MATERA, CAPODANNO CON RAI1: LICENZIATO IL RESPONSABILE DEL PROGRAMMA "L'ANNO CHE VERRÀ"

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Red. Cronache

Matera – La Rai licenziato Antonio Azzalini, il dirigente di Rai1 responsabile del programma "L'anno che verra'" andato in onda da Matera lo scorso 31 dicembre 2015.

"Gli elementi complessivamente emersi nel corso dell'istruttoria hanno confermato per l'accaduto la piena responsabilità del dirigente, la cui difesa si è basata su argomentazioni non veritiere ed ulteriormente lesive dell'immagine dell'azienda che, a differenza di quanto da lui affermato, non ha mai attuato la prassi di anticipo dell'orario di Capodanno", spiega l'azienda.

La nota della RAI  "In seguito all'episodio del countdown anticipato di mezzanotte avvenuto la notte del 31 dicembre nel corso del programma in diretta da Matera L'anno che verrà – si legge nella nota di Viale Mazzini – Rai ha immediatamente avviato un'indagine interna per valutare eventuali responsabilità per quanto avvenuto e per il conseguente danno di immagine causato al servizio pubblico radio-televisivo". "Dai risultati dell'indagine interna condotta dal direttore del Personale Valerio Fiorespino – aggiunge l'azienda – è emerso che l'anticipo è stato autonomamente deciso dal capostruttura di Raiuno Antonio Azzalini, responsabile editoriale del programma, presente in loco a Matera, a carico del quale è stato aperto un procedimento disciplinare. Azzalini ha quindi richiesto di essere ascoltato dall'azienda, audizione avvenuta la scorsa settimana. Gli elementi complessivamente emersi nel corso dell'istruttoria hanno confermato per l'accaduto la piena responsabilità del dirigente, la cui difesa si è basata su argomentazioni non veritiere ed ulteriormente lesive dell'immagine dell'azienda che, a differenza di quanto da lui affermato, non ha mai attuato la prassi di anticipo dell'orario di Capodanno. Al termine di un'attenta riflessione – conclude la nota di Viale Mazzini – Rai ha deciso dunque di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro con il dottor Azzalini". Il presidente Maggioni: licenziamento Azzalini non è azione dimostrativa "E' un tema di serietà aziendale". Così il presidente della Rai, Monica Maggioni, durante l'audizione in Vigilanza Rai. "Dopo un'attenta riflessione- ha spiegato- la Rai ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro con il dirigente che ha deciso di anticipare il countdown di Capodanno". Maggioni ha aggiunto che si è trattato di una "scelta deliberata autonoma non condivisa da nessuno", che rischiava di "mettere in discussione la credibilità del servizio pubblico". "Decidere scientemente di minare questa credibilità è stato ritenuto un atto inaccettabile – ha detto ancora -. Abbiamo un'altra idea di servizio pubblico". Azzalini ha annunciato che impugnerà il provvedimento.




MATERA: ECCO CHI È IL BESTEMMIATORE DI CAPODANNO CHE HA MESSO IN CRISI LA RAI

di Domenico Leccese

“E vabbè dai, ho fatto la cavolata da ultimo dell’anno, ma che ne sapevo io che la passavano veramente in diretta, quella bestemmia? Che poi mica lo intendevo alla lettera, dai, per me porco … era un modo di dire”, dichiara Vito Zingarelli di Taranto, molto divertito, poco stupito, forse pentito quanto basta e come si può esserlo a ventun anni, quando stai tornando dal torneo di beach tennis sulla spiaggia di Monopoli e non hai troppi pensieri complicati per la testa.
 
Ha fatto fare una figuraccia al servizio pubblico, scatenato l’indignazione dell’Osservatore Romano e provocato ulcere a catena in tutto l’organigramma della Rai, dal DG Antonio Campo Dall’Orto in giù, fino a quel funzionario di RAI COM che si è beccato, ultima ruota del carro, reprimenda e sospensione, per quel messaggio di auguri, condito da imprecazione blasfema, e passato attraverso le maglie piuttosto larghe del controllo di Viale Mazzini.

Ma lui, ribadisce, non l’ha fatto apposta. “Ero nervoso, perché mi era saltata la serata del 31 con gli amici”, racconta che è già buio e sta guidando sulla superstrada con l’auricolare e menomale, visto che è figlio del comandante della polizia municipale di Massafra.
“Ma non ci parlo da un anno e mezzo, i miei sono separati”.

Maturità al liceo scientifico con 89 su 100, iscritto al primo anno di Scienze motorie, chitarrista heavy metal con la band dei Cobra, nel giro musicale pugliese, calcio, nuoto, pallavolo, una sorella, ecco, questo è Vito. “I vicini continuavano a sparare i botti, da incivili, e il mio cane Cico, un pastore tedesco di 4 anni, aveva una paura tremenda, tremava tutto. Così ho deciso di restare a casa con lui e la mia amica Ilaria. Non c’era granché in televisione, però Gigi D’Alessio proprio non ce l’ho fatta, e allora ho messo su Raiuno, anche se io la guardo poco, la tv. Insomma, ho mandato l’SMS. E ci ho aggiunto quello che ci ho aggiunto, perché gli auguri da soli erano un po’ insignificanti”.

Sì, ma metterci proprio una bestemmia, come ti è venuto in mente?

“E che ne so. Io sono ateo, però la uso spesso come intercalare, non volevo offendere Dio, anche se non ci credo, e non volevo fare del male a nessuno, era uno sfogo personale”.

Ma è un Bruttissimo messaggio.

“Sì, mi rendo conto che ho esagerato, ma ora ti dico questo: mia madre è laureata in informatica e anche io, sai, non sono un somaro, avevo 10 in matematica e fisica, ma insomma, non è che ci volesse un genio per bloccare la parolaccia, bastava un programma software”.

C’era, il filtro, ma non ha funzionato, completamente.

“E allora di che parliamo? Ve la prendete con me?”
 

Hai messo in grave imbarazzo la Rai.

“La Rai ci si mette già da sola, con i programmi che fa. E con quel conto alla rovescia anticipato, me ne sono accorto subito, ridicoli”.

Del disastro che avevi combinato invece non ti sei reso conto?.

L’ho saputo il giorno dopo, durante il pranzo con i parenti, gli amici mi hanno taggato la schermata su Facebook.

E i familiari come l’hanno presa?
Si sono messi a ridere, in fondo era solo una cavolata, la state facendo diventare chissà che.

Sulla sua pagina si ritrova tutta la cronistoria del misfatto di Capodanno.

Con tanti messaggi di complimenti e incitamento di ragazzi, cape fresche come lui. “Mi hanno scritto pure dal Veneto: siamo tutti con te”.
Simone gli scrive: “Cumbarotto sei il mio idolo!”.

Adesso ti sentirai mica un eroe, Vito da Taranto?

“No, eroe è troppo. Per me era solo una cretinata, dopo dieci minuti non ci avrei pensato più. Mi dispiace se ho creato problemi a quel signore che doveva controllare i messaggi e chiedo scusa a tutti quelli che si sono offesi. Però non mi massacrate”.