Roma, l’ex presidente Marcello De Vito non risponde al Gip

Raggi: “Non si torna al passato”

Durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli l’ormai ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito si è avvalso della facoltà di non rispondere. A riferirlo è il suo legale Angelo Di Lorenzo, il quale precisa che De Vito chiederà di essere ascoltato nei prossimi giorni per chiarire la sua posizione. 

“Chiarirò tutto. Sono sereno anche se molto dispiaciuto per quanto sta succedendo”, ha riferito De Vito al suo nuovo legale Di Lorenzo. L’avvocato ha spiegato che De Vito era pronto a parlare e chiarire la sua posizione già oggi “ma – spiega – gli ho chiesto di avvalersi della facoltà di non rispondere per darmi il tempo di organizzare la difesa e di chiedere che sia ascoltato in un secondo momento”.

L’ARRESTO – Marcello De Vito di M5S, presidente dell’assemblea capitolina, è stato arrestato dai carabinieri per corruzione nell’ambito della inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma. Sono in corso perquisizioni in Campidoglio da parte dei carabinieri nell’ambito dell’operazione che ha portato all’arresto. Le perquisizioni stanno interessando anche uffici di Acea, l’Italpol e la Silvano Toti Holding Spa. “Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri”, annuncia Di Maio via Facebook. “Nessuno sconto a chi ha sbagliato“, dice anche la sindaca Virginia Raggi aggiungendo che “non c’è spazio per le ambiguità”.

Raggi: “Non si torna al passato”

Non si torna al passato. Il giorno in cui sono stata eletta” in Campidoglio “sapevo che il vecchio sistema che insieme al M5S sto scardinando con ogni mia forza, avrebbe opposto ogni tipo di resistenza“. Così Virginia Raggi su Fb.”Io ho detto ‘no’ a quel sistema che però prova a ribellarsi in ogni modo. Prova ad infiltrarsi come succedeva in passato. Ma c’è una differenza: la mia reazione e quella del M5S è immediata e senza esitazioni”, aggiunge.




Marcello Dell’Utri: la Cassazione accoglie il ricorso

La Corte di Cassazione ha accolto un ricorso di Marcello Dell’Utri con cui contestava la censura della corrispondenza nel 2015 nel carcere di Parma.

La prima sezione penale ha annullato con rinvio per una nuova analisi al tribunale di Sorveglianza di Bologna un provvedimento con cui si dichiarava inammissibile il reclamo dell’ex senatore, difeso dagli avvocati Gian Luca Malavasi e Helmut Adelmo Bartolini, sul visto di controllo alla posta in entrata e in uscita dal penitenziario.

Dell’Utri, condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, da maggio 2016 è detenuto a Rebibbia. Il provvedimento di censura era stato emesso dal magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia il 3 novembre 2015, per tre mesi. Era la seconda proroga di un controllo alla posta iniziato ad aprile. La prima proroga, luglio 2015, era già stata dichiarata illegittima dai giudici di Bologna, perché emessa senza esplicita e motivata richiesta, così come per la difesa sarebbe successo per la successiva.