GALLICANO NEL LAZIO – ZAGAROLO, CENTRALI BIOGAS A 400 METRI DALLE ABITAZIONI: PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

 

 

Il 29 aprile 2014 un Consiglio Comunale a Zagarolo dove il sindaco Giovanni Paniccia e l’assessore all’ambiente Giacomo Vernini sono stati chiamati a rispondere alla mozione, presentata dall’opposizione di centro destra (NCD e Forza Italia), che chiede un atto deliberativo dal quale si evinca l’impegno dell’amministrazione di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà invocando il “principio di precauzione” in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

 

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio / Zagarolo (RM) – Parte l’inchiesta de L’Osservatore d’Italia, in merito alla proliferazione di centrali a biomassa che in tutt’Italia stanno allarmando non solo i cittadini ma anche i medici impegnati negli studi epidemiologici delle malattie legate ai problemi respiratori e quelli del tumore.
Il Comune di Gallicano nel Lazio, ha deciso di costruire, con l’avvallo della Provincia di Roma quando era guidata da Nicola Zingaretti e in seguito dallo stesso quale Presidente della Regione Lazio, una centrale a biogas che dovrebbe essere costruita nella Tenuta di Passerano. La zona è di competenza della Regione Campania, ma nella realtà è situata logisticamente a due passi, non metaforicamente parlando, dalle abitazioni e dalla scuola di Valle Martella, sotto amministrazione e tutela del Comune di Zagarolo in provincia di Roma.
Riguardo la realizzazione di quest’opera, poco o nulla hanno saputo i cittadini di Zagarolo dall’amministrazione. E le poche informazioni a riguardo sono arrivate grazie ai vari comitati a tutela dell’ambiente, agli tabella di giornale e alle attività di alcuni politici che hanno messo da parte i propri colori e hanno tutti insieme abbracciato questa battaglia a tutela non solo dell’ambiente ma della salute pubblica.
 
Il lungo silenzio è stato quindi interrotto da un consiglio Comunale, andato in onda nella serata del 29 aprile 2014 dove la mozione dei gruppi consiliari NCD e Forza Italia hanno espresso tutte le perplessità e i quesiti su questo impianto industriale, definito da altri amministratori come un impianto di compostaggio, chiedendo a gran voce un atto deliberativo dal quale si possa evincere l’impegno dell’amministrazione comunale di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione della centrale a biogas di Gallicano nel Lazio, invocando il “principio di precauzione” e “l’acquisizione di ulteriori e neutrali pareri scientifici e sanitari”, in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

Lo scorso 17 aprile il nostro quotidiano era presente al Consiglio Straordinario a partecipazione pubblica indetto dal Presidente del Consiglio del Comune di Gallicano nel Lazio. Non pubblicheremo i video dell’evento istituzionale poiché attendiamo di mettere a confronto le diverse valutazioni e posizioni riguardo le competenze di questo progetto che sembra non abbia suscitato alcun ripensamento nelle amministrazioni coinvolte.
A capirci qualcosa sembra che nessuno, in virtù della tutela ambientale e della salute pubblica, abbia invocato il principio etico di precauzione.
Basta riascoltare le affermazioni del Sindaco di Gallicano nel Lazio Marcello Accordino che nel dettaglio spiegava alla cittadinanza riunita al Consiglio comunale, le fasi dell’iter del progetto della centrale a biogas: ”Con la raccolta differenziata, rimangono solo due frazioni non riciclabili, l’indifferenziata e la frazione organica, per l’indifferenziata il problema è più che risolvibile, mentre per l’umido c’è la possibilità di fare alcuni trattamenti e l’alternativa, quella che è la nostra idea, che era di allora e che è anche di oggi di trattamento, è l’alternativa alle discariche e inceneritori/termovalorizzatori. non c’e’ altra possibilità sull’umido. Possiamo noi decidere come trattare, questa è la realtà dei fatti per chiudere il ciclo dei rifiuti.”

In effetti a sentir bene sembra che questa amministrazione non abbia assimilato il concetto di discarica, inceneritore, termovalorizzatore e che tipo di rifiuto va conferito in questi siti. L’iter con cui si è spianata la strada per questo impianto industriale era quello di sopperire alle capacità dei comuni che avviavano la raccolta differenziata, di poter gestire la Forsu e il vantaggio economico di sfruttamento per farci una centrale elettrica, che non ha frenato il progetto poiché lo stesso sindaco Marcello Accordino ricorda come quella zona è già violentata a livello di inquinamento, da altre situazioni.

Ma i cittadini proprio in questa assemblea pubblica hanno dovuto fare i conti con un’amara realtà, soprattutto gli abitanti di Valle Martella che hanno appreso, dopo una domanda specifica di Paolo Pacifici al Sindaco di Gallicano nel Lazio, che il progetto industriale (e non semplice impianto di compostaggio aerobico),  vicino alle scuole e alle loro abitazioni, non ha mai posto alcun problema agli amministratori attuali di Zagarolo.

E’ una barbarie inaccettabile guardare nei loro occhi lo smarrimento perché lasciati in balia di decisioni di altre amministrazioni che riguardano invece le loro zone, la loro salute e la loro pelle. Ma i cittadini di Valle Martella non sono gli unici a subire questo progetto industriale. Il Sindaco, e il segretario del PD  avrebbero spiegato che i cittadini di Gallicano del Lazio sono favorevoli, poiché il progetto faceva parte della loro campagna elettorale.
Cominceremo a verificare il grado di informazione che le amministrazioni mettono a disposizione dei cittadini, perché purtroppo questa conquista alla green economy, sembrano pagarla soprattutto gli abitanti che logisticamente sono in prossimità, ma non solo. Si cita, ad esempio, la realtà di un paese che sembra stia combattendo con queste innovazioni, che purtroppo di “BIO” sembrano avere solo parte del nome. A Rivarolo dove una centrale è stata costruita in mezzo ad una cittadina accade che l’Arpa, che esegue i controlli delle centrali, non riesce a dimostrare il rispetto non solo dei limiti di emissione citati nelle autorizzazioni degli impianti, ma nemmeno i limiti elevati per favorire l’energia pulita. La cosa bizzarra e sicuramente allarmante che sembra emergere è proprio la mancanza di trasparenza e onestà su queste biomasse e soprattutto, nel caso di Rivarolo, i dati relativi al suo funzionamento sembrano non vengano forniti, come se l’aria fosse davvero un fatto privato.

Il 29 aprile 2014 a Palazzo Rospigiosi a Zagarolo il tanto atteso Consiglio Comunale, dove i cittadini hanno finalmente capito i termini, finora sconosciuti, che l’amministrazione gabina ha posto sulle osservazioni a tutela di chi quell’impianto se lo troverà a due passi da casa… continua!

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GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: E' ARRIVATO IL MOMENTO CHE NICOLA ZINGARETTI, MICHELE CIVITA E MARCELLO ACCORDINO RISPONDANO AI CITTADINI

Giovedì 17 aprile 2014 alle ore 15, presso la sala mensa della scuola in Piazzale "Caduti di tutte le guerre"

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio – Il tempo inesorabile è passato, e siamo ormai alle ultime battute finali, il tanto atteso Consiglio Comunale rimandato dal 30 gennaio scorso è stato ufficialmente convocato. Il Presidente del Consiglio del Comune di Gallicano nel Lazio ha comunicato la data dell’assemblea pubblica cui è invitata a partecipare la cittadinanza poiché è nell’interesse di tutti riuscire incastrare i numerosi pezzi di un puzzle che si chiama Centrale a Biogas; un impianto industriale di portata non indifferente che produrrà energia elettrica dalla combustione di metano prodotto dal processo anaerobico dei rifiuti organici (appunto della Forsu), che impegna fisicamente i cittadini di Vallemartella (ma non solo), logisticamente parlando. Dal 30 Gennaio, molta acqua è passata sotto i ponti, e molte azioni sono state attivate a protezione non solo dell’ambiente ma anche della salute pubblica nel completo silenzio istituzionale delle amministrazioni coinvolte.

E’ stata presentata una mozione al Consiglio della Regione Lazio, poiché i dubbi e le perplessità emerse dallo studio e le evidenze scientifiche di queste tecnologie, hanno fatto scattare una richiesta di moratoria dove il M5S lo scorso 18 febbraio tramite i consiglieri Blasi, Pernarella, Porrello e Denicolò chiedevano alla giunta la sospensione di tutte la autorizzazioni in itinere degli impianti che prevedano l’utilizzo del FORSU (Frazione Organica Rifiuto Solido Urbano), di rendere obbligatoria la Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per impianti di potenza complessiva superiore ai 0.25 MW, assoggettare la realizzazione dei nuovi impianti al Piano Energetico Regionale ed escludere per precauzione dalle aree, in cui sarà possibile realizzare un biodigestore anaerobico, le zone agricole in cui sono già riconosciute certificazioni ufficiali (Doc, Igt, Dop).

Ad Adiuvandum è seguita l’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti e all’Assessore delle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti, Michele Civita chiedendo ai destinatari una presa di posizione in merito all’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa alla V.I.A. presentata, in considerazione del fatto che il progetto è stato redatto dalla “Martino Associati Srl”, e se intendevano procedere ad un’indagine epidemiologica, studio osservazionale sullo stato di salute delle persone di Gallicano nel Lazio, Zagarolo e limitrofi.

E mentre dimora il silenzio istituzionale e dell’assessore all’Ambiente di Zagarolo oltre all'assenza in agenda di consultazioni con la propria comunità Gabina, i consiglieri d’opposizione NCD e Forza Italia, Marco Bonini e Michelino Conti rispettivamente, congiuntamente ai firmatari alla petizione on-line, hanno chiesto un atto deliberativo dal quale si evinca l’impegno dell’amministrazione di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione della centrale a biogas di Gallicano nel Lazio, invocano il “principio di precauzione” e “l’acquisizione di ulteriori e neutrali pareri scientifici e sanitari”, in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

Giovedì 17 aprile tutto pronto quindi, per questa assemblea pubblica nella sala mensa, sita in "Piazzale Caduti di tutte le guerre" a Gallicano nel Lazio. Il Presidente del Consiglio, Valerio Bonamore ha scelto un orario già fortemente contestato, poiché alle 15:00 mette in difficoltà molti cittadini ad essere presenti. Un consiglio che tutti si auspicano parli a chiare lettere con la propria cittadinanza, poiché i dubbi su questa centrale sono oggettivi e documentati nelle stesse azioni messe in cantiere in Regione Lazio e anche indirizzate ai preposti ministeriali.


Una green economy che sta emergendo con tutte le sue ambiguità, dove spesso vengono dipinte bio tecnologie che invece sfruttano patrimoni ambientali per 10/20 anni per poi chiudere e andare altrove per ricominciare a usufruire di altri incentivi sulle biotecnologie.

Il Sindaco Marcello Accordino dovrebbe spiegare come sia possibile che un impianto di questa portata, riesca a produrre lo stesso impatto ambientale della dismissione di un distributore di carburante, quali tutele sono state o si dovrebbero attivare sia per i danni ambientali ed economici che la comunità si ritroverebbe a dover sostenere sia in termini di salute che economici.

Occhi puntati su questa assemblea, noi de l’Osservatore d’Italia, redazione Lazio saremo presenti, sperando che si possa finalmente sfatare anche un’odiosa e pestilente leggenda metropolitana che vede l’uomo come una piccola centrale a biogas…

E’ vero che le emissioni intestinali producono gas, ma non è combustibile e tantomeno metano.

Il Comitato per Gallicano che ha seguito e monitorato questo progetto comunale, raggiunto dalla nostra redazione, rende manifesto il proprio punto di vista: “A questo punto, dopo i vari consigli mancati, le proteste sui giornali, le fiaccolate, gli incontri pubblici, abbiamo mostrato la nostra posizione.

Siamo stati supportati da tutti gli altri comitati nell’esposizione delle nostre idee, e quindi in merito al Consiglio comunale la nostra partecipazione sarà dedicata all’ascolto di tutte le risposte che fino ad oggi non sono arrivate e che abbiamo chiesto sempre a gran voce. Ci mettiamo dunque in ascolto al fine di ascoltare finalmente qualche risposta e perché no, anche proposte”.