Campagnano, ubriaco aggredisce con un martello il figlio di 21 anni

CAMPAGNANO (RM) – I Carabinieri della Stazione di Campagnano hanno arrestato un cittadino romeno, di 39 anni, per maltrattamenti in famiglia e lesioni.

L’uomo, ubriaco ed al culmine dell’ennesimo litigio, scoppiato per futili motivi all’interno delle mura domestiche, ha aggredito con un martello il figlio 21enne.

E’ stata proprio la vittima a chiamare i Carabinieri, dopo essere riuscito a barricarsi dentro una stanza dell’abitazione, per sfuggire ad ulteriori violenze.

I militari hanno subito bloccato il reo, mentre si agitava di fronte alla porta, dietro la quale si era nascosto il giovane.

Il ragazzo è stato soccorso ed accompagnato al pronto soccorso, ove è stato medicato e dimesso con alcuni giorni di prognosi.

L’uomo è stato arrestato ed associato al carcere di Rebibbia.




Corleone, maltrattamenti alla materna: maestra interdetta per 12 mesi

CORLEONE (PA) –  I militari della Stazione Carabinieri di Corleone hanno eseguito, questa mattina, un’ordinanza di misura cautelare della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio nei confronti di una insegnante di 54 anni di scuola materna, con conseguente interdizione per dodici mesi da tutte le attività inerenti al suo incarico, per maltrattamenti verso i fanciulli.

Le delicate attività d’indagine, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, sono state avviate a seguito della denuncia della mamma di un bambino che aveva riferito di essere stato vittima di maltrattamenti da parte della maestra. Le microtelecamere installate dagli investigatori hanno permesso di confermare l’attendibilità della denunciante. Durante la giornata scolastica, la maestra ricorreva abitualmente a punizioni fisiche ogniqualvolta si poneva la necessità di riprendere un comportamento non corretto avuto da uno o più bambini. Bastavano anche dei giocattoli fatti cadere a terra per far sì che il rimprovero, oltre che verbale, diventasse fisico.

Durante i quasi due mesi d’indagine, i militari hanno registrato reiterati episodi di maltrattamenti ai danni dei minori, consistiti in schiaffi alla nuca ai piccoli alunni e avvenuti sempre quando l’insegnante rimaneva sola con i bambini, senza occhi indiscreti a guardare.

Già nel mese di marzo, dopo l’ennesimo episodio di violenza, i Carabinieri della Stazione di Corleone intervennero sul posto, allontanando la maestra dall’aula e portandola in caserma dove, d’intesa con la competente Autorità Giudiziaria, veniva dichiarata in stato di arresto in flagranza di reato e condotta inizialmente agli arresti domiciliari. Poi, a distanza di alcuni mesi, la Sezione per il riesame del Tribunale penale di Palermo ha accolto il ricorso della Procura applicando la misura cautelare della sospensione dai pubblici uffici, con interdizione dalle attività connesse con l’incarico di maestra per la durata di dodici mesi, con provvedimento divenuto definitivo in seguito alla pronuncia della Corte di Cassazione.




Reati a sfondo violento: un fenomeno principalmente del nord Italia

La convinzione che “l’uomo del sud” sia aggressivo e possessivo è seconda solo alla stessa convinzione che l’uomo straniero maltratti la madre e la fidanzata, oltre che le sconosciute. Oggi in Italia abbiamo una situazione gravosa, in cui il pregiudizio prende piede oltremisura, finendo in un vortice di odio che divide, come una forte crepa, la società. Analizzando la voce degli esperti la faccenda cambia, tutto sembra differente dal pensiero comune, il problema di fondo è l’ignoranza, ovvero la mancata conoscenza, che affligge la popolazione mondiale di cui l’Italia figura per il 75% sul totale, la maggioranza degli uomini appaiono come individui del tutto normali.

Gli psicologi del Centro Ascolto Maltrattamenti, di Firenze, affermano che i reati a sfondo violento avvengono principalmente nelle regioni settentrionali, in quanto la donna ha più voglia di emanciparsi, diventando indipendente, gli uomini che commettono tali atti sono generalmente persone normalissime: Avvocati, Idraulici, Medici, Infermieri, Muratori ecc. In Italia, contiamo ben 14.000 donne che si rivolgono alle Donne in Rete Contro la Violenza, questa associazione fornisce supporto e strutture adeguate grazie a gli enti che ne fanno parte. Berit Ovsttun, norvegese ma ancorato in Italia da anni si occupa di gestire una fondazione a difesa delle donne (Telefono donna della regione Umbria, che si occupa di assistere 500 donne all’anno tra Perugia e Terni. L’uomo parla della difficoltà con cui queste donne confessano di aver subito violenza, spesso tendono a voler difendere il carnefice, autoaccusandosi. Ingannare psicologicamente un individuo per trarne vantaggio è già violenza, indurre una donna a dire o fare il proprio volere, è violenza. Non accorgendosi in tempo di piccoli segnali si finisce col diventare succube, incentrando il rapporto su una sorta di “dominio distruttivo” capace di incidere sulla nostra personalità. Per aiutare a prevenire le violenza, il Centro Studi per la tutela delle vittime di reato e la valutazione del rischio di recidiva dalla violenza ,in comunità con l’Università di Napoli e l’associazione Differenza Donna, ha messo online un questionario da compilare per comprendere se si sta già subendo violenza e fornendo tutti gli elementi utili intervenire.

In tutta Italia, per fortuna, le storie di donne riuscite a liberarsi dai maltrattamenti sono migliaia, come mostrano le numerose testimonianze presenti sul web: Sabrina da Genova è fuggita da una escalation di violenza cominciata prima con una relazione normalissima e poi finita con botte e minacce di morte. Pensava “questa persona la salverò” ma quando ha cominciato a temere per la vita propria e della figlia se ne è andata di casa, superando, con l’aiuto delle operatrici, anni di terrore e stalking. Ora si è laureata e fa un lavoro che le piace. Katia di Pompei, vittima di stalking da parte dell’ex marito, che un giorno si è presentato in casa dei genitori minacciandoli di morte e aggredendo lei a calci e pugni, dopo aver chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, è riuscita a farlo arrestare. Susanna di Treviso, ancora adolescente, era stata fatta interdire dal padre e dal fratello, che la trattavano come una schiava e le impedivano di uscire di casa. Perfettamente capace di intendere e di volere, la ragazza si è fatta aiutare da un centro ed è riuscita a far interrompere l’interdizione e a denunciare i familiari. Sara di Napoli, dopo 20 anni di matrimonio e violenze è scappata, portando con sé due dei sei figli e, dopo aver trascorso 7 mesi nel centro di accoglienza, è tornata a casa e ha fatto arrestare il marito.

Parliamo di diverse storie che testimoniano la possibilità di poter andare avanti se il pericolo viene riconosciuto ed affrontato, non si è sole se ci si affida ad associazioni le quali operatrici sanno ascoltare e dare input e mezzi per dire: Basta! Ci si può affidare anche ad un’amica o a sé stesse, non ci sono donne forti e donne meno forti, ci sono solo diversi gradi di consapevolezza. Bisogna credere nelle proprie potenzialità e non smettere mai di amare la Libertà.

Giulia Ventura




TORINO, MALTRATTAMENTI SUI MINORI: DENUNCIATE TRE MAESTRE

Redazione

Rimproveri verbali, violenze fisiche ma soprattutto botte. Tre maestre di un asilo comunale di Settimo Torinese sono state denunciate dai carabinieri per maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini dell'istituto dopo le diverse segnalazioni giunte dai genitori degli stessi bambini.
Non si arrestano le violenze all’interno delle scuola: i bambini sono sempre più spaventati e intimoriti da quelle che dovrebbero essere le insegnanti di vita.

Secondo le indagini condotte dalla Procura di Ivrea, attraverso rimproveri verbali e violenza fisica le maestre avrebbe instaurato nella loro sezione un clima di paura e stress. I bambini che durante la notte non riuscivano a dormire per gli incubi causati dagli avvenimenti del giorno, sono tuttora sotto osservazione.
A segnalare gli episodi sono stati alcuni genitori che hanno notato nei loro figli significative modifiche nei comportamenti. Le indagini sono ancora in corso.
 




PRATO: BOTTE E MALTRATTAMENTI AI GENITORI PER AVERE I SOLDI PER LA DROGA

Redazione

Carmignano (PO) – Ieri mattina i Carabinieri della Stazione di Carmignano (PO), in collaborazione con i colleghi di Poggio a Caiano (PO), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Prato, hanno tratto in arresto un 29enne residente a Carmignano, pluripregiudicato, tossicodipendente, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni, atti persecutori ed estorsione.

I militari hanno accertato che l’uomo, mediante condotte reiterate nel tempo, molestava, ingiuriava e percuoteva i propri genitori, al fine di ottenere il denaro necessario per l’acquisto di stupefacenti, rendendo la situazione insostenibile per la propria famiglia.

La denuncia presentata dalle vittime e la segnalazione fatta alla magistratura, che ha condiviso le risultanze investigative degli uomini dell’Arma, hanno portato all’emissione del provvedimento che è stato prontamente notificato ed eseguito a carico dell’interessato.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 




CATANIA: MINACCIAVA, MALTRATTAVA ED ESTORCEVA DENARO ALLA MADRE ANZIANA

Redazione


Catania – I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato un 41enne, di Tremestieri Etneo, per tentata estorsione, minacce e maltrattamenti in famiglia. Ieri sera, una telefonata da parte di un anonimo cittadino segnalava al 112 una lite in famiglia in un'abitazione del centro di Tremestieri Etneo. La Centrale Operativa inviata subito sul posto una gazzella che individuato l'appartamento, dove viveva il 41enne e la madre 79enne, intervenivano immediatamente bloccando l'uomo ancora dentro casa in preda all'ira mentre inveiva contro l'anziana.

Nella circostanza i militari accertavano che l'uomo, poco prima, aveva aggredito la donna per estorcerle la somma di 100 euro e che da tempo la maltrattava e minacciava il più delle volte sempre per avere del denaro. L'arrestato è stato tradotto nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.




OSTIA: ARRESTATO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA, PICCHIA ANCORA I GENITORI UNA VOLTA USCITO DI PRIGIONE

Redazione

Ostia (RM) – Era stato arrestato nella mattinata di ieri. T.M., 29enne italiano, era finito in manette, arrestato dai Carabinieri, intervenuti nella circostanza, per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.

Condotto davanti al Tribunale, il suo arresto era stato convalidato ma era poi stato scarcerato.

Tornato presso la sua abitazione, ha immediatamente ripreso a picchiare la madre,  colpendola con calci,  pugni e con una bottiglia, passando poi a colpire anche il padre, intervenuto per difendere la donna.

Quando gli agenti del Commissariato di Ostia, chiamati a seguito delle urla provenienti dall’appartamento, sono giunti poco dopo sul posto, hanno trovato i due che si stavano ancora picchiando.

Riusciti con non poca difficoltà a dividerli e a riportare la calma, è apparso subito palese che il giovane era palesemente sotto i fumi dell’alcol, a causa della  ingestione di un cocktail di whisky e vino, come da lui stesso riferito agli agenti.

L’uomo, prima di essere condotto in Ufficio, ha rivolto per l’ennesima volta delle pesanti minacce ai genitori.

Pertanto, al termine degli accertamenti, il 29enne è stato arrestato, mentre la madre è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale G.B. Grassi, che le hanno prestato le cure del caso,  giudicandola guaribile in 20 giorni.