Martignano, torna l’incubo incendi

Un altro episodio che ha compromesso la vegetazione intorno a uno degli specchi d’acqua più suggestivi del Lazio. In fiamme l’area naturale intorno al lago di Martignano, nel comune di Anguillara Sabazia. Un grosso incendio ha l’ambito la pineta e la vegetazione seminando il panico tra le persone che si trovavano lì per trascorrere una giornata di relax a pochi passi da Roma. Si tratta dell’ennesimo incendio di sterpaglie che ogni anno di questa stagione si ripete. I vigili del fuoco di Bracciano sono intervenuti subito, allertati dalle persone sul posto, e sono rimasti per diverse ore. Le fiamme si erano ormai estese troppo.
Visto le dimensioni dell’incendio il direttore delle operazioni di soccorso ha ritenuto necessario l’intervento del canadair e di un elicottero.
I soccorsi sono da subito intervenuti in massa, uno spiegamento di forze al lavoro: il Dos dei vigili del fuoco con l’autobotte, i carabinieri Forestali, Avab Bracciano, Protezione civile di Anguillara e Bracciano e sorvolo degli elicotteri. Giovedì pomeriggio è iniziato il tam tam di commenti sui social: “È da ormai l’ora di pranzo – scrive Valerio Palmieri del meteo Anguillara Sabazia pubblicando le foto su Facebook- che è attivo un vasto incendio nella zona del Lago di Martignano, nelle ultime ore purtroppo anche la pineta ha iniziato a bruciare, in azione i vigili del fuoco e la protezione civile supportati dall’alto da un Canadair”. Enrico Fiorucci commenta nel popoloso gruppo Save Anguillara: “Martignano sta andando di nuovo a fuoco – scrive – e nessuno ancora prende provvedimenti. Aspettiamo che succeda qualcosa di irreparabile? E con questo è il terzo incendio grave in pochi giorni”.

( Foto Facebook Valerio Palmieri Meteo Anguillara Sabazia)




Anguillara Sabazia, lago di Martignano: pioggia di multe e assalto in un’oasi poco sicura

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Sono fioccate le multe al lago di Martignano un piccolo diamante incastonato in mezzo al verde che se non viene rimesso a posto rischia di diventare una trappola pericolosa. Ieri e oggi anche a Martignano c’è stato l’assalto. File di automobilisti lungo la strada / sentiero sterrato pieno di buche.

Al posto dell’ex area parcheggio ci sono tante balle di fieno

La navetta non è ancora attiva ma se quest’anno dovesse riprendere la tratta potrebbe trasportare non 150 persone l’ora ma appena una cinquantina, pari a sette persone in media a viaggio… il gioco vale la candela? Questi sono gli interrogativi che si presume attanaglino in queste ore il commissario prefettizio Gerardo Caroli. Senza togliere l’assenza di un corridoio sanitario per far accedere i mezzi di soccorso in caso di necessità. Qualora la presenza delle auto, data la scarsa possibilità di portare grandi numeri sul bus navetta, dovesse aumentare e raddoppiare rispetto agli scorsi anni non ci sarebbe più lo spazio necessario a far atterrare una eliambulanza o far passare una o più ambulanze.

La questione è stata più volte sollevata anche dal presidente di Anguillara Svolta Sergio Manciuria: “Martignano – dice Manciuria – è un oasi ambientale con uno specchio d’acqua incantevole: certo l’avvio della stagione estiva merita di essere goduta dai turisti nel rispetto delle norme e non diventare una scommessa in balia degli eventi. Tralasciando voli pindarici e soluzioni di impossibile attuazione nell’immediato, confidiamo sulla risoluzione di aspetti quali la manutenzione della viabilità di accesso, la pulizia dalle sterpaglie che possono innescare incendi dannosi e mettere in pericolo la vita dei residenti e villeggianti. La mancanza di un parcheggio comunale a servizio dell’area che in questo periodo emergenziale auspichiamo a ridosso oppure nelle aree private di cittadini disponibili, va affrontata in assenza di interventi manutentivi regolamentando concretamente gli accessi senza lasciar passare tutti gli ignari turisti e poi fare cassa multando gli autoveicoli che oggi accedono comunque. Ora con la sinergia e disponibilità del Commissario Caroli bisogna preoccuparsi di atti concreti mentre da ottobre cominciare a lavorare per rendere Anguillara un polo turistico – culturale di eccellenza”.




Parco di Bracciano – Martignano: confermata la presenza del lupo

BRACCIANO (RM) – Al lupo sarà dedicata l’iniziativa dell’Accademia del Parco dal titolo “Il ritorno del Lupo” in programma sabato 26 maggio dalle ore 9.30 presso la sede del Parco in Via Saffi 4/a a Bracciano.Il ritorno del Lupo: confermata la presenza nel territorio del Parco.
E’ ormai certa la presenza di alcuni esemplari di Lupi nel Parco Naturale di Bracciano Martignano. Da tempo il personale dell’Ente sta monitorando la specie e gli avvistamenti si succedono con sempre maggior frequenza. Sono state realizzate anche alcune riprese video. Si tratta del Lupo grigio appenninico (Canis lupus italicus ), una specie sicuramente in espansione territoriale come confermano le segnalazioni nel Parco di Veio, nel Parco dei Castelli Romani, nella Riserva Statale del Litorale Romano, nel Parco della Maremma e in altre aree naturali dove la presenza del Lupo era ormai datata.
La specie è stata considerata nociva fino agli anni ’70 del secolo scorso, e decenni di sistematiche uccisioni la avevano portata vicina all’estinzione. Oggi il Lupo è una specie particolarmente protetta, per questo motivo il personale del Servizio Guardiaparco in collaborazione con il personale del servizio naturalistico svolge un monitoraggio costante sul territorio proprio per prevenire ogni possibile atto di bracconaggio. I primi dati di presenza a disposizione dell’Ente sono riferiti al 2007 anno in cui è stata recuperata una carcassa nei pressi della discarica di Cupinoro, a pochi chilometri da Bracciano. Gli individui presenti all’interno del territorio del Parco sono giunti spontaneamente dai territori limitrofi dei Monti della Tolfa area in cui la presenza è consolidata e accertata da tempo.

Il ritorno del lupo nei territori intorno al lago di Bracciano è un fatto di grande importanza non solo conservazionistica, ma anche ecologica, potrà infatti contribuire a ristabilire una catena alimentare completa. L’assenza di un super predatore ha nel tempo contribuito a far crescere la popolazione di cinghiale (Sus scrofa) e tale crescita esponenziale ha causato danni sia alle attività agricole che agli habitat naturali. La presenza del lupo, al contrario, contribuisce al controllo della popolazione di cinghiale, sia in senso quantitativo che qualitativo, predando per primi gli individui deboli o malati. Tale presenza potrebbe rappresentare quindi la “soluzione ecologica e naturale” al “problema” Cinghiale contribuendo al contenimento dei danni da esso causati, ma inevitabilmente potrebbe rappresentare una criticità per gli allevamenti del territorio. Come dimostrato dalle esperienze di gestione di queste specie nell’Appennino Centrale, condividendo e mettendo in campo le giuste contromisure di prevenzione, la convivenza è possibile.

Contestualmente però Il ritorno del predatore tuttavia potrebbe rappresentare una minaccia agli allevamenti di bestiame presenti nel nostro territorio. Però, come dimostrato dagli allevatori dell’Appennino centrale, che convivono con la presenza del lupo da sempre, esistono delle giuste contromisure per prevenire e contenere questo tipo di danni.

Il lupo è animale schivo e diffidente, che ha una paura atavica dell’uomo, pertanto non costituisce assolutamente un pericolo per escursionisti, ciclisti, cavalieri che frequentano il Parco anzi costituisce un fattore di incremento turistico, attirando la presenza di visitatori che sperano in un fugace, raro avvistamento.
Il personale del Parco è comunque a disposizione dei cittadini per qualsiasi chiarimento e per attivare le eventuali azioni di supporto allo scopo di affrontare al meglio la situazione determinata dalla nuova presenza. Al fine di fornire una corretta informazione sull’argomento, e contribuire a creare degli spazi di confronto, l’Ente Parco sta organizzando degli incontri pubblici: il primo si terrà il 26 maggio pv a Bracciano presso l’aula conferenze dell’Ente.




Anguillara, bando per aree lago di Martignano. FdI-AN: “L’ennesima bravata a 5 stelle”

ANGUILLARA (RM) – Ad Anguillara l’amministrazione comunale ha indetto una procedura ad evidenza pubblica per assegnare 8 aree situate nella zona protetta del lago di Martignano per lo
svolgimento di attività turistiche stagionali di cui 4 da destinare ad attività balneare stagionale e 4 da destinare a zona sosta per il commercio ambulante itinerante e zona pic-nic. La concessione dell’area pubblica avrà quindi una durata di 6 anni e verrà rilasciata a fronte del pagamento di un canone annuo. Sull’area, viene specificato dagli amministratori, non dovrà essere realizzato alcun manufatto e potranno essere collocati soltanto un furgone per il commercio ambulante itinerante, tavoli in legno da pic nic, panchine in legno e ombrelloni, rimovibili.

 

FdI-AN: “Un mostro amministrativo”

Questo l’appellativo usato da Enrico Serami, portavoce FdI-AN di Anguillara Sabazia, che non ha risparmiato critiche nei riguardi del bando amministrativo per il rilascio delle concessioni a Martignano. “Pensavamo che le vicende della scorsa estate, – dichiara il portavoce FdI-AN – con le inascoltate richieste e le sentite rimostranze di operatori del settore e comuni cittadini, a riguardo della gestione e dell’utilizzazione di spiagge e arenili di Lungolago Belloni avessero in qualche modo fatto riflettere l’Amministrazione 5 stelle di Anguillara ma evidentemente ci sbagliavamo. Ci eravamo infatti illusi – prosegue Serami – che la disastrosa gestione dell’affidamento in concessione delle spiagge attrezzate e il “pasticciaccio brutto” dei salottini fantasma e dell’ordinanza di non balneabilità avessero in qualche modo scalfito il muro di supposta infallibilità che ha caratterizzato fin qui l’azione della Giunta Anselmo.”

 

Profondo dissenso, dunque, da parte di Fratelli d’Italia, che evidenziano la mancanza di un atto di programmazione “degno di questo nome”

In particolare è stata sottolineata la mancata esplicitazione dei risultati attesi nel medio e nel lungo periodo, con indicatori di fattibilità e sostenibilità, con indicazione puntuale degli strumenti di controllo del raggiungimento degli obiettivi prefissati, con un cronoprogramma degli interventi e dei traguardi.
“Ci aspettavamo – ha detto ancora Serami – realmente uno strumento in grado di rivoluzionare l’offerta turistica del Parco Naturale in generale e del Lago di Martignano in particolare.”

 

Il portavoce di FdI-AN riferendosi alla attuale giunta M5s a guida Sabrina Anselmo ha detto:

“Sono consapevoli che Amministrare una città di ventimila abitanti è una cosa seria? Leggono gli atti che pubblicano? Sanno far di conto? Hanno mai gestito un’attività commerciale non in perdita? Hanno mai immaginato praticamente le ripercussioni delle loro fantastiche idee sulle tasche e sulla vita dei Cittadini? Noi crediamo di no.”

 

Da Fratelli d’Italia spiegano che “il bando prevede l’assegnazione di 8 aree, “4 da destinare ad attività balneare stagionale” “per lo svolgimento di attività di noleggio lettini e ombrelloni” e 4 a “zona sosta per il commercio ambulante itinerante e zona pic-nic” con furgone-bar. “Da quanto si deduce dalla lettura del bando, – continua Serami – o meglio dall’interpretazione dello stesso, inquinato dal sostanziale utilizzo del “copia e incolla” e dall’ormai consueto stupro della lingua e grammatica italiana, capiamo che quanti depositeranno domanda per l’assegnazione di un’area destinata alle attività di noleggio lettini e ombrelloni non potranno produrre domanda per la zona interna destinata a “zona sosta con posizionamento di un furgone per lo svolgimento di attività commerciale ambulante itinerante”. E sin qui tutto in ordine se non fosse che quella che potrebbe sembrare una norma volta al divieto di cumulo delle concessioni nella realtà si traduca in una inspiegabile divisione di attività che possono essere raggruppate rendendole così tanto più sostenibili dal punto di vista economico quanto più appetibili dal punto di vista imprenditoriale (noleggio attrezzature + somministrazione alimenti e bevande ovvero altra attività di commercio). Non capiamo inoltre come si possa svolgere attività commerciale ambulante itinerante se al contempo questa viene effettuata su area di sosta concessa. Altra scelta di difficile comprensione poi, è quella relativa alla predisposizione contigua delle aree che, oltre a dare una sensazione di ammucchiamento” delle attività non consente di fatto una diversificazione dell’offerta a discapito, vista anche le scelta di favorire l’utilizzo di furgoni-bar, della qualità. E noi illusi che immaginavamo piccole baite in legno sullo stile di diversi parchi naturali Nazionali ove sorseggiare un drink, mangiare un buon prodotto locale, affittare lettino ombrellone e fare un giro in canoa, in bici ovvero a cavallo. Per non parlare delle aree non oggetto di concessione (assai estese) e per le quali non viene minimamente menzionata la predisposizione di servizi di pulizia e igiene pubblica.

Altro capitolo riguarda il quantum richiesto che, stante la tipologia di attività che si svolgeranno, sembra essere alquanto proibitivo: sommando i costi di avvio attività, i canoni e le altre tasse comunali nonché il normale costo del lavoro temiamo siano pochi noti gli “illuminati” imprenditori che possano permettersi di partecipare al bando. E cosa dire dei criteri di assegnazione di punteggi e formazione della graduatoria? In base a quali criteri specifici e caratterizzanti verrà valutata l’idea progettuale che da bando altro non è che un “progetto di massima”? Non è dato saperlo. In base a quali criteri specifici e caratterizzanti verranno valutati i materiali utilizzati se da bando viene genericamente fatto riferimento ad una fantomatica conformità urbanistica e ambientale? Non è dato saperlo. In base a quali criteri specifici e caratterizzanti verrà valutata l’originalità dell’idea imprenditoriale e le proposte migliorative (non si sa di cosa)? Non è dato saperlo.
E soprattutto come, da chi e con quale periodicità verrà verificato che tali “fantasmagorie da bando” siano effettivamente tradotte nella realtà e non rimangano solo parole una volta proceduto a questa sin troppo soggettiva aggiudicazione? Ah saperlo… Sono molte le domande che vorremmo porre all’attenzione dell’amministrazione. Domande e dubbi che, sovente, sono frutto del confronto con i residenti, gli operatori del settore turistico commerciale e le rispettive associazioni di categoria, imprenditori e cittadini che hanno interesse a che Martignano possa
essere realmente un’oasi votata al turismo naturalistico di qualità in grado realmente di fare da volano all’intera economia cittadina. Domande e dubbi che, ahinoi, temiamo possano rendere anche questo atto possibile oggetto di ricorsi alla Giustizia Amministrativa.

Domande che, come abbiamo visto sin qui, rimarrebbero comunque senza risposta: d’altronde dall’alto della sua arroganza la giunta pentastellata ha dato già ampiamente prova di inadeguatezza politica e amministrativa che speriamo inizi ad essere certificata quanto prima. Prima che per Anguillara sia troppo tardi. Ci fermiamo qui, – conclude il portavoce FdI-AN di Anguillara – per il momento, prendendo l’impegno di continuare ad esaminare la vicenda e rimanendo a disposizione di quanti abbiano voglia di approfondire ed opporsi all’ennesima “bravata” a 5 stelle.”




Bracciano, emergenza lago: quell'allarme di un anno fa rimasto inascoltato dalle Istituzioni

 

Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – Il Comitato di Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano si è costituito precipuamente per affrontare questa drammatica emergenza. Da quasi un anno, il Comitato denuncia, in modo scientificamente documentato, la gravissima situazione che attraversa l’intero bacino imbrifero sabatino.  Il pericoloso abbassamento del livello del lago – dovuto alla concomitante azione del clima ed, in modo importante, della mano umana – è un allarmante sintomo.


Gli ambienti lacustri sono di estremo interesse per il paesaggio e per la vita umana perché scrigni di una parte essenziale della biodiversità e specchi delle attività umane svolte nel loro bacino. Queste ultime influenzano lo stato di salute dell’ecosistema e quindi la fruibilità dei servizi gratuiti che esso svolge.
L’alto valore naturale dei laghi cresce quando sono inseriti in aree protette o Parchi naturali (come il lago sabatino). Il loro ruolo di servizio ecologico, nei Parchi, dovrebbe essere esaltato da un controllato impatto antropico e la loro fruibilità dovrebbe essere ottimizzata per un utilizzo sostenibile del turismo. Le buone condizioni di un lago lo rendono molto attrattivo per il turismo e per l’educazione. La sua fruibilità lo rende molto redditizio per la pesca e, se correttamente utilizzato, anche per l’uso potabile delle acque, assegnando così ad una risorsa naturale un immediato valore aggiunto, di tipo economico.
Il cambiamento climatico in atto, con il tendenziale innalzamento delle temperature e modificazioni del regime pluviale, influenza significativamente la stabilità delle riserve idriche degli ecosistemi acquatici che le mantengono. D’altra parte lo sfruttamento per usi irrigui e potabili degli ecosistemi acquatici, produce lo stesso tipo di effetti riducendo il volume d’acqua disponibile negli invasi. Il sinergismo della pressione climatica ed antropica può produrre effetti devastanti sulla disponibilità di acqua.


La riduzione del volume di acqua disponibile agli ecosistemi lacustri è un tipo di stress subdolo perché, ad apparenti e temporanei vantaggi per il suo sfruttamento turistico (estensione delle spiagge), ne conseguono eventi fortemente negativi anche per lo stesso turismo (cattivi odori, ed abbassamento della percezione ambientale positiva da parte delle popolazioni). Offre, allo stesso tempo, un cattivo esempio per l’educazione (perdita di esempi di naturalità). Esso influisce, inoltre anche sullo stato di funzionamento dell’ecosistema e sull’ecologia delle specie lacustri (riduzione delle capacità autodepurative del sistema, sostituzione e scomparsa di specie, riduzione della biodiversità, variazioni delle concentrazioni di nutrienti ed inquinanti, variazioni dell’idrodinamica costiera con accentuazione di fenomeni erosivi, riduzione del valore frattale della linea di costa, scomparsa della vegetazione infralitorale, scomparsa dei siti di riproduzione dei pesci foraggio, riduzione della pressione idrostatica sulla falda e conseguenti frane). Non può essere, infine, trascurato l’effetto negativo sulla salute umana e della fauna ittica a causa dei fenomeni metastabili di eutrofizzazione locale con sviluppo di batteri e cianoficee che possono produrre intolleranze nei bambini e scarsità di cibo fruibile per i pesci.  L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale. Questo stato di cose ha determinato un progressivo aumento delle concentrazioni di Arsenico (As) nelle acque, di cui il territorio sabatino soffre normalmente come si è evidenziato negli anni scorsi. La concentrazione di arsenico in alcuni punti sfiora picchi di 85 microgrammi/litro ben al di sopra dei limiti consentiti, che mette in grave pericolo la vita dei pesci e procura un preoccupante allarme per il rischio concreto di contaminazione della catena alimentare. L’Arrone è stato nei secoli utilizzato dalla popolazione agricola per uso irriguo e per abbeveraggio del bestiame. Se degrada la qualità delle acque del fiume, si provoca un grave pregiudizio alla salute umana. E’ acclarato che l’arsenico nel corpo umano, ingerito in concentrazioni superiori alla norma, provoca alterazioni della pelle, della circolazione periferica, ipertensione, fibrosi epatica e può indurre persino all’insorgenza di tumori della pelle e dei polmoni. I laghi vulcanici del Lazio, ed in particolare quello sabatino, stanno subendo una drastica riduzione del loro livello abituale molto preoccupante. Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Già tutta la vegetazione è scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso        

       
Inoltre la perdita delle funzionalità ecosistemiche porterebbe alla perdita dell’attuale qualità dell’acqua, compromettendone seriamente l’uso potabile, a causa della crisi del processo autodepurativo, costringendo gli utilizzatori a costosissimi trattamenti prima della sua immissione in rete.
Uno studio dell’Enea sul bilancio idrico del lago di Bracciano non è affatto consolante. Esso osserva, infatti, un quasi-bilanciamento tra entrate ed uscite lasciando, ben poco a prelievi ulteriori. Accanto ad un prelievo fisiologico dovuto ai pozzi (tranne l’abusivismo) si aggiunge quello ben più rilevante del moderno super-acquedotto Acea.


Le variazioni di livello del lago sappiamo essere sempre avvenute nella storia ultramillenaria del bacino sabatino. A partire da quarantamila anni fa, passando per il periodo neolitico, del quale abbiamo i ritrovamenti preistorici della Marmotta; così come attraverso l’età del bronzo e forse anche in periodo romano imperiale, dimostrano escursioni di livello molto rilevanti. E’ semplice però osservare che le storiche variazioni furono dettate da elementi assolutamente naturali e fisiologici mentre quelle moderne siano determinate in modo significativo dall’uso umano della risorsa idrica. Si può dire che l’intervento antropico aumenta la frequenza delle escursioni di livello senza concedere all’ecosistema tempi adeguati di adattamento indispensabili per il suo equilibrio.


Il lago di Bracciano, è appurato scientificamente, ha un lento processo di ricambio delle proprie acque, stimato in circa centosettanta anni, cosa che lo mette a rischio di irreversibili inquinamenti in caso di sostanze non biodegradabili. Il lago Sabatinus giace in un antico sistema vulcanico tra i monti della Tolfa ed il complesso Cerite-Manziate a nord-ovest di Roma. Il crollo vulcanico-tettonico causato dallo svuotamento della camera del magma, ha formato l’invaso fondamentale dell’odierno lago di Bracciano. La linea spartiacque del bacino è caratterizzata da alcuni modesti rilievi verso nord (Rocca Romana di 609 m. e Monte Termine di 590 m.). Il livello di sfioro è ad Est del lago, a 164 m. s.l.m., dove si origina l’emissario del lago: il fiume Arrone. Il lago è inserito nell’omonimo Parco Regionale del complesso lacuale di Bracciano-Martignano, di circa sedicimila ettari, istituito nel 1999 tra le due Provincie di Roma e Viterbo.   
Un clima meso-mediterraneo caratterizza l’area con abbondanti precipitazioni piovose, concentrate per lo più nel periodo autunnale ed in quantità differenziata nei territori dei Comuni circumlacuali. Morfologicamente l’invaso sommerso si presenta conico ma con dolce acclivio fino alla profondità di 12-16 metri (acclivio maggiore a NW rispetto a S-SE); fortissimo è invece l’acclivio centrale del cono vulcanico. La corona poco profonda è piuttosto ampia e ricca di vegetazione sommersa ben dominata da poche specie algali. Questa area di acque poco profonde svolge un ruolo ecologico cruciale per la vita del lago (attività autodepurative, habitat per flora e fauna, zone di frega della fauna ittica). Il cono centrale scende invece fino a -1 m. sotto il livello del mare, conferendo al lago la discreta profondità di 164 m. Un enorme volume di acqua ipolimnica che può tamponare occasionali fenomeni asfittici estivi.


Rilevanti sono le presenze dell’avifauna acquatiche che si arricchiscono di anno in anno. E’ possibile osservare gruppi di anatre e folaghe lungo tutto il perimetro lacustre. Nel biennio 2000-2002 sono stati censiti più di 10000 uccelli acquatici, ed il lago è stato inserito nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale. Per la presenza di uccelli acquatici il Parco di Bracciano-Martignano risulta nel Lazio inferiore solo al Parco Nazionale del Circeo. Va tuttavia citata la presenza numerosa di cormorani che svolgono una forte azione di prelievo delle popolazioni ittiche, fenomeno da quantificare e gestire.

 

"Di fronte a questo imponente e vario patrimonio di risorse naturali, costituito dal complesso bacino lacuale che rappresenta il prioritario interesse vitale dell’intero territorio sabatino, non corrisponde un altrettanto impegno istituzionale dei Comuni rivieraschi – dichiarano in una nota dal Comitato di Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-martignano – E’ vero che in questi ultimi mesi l’allarme “livello” ha determinato un aumento dell’attenzione dei Comuni – prosegue la nota – ma ancora molto al di sotto delle reali esigenze che l’attuale situazione richiede. Soprattutto perché la loro azione manca di coesione interamministrativa e di coordinamento con le tante iniziative autonome e spontanee di associazioni ed organizzazione che lodevolmente si stanno attivando per questa drammatica situazione.   L’iniziativa deve dispiegarsi in primo luogo chiamando con rigore e determinazione alle loro responsabilità il Comune di Roma e la Città Metropolitana. Esse, a tutt’oggi, sembrano neanche accorgersi della gravissima emergenza della più importante risorsa idrica del loro territorio. In particolare le responsabilità del Comune di Roma che delega inopinatamente alla società Acea anche gli aspetti decisionali più delicati del governo della risorsa acqua del comprensorio sabatino. E questa società, non essendo più, da tempo, una “municipalizzata”, bensì una S.p.a ., svolge, in piena autonomia, le proprie funzioni sulla base di interessi esclusivi in linea con i propri fini aziendali. Coinvolgere poi, la Regione ed il Governo nazionale per affrontare e risolvere l’attuale emergenza e contribuire ad una futura gestione democratica e partecipata del governo del ciclo delle acque sabatine. E’ arrivato il momento che non si lasci più campo libero ad un ente tecnico di valutare arbitrariamente sul prelievo delle acque del lago per il fabbisogno di acqua potabile del territorio di ATO2 senza nessun controllo politico–istituzionale in grado di valutare le conseguenze scientificamente rilevanti sul piano ambientale, socio-economico ed igienico –sanitario del bacino lacuale. Bisogna istituire una alta Autorita’ Istituzionale per la delicata funzione di governo del regime delle acque e per la gestione del loro intero ciclo nel bacino imbrifero del territorio Sabatino. Per questo compito debbono attivarsi non solo le Istituzioni interessate ma anche associazioni, organizzazioni e semplici cittadini orientati verso condivisi obiettivi comuni (Ottima la indizione della petizione popolare, anche se dovrebbe estendersi al reale, oltreché in rete, e magari con obiettivi più ampi; è importante altresì la riunione del 27 febbraio indetta dall’assessorato regionale all’ambiente con i comuni del comprensorio e gli istituti scientifici, anche se dobbiamo denunciare ancora una volta, la mancata convocazione del Comune di Roma). Per ottenere il risultato sopra esposto – conclude la nota del Comitato – è necessario tuttavia una azione che possa dispiegarsi subito per raggiungere alcuni immediati obiettivi:
1)      Provvedimenti urgenti per una sospensione dei prelievi (operando con attenzione perché il ritorno alla situazione “originale” potrebbe dar luogo a fenomeni di eutrificanti metastabili e viceversa la stabilizzazione della situazione attuale richiederebbe interventi di restauro delle parti emerse).
2)      Operare affinché si attivino rapidamente misure e progetti per ottenere, nell’impianto di depurazione, il massimo grado di qualità possibile delle acque reflue per predisporle ad essere rigettate nel lago invece di disperderle nell’Arrone verso il mare   
3)      Un esposto-impugnativa al Ministero dei LL.PP avverso la Convenzione-capestro che attribuisce alla Acea il potere di gestione dell’intero ciclo delle acque del territorio lacustre. Essa, infatti convoglia e trasferisce, con l’anello circumlacuale, le acque nere per poi trattarle con una (scarsa) depurazione e allo stesso tempo gestisce la captazione, potabilizzazione e distribuzione delle acque per uso domestico (con relativi lucrosi proventi).
4)      Adire l’Autorità Nazionale delle acque con le stesse motivazioni sopra esposte, per richiedere un suo autorevole intervento per restituire alle popolazioni sabatine i loro diritti di cittadinanza e la loro dignità di autogoverno.".
 




ANGUILLARA: TRAFFICO IN TILT A MARTIGNANO E VIGNA DI VALLE

Red. Cronaca

Anguillara (RM) – Traffico in tilt ad Anguillara in questo ultimo fine settimana caratterizzato dal gran caldo dove la notevole affluenza ai laghi di Bracciano e di Martignano ha prodotto una vera e propria emergenza viabilità. "La totale mancanza di un piano programmatico estivo relativo la viabilità per le zone di Martignano e Vigna di Valle, da parte della precedente amministrazione comunale, – fanno sapere dall'amministrazione comunale – ha prodotto, in questo ultimo fine settimana, una vera e propria emergenza che ha visto il traffico andare in tilt".

Il neo sindaco di Anguillara insieme ad alcuni consiglieri comunali sono scesi in campo insieme alla Polizia Locale e alla Protezione Civile dividendosi tra le due zone e riuscendo così a far rientrare lo stato di emergenza. "Un ringraziamento da parte dell'Amministrazione Comunale alla Polizia Locale e alla Protezione Civile – si legge nel comunicato istituzionale – per la solerzia e la professionalità dimostrate nel fare fronte all'emergenza viabilità".

I nuovi amministratori hanno programmato in via urgente un tavolo di lavoro per questa settimana con tutte le parti interessate per pianificare il piano estivo che sarà attivato in tempi strettissimi e in sinergia e accordo con la Pubblica Sicurezza.




BRACCIANO – MARTIGNANO, PARCO NATURALE: INIZIATA LA FASE DI RINASCITA

Redazione

Bracciano – Martignano (RM) – Il Commissario dichiara: ”dopo le gravi difficoltà di gestione dovute alla mancanza di fondi e al lungo periodo di assenza del direttore, auspico che con l’insediamento del Dott. Danilo Casciani inizi una fase di rinascita dell’Ente Parco. La mia impressione positiva trova riscontro nelle parole pronunciate dall’Assessore Regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri  in occasione dell’incontro con i Commissari dei Parchi del Lazio avvenuto il 19 novembre.

L’importanza della riunione, sollecitata a firma di tutti i Commissari, è testimoniata anche dalla presenza del Responsabile della Segreteria, Dott. Nazzaro ed il Capo di Gabinetto della Presidenza, Dott. Venafro, che hanno potuto registrare gli interventi di tutti i colleghi ed elaborare un chiaro quadro dell’attuale situazione delle Aree Protette del Lazio. Tra gli argomenti trattati, oltre la comune problematicità di gestione dovuta ai tagli dei contributi regionali, sono emerse tematiche come: i danni da fauna selvatica, loro indennizzo e revisione delle norme per la cattura e l’abbattimento della fauna stessa; la complessità di percorsi amministrativi che rallentano la vita lavorativa quotidiana dei Parchi; la revisione e la razionalizzazione delle figure professionali presenti nei Parchi (ad esempio nel nostro Parco non ci sono operai con conseguenti difficoltà nella manutenzione delle opere realizzate).

L’Assessore – prosegue Curatolo –  ha accolto le richieste dei Commissari soprattutto per quanto concerne il loro coinvolgimento riguardo: la stesura della riforma della legge quadro regionale dei Parchi; la semplificazione delle procedure di approvazione dei Piani d’Assetto a partire dalla loro pubblicazione (è il nostro caso); il chiarimento degli ambiti operativi relativi al Piano Territoriale Paesistico Regionale, al Piano d’ Assetto, alle norme delle Zone a Protezione Speciale e quali siano le gerarchie (è di vitale importanza che la Regione, speriamo sentendo anche Parchi e Comuni, dia una norma chiara in merito a questi ambiti di tutela oggi in parte sovrapposti).

Dall’incontro è emerso un comune sentire che vede i Commissari e i rappresentanti regionali d’accordo nel ridisegnare un ruolo per i Parchi che non sia solo quello di Ente censore ma quello di promotore e facilitatore delle attività utili alla tutela dei beni naturali ed allo sviluppo economico dei territori”.




ANGUILLARA: DOPO PASSAGGIO GOLETTA DEI LAGHI RIATTIVATA ZTL A MARTIGNANO

Redazione

Anguillara (RM) – Legambiente apprende con soddisfazione la notizia della riattivazione della ZTL sul Lago di Martignano da parte del Comune di Anguillara Sabazia, ripartita ieri nell'area del Parco Naturale di Martignano. Il 13 luglio, in occasione del passaggio della Goletta dei Laghi, Legambiente aveva riacceso i riflettori su un intervento così importante per la salvaguardia dell'ambiente naturale del luogo.

“È fondamentale che la ZTL sia ripartita da subito, proprio nel pieno del periodo estivo quando l'eccessiva pressione antropica mette seriamente a repentaglio il delicato ecosistema del lago – ha dichiarato Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio-. La nostra segnalazione è risultata preziosa per contribuire ad accelerare i tempi, ora chiediamo il monitoraggio dell'area negli orari notturni, quelli non coperti dalla ZTL. Una gestione razionale del traffico dei veicoli in quest'area è indispensabile, con la ZTL si crea un circolo virtuoso che riesce ad autofinanziare l'offerta di un servizio efficiente ai visitatori nel rispetto dell'ambiente. La misura si era già dimostrata la più idonea durante lo scorso anno, andava pertanto giustamente reiterata. Nel periodo in cui il provvedimento era stato sospeso, illegalità e parcheggi selvaggi la facevano da padroni, con tariffe di parcheggio i cui proventi erano di dubbia destinazione e servizio scadente a discapito dell'ambiente naturale.”

Contestualmente alla Zona a Traffico Limitato, verrà istituita una nuova area sosta in zona Olmetto e sarà attivato il servizio navetta che porterà fino a Monte Chiodo. Sul sito del Comune una chiara indicazione delle tariffe per la sosta e il servizio navetta. 

In merito a quanto riportato dai mezzi di comunicazione riguardo i prelievi condotti nel Lago di Bracciano, Legambiente sottolinea alcuni aspetti importanti. “Ci teniamo a precisare- spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -, che le analisi condotte nell'ambito della nostra campagna nel Lago di Bracciano si sono concentrate su cinque punti individuati attraverso segnalazioni di cittadini e associazioni, e che Goletta dei Laghi non ha mai dato un giudizio complessivo sull’intero specchio lacustre.

I quattro punti risultati inquinati- continua Zampetti – sono tutti corrispondenti a foci di fossi o canali che ancora oggi si sono rivelati essere il principale pericolo per l’apporto di scarichi fognari non depurati nello specchio lacustre. L'obiettivo di Goletta dei Laghi è quello di contribuire al miglioramento dell’ambiente lacustre nel suo complesso, per questo Legambiente chiede di utilizzare le segnalazioni e i risultati delle analisi, ribadendo la disponibilità a collaborare per risolvere le criticità emerse”. Goletta dei Laghi infatti, non si esprime sulla balneabilità, lasciando questo compito ad Arpa e agli altri soggetti o enti preposti al costante monitoraggio della qualità delle acque, ma mira ad individuare le criticità puntuali in modo da sollecitare interventi a beneficio della qualità ambientale e della salute dei cittadini. 




MARTIGNANO: A.A.A. CERCASI ZTL


Martignano Anguillara (RM)- La Goletta dei Laghi di Legambiente sul Lago di Martignano A.A.A. ZTL cercasi Come gestire al meglio la mobilità intorno al Lago di Martignano? Come riuscire ad offrire un servizio efficiente e rispettoso dell’ambiente ai tidonea area parcheggio, attrezzata in modo da garantire contemporaneamente l'accesso ai visitatori e la tutela dell'ambiente naturale era stata la prima mossa intrapresa lo scorso anno nell'ambito del progetto riqualificazione del Parco. A distanza di un anno però, la situazione è peggiorata, il Comune di Anguillara, infatti, non ha reiterato quella che si era dimostrata l’opzione più giusta. Attualmente, si è rientrati nel clima di illegalità e parcheggio selvaggio che vigeva fino a 2 anni fa, creando confusione ed incertezza nei bagnanti che non possono usufruire di un servizio organizzato e si ritrovano soggetti a tariffe di parcheggio i cui proventi non è chiaro a chi vadano.“L’Amministrazione comunale deve scegliere la via più opportuna per uscire da questa empasse- dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio -. E’ necessario riattivare la ZTL creando un circolo virtuoso che possa autofinanziare il servizio. Come Legambiente Lazio siamo disposti a sostenere e coadiuvare tutte le politiche di sostenibilità  necessarie per garantire la salute del Lago di Martignano. A questo proposito- continua Scacchi- gestire il traffico di veicoli  in maniera razionale è uno degli interventi fondamentali per evitare che la pressione antropica metta a repentaglio il delicato ecosistema di questo piccolo tesoro naturale. Con la nostra campagna vogliamo sollecitare le istituzioni ad adottare strumenti di governance territoriale che valorizzino le potenzialità e le opportunità che i laghi hanno da offrire al sistema territorio che li ospita- afferma Simone Nuglio, portavoce della Goletta dei Laghi-. Creare le condizioni migliori per un turismo sostenibile porta un valore aggiunto in termini economici e di qualità della vita che non può essere sottovalutato. Sosteniamo quindi con decisione – conclude Nuglio- la richiesta del ripristino della ZTL affinché il lago di Martignano torni ad essere un avamposto di bellezza gestito in maniera coerente e rispettosa dell’ambiente”.       




ANGUILLARA, RUBATE 218 PIANTE DI ALLORO APPENA MESSE A DIMORA

Redazione

Anguillara (RM) – Erano state piantate e concimate da pochi giorni le 218 piante di alloro (Laurus nobilis) rubate nella notte nell’area interessata dai lavori previsti nell’ambito del Progetto “Itinerari tra le acque: dalla Mola Vecchia a Martignano” finanziato dall’Unione Europea e realizzato dal Parco di Bracciano-Martignano in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Anguillara Sabazia.

Il progetto, che riguarda il versante sud del lago di Martignano nel Comune di Anguillara Sabazia, dall’accesso pubblico al lago fino alla Mola Vecchia, prevede interventi mirati alla valorizzazione di un’area di particolare pregio storico-naturalistico attraverso una pluralità di azioni: realizzazione di sentieri naturalistico/didattici con cartellonistica dotata di supporto in braille, creazione di aree di sosta attrezzate con annesso punto di noleggio bici, restauro di un vecchio fontanile diventato importante habitat di alcune specie di anfibi e un intervento forestale nella Pineta di Martignano volto alla rinaturalizzazione ed alla messa in sicurezza dell’area stessa. Il gesto inqualificabile da parte di ignoti è stato scoperto dalla ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori, che ha denunciato la mancanza delle 218 piante di cui 204 asportate dall’area di “Monte Chiodo” dove il camminamento principale incrocia il percorso pedonale proveniente dal fontanile “L’Olmetto” e 14 dall’area “Piana di San Biagio” a ridosso della staccionata all’ingresso del percorso per disabili.