o associazioni criminali) possono scorazzare liberamente e importunare alla luce del giorno le nostre donne, “scippare” le nostre case e derubare i nostri anziani, gli italiani vengono ferocemente manganellati. Noi non faremo un passo indietro. Abbiamo difeso la nostra gente senza retrocedere un metro. Non ci facciano intimorire dai caschi blu, oggi simbolo di repressione e anti-italianita’. Oggi abbiamo aperto un nuovo avamposto di lotta a Magliana. I quartieri sono casa nostra e li difenderemo a calci e pugni!” Giuliano Castellino, responsabile di Forza Nuova Roma e referente di Roma ai Romani

 




Roma: blitz antidroga all'Eur, Magliana e Garbatella

 

Red. Cronaca


ROMA – Raffica di controlli antidroga nelle ultime 24 ore, tra il quartiere Magliana, Garbatella e EUR, dove i Carabinieri della Stazione di Villa Bonelli, Garbatella e del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma EUR hanno arrestato 5 persone con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, sono finiti in manette cinque romani, perlopiù già noti alle forze dell’ordine e di età compresa tra i 25 ed i 60 anni.


I Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, che da tempo avevano notato movimenti sospetti in via della Magliana, hanno arrestato due spacciatori. I due giovani sottoposti a perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di 70 grammi di hashish e di tutto il materiale occorrente per il confezionamento della droga.


In un’altra operazione, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella, impiegati unitamente a personale dell’Esercito nell’ambio dell’ ”Operazione Strade Sicure”, hanno arrestato due pusher. In servizio di vigilanza alla Stazione Ostiense, i Carabinieri hanno notato i due giovani in nervosa attesa nel piazzale dei Partigiani. Nella circostanza, ai militari non è passata inosservata la cessione di dosi di hashish e marijuana ad alcuni acquirenti segnalati poi alla Prefettura di Roma. Le successive perquisizioni domiciliari hanno consentito di recuperare altri 200 grammi di droga, tra hashish e marijuana.


In un controllo eseguito nel quartiere EUR, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma EUR hanno invece arrestato un 60enne. Controllato in strada mentre si aggirava nelle vie del quartiere capitolino, lo spacciatore è apparso agitato, motivo per cui i Carabinieri hanno deciso di approfondire il controllo. Nel corso della perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno rinvenuto 18 dosi di cocaina, 1 bilancino e materiale vario utilizzato per il confezionamento delle dosi da vendere.
Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. 
 




ROMA, MAGLIANA: RAGAZZA MORTA CARBONIZZATA, L'EX: "L'HO BRUCIATA VIVA"

Redazione

Ha confessato l'omicidio di Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano, l'ex ragazzo dela studentessa di 22 anni trovata all'alba di domenica 29 maggio semi carbonizzata nei pressi della sua auto in fiamme, in via della Magliana, alla periferia di Roma. Dopo un lungo interrogatorio il 27enne è crollato ammettendo il delitto e le sue responsabilità. Paduano era stato con Sara per due anni ed il loro rapporto si era interrotto alcuni giorni fa.

"Un po' di tempo fa ci eravamo lasciati, ma io non sopportavo che fosse finita. Lei stava con un altro". Così, tra le lacrime, Vincenzo Paduano ha confessato l'omicidio. La storia tra Vincenzo e Sara era cominciata due anni fa ed era stata segnata da rotture e riprese. Da qualche settimana, però, Sara aveva un'altra relazione e questo ha fatto perdere la testa a Paduano.

"Sara è stata bruciata viva dal suo ex". Lo hanno reso noto gli investigatori nel corso di una conferenza stampa in corso in Questura. L'ex l'avrebbe inseguita a piedi e data alle fiamme quando era ancora viva mentre la ragazza chiedeva disperatamente aiuto. Dopo una lite in macchina, Paduano avrebbe cosparso di alcol l'auto e anche Sara che però è scesa dalla vettura per mettersi in salvo. Ma lui l'ha raggiunta e le ha dato fuoco.

Vincenzo avrebbe aspettata Sara sotto casa del nuovo ragazzo e poi, quanto ha visto che arrivava, si è allontanato conoscendo la strada che avrebbe fatto. E' la dinamica dell'omicidio di Sara Di Pietrantonio, studentessa trovata morta semi carbonizzata alla periferia di Roma, resa nota dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa in Questura. Su via della Magliana quando lei lo ha superata l'avrebbe raggiunta e stretta costringendola ad accostarsi. Dopo una lite avrebbe cosparso l'auto di alcol e anche lei. A quanto ricostruito dagli inquirenti, ad inizio serata l'ex fidanzato è andato a trovare Sara a casa. I due avrebbero avuto una "discussione normale". Poi la studentessa è andata con un'amica in un pub e dopo si è incontrata con il nuovo ragazzo, che frequentava da poco.




ROMA, MAGLIANA: ARRESTATI 4 ROMENI PER FURTO AGGRAVATO

Redazione

Roma – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato quattro cittadini romeni, rispettivamente di 30, 31, 34 e 47 anni, tutti nella Capitale senza fissa dimora e già noti alle forze dell’ordine, con l’accusa di furto aggravato in concorso. Questa notte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma in transito in via Bruno Velani, in zona Magliana, hanno notato i quattro mentre erano intenti a scavalcare la recinzione dell’ex Centro Direzionale Alitalia. I Carabinieri subito intervenuti, una volta all’interno li hanno sorpresi mentre erano intenti a recidere cavi in rame da una sala motori. Immediatamente arrestati i quattro ladri di rame sono stati accompagnati in caserma dove sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Rinvenuti e sequestrati dai Carabinieri anche gli arnesi da scasso utilizzati.




ROMA MAGLIANA SCUOLA QUARTARARO: BRUCIA L'ISTITUTO

Redazione

Roma – “Quella della Quartararo a Magliana è una situazione assurda, intollerabile. Siamo al decimo caso in pochi mesi e proprio mentre il piano superiore della scuola era stato sgomberato qualche giorno fa per alcune verifiche sui piloni della stessa, oggi arriva la notizia che a bruciare è anche la parte sottostante. Ancora una volta non si hanno notizie dei responsabili, ci chiediamo se ci sia un preciso scopo e la speranza è che le forze dell’ordine facciano al più presto chiarezza sui responsabili di questi ignobili atti di teppismo”, così denuncia in una nota Augusto Santori, esponente del comitato DifendiAMO ROMA.

“Questa scuola pubblica ospita tra l’altro nei suoi locali anche i bambini della scuola Janua. Si tratta di ragazzi e di ragazze cui per diversi giorni è stato impedito di entrare a scuola, in altri sono sono stati evacuati, alcuni di essi sono ospiti proprio in questi giorni presso la scuola Graziosi a Via Greve, sempre alla Magliana. Individuare i responsabili e consegnarli alla giustizia significherebbe far sentire una presenza certa a questi ragazzi, di uno Stato che sa punire chi pensa di poter disporre come vuole di un patrimonio pubblico e infine di riconsegnare serenità a tanti studenti e alle loro famiglie. Che non ne possono proprio più”, conclude Santori.




ROMA: OLTRE 40 MILA PERSONE ALLA MARCIA PER LA VITA

di Simonetta D’Onofrio

Roma – Si è svolta il 4 maggio a Roma la “Marcia per la vita” contro l'aborto.  A partecipare alla manifestazione 40 mila persone  secondo gli organizzatori, che da piazza della Repubblica a San Pietro hanno manifestato in corteo il loro dissenso all'aborto. Giunta alla quarta edizione la Marcia Nazionale per la Vita, è partita alle 9.30 davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, per arrivare al Regina Coeli di Papa Francesco. Tra i politici presenti ricordiamo molti appartenenti ai Fratelli d'Italia, Lega Nord, Forza Italia, tra cui Giorgia Meloni e Maurizio Gasparri e Mario Borghezio.