MARSALA: CATTURATO IL RAPINATORE DEI SUPERMERCATI

di Angelo Barraco

Marsala (TP) – La città di Marsala è stata duramente scossa dal fenomeno delle rapine che, dal centro storico alla periferia, hanno messo in ginocchio i cittadino e hanno fatto crescere la paura e il timore. La macchina investigativa si è messa subito in moto e l’eccelso lavoro delle forze delle forze dell’ordine ha portato all’individuazione dell’autore di ben due rapine messe in atto dal pregiudicato marsalese Mario Ferrera, 29 anni, arrestato in flagranza di reato e ritenuto responsabile di due rapine ai danni di due supermercati marsalesi.
 
Lunedì 14 viene compiuta un’altra rapina ai danni del supermercato Sisa di Contrada Cuore di Gesù, che era già stato rapinato il 21 novembre quando  Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito. Anche nella recente circostanza, l’uomo è entrato con coltello e cappuccio e ha minacciato la cassiera, facendosi consegnare 640 euro, allontanandosi poi nelle vie limitrofe. I militari sono giunti poco dopo sul posto e hanno visionato le immagini immortalate dal sistema di videosorveglianza che aveva ripreso tutto. I Carabinieri stavano già indagando sulla precedente rapina, queste immagini sono state fondamentali per analizzare la posizione dei pregiudicati della zona. Gli inquirenti non hanno avuto dubbi che la mano armata fosse la stessa, poiché la dinamica era identica . I Carabinieri hanno inoltre notato che il rapinatore aveva gli stessi abiti di Mario Ferrera, si sono messi immediatamente sulle sue tracce e non trovandolo presso la sua abitazione hanno capito che quella era la pista giusta. I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione a casa del Ferrera e hanno rinvenuto gli abiti utilizzati nella rapina alla Sisa del 21 novembre e anche quelli usati nella rapina del Megamarket in data 24/11/2015. Trovato Ferrera, indossava gli stessi abiti che aveva il rapinatore poche ore prima. In seguito agli accertamenti di rito, il Giudice ha convalidato l’arresto per Ferrera emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. 
 
Tale arresto dimostra l’efficienza delle forze dell’ordine e l’impegno costante che esercitano su tutto il territorio marsalese ai fini di garantire la sicurezza e la giustizia. Ciò dimostra anche che le indagini sulle rapine sono in corso e per questo vogliamo ringraziarli. 
 
Le rapine. Il 18/12/2015 un uomo già noto alle forze dell’ordine, tale Leonardo Zichittella, si è recato presso l’Oviesse di Via Cammareri Scurti intorno alle ore serali. L’uomo ha tentato un furto all’interno dell’attività commerciale, ha avuto anche una colluttazione con la sicurezza dell’Oviesse nel tentare la fuga ma è stato fermato dai Carabinieri che si trovavano sul posto. L’uomo aveva diversi precedenti penali e dopo le formalità di rito il Giudice ha deciso per l’uomo la residenza obbligatoria nel Comune di Marsala. Sempre in data 18/12/2015, è stato arrestato in flagranza di reato Emanuel Davide, di 25 anni, un richiedente asilo ospite in uno dei centri di accoglienza della città di Marsala. L’uomo è stato arrestato per rapina aggravata poiché con la complicità di un complice, ancora non identificato, ha avvicinato tre donne connazionali presso Contrada Ferla e le ha minacciate con un coltello affinché le donne consegnassero le borse all’altro uomo. Una delle donne è riuscita a scappare e ha chiamato prontamente il 112. Non appena le autorità sono giunte sul posto hanno notato le donne in stato d’agitazione che indicavano alle forze dell’ordine i malviventi. In attesa della convalida d’arresto è stato condotto presso la Compagnia di Via Mazara.
 
Lo scorso 17 dicembre è stata attuata l’ennesima rapina in pieno centro storico di Marsala, ai danni dell’attività commerciale “Mistretta Mobili”, in via Biagio Di Pietra, che è di proprietà di Antonio Mistretta. La rapina è stata compiuta alle ore 20:00, quando all’interno del negozio di arredamenti sono subentrati due soggetti, si presume di nazionalità italiana. I soggetti sono arrivati in prossimità dell’attività commerciale con uno scooter, sono entrati all’interno di essa e lì c’era Antonio Mistretta e un’impiegata. La ragazza è stata legata con nastro adesivo ad una sedia, l’uomo invece è stato costretto dare l’intero contenuto presente in cassaforte ai ladri poiché è stato minacciato con una pistola. Il bottino sottratto dai ladri sarebbe ingente. Malgrado il titolare dell’attività commerciale avesse consegnato il contenuto presente in cassaforte e malgrado non avesse reagito, è stato brutalmente picchiato dai rapinatori. L’allarme è stato dato da un passante che ha visto del sangue per terra e ha chiamato le forze dell’ordine. I rapinatori avrebbero inoltre lasciato lo scooter sul posto e sarebbero andati via a piedi. Il mezzo era stato rubato la mattina e sono in corso indagini di rito. Antonio Mistretta è stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala e ha riportato diverse ferite e una sospetta frattura al naso. Al vaglio degli inquirenti il sistema di videosorveglianza, che può essere utile per l’individuazione dei due rapinatori.

Pochi giorni fa, precisamente in data 14 dicembre 2015 una donna di 53 anni è stata scippata nel tardo pomeriggio in Via Mazzini, a Marsala. Il furto è stato messo in atto da un uomo a bordo di una bicicletta che poi si è dileguato in mezzo al traffico, facendo perdere le sue tracce. La donna non ha riportato ferite. I Carabinieri stanno lavorando su questo evento e stanno cercando di rintracciare l’autore che era a bordo di una bicicletta e dopo si è allontanato. Inoltre  stanno analizzando le varie telecamere presenti sul posto e stanno cercando di rintracciare eventuali testimoni poiché, essendo una zona abbastanza centrale con diverse attività commerciali, l’intento è quello di capire se qualcuno ha visto qualcosa e se anche la minima cosa vista da un soggetto presente sul posto possa essere determinante ai fini di acquisire elementi nei confronti del responsabile.
 
Le rapine. 25/11/2015 E’ stata compiuta la quarta rapina nel giro di pochi giorni e la vittima è ancora una volta un supermercato, precisamente il Conad che si trova in Contrada Terrenove Bambina, noto come Megamarket, che si trova di fronte la Pizzeria Siciliana. La Rapina sarebbe avvenuta intorno alle ore 19 circa di martedì 24 novembre e sul posto sono intervenuti i Carabinieri a fare gli accertamenti di rito. Al momento non è dato sapere ulteriori dettagli su questa rapina, vi aggiorneremo presto. Il luogo in cui è avvenuta questa ennesima rapina non è molto distante dal luogo in cui è avvenuta la precedente. Ed è la quarta rapina compiuta nell’arco di poco tempo nel territorio marsalese.
 
Sabato 21 alle 18,30  è stata compiuta la terza rapina ai danni di un supermercato Sisa in contrada Strasatti. Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito. 
 
Venerdì 19 novembre 2015 alle ore 19 è stata rapinata in Via XI Maggio, di fronte la sempre popolatissima Piazza della Repubblica, chiamata comunemente dai marsalesi Piazza Loggia, la famosa gioielleria gestita da Saverio D’Angelo (che abbiamo intervistato in esclusiva). La rapina è avvenuta alle ore 19.00, orario in cui il flusso di cittadini che percorre quelle vie del centro è intenso. Due rapinatori a volto scoperto si sono introdotti all’interno della gioielleria e hanno preso diversi gioielli, il gioielliere ha reagito ai malviventi ma è stato picchiato da essi che, in seguito al saccheggio si sono dileguati per le vie del centro storico, confondendosi con la folla, senza destare alcun sospetto. L’allarme è stato lanciato proprio dal gioielliere che è stato condotto presso l’ospedale “Paolo Borsellino”, ha riportato un trauma alla mandibola. Dei ladri invece non c’è traccia, ma vi sono videocamere nel centro storico e sicuramente da quelle immagini si riuscirà ad individuare chi ha compiuto il furto e il danno fisico al gioielliere.
 
Ventiquattro ore dopo la rapina alla gioielleria, due uomini armati di fucile e a volto coperto sono entrati all’interno di una tabaccheria, prima dell’orario di chiusura. La rapina è avvenuta in Via Colocasio, di fronte al Pronto Soccorso del vecchio ospedale San Biagio. Uno dei due rapinatori ha puntato l’arma contro la proprietaria della tabaccheria e si è fatto consegnare l’intero incasso. La donna non ha reagito poiché ha temuto per la sua vita, per quella del figlio e di un cliente e ha consegnato l’incasso ai malviventi. Dopo aver preso l’incasso i due uomini si sono dileguati e hanno fatto perdere le proprie tracce, non è esclusa l’ipotesi che con loro ci fosse un terzo uomo in macchina ad attenderli. La donna ha poi chiamato subito le forze dell’ordine che hanno svolto gli accertamenti di rito. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’incasso, le indagini sono indirizzare su due uomini di nazionalità italiana che hanno dimostrato, dal modus operandi, di non essere alla prima esperienza.



MARSALA RAPINE: INTERVISTA ESCLUSIVA AL GIOIELLIERE

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Venerdì 19 novembre 2015 è stata rapinata in via XI Maggio, di fronte la sempre popolatissima Piazza della Repubblica, chiamata comunemente dai marsalesi Piazza Loggia, la famosa gioielleria di Saverio D’Angelo. La rapina avviene alle ore 19.00 circa, orario in cui il flusso di cittadini che percorre quelle vie del centro è intenso. Due rapinatori a volto scoperto si introducono all’interno della gioielleria e fanno razzia. Noi abbiamo intervistano in esclusiva proprio Saverio D’Angelo, proprietario della gioielleria nonché vittima della rapina e ci ha raccontato i momenti di tensione vissuti con i rapinatori.
 
 
– il 19 novembre alle 19 è stata rapinata la sua gioielleria in pieno centro storico. Cos’è accaduto esattamente quel giorno?
 
Io stavo facendo il cruciverba, la ragazza guardava la televisione perché non c’era nessuno. Ad un certo punto si sente suonare e si apre la prima porta. La ragazza ha aperto la prima porta, come facciamo di solito non vedendo chi era, perché c’era la tenda chiusa. Il soggetto è entrato tra le due porte, ha guardato, era ben vestito, aveva un fascia collo che gli arrivava al limite della bocca e un cappellino sportivo. Dopo essere entrato saluta, io chiedo “che cosa desidera”, al che lui dice “io desidero tante cose”, con l’accento un po’ napoletano. Quando lui mi guarda così e mi dice “tante cose”, io mi alzo dalla sedia, lo acchiappo e gli dico “come hai detto?”, lui non se lo aspettava, e ad un certo punto cominciamo a colluttarci, però senza venire alle mani, ci tenevamo l’uno con l’altro. Ad un certo punto il soggetto dice “apri la porta”, perché se ne voleva andare, non aveva previsto questa mia reazione, penso io se ne volesse andare. Ad un certo punto, nel modo di aprire la porta, invece di aprire l’interno si è aperta l’esterno. Aprendosi l’esterna, entra il secondo soggetto. Entrando il secondo soggetto, il soggetto interno grida alla ragazza che era impaurita, quasi che piangeva, “apri al mio collega”, e lei aprì anche la porta interna. Entrando l’altro io non ho potuto più padroneggiare entrambi.  Il secondo soggetto incominciò a razziare le vetrine, l’altro invece spingeva  verso i servizi, nella parte interna. E chiede la chiave della cassaforte, io gli rispondo che non ce l’abbiamo ma ce l’ha mia moglie che non c’è questo pomeriggio. La ragazza dice piangendo di non sapere dove sono le chiavi e loro si sono un po’ rasserenati anche perché avevano preso un sacco di cose dalle vetrine interne. Ad un certo punto ci spingono tutti e due verso l’anti bagno, che c’era la chiave, e ci chiudono dentro dicendoci “ora chiamiamo le autorità appena ce ne andiamo per farvi liberare”. Noi incominciamo a spalleggiare la porta cercando di romperla, ma la porta non c’è stato verso di uscire. Stiamo un 4/5 minuti così, quando ad un certo punto sentiamo suonare il campanello del negozio. Era mia moglie, appena tornata da un’uscita con le sorelle. Prima suona e non gli rispondono, poi apre e vede la porta interna aperta e non vede nessuno, quando però noi sentiamo la porta chiudersi incominciamo a chiamare e a bussare, e mia moglie viene, ci apre e noi usciamo e gli dico che ci hanno appena rapinato. Mia moglie non si era accorta che c’erano due vetrine vuote, una di gioielli e una di orologi per uomo. Il danno è stato intorno ai 50 mila euro

– I rapinatori quindi erano due?
 
Si due.
 
– Che accento avevano i rapinatori? Si ricorda com’erano vestiti o qualche dettaglio che potrebbe condurre all’identificazione?
 
Uno si fingeva tipo napoletano, il primo che ha parlato, l’altro mi diceva “Signor D’Angelo non faccia resistenza, non si preoccupi, non le facciamo niente”. Il primo soggetto era alto circa 1.70, indossava un berretto, un fascia collo grigio tipo lana, guanti grigi e giubbotto bianco. Il secondo soggetto era bassino, robusto, indossava un giubbotto scuro. Figurati le videocamere erano state ordinate dovevano arrivare e sono arrivate dopo qualche giorno.
 
– Erano armati?
 
No, io non ho visto niente.
 
– Erano a volto scoperto?
 
Si, a volto scoperto

– Poi  le forze dell’ordine quindi sono state chiamate quando è arrivata sua moglie?
 
Io ho fatto il 112 appena mi ha liberato, solo che nel frattempo è passato un Commissario che conosco e che ha subito allertato la pubblica sicurezza che è arrivata prima. Quindi nel momento in cui sono arrivati i Carabinieri c’era qui la pubblica sicurezza, l’ambulanza perché nel colluttarmi mi è uscito l’osso della mandibola, mi si è lussato. Sono andato al pronto soccorso e dopo un’oretta e mezza, dopo aver fatto la tac, e li sul posto il dottore del pronto soccorso mi ha messo dentro sede la mandibola e poi mi hanno dimesso. 

– Come ha reagito nel sapere che le videocamere del centro storico non funzionavano?

Sono stato deluso, anche se lo sapevo, già se ne parlava, era una cosa risaputa. Solo che ci sono le telecamere del negozio vicino a me, le telecamere del bar (vicino alla gioielleria), una telecamera di Via Vaccari dove si vedono loro che vanno e vengono. Prima che vengono e poi che vanno. 
 
– Quindi ci sono delle videocamere che li hanno ripresi…
 
Si, si. Infatti loro stanno verificando tutte queste immagini e forse hanno individuato qualcuno ma attualmente gli inquirenti stanno lavorando.

– E’certo comunque che ci sono delle immagini
 
Ci sono delle immagini, ma non si sa se sono identificative o meno. 

– Come reputa la sicurezza a Marsala in seguito alla rapina?
 
Mi dicono che stanno provvedendo a riattivare le telecamere, si vede qualche pattuglia un po’ più spesso passare. L’altro giorno sono venuti dei Carabinieri a piedi per informarsi di quello che era successo, prima si sono informati al Bar che gli hanno riferito il mio fatto e poi sono venuti a voler sapere quello che era successo, a documentarsi. Questo è stato un gesto di conforto per noi. 
 
– Il giorno dopo la sua rapina se n’è verificata un’altra da quelle parti e due in periferia. Secondo lei possono essere collegate queste rapine?
 
Non penso perché queste rapine fatte ad esercizi non protetti, possono essere fatte da chiunque. Qua c’è stato secondo me un sopraluogo precedentemente eseguito, perché forse loro pensavano di trovare mia moglie con una ragazza che gli faceva compagnia di tanto in tanto. Si vede che loro sono venuti quando c’erano due donne. Quando però hanno visto la mia reazione, sono convinto, che questa persona volesse andare via, però purtroppo c’è stato questo pri’ pro quo elettronico delle porte –sono degli ingranaggi dove uno esclude l’altro, se si pigia in maniera tremolante o insicura si possono aprire tutte e due –comunque la goccia che ha fatto traboccare il vaso fu che entrò pure il secondo. 
 
– In seguito alla rapina, ha messo in atto misure cautelative nel suo negozio?
 
Ora ho installato le videocamere che nel frattempo erano arrivate ed erano messe li. Il giorno prima figurati che l’elettricista mi montò l’allarme esterno, la sirena, che nel frattempo si era guastata. 

– Ha ricevuto la visita del Sindaco?
 
Il Sindaco e il Vicesindaco sono venuti a farci visita, dispiaciutissimi per quanto accaduto
 
– Il Sindaco e il Vicesindaco ci hanno riferito che stanno lavorando alla riattivazione dei sistemi di sicurezza (videocamere) e che prima di natale saranno riattivate.

Non so se ci arrivano, a secondo dei sospesi che hanno, sia a livello economico che a livello tecnico perché come necessitano della sola riattivazione, possono anche necessitare della completa sostituzione. 

– E’ cambiato qualcosa in lei in seguito alla rapina?
 
C’è un maggiore timore, si sta più attenti a chi entra, la tenda la lasciamo aperta. C’è più salvaguardia, ci sono pure le videocamere funzionanti. 

– Che messaggio vuole lanciare a chi ha subito una rapina come lei?

Mi è dispiaciuto sentire che il fenomeno era abbastanza allargato, non solo che riguardava me. Però sai, in una tabaccheria, in un supermercato come fai a mettere porte particolari, metal detector. Il metal detector da me non ha funzionato.



MARSALA RAPINE: ECCO LA BEFFA DELLE TELECAMERE CHE IN CENTRO NON FUNZIONANO

di Andrea Li Causi
 
Marsala (TP) – Sono tutt’ora in corso le indagini in merito agli autori delle quattro rapine avvenute tra il centro e la periferia marsalese. Quello che preoccupa di più i cittadini però e che sicuramente non faciliterà il lavoro degli inquirenti è il non funzionamento del sistema di sorveglianza presente nel centro storico. Come mai sono presenti delle scatole vuote che dovrebbero sorvegliare e garantire la sicurezza ma in realtà sono vuote? È ciò che si chiedono tutti i cittadini all’indomani delle rapine, che hanno avvelenato gli umori di una città apparentemente tranquilla ma che sta emergendo ai rigori della cronaca nazionale anche per le vicende giudiziarie del noto imprenditore Michele Licata. Quanto è sicura Marsala? Certamente il lavoro degli inquirenti è tanto ed è lodevole per una città così grande, ma l’amministrazione dovrebbe provvedere in primis alla sicurezza della città e poi al resto. Gli inquirenti comunque stanno indagando a 360° in merito alle quattro rapine e non escludono nulla. 
 
E proprio i controlli sembrano essersi rafforzati in città a seguito dei recenti furti. Nel tardo pomeriggio del 25/11/2015, intorno alle 19.00 circa, in tutta la zona di Via Mazzini e Via Verdi è avvenuto un blackout durato circa 10/15 minuti (le zone segnalate sono quelle a noi note, se ci sono state altre zone segnalatecele), creando disagi per i negozi che stavano ancora lavorando poiché non era ancora orario di chiusura. Dopo 10/15 minuti di intermittenza iniziale e di buio totale, tutto ritorna alla norma ma non solo, le strade di Via Mazzini si riempiono di pattuglie di Carabinieri e Polizia che girano lungo le strade e fanno il giro sino alla zona del porto. Le forze dell’ordine inoltre si sono accertate se all’interno dei negozi era tutto ok e/o c’era qualche problema. Tale spiegamento di forze dell’ordine e tali controlli dimostrano quanto gli episodi recenti abbiano acceso un campanello d’allarme e la presenza di Polizia e Carabinieri, sicuramente, farà sentire il cittadino più sicuro e meno esposto a rischi.
 
Le rapine. 25/11/2015 E’ stata compiuta la quarta rapina nel giro di pochi giorni e la vittima è ancora una volta un supermercato, precisamente il Conad che si trova in Contrada Terrenove Bambina, noto come Megamarket, che si trova di fronte la Pizzeria Siciliana. La Rapina sarebbe avvenuta intorno alle ore 19 circa di martedì 24 novembre e sul posto sono intervenuti i Carabinieri a fare gli accertamenti di rito. Al momento non è dato sapere ulteriori dettagli su questa rapina, vi aggiorneremo presto. Il luogo in cui è avvenuta questa ennesima rapina non è molto distante dal luogo in cui è avvenuta la precedente. Ed è la quarta rapina compiuta nell’arco di poco tempo nel territorio marsalese.
 
Sabato 21 alle 18,30 è stata compiuta la terza rapina ai danni di un supermercato Sisa in contrada Strasatti. Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito. 
 
Venerdì 19 novembre 2015 alle ore 19 è stata rapinata in Via XI Maggio, di fronte la sempre popolatissima Piazza della Repubblica, chiamata comunemente dai marsalesi Piazza Loggia, la famosa gioielleria gestita da Saverio D’Angelo. La rapina è avvenuta alle ore 19.00, orario in cui il flusso di cittadini che percorre quelle vie del centro è intenso. Due rapinatori a volto scoperto si sono introdotti all’interno della gioielleria e hanno preso diversi gioielli, il gioielliere ha reagito ai malviventi ma è stato picchiato da essi che, in seguito al saccheggio si sono dileguati per le vie del centro storico, confondendosi con la folla, senza destare alcun sospetto. L’allarme è stato lanciato proprio dal gioielliere che è stato condotto presso l’ospedale “Paolo Borsellino”, ha riportato un trauma alla mandibola. Dei ladri invece non c’è traccia, ma vi sono videocamere nel centro storico e sicuramente da quelle immagini si riuscirà ad individuare chi ha compiuto il furto e il danno fisico al gioielliere.
 
Ventiquattro ore dopo la rapina alla gioielleria, due uomini armati di fucile e a volto coperto sono entrati all’interno di una tabaccheria, prima dell’orario di chiusura. La rapina è avvenuta in Via Colocasio, di fronte al Pronto Soccorso del vecchio ospedale San Biagio. Uno dei due rapinatori ha puntato l’arma contro la proprietaria della tabaccheria e si è fatto consegnare l’intero incasso. La donna non ha reagito poiché ha temuto per la sua vita, per quella del figlio e di un cliente e ha consegnato l’incasso ai malviventi. Dopo aver preso l’incasso i due uomini si sono dileguati e hanno fatto perdere le proprie tracce, non è esclusa l’ipotesi che con loro ci fosse un terzo uomo in macchina ad attenderli. La donna ha poi chiamato subito le forze dell’ordine che hanno svolto gli accertamenti di rito. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’incasso, le indagini sono indirizzare su due uomini di nazionalità italiana che hanno dimostrato, dal modus operandi, di non essere alla prima esperienza.
 
Tre rapine una dopo l'altra e una quarta a distanza di due giorni, sono collegati gli episodi oppure si tratta di episodi isolati? C’è un episodio analogo risalente all’ottobre di quest’anno verificatosi presso il supermercato “Tuodì” di Via Messina Orlando del quartiere Sappusi, intorno alle 19,45. Un uomo con volto coperto da passamontagna, guanti e con in mano un arma ha minacciato i cassieri chiedendo i soldi. Secondo quanto si apprende in merito a questa rapina analoga, l’uomo sarebbe di mezza età, nazionalità italiana, ma è stato impossibile capire chi fosse per via del camuffamento. La sicurezza che hanno avuto i rapinatori nel colpire in orari in cui l’affluenza di persone è tanta, ha dimostrato che non si tratta del “furto della gallina ad opera del vicino” ma fa pensare ad una vera e propria organizzazione. Le rapine sono collegate o si tratta di semplici analogie? Le ultime tre rapine sono state messe in atto in modo estremamente rapito, sicuro e senza il benché minimo timore da parte dei rapinatori e se costoro non sono marsalesi, come si dice, molto probabilmente avranno un basista che consiglia loro i colpi. Oppure c’è un’altra ipotesi, che ha radici ben più larghe, ma non molto distanti da Marsala, ovvero Castelvetrano, la città natale di Matteo Messina Denaro. Come ben sappiamo in questo ultimo periodo sono stati messi a segno diverse operazioni che hanno fatto terra bruciata intorno al boss, come l’operazione “Eden 2” che ha portato in carcere quattro soggetti appartenenti alle famiglie mafiose di Bagheria e Corso dei Mille (PA). L’operazione è la prosecuzione  dell’operazione denominata “Eden 2” che nel 2014 aveva riscontrato il coinvolgimento delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Palermo (Corso dei Mille) come responsabili di una rapina presso una ditta di spedizioni di Campobello di Mazara (TP), facente parte del patrimonio aziendale della società A.G. trasporti, che era stata posta sotto sequestro  nell’ambito del procedimento di prevenzione ai danni dell’imprenditore palermitano Cesare Lupo, prestanome dei fratelli Graviano. L’esito finale dell’operazione aveva portato a provvedimenti nei confronti di ben 14 soggetti, tra cui anche Girolamo Bellomo, cognato di Francesco Guttadauro e nipote acquisito del superlatitante Matteo Messina Denaro. L’ultima operazione è stata compiuta il 20/11/2015 ed è stato smantellato il mandamento di Corleone, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina. E se le rapine fossero state compiute in seguito allo smantellamento della rete economica e di protezione del Boss e chi gli è vicino, per riempire le casse del boss ormai non più piene in seguito agli arresti, sia tornato ai metodi tradizionali come le rapine a mano armata utilizzando un basista.



MARSALA: SI RAFFORZANO I CONTROLLI IN CITTA' A SEGUITO DELLE RAPINE

Redazione
 
Marsala (TP) – La città di Marsala in questi giorni è stata preda di quattro rapine che hanno generato il panico tra i cittadini e  i commercianti, vittime di ben quattro rapine di cui una in pieno centro storico, una vicino al centro e le altre due in periferia. In questi giorni si è parlato tanto di sicurezza e di quanto sia sicura la nostra città, proprio la sicurezza e la legalità sono i temi che Cgil e il Silp Cgil hanno chiesto di affrontare, argomenti che verranno affrontato con un incontro con il Sindaco Alberto Di Girolamo. Il Segretario della Camera del Lavoro di Marsala Piero Genco ha detto: “E’ indispensabile attivarsi per garantire ai cittadini e ai commercianti marsalesi sicurezza e legalità. Al sindaco chiederemo, tra le altre cose, di attivare in città le telecamere per la videosorveglianza e di farsi da tramite con le forze dell'ordine affinché siano rafforzati i controlli”. 
 
E proprio i controlli sembrano essersi rafforzati in città a seguito dei recenti furti. Nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 19.00 circa, in tutta la zona di Via Mazzini e Via Verdi è avvenuto un blackout durato circa 10/15 minuti (le zone segnalate sono quelle a noi note, se ci sono state altre zone segnalatecele), creando disagi per i negozi che stavano ancora lavorando poiché non era ancora orario di chiusura. Dopo 10/15 minuti di intermittenza iniziale e di buio totale, tutto ritorna alla norma ma non solo, le strade di Via Mazzini si riempiono di pattuglie di Carabinieri e Polizia che girano lungo le strade e fanno il giro sino alla zona del porto. Le forze dell’ordine inoltre si sono accertate se all’interno dei negozi era tutto ok e/o c’era qualche problema. Tale spiegamento di forze dell’ordine e tali controlli dimostrano quanto gli episodi recenti abbiano acceso un campanello d’allarme e la presenza di Polizia e Carabinieri, sicuramente, farà sentire il cittadino più sicuro e meno esposto a rischi. 



MARSALA: ALLARME SICUREZZA, DUE RAPINE IN 24 ORE

Redazione
 
Marsala (TP) – E’ allarme sicurezza a Marsala. Sono avvenute due rapine nelle giornate di giovedì e venerdì che hanno scosso la città per la consequenzialità degli eventi. Venerdì 19 novembre 2015 alle ore 19 è stata rapinata in Via XI Maggio, di fronte la sempre popolatissima Piazza della Repubblica, chiamata comunemente dai marsalesi Piazza Loggia, la famosa gioielleria gestita da Saverio D’Angelo. La rapina è avvenuta alle ore 19.00, orario in cui il flusso di cittadini che percorre quelle vie del centro è intenso. Due rapinatori a volto scoperto si sono introdotti all’interno della gioielleria e hanno preso diversi gioielli, il gioielliere ha reagito ai malviventi ma è stato picchiato da essi che, in seguito al saccheggio si sono dileguati per le vie del centro storico, confondendosi con la folla, senza destare alcun sospetto. L’allarme è stato lanciato proprio dal gioielliere che è stato condotto presso l’ospedale “Paolo Borsellino”, ha riportato un trauma alla mandibola. Dei ladri invece non c’è traccia, ma vi sono videocamere nel centro storico e sicuramente da quelle immagini si riuscirà ad individuare chi ha compiuto il furto e il danno fisico al gioielliere.
 
Ventiquattro ore dopo la rapina alla gioielleria, due uomini armati di fucile e a volto coperto sono entrati all’interno di una tabaccheria, prima dell’orario di chiusura. La rapina è avvenuta in Via Colocasio, di fronte al Pronto Soccorso del vecchio ospedale San Biagio. Uno dei due rapinatori ha puntato l’arma contro la proprietaria della tabaccheria e si è fatto consegnare l’intero incasso. La donna non ha reagito poiché ha temuto per la sua vita, per quella del figlio e di un cliente e ha consegnato l’incasso ai malviventi. Dopo aver preso l’incasso i due uomini si sono dileguati e hanno fatto perdere le proprie tracce, non è esclusa l’ipotesi che con loro ci fosse un terzo uomo in macchina ad attenderli. La donna ha poi chiamato subito le forze dell’ordine che hanno svolto gli accertamenti di rito. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’incasso, le indagini sono indirizzare su due uomini di nazionalità italiana che hanno dimostrato, dal modus operandi, di non essere alla prima esperienza. 
 
Due rapine in due giorni, sono collegati gli episodi oppure si tratta di episodi isolati? Si attendono gli accertamenti delle forze dell’ordine sulle videocamere presenti nel centro storico –in merito alla prima rapina- e gli accertamenti di eventuali videocamere presenti nella zona in cui si è verificata la seconda rapina.