VITERBO RIORDINO DELLE PROVINCIE, IL PRESIDENTE MEROI CONVOCA I SINDACI DELLA TUSCIA E CHIEDE IL COINVOLGIMENTO ATTIVO DI IMPRENDITORI, SINDACATI, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E DEL VOLONTARIATO

Redazione

Entro il prossimo 26 ottobre il Governo Monti approverà la proposta di riordino delle Province così come concepita dal decreto sulla spending review. In questi giorni, dopo le riunioni dei CAL regionali, della vicenda si sta occupando la Commissione Affari Istituzionali, su iniziativa del ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Come previsto  le Province dovranno essere accorpate per diminuire di numero, perdendo competenze che andranno ridistribuite tra Comuni e Regione di riferimento. Entro il 3 ottobre, sempre secondo le indicazioni del Governo, i CAL delle Regioni avrebbero dovuto presentare all’Esecutivo Monti proposte di riordino e accorpamento, comunque non vincolanti.

"Il Consiglio delle autonomie locali del Lazio, riunitosi i primi di ottobre e in precedenza lo scorso 18 settembre, – Dichiara in una nota il Presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi – ha deciso di seguire la strada indicata dalla Regione Lazio: quella, cioè, del ricorso di incostituzionalità. Gli amministratori della Pisana e noi presidenti delle Province del Lazio riteniamo infatti che, così come concepita, la proposta di soppressione delle amministrazioni provinciali presenti evidenti vizi di legittimità. La riforma risulterebbe poi difficilmente applicabile: le fasi operative del passaggio di competenze, funzioni, beni e risorse, non sono state affatto chiarite, né è stato spiegato il funzionamento dei servizi sui territori. I consigli comunali della Tuscia, poi, così come quelli di tutta Italia, avrebbero già da luglio dovuto deliberare sulle ipotesi di accorpamento, cosa oggettivamente impossibile. Conseguentemente i Comuni sono stati esclusi dalle scelte. Rivolgerci alla Corte Costituzionale è stato, perciò, un atto dovuto per opporci ad una riforma non seria, demagogica e controproducente, che porterebbe solo ad un aggravio dei costi per la collettività (come certificato da uno studio dell’Università Bocconi) e ad una sensibile riduzione dei servizi. Per affrontare questi argomenti e per parlare della battaglia comune che mi auguro porteremo avanti insieme a difesa del nostro territorio, ho invitato i sindaci dei Comuni del Viterbese il prossimo 11 ottobre a Palazzo Gentili. A seguito di quell’incontro, dal quale sono certo emergeranno spunti interessanti per stabilire un’azione comune, sarà poi necessario coinvolgere in questo percorso anche imprenditori, sindacati, associazioni di categoria e del volontariato ed ogni altra componente attiva. Stiamo vivendo un momento politico e amministrativo che definire delicato è eufemistico, con un Governo che non ascolta le ragioni di alcuno, con la Regione Lazio che si avvia verso le elezioni a seguito delle brutte vicende che tutti conosciamo e con una carenza di presenza istituzionale francamente preoccupante. – Conclude Meroi – Credo che la riflessione sul ruolo e le funzioni delle Province debba servire da occasione a tutti noi amministratori della Tuscia per ragionare in maniera concreta sul futuro del Viterbese. Per valutare scelte strategiche, disegnare un programma di sviluppo condiviso, tracciare priorità di intervento, individuando specificità del nostro territorio da porre a base di un'azione comune di rilancio. Il tempo delle attese e delle speranze pare essere drammaticamente dissolto e non è più possibile non impegnarsi, tutti, in un percorso condiviso. Questo passaggio deve tradursi necessariamente in un’azione in cui ognuno che abbia a cuore il destino di questa provincia dovrà dare il proprio contributo di idee e di operatività, per lo sviluppo e la ripresa di una terra per troppi anni penalizzata e che ora rischia di rimanere anche priva di riferimenti istituzionali all’altezza delle sfide che la attendono.
 




VITERBO PROVINCIA, TALETE METTE AGLI ANGOLI LA PROVINCIA SULLA QUESTIONE ARSENICO: SERVONO GARANZIE E FONDI DALLA REGIONE

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Redazione

Una lettera, purtroppo, osiamo dire, tardiva (perché diramata solo oggi dall'ufficio stampa nonostante riporti la data del 24 settembre) quella partita dalla Provincia di Viterbo e diretta alla Polverini e a due membri della sua giunta. Il governatore Polverini si è dimessa ieri e chi navigava nelle emergenze come Viterbo e il suo hinterland, dovrà provvedere a recuperare i pochi salvagente rimasti. Alla svelta. Con questa lettera, si evince chiaramente che Talete vuole delle garanzie, garanzie che solo la Regione è in grado di dare affinché l’emergenza arsenico non fagociti l’area con conseguenti danni economici e di disservizi enormi a medio breve termine.

Ecco la nota del Presidente Meroi, datata 24 settembre.

Il presidente Marcello Meroi ha inviato una lettera al governatore della Regione Lazio Renata Polverini e agli assessori regionali Marco Mattei e Stefano Cetica sollecitando l’adozione di provvedimenti indispensabili per consentire alla società Talete di proseguire la propria attività aziendale.

Meroi ha ricevuto dal consiglio d’amministrazione della società che gestisce il servizio idrico nel territorio dell’ATO Lazio-Nord Viterbo una proposta volta ad assicurare il proseguo delle attività, messo in serio rischio nel caso in cui da parte della Regione non fossero recepite determinate richieste. Il Cda di Talete in particolare ha evidenziato: la necessità di ottenere un mutuo garantito dalla Regione  dell’importo di dieci milioni di euro rimborsabili nell’arco di venti anni; una ricapitalizzazione, da realizzarsi nel futuro quinquennio, pari ad euro 2milioni e 500mila euro; la deliberazione di un ulteriore aumento tariffario.

Il Cda ha fatto presente nella lettera recapitata al presidente Meroi che “il mancato verificarsi anche di una sola delle tre condizioni, di fatto renderebbe impossibile il procedere dell’attività aziendale”.

Da qui quindi l’intervento diretto di Meroi. Oltre a specificare le richieste della Talete il presidente ha anche messo in evidenza il profilarsi di un ulteriore, serio, motivo di allarme. “Dal primo gennaio 2013 – spiega infatti –  sarà modificata la normativa inerente la concentrazione di arsenico nell’acqua destinata al consumo. Un eventuale scioglimento della Talete verrebbe di fatto a vanificare tutti gli impegni che la Regione Lazio  ha già assunto per dare una risposta definitiva alla tutela della salute di tutti i cittadini, con lo stanziamento di apposite risorse destinate alla realizzazione degli impianti di dearsenificazione. Il problema sanitario sul territorio rischierebbe di diventare a quel punto gravissimo e di difficile gestione. Pertanto non posso che appellarmi al presidente Polverini e agli assessori Mattei (Ambiente) e Cetica (Bilancio) con la speranza che  in tempi rapidi,  fatte le dovute valutazioni, assumano le decisioni necessarie per salvaguardare la regolare gestione del servizio idrico integrato sul nostro territorio”.

Il presidente Meroi ha discusso della cosa anche con i segretari dei partiti chiedendo al riguardo la massima condivisione. “Anche questa battaglia, come già avvenuto con il problema delle tariffe dei rifiuti, deve essere affrontata e risolta con spirito unitario e al di fuori di logiche politiche. Il problema dell’arsenico infatti riguarderà diversi comuni e altrettante amministrazioni di diverso colore politico. Procedere in ordine sparso e al di fuori di una sinergia territoriale più ampia possibile, rischia di rallentare la ricerca e l’attuazione di misure risolutive ed efficaci”.

Una copia della lettera è stata fatta pervenire per conoscenza anche al presidente della Talete Marco Fedele: “Ringrazio il presidente Meroi – ha commentato Fedele – per il tempestivo interessamento. La proposta è stata da me trasmessa anche alle segreterie dei partiti politici. Non si tratta di portare avanti una battaglia di schieramento a tutela di particolari interessi, ma di difendere esclusivamente il territorio e la salute dei cittadini. Auspico che la Regione e la politica in generale supportino questa nostra azione rivolta ad assicurare un futuro alla gestione pubblica del servizio idrico”.

tabella PRECEDENTI:

28/07/2012 VITERBO ARSENICO: DA GENNAIO SENZ'ACQUA 39 COMUNI
16/07/2012 VITORCHIANO, ARSENICO NELL'ACQUA: PER IL COMUNE VALORI NELLA NORMA, PER LA REGIONE ARSENICO ALLE STELLE
04/07/2012 VITERBO, LA POLVERINI, MATTEI E L'ARSENICO: GIU' LE MANI DALLE TASCHE DEI CITTADINI
03/07/2012 VITERBO, MATTEI E L'OMBRA DELL'ARSENICO: ENTRIAMO IN TALETE CHE FORSE CI SALVIAMO…
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
13/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, E ORA COME FANNO I COMUNI SENZA SOLDI?
11/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO: LA REGIONE CERCA 12 MILIONI, MA NE SPENDE 15 PER I VETTORI AEREI
15/05/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EQUITANI ILLUSTRA IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO
05/04/2012 VITERBO, ARSENICO, PARRONCINI: “VICINI ALL'EMERGENZA TOTALE, LA REGIONE TROVI I FONDI”
09/03/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO. LA PROVINCIA CHIEDE POTERI STRAORDINARI
06/03/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: PROROGATO IL TERMINE AL 31 DICEMBRE 2012



VETRALLA, TORNA LA FESTA PROVINCIALE DELLA TERZA ETÀ

Bianchini: "Ringrazio il Comune di Vetralla per la disponibilità a partecipare all’organizzazione dell’evento"

 

Redazione

Torna anche quest’anno l’appuntamento con la Festa provinciale della terza età, giunta ormai alla sua ventiseiesima edizione e organizzata il prossimo giovedì 27 settembre dall’assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Viterbo, in collaborazione con il Comune di Vetralla. Momenti conviviali, escursioni, allestimenti e tante altre iniziative caratterizzeranno una manifestazione che anche stavolta prevederà la partecipazione di cittadini provenienti da tutti i comuni e dai centri anziani della Tuscia.

“Siamo orgogliosi di celebrare con questa giornata la grande risorsa rappresentata dalla terza età – afferma il presidente della Provincia, Marcello Meroi -. I nostri anziani sono portatori di quei valori di cui la nostra società ha sempre più bisogno, soprattutto in un’ottica di scambio di esperienze con le nuove generazioni. Trovo molto importante l’attività svolta dai centri anziani del territorio, in collaborazione con le amministrazioni locali, i quali offrono alle persone più avanti con l’età servizi e occasioni, come quella di oggi, per evitare l’emarginazione”.

“La location scelta quest’anno per la Festa della terza età è Vetralla – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Paolo Bianchini – e ringrazio il Comune per la disponibilità a partecipare all’organizzazione dell’evento. Come di consueto, il programma della giornata prevederà momenti di svago e di confronto fra le diverse realtà locali presenti nel Viterbese. L’obiettivo delle politiche per la terza età è quello di promuovere processi di riequilibrio della struttura sociale che prevedano il giusto riconoscimento del ruolo degli anziani”.

La Festa si svolgerà all’interno della villa comunale di Vetralla, da cui partiranno visite guidate nel centro storico e presso l’eremo di Sant’Angelo; alle 13 è prevista la pausa pranzo presso i ristoranti dislocati nel territorio comunale, mentre alle 15,30 è in programma l’apertura delle danze con musica dal vivo e dei giochi intergenerazionali, sempre presso la villa comunale. Alle 15,30 ci sarà anche una rappresentazione teatrale presso il cinema Excelsior di Cura di Vetralla (per i gruppi che si sono prenotati in precedenza). Alla manifestazione saranno presenti anche uno stand dell’Associazione diabetici della Tuscia, a disposizione di quanti vorranno misurare pressione e glicemia, ed una postazione della Confartigianato per fornire informazioni e chiarimenti sulla prevenzione dell’Alzheimer. Per informazioni è possibile contattare i numeri telefonici 0761-313233, 0761-313731, 0761-313496, 0761-313412, 0761-213747 (Provincia di Viterbo) e 0761-466962 (Comune di Vetralla).

 




VITERBO, PROVINCIA E COMUNI SCRIVONO ALLA REGIONE: “SUL COSTO DELLA TARIFFA NECESSARIO UN NUOVO DECRETO CONDIVISO CON IL TERRITORIO”

Equitani: "Questa lettera dimostra la forte unità territoriale che si è venuta a creare fra la Provincia ed i Comuni su un problema annoso che si trascina da anni senza soluzione, e che ha sempre creato serie difficoltà ai bilanci degli enti locali."

 

A. De. M.

Il presidente della Provincia Marcello Meroi e l’assessore all’Ambiente Paolo Equitani insieme ai sindaci dei sessanta Comuni della Tuscia, hanno richiesto, con apposita lettera consegnata in Regione,  la revoca del decreto commissariale n. 15 dell’11 maggio 2005 che ha approvato la metodologia di calcolo della tariffa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Partendo dalla recente sentenza del Tar del Lazio n. 6260 del 10 luglio 2012 che, in seguito al ricorso presentato da numerosi comuni viterbesi, ha annullato la determinazione n. 3785 del 12 maggio 2011 con cui è stata determinata la tariffa definitiva d’accesso all’impianto di preselezione e trattamento situato in località Casale Bussi, Meroi, Equitani ed i sindaci scrivono: “Con detta sentenza il Tar ha certificato che, un non corretto procedimento amministrativo e le stesse norme regolamentari dettate dal decreto commissariale n.15 dell’11/03/2005, avrebbero prodotto nel tempo un onere eccessivo non dovuto per il servizio effettuato dal gestore e sostenuto dai cittadini della provincia di Viterbo. Infatti – continua la nota – l’attenta lettura del suddetto decreto commissariale conferma che il sistema di calcolo della tariffa può essere definito a piè di lista, e non come risultato di un piano industriale che dettagli i costi dei singoli servizi prestati. Il tutto aggravato dal fatto che il servizio avviene con affidamento in esclusiva e non in regime di concorrenza. Pertanto nell’interesse dei cittadini della provincia di Viterbo – conclude la lettera – si chiede formalmente che sia revocato il citato decreto commissariale e che venga proposto, con il contributo e la partecipazione del territorio nelle sue componenti rappresentative, un nuovo decreto per il calcolo delle tariffe, alla luce della citata pronuncia del giudice amministrativo”. La lettera sottoscritta da tutti i sindaci, a cominciare da Giulio Marini sindaco di Viterbo, è stata consegnata in Regione dall’assessore Equitani. “Nelle prossime settimane – annuncia – chiederemo un incontro all’assessore regionale competente  per discutere di questa vicenda. Tuttavia questa lettera dimostra la forte unità territoriale che si è venuta a creare fra la Provincia ed i Comuni su un problema annoso che si trascina da anni senza soluzione, e che ha sempre creato serie difficoltà ai bilanci degli enti locali. Con il presidente Meroi abbiamo creduto sin dall’inizio in questa battaglia, coordinando l’azione dei Comuni che hanno presentato ricorso al Tar, ottenendo questo storico risultato. Adesso – conclude Equitani – forti delle ragioni riconosciute dalla magistratura amministrativa, ci batteremo tutti insieme per veder revocato il decreto commissariale a monte di tutte le problematiche degli ultimi anni, auspicando una concertazione con il territorio nel ridefinire le modalità e i criteri di determinazione della tariffa”.

 




VITERBO, SI AVVIA VERSO LA CONCLUSIONE LA POSIZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA PROVINCIA

Il presidente Marcello Meroi interviene a chiarire, in maniera definitiva, la questione che ha riguardato la proroga dei contratti ai lavoratori precari della Provincia di Viterbo, in seguito alle polemiche che si sono succedute in questi ultimi giorni.

 

Angelo Parca

“Dopo un lungo ed approfondito dibattito – spiega Meroi – la posizione dei precari si sta avviando versa la conclusione. La questione ha riguardato in particolar modo 35 posizioni da tempo attive nell’Ente mediante contratto di lavoro di natura interinale, per poter far fronte a croniche carenze di personale.
Il problema si stava trascinando dal dicembre 2011. La Giunta provinciale – ricorda il Presidente –  in una fase di grandissima incertezza finanziaria, aveva prorogato gli stessi contratti sino al 31 marzo 2012, per poi procedere, con l’approvazione del bilancio, ad un’ ulteriore proroga fino al 30 giugno. Si è quindi proseguito nel percorso amministrativo, maturando la decisione di avvalersi di graduatorie interne al fine di trasformare i rapporti di precariato in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato; pertanto, in sede di approvazione dello schema di bilancio preventivo 2012, la Giunta ha dato mandato alla Direzione generale di analizzare le procedure per l’attivazione delle selezioni ed ha incaricato i dirigenti dei vari settori, di proseguire sino alla data del 30 giugno i contratti interinali al fine di garantire la continuità dei servizi.
“La Direzione – spiega ancora Meroi – ha rilevato la necessità di apportare modifiche al regolamento di accesso ed ha quindi  redatto una proposta di rettifica; le rettifiche sono state definite in sede di conferenza dei dirigenti nelle sedute del 29 marzo e 12 aprile ed approvate nella seduta del 17 aprile; sono state altresì confrontate con la parte sindacale in più sedute, approvate e sottoscritte nell’ultima seduta del 17 maggio; sono state infine illustrate nel corso di apposite riunioni della maggiorana tenutesi il 24 e il 31 maggio e nelle riunioni dei capigruppo dell’11 e 18 giugno.
La Giunta, nella seduta di ieri 5 luglio 2012, ha preso atto del testo presentato dalla Direzione riservandosi di definirlo ed approvarlo entro il corrente mese di luglio per poter attivare i relativi bandi nei primi giorni del mese di agosto; nel contempo ha provveduto a prorogare i contratti interinali sino al 30 settembre, data entro la quale dovrebbero svolgersi le selezioni pubbliche.

In sede politica – conclude infine il presidente – l’Udc, tramite il proprio segretario provinciale, ha richiesto di poter valutare eventuali modifiche ed integrazioni al regolamento per attivare procedure idonee alla migliore organizzazione delle selezioni. Fra le forze di maggioranza con grande senso di responsabilità, si è quindi raggiunto un accordo per poter addivenire in tempi rapidi alla condivisione del testo regolamentare e definire così il percorso legato alla purtroppo annosa, ed assai complessa, vicenda dei precari”.
 




VITERBO, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SOLLECITA LE BANCHE: "E' ORA DI PASSARE AI FATTI"

E.G.

“Ritengo che il positivo esito della recente assemblea promossa dall’Associazione dei Bancari Italiani (Abi) tenutasi a Viterbo, ci imponga di mettere a frutto quella unità d’intenti da tutti auspicata in favore del territorio”. 

Il presidente Marcello Meroi il 26 maggio scorso ha partecipato al Road Show Abi, evento di livello nazionale che ha visto la partecipazione del presidente Abi Giuseppe Mussari, dei rappresentanti del sistema bancario provinciale, delle autorità locali e del mondo imprenditoriale viterbese. Meroi, nel suo intervento, aveva manifestato l’esigenza di fare lobby territoriale per agevolare, in un momento di grave ed acuta crisi economica, processi di crescita attraverso una forte sinergia fra istituzioni, imprese e banche. Il Presidente aveva anche evidenziato come, salvo rare e ben note eccezioni, la stragrande maggioranza degli istituti di credito presenti nella Tuscia, non avesse ritenuto utile investire sul territorio sostenendo il tessuto economico e produttivo ed aiutando gli enti locali a creare le condizioni per programmare e attuare politiche in favore dello sviluppo. Ne era scaturito un ampio dibattito dove ognuno ha confrontato e ribadito le proprie posizioni, culminato tuttavia con una positiva e reciproca volontà di collaborazione. Alla luce di questa disponibilità, il presidente Meroi torna oggi a rilanciare la necessità di riaprire un serio ed approfondito dialogo con i gruppi bancari presenti ed operanti sul territorio provinciale.

“Credo che l’incontro del 26 maggio sia stato estremamente utile, se non altro perché ha rappresentato un autentico momento di confronto nell’ambito del quale ognuno ha avuto modo di ribadire le proprie posizioni, senza preclusioni o demagogie, ma con la ferma volontà di trovare una proposta di collaborazione comune. In passato questo confronto è avvenuto sempre a distanza, soprattutto sulle pagine dei giornali, un confronto anche aspro che è servito a ribadire le rispettive ragioni e che ora però deve portare alla costruzione di intese”. 

La Provincia di Viterbo – prosegue Meroi –  intende mettere a frutto le buone intenzioni emerse nel corso dell’assemblea Abi, cercando di stimolare in ognuno quel senso di responsabilità verso i destini del territorio che a parole, tutti, ci siamo impegnati a mettere in pratica. Come primo atto verificherò la disponibilità delle banche per ciò che riguarda il sostegno ad iniziative di promozione promosse dalla Provincia e da sempre destinate a produrre ricadute positive sul territorio in campo culturale e turistico. Già nei mesi scorsi – ricorda il presidente – mi feci promotore di un incontro a Palazzo Gentili che vide la presenza della quasi totalità degli istituti di credito. Fu proposta in quella occasione una piattaforma propositiva intorno alla quale creare le condizioni per un’ampia collaborazione. Il modello suggerito era in sostanza quello sperimentato con successo nella vicina Umbria, dove i principali eventi culturali di rilevanza sia nazionale che internazionale trovano la loro realizzazione proprio grazie al contributo determinante delle banche. Quella riunione non produsse alcun risultato concreto. Non arrivarono riscontri alle nostre proposte se non da parte delle poche già citate eccezioni. Oggi ritengo che si possa tranquillamente riprendere quella piattaforma di lavoro intorno alla quale, a parole, tutti si erano in parte riconosciuti, con l’auspicio di poter andare oltre le poche e ben note partecipazioni”.

Il presidente torna infine sul concetto già espresso chiaramente il giorno dell’assemblea: “La crisi economica che anche la Tuscia sta attraversando, rischia di porci di fronte alla necessità di dover lottare, non per la crescita del territorio, ma per la sua sopravvivenza. Guardiamo con grande favore alla nascita e allo sviluppo di nuovi sportelli bancari a Viterbo e nella provincia. Le banche hanno il pieno diritto di trarre profitto laddove esistono le condizioni economiche per farlo, ma questo diritto deve essere necessariamente coniugato ad una capacità d’investimento in grado di consentire all’ambito territoriale in cui si opera, di continuare a produrre profitto. Su questo ci siamo detti tutti d’accordo, istituzioni, imprese ed istituti di credito. Ora però – è la conclusione del presidente Meroi – è necessario che il principio venga tradotto pratica e per il ruolo specifico che compete alla Provincia, proveremo a fare ancora il primo passo”.
 




VITERBO, CONCLUSO INCONTRO IN REGIONE SU SMALTIMENTO CDR IMPIANTO CASALE BUSSI

Redazione

L’Assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha partecipato ieri ad un incontro che si è tenuto alla Regione per discutere in merito alla problematica dello smaltimento del cdr che sarà prodotto prossimamente presso l’impianto di Casale Bussi. Il cdr, essendo considerato combustibile, dovrà essere conferito in un termovalorizzatore che dovrebbe essere quello di Colleferro con un inevitabile aumento del costo della tariffa, che sembrerebbe essere pari a circa 30 euro a tonnellata, a copertura delle spese di trasporto e di ingresso al termovalorizzatore. Alla riunione, oltre all’assessore Equitani e ai tecnici della Provincia, hanno partecipato i funzionari della Regione Lazio, i rappresentanti della società “Ecologia Viterbo” che gestisce gli impianti della Tuscia e l’assessore all’Ambiente della Provincia di Rieti. “L’incontro è stato estremamente proficuo – spiega Equitani – come Provincia abbiamo ribadito la nostra ferma intenzione di tutelare esclusivamente gli interessi del territorio. Ho infatti richiesto la presenza della Provincia all’interno del gruppo di lavoro che dovrà procedere alla rimodulazione della tariffa, così come ho duramente contestato la determina dirigenziale del 24/05/2011 che ha stabilito l’aumento tariffario senza alcuna consultazione con gli enti locali. La legittimità di quell’atto è stata per altro oggetto di un ricorso al Tar da parte dei Comuni. Infatti la nuova tariffa non prevede più i costi relativi alla produzione del cdr. In un momento di grave sofferenza economica – ha aggiunto Equitani – non permetteremo a nessuno di prendere decisioni, destinate ad incidere sui bilanci degli enti locali e delle famiglie, senza alcun confronto preventivo con chi è stato chiamato a tutelare il territorio. Al tavolo di lavoro porteremo anche esperti di economia industriale, che valuteranno la reale entità dei costi relativi allo smaltimento dei rifiuti, al trasporto ed all’ incenerimento del cdr”. L’assessore ha poi espresso dure critiche sulle modalità di determinazione dell’attuale tariffa: “Il calcolo, di norma, dovrebbe scaturire da un piano industriale – spiega ancora – mentre nel caso di Viterbo assistiamo al paradosso di una tariffa calcolata in base al bilancio di gestione della società. Una procedura inaccettabile se si considera poi che lo smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia avviene in regime di monopolio e dunque in totale assenza di concorrenza”. Il presidente Marcello Meroi, informato da Equitani sull’esito dell’incontro si è detto molto soddisfatto. “Approvo totalmente l’operato dell’assessore all’Ambiente che, ancora una volta, ha difeso la dignità del territorio rivendicando il diritto a scelte condivise. Una politica sicuramente in controtendenza rispetto al passato. Non è mia intenzione esprimere giudizi sull’operato di altre amministrazioni, ma credo che sia sotto gli occhi di tutti come questa giunta, in ogni occasione, abbia sempre dimostrato con i fatti di non essere supina a nessuno e di non essere disposta a subire tacitamente decisioni prese da altri e destinate a pesare sulle tasche dei cittadini”. Equitani ha infine concluso: “Nessuno qui ha interesse a nascondere la verità, né a raccontare bugie e fino a quando saremo alla guida di questo Ente i cittadini della Tuscia saranno puntualmente informati e difesi, certi di onorare in questo modo il mandato elettorale ricevuto”.
 




VITERBO, MEROI AMMONISCE: “GLI AUTOVELOX NON DEVONO SERVIRE AI COMUNI PER FARE CASSA”

A.P.

“Senza voler entrare nel merito delle polemiche che da qualche giorno stiamo leggendo sulla stampa relativamente all’installazione e alla presenza degli autovelox sia su strade urbane che extraurbane, ritengo ancora oggi attuale intervenire sul problema dell’utilizzo, spesso anomalo, che di queste apparecchiature viene fatto da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il presidente della Provincia Marcello Meroi, nel corso del mandato parlamentare svolto nella XVI legislatura (2001-2006) si è interessato in prima persona della riforma del Codice della Strada, in qualità di relatore di maggioranza. Meroi ottenne nella seduta del 16-11-2005, l'approvazione da parte della Camera di una specifica norma. Questa stabiliva che: “sulle strade extraurbane principali, ai corpi ed ai servizi di polizia municipale di cui al comma 1, lettera d, fosse precluso l’accertamento delle violazioni ai limiti massimi di velocità di cui all’art. 142 attraverso l’impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità”. La norma non fu poi convertita in legge dal Senato che calendarizzò il voto sulla riforma nell’ultima settimana della legislatura, non raggiungendo il numero legale. Dopo molti anni parte di quel dettato normativo fu però reinserito nella successiva riforma, con  un esplicito richiamo all'articolato proposto da Meroi. “Lo scopo del mio lavoro in Commissione ed in Aula – spiega Meroi – fu quello di codificare un serio controllo di sicurezza sulla viabilità, evitando nel contempo utilizzi distorti od insensati dell’autovelox, troppo spesso concepito come strumento per far cassa a favore delle Amministrazioni locali. Comprendo benissimo, soprattutto in periodi di particolare difficoltà economica, le necessità di bilancio degli enti locali, ma ritengo inaccettabile introdurre di fatto un ulteriore strumento sanzionatorio,  tentando di mascherarlo con intenti  tesi alla tutela della sicurezza stradale”. A tale proposito, nelle scorse settimane, il presidente Meroi ha inviato una lettera al Prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero sollecitando un intervento dell’autorità di Governo affinché, attraverso una stretta opera di vigilanza, riconduca l’autovelox alla funzione originaria, quella cioè di fare da deterrente alla velocità e di prevenire il rischio d’incidenti. “La mia non vuole certo essere una crociata contro le Amministrazioni locali, di cui apprezzo il lavoro sempre più difficile e delicato- precisa Meroi – ma credo rappresenti una battaglia di serietà per un corretto rapporto tra Istituzioni e cittadini. Le Polizie Locali hanno importanti compiti da svolgere in tema di viabilità, con particolare riferimento alla sicurezza stradale, alla prevenzione e al controllo della circolazione,  ma sempre e comunque con riferimento a tratti stradali di specifica competenza e soprattutto di concreto e reale interesse comunale. So purtroppo bene che reperire risorse per le casse degli enti territoriali oggi è sempre  più complicato, spesso proprio nel settore delle manutenzioni stradali, ma va correttamente governata la procedura e rispettata la legge che non può essere piegata ad interessi, sia pur legittimi e comprensibili, di mera quadratura di bilancio. Ribadisco che questo mio intervento non è rivolto contro nessuno e non vuole inserirsi minimamente nelle polemiche di questi giorni, ma in linea generale ho ritenuto opportuno riaffermare un principio di civiltà oggi ancora più attuale. A tal fine – ha concluso Meroi – ho ritenuto molto positivo anche il recente vertice sulla sicurezza stradale che si è tenuto in Prefettura al quale hanno partecipato, oltre al sottoscritto e al delegato del Prefetto, i sindaci dei comuni interessati dalla Superstrada, i rappresentanti della Polizia Stradale e delle altre forze dell’ordine, dove l’argomento è stato affrontato con grande serietà e piena collaborazione da parte di tutti”.

 




VITERBO, CORSO PER PIZZAIOLI, GIOVEDÌ 17 GLI ALLIEVI SI CIMENTERANNO NELLA DIMOSTRAZIONE FINALE

Giovedì pomeriggio, 17 maggio alle 16,30, nei locali della Scuola alberghiera della Provincia di Viterbo, presso l’ITIGS “Leonardo da Vinci” in via Alessandro Volta, si terrà la dimostrazione finale del corso per pizzaioli “Help Job” organizzato dall’assessorato alla Formazione di Palazzo Gentili e tenuto da Giuseppe Cravero, il pizzaiolo campione del mondo proprietario della pizzeria “Il Babbà” di Vetralla. I ventiquattro giovanissimi allievi del corso hanno concluso le centoventi ore complessive di lezione, divise tra teoria e soprattutto pratica, con il “professor” Cravero. I primi tre migliori pizzaioli del corso saranno premiati a seguito della dimostrazione. All’iniziativa parteciperanno il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, e l’assessore alla Formazione, Paolo Bianchini.
 




VITERBO, VERTENZA PIANETA BENESSERE, MEROI CONVOCA I SINDACATI PER LA TUTELA DEI DIPENDENTI

Angelo Parca

“E’ assolutamente necessario evitare la procedura del fallimento, cercando di salvaguardare i posti di lavoro e il servizio offerto dalla struttura”. Così il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, interviene sulla vicenda della struttura termale e alberghiera ex Salus, in questi giorni tornata alla ribalta delle cronache dopo che una sentenza del tribunale ha estromesso la società Kurhouse dalla gestione dell’azienda, riconsegnando l’immobile al legittimo proprietario, la società Gestervit. “Un numero cospicuo di dipendenti, già licenziati dalla Kurhouse, rischia di restare senza posto di lavoro – aggiunge il presidente – e in un momento socio-economico delicato come quello che stiamo vivendo questa sarebbe una sciagura che dobbiamo assolutamente evitare. Per questo motivo ho chiesto ai sindacati un incontro a Palazzo Gentili, fissato per la prossima settimana, così da capire insieme ai rappresentanti dei lavoratori se è possibile seguire un percorso condiviso con le istituzioni al fine di evitare la chiusura di una struttura che non solo dà da vivere a tante persone, ma che è anche un punto di riferimento fondamentale nel panorama turistico della Tuscia”. “Senza entrare nel merito delle vicende che hanno portato il Pianeta Benessere nella situazione in cui si trova oggi – conclude il presidente Meroi – credo sia giusto rivolgere un appello agli imprenditori, specie quelli del territorio, che possano essere interessati ad investire in una struttura che è sempre stata un fiore all’occhiello nel settore alberghiero e turistico del Viterbese”.