Governo, manovra di bilancio: bocciatura della Ue. Chiesto nuovo documento entro 3 settimane

La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

La ‘bocciatura’ di Bruxelles della manovra di bilancio “per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce”. E’ quanto afferma il portavoce del ministero dell’Economia commentando la richiesta di modifica della manovra italiana da parte della Commissione Ue. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l’Ue, comunque, non rallenterà l’iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Rischio retromarcia

Le misure previste dalla manovra “indicano un chiaro rischio di retromarcia su riforme adottate in linea con le raccomandazioni Ue”. L’abolizione della Fornero “fa retromarcia sulle riforme precedenti che puntellano la sostenibilità del debito”, il condono “può scoraggiare la già scarsa conformità al fisco, implicitamente premiando comportamenti non conformi” e “la riduzione delle tasse sulle imprese che investono sono disinnescate dall’abolizione delle agevolazioni fiscali”. Lo scrive la Ue nell”Opinione’.

“L’Italia non rispetterà il benchmark di riduzione del debito né nel 2018 né nel 2019” in base alla manovra presentata. E “la prevista riduzione del rapporto debito/Pil è soggetta a larghi rischi al ribasso, visto che si basa su proiezioni di crescita ottimistiche, privatizzazioni dello 0,3% del Pil all’anno dal 2019 al 2021 e l’attivazione delle clausole di salvaguardia nel 2020 e 2021, che sono state sterilizzate per il 2019”, si legge nella ‘Opinione’ della Commissione Ue.

“E’ con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari. “I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”. Lo ha detto, intervenendo alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”, ha sottolineato Mattarella.

Secondo Dombrovskis, dalla manovra dell’Italia ci saranno danni per tutti

“L’Europa è costruita sulla cooperazione, l’eurozona è costruita su stretti legami di fiducia” con “regole che sono le stesse per tutti”, quindi “se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata”. Per questo, ha avvertito, “se una politica fiscale più accomodante colpisce la fiducia, può avere in realtà l’effetto opposto alla crescita”.

“Il Governo italiano – dice ancora – sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri”. A maggio scorso, ha ricordato Dombrovskis, la Commissione Ue aveva concluso di non aprire la procedura per debito “soprattutto perché l’Italia era sostanzialmente in linea con le regole”, ma “i piani attuali sono un cambiamento materiale che potrebbe richiedere una rivalutazione” di tutto. “La palla è ora nel campo del Governo italiano, abbiamo tre settimane per un dialogo intenso che affrontiamo in modo costruttivo”.

“Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo – ha affermato ancora -, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze” così come può tentare “curare il debito con più debito”, ma “a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli stati membri di mantenere gli impegni comuni”, è “nostro dovere”, perché “la fiducia è cruciale”.

“Nel 2017” il debito italiano “ha rappresentato un peso medio di 37mila euro per abitante” in Italia, pari “al secondo debito più alto nell’Ue, uno dei più alti al mondo” nonché quello “con il più alto costo totale di rifinanziamento in Europa” che “deve essere pagato ogni anno dai contribuenti”. Al punto che “l’anno scorso l’Italia ha speso lo stesso ammontare per rifinanziare il debito di quanto ha dedicato all’educazione”, evidenzia il vicepresidente della Commissione Ue. “Mantenere politiche di bilancio solide, e mantenere la fiducia, è cruciale. E’ nell’interesse dell’Italia e della zona euro”, ha detto, aggiungendo che “si tratta di assicurarsi che le aziende italiane possano continuare a finanziarsi a costi d’interesse bassi, cosa che consente loro di svilupparsi e creare nuovo lavoro. Si tratta di pensare alle giovani famiglie italiane che cercano di comprare la prima casa e hanno bisogno di un mutuo ad un costo che possono permettersi. Si tratta inoltre di equità generazionale: che messaggio inviamo ai giovani, lasciandoli con un tale debito?”, ha concluso Dombrovskis.

Per il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, il ministro dell’economia Giovanni “Tria è sempre un interlocutore credibile e legittimo”. “Speriamo – ha detto – che sia capace di convincere il governo italiano della necessità” che la manovra italiana sia “compatibile” con le regole Ue e “gli impegni comuni presi”.

“Non si risolvono i problemi con le dichiarazioni di guerra a destra e a manca, anche perché l’ultima dichiarazione di guerra dell’Italia non ha portato molta fortuna ai cittadini”. Così il presidente del Pe Antonio Tajani sulla manovra. “Sarebbe più prudente lavorare per ottenere dei buoni risultati – aggiunge -. Credo sia giusto modificare questa manovra per avere più crescita, meno pressione fiscale, più aiuti alle imprese e più aiuti per realizzare infrastrutture, altrimenti la guerra invece che farla a Bruxelles la si farà ai cittadini italiani”.




Conte e quella lettera all’Ue dove spiega la manovra: “Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo”

Nella lettera all’Ue vogliamo spiegare la nostra manovra. Abbiamo detto perché l’abbiamo impostata in questi termini, abbiamo spiegato la direzione della nostra politica economica, gli obiettivi che intendiamo raggiungere. Ma siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Abbiamo ribadito nella lettera che è stata spedita poco fa che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, vogliamo che quest’interlocuzione si svolga nello spirito di un dialogo costruttivo, non mettiamo in discussione il ruolo della commissione Ue”.

Se un commissario Ue prima di leggere la manovra e prima che arrivi la lettera dell’Ue mi dice che questa manovra verrà rigettata, io dico che è un pregiudizio e che è inaccettabile che provenga da chi rappresenta un’istituzione” come l’Ue, ha detto ancora Conte facendo probabile riferimento alle parole dei giorni scorsi del commissario al Bilancio Oettinger. Chi dalla commissione Ue “ha anticipato il giudizio” sulla manovra dell’Italia “ha precisato essere la sua un’opinione personale, ma quando si rappresenta una istituzione le opinioni personali non devono essere espresse”.

La stessa cosa secondo il presidente del consiglio italiano vale sui migranti.”Non abbiamo lasciato una sola persona a morire in mare. Quando qualche commissario europeo descrive l’Italia come xenofoba si assume una responsabilità grave”.

“Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo e valuteremo insieme” “Il 2,4% è tetto massimo che ci siamo impegnati solennemente a rispettare, anzi nella programmazione triennale abbiamo previsto di andare all’1,8% nel 2022. Siamo anche disponibili a valutare un contenimento nel corso di attuazione della manovra”. “Il grande problema con l’Europa è di chi programma la crescita allo “zero virgola”, noi la programmiamo all’1,5%. Ma abbiamo tante riforme strutturali da fare, alcune le  abbiamo già fatte e le altre le realizzeremo per incidere lì dove dobbiamo crescere”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Quando io riuscirò con la cabina di regia a spendere i fondi Ue non spesi, vedrete che la crescita volerà. Quando avrò fatto la semplificazione volerà”.

La patrimoniale è assolutamente esclusa: se per qualche motivo dovessimo andare in difficoltà semplicemente adotteremmo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi prefigurati. Ad esempio se la crescita del Pil non dovesse assecondare le nostre posizioni. Ma la patrimoniale è esclusa”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera.

Non dobbiamo girare attorno al fatto che questa esperienza di governo è sorretta da due forze chiamate sovraniste e descritte come anti-sistema. Questo non significa che sono forze politiche che vogliono scardinare il rule of law ma che mettono e metteranno in discussione molte leggi. Noi non vogliamo un’anarchia ma siamo qui per rinnovare il sistema, è un punto che va inteso sennò non riuscirete a cogliere la nostra esperienza. La nostra è una rivoluzione gentile” afferma il premier Giuseppe Conte..

Conte torna anche sulla storia della ‘manina’. “Ho ritenuto opportuno e necessario il nuovo Cdm sul decreto fiscale per verificare che il testo traducesse puntualmente l’accordo. Così abbiamo fatto in piena trasparenza, verificando meglio i testi, ripassando l’accordo raggiunto e confezionando un testo che traduce fedelmente i termini dell’accordo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Sul decreto fiscale c’è stata la necessità di ritornare in Consiglio dei ministri perché come potete immaginare la legislazione fiscale è molto complessa, vi posso assicurare che è molto complesso scrivere le norme e interpretarle”, aggiunge. “C’era una bozza per la dichiarazione integrativa che era giunta nel corso del Cdm, scritta in fretta e personalmente a me recapitata, era sorto qualche dubbio tecnico e interpretativo e c’è stata qualche incomprensione”.

La risposta di Tria – La manovra “non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Unione europea”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata a Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici dopo i rilievi di Bruxelles. “Riteniamo infatti che il rafforzamento dell’economia italiana sia anche nell’interesse dell’intera economia europea”, si legge nella missiva.




Def, approvato a piena maggioranza. Salvini: “Faremo l’esatto contrario di quel che ha fatto Monti”

“E’ stato approvato, come avevamo previsto, a piena maggioranza il Def prima al Senato, poi alla Camera. Questo significa che il Parlamento italiano si è espresso e rappresenta la sovranità popolare. Siamo convinti di quello che stiamo facendo, siamo molto sereni e determinati”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Addis Abeba aggiungendo che “qualche critica ci può essere ma anche chiari segnali positivi”, come quelli “del ministro del Tesoro Usa che conosce i fondamentali della nostra economia, che sono molti solidi”.

“Le mie previsioni per la crescita sono superiori a quelle che abbiamo indicato”. Lo dico “perché sono direttamente protagonista del lavoro che stiamo facendo e consapevole di come stiamo impostando le riforme”. Lo dice Giuseppe Conte aggiungendo che c’è stato “un ulteriore passaggio significativo” alla riunione con i rappresentanti delle maggiori aziende di Stato: “Ho avuto conferma che investiremo molti miliardi aggiuntivi rispetto a quelli programmati. Significa che avremo moltiplicatori per la crescita del Pil superiori a quelli previsti”.

“La nostra intenzione – fa sapere il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli –Ridurre il cuneo fiscale per l’assunzione dei giovani più meritevoli, contrastare il fenomeno delle ‘culle vuote’ anche con incentivi per l’istruzione e misure per favorire il rientro dei ‘cervelli’: sono alcuni dei punti sui quali la maggioranza impegna il governo a intervenire, indicati L’implementazione in tempi rapidi della Banca per gli investimenti, anche prevedendo un  “Faremo l’esatto contrario di quel che ha fatto Monti”, ha detto in un altro passaggio. ““Non ho visto il Presidente della Repubblica assolutamente preoccupato”, ha osservato rispondendo ad una domanda sull’incontro di ieri al Quirinale. “Si leggono sui giornali ricostruzioni fantasiose, fantascientifiche e incredibili mai ascoltate – ha aggiunto – ma è il bello della libertà di stampa e di parola che va sempre tutelata”.

 




MANOVRA VERSO LA CONDIVISIONE, PAROLA DI PADOAN

Redazione

L'Italia riuscirà ad uscire dalla crisi ma soprattutto a portare a casa una manovra che adesso sembra essere condivisa. C'è "buon clima" in Commissione, dopo una prima lettura della Legge di stabilità. Qualificate fonti indicano che l'Italia è "più solida" del 2014 e "non ci sarà rinvio" della manovra al mittente entro la settimana, possibilità prevista dal 'six pack' in caso di gravi mancanze. Resta aperta però la questione dello 'sconto migranti'.

Padoan: avanti con i tagli, soprattutto ai ministeri – "Con la Legge di Stabilità dell'anno passato, di cui ci siamo dimenticati, abbiamo tagliato moltissimo. Quest'anno continueremo con i tagli, toglieremo soprattutto ai ministeri e, per quanto riguarda gli altri enti di governo, si tratterà di un minore aumento di spesa". Lo ha detto in un'intervista ad Agorà su RaiTre il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, secondo quanto riporta una nota della trasmissione.

"L'abolizione della Tasi sulla prima casa e di altre imposte comunali sarà totalmente restituita ai comuni. Le coperture per tali operazioni sono nella Legge di Stabilità". Padoan ha sottolineato che "come l'anno scorso" il "deficit si riduce e il debito diminuisce (dall'anno prossimo), ma allo stesso tempo forniamo sostegno espansivo alle famiglie e alle imprese. Quindi è la quadratura del cerchio".

"La trattativa con Bruxelles è un processo continuo, vale per la legge di stabilità e per il piano nazionale di bilancio che verrà valutato a novembre". Padoan intervenendo a un convegno sulle pensioni: "Questo non vuol dire – ha puntualizzato – che le opinioni di governo e commissari siano assolutamente identiche".

Sangalli, bene contanti, rilancia i consumi – L'aumento della soglia di utilizzo del contante a 3mila euro "è certamente una scelta buona, una scelta che si aspettava, una scelta in linea con l'Europa e, in un momento anche di ripresa difficile, semplifica la vita delle aziende. Certamente va a favore del rilancio dei consumi". Lo afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.




MANOVRA, RENZI SFIDA LA UE: "SE CI BOCCIANO LA RIPRESENTIAMO"

Redazione

Faccia a faccia tra presidente del consiglio e Ue sulla manovra economica varata giovedì dal governo. Se sarà bocciata, annuncia il presidente del consiglio, potrebbe ripresentarla così com'è. Intanto Pier Luigi Bersani, va all'attacco del premier: "Dovrebbero usare argomenti che non insultano l'intelligenza degli italiani", dice a proposito della misura che innalza a 3.000 euro il tetto del contante e delle affermazioni sulla lotta all'evasione. Renzi, intanto, da Ca' Foscari, lancia una nuova riforma: quella dell'Università ("vi giunga la richiesta a scrivere insieme le nuove regole del gioco per l'università. Dobbiamo togliere l'Università dal perimetro della pubblica amministrazione").

"Bruxelles – insiste il presidente del consiglio ospite del programma 'Attenti a noi 2' su Radio 24 – non è il maestro che fa l'esame, non ha i titoli per intervenire" sulle scelte economiche del governo. "in questi anni – afferma ancora – c'è stata subalternità psicologica dell'Italia verso gli eurocrati. Certo di deve consigliare ma non ci deve dire la tassa da tagliare.
L'Italia – ha spiegato il presidente del Consiglio – dà molti soldi all'Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri paesi". Il premier ha indicato la Spagna, che sfora il 3% e la Gran Bretagna che ''quest'anno ha fatto il 5% del deficit'' ed ha approvato ''una riduzione di tasse da 20 miliardi finanziata in gran parte con il deficit''. Tecnicamente poi, ha aggiunto Renzi, ''non c'e' trattativa'': se anche Bruxelles bocciasse la manovra un governo può confermarla e rimandarla così.

"Ai cittadini interessa il taglio delle tasse. Le tasse non sono più una cosa bellissima e anche da sinistra si è capito che sono una cosa da ridurre". Poi Renzi difende la decisione del canone Rai in bolletta: "E' una norma al riparo da impugnative. E' l'applicazione di un principio liberale". Il premier difende anche l'innalzamento a tremila euro del limite dei contanti: "I dati dimostrano che non è il limite ai contanti a ridurre l'evasione ma l'incrocio dei dati e misure che abbiamo preso come la fatturazione elettronica".

''L'economia italiana e' in ripresa''. Così inizia il Piano programmatico di bilancio che il governo italiano ha inviato a Bruxelles. Il documento che indica un Pil a +0,9% per quest'anno e +1,4% per il 2016, rileva che ''nonostante il trend recente sia piuttosto incoraggiante, il recupero dell'economia è allo stato iniziale''.

Nel 2015 i costi stimati per fronteggiare l'emergenza migranti "sono di 3,3 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di spesa corrente", dice il Tesoro nel documento inviato alla Ue dopo il varo della legge di stabilità per chiedere flessibilità aggiuntiva sul deficit. Il 50% delle spese riguarda il capitolo "ricezione" mentre tra il 20% il 30% il salvataggio in mare.