MARSALA: MATTEO SALVINI E L'APPUNTAMENTO SFUMATO. RESTA IN MACCHINA TRA URLA E CONTESTAZIONI

 
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di Angelo Barraco

Marsala –  Martedì 12 maggio si è svolta in Largo Zerilli l’apertura della campagna elettorale di Vito Armato, candidato a rivestire il ruolo di Sindaco della città di Marsala sotto la bandiera politica “Noi con Salvini”. Certo, una posizione che a molti siciliani fa storcere il naso, ad altri invece fa battere le mani ed apprezzare questo nuovo movimento del nord Italia che prende piede al sud.
L’apertura della campagna elettorale del candidato Vito Armato ha avuto tanto fragore e riscontro verso la popolazione marsalese, e non solo, perché è stato chiamato come ospite e rappresentante del partito il Leader della Lega Nord Matteo Salvini. Noi de L’Osservatore D’Italia eravamo lì.
 
Ripercorriamo la giornata del 12 maggio. Al nostro arrivo in Largo Zerilli, erano circa le 19:00, c’era un piccolo gruppo di manifestanti che stava sistemando i cartelloni e si stava preparando per la serata. Cartelloni che esprimevano un chiaro dissenso e disapprovazione verso una politica non appartenente alla Sicilia, con riferimenti chiari e diretti. I cartelloni riportavano frasi come “Salvini sta alla Sicilia come il mascarpone sta al cannolo” oppune “Antifascisti sempre”.
 
Poi sono stati attaccati degli striscioni che riportavano la frase “Marsala mai con Salvini”. Mentre i manifestanti si preparavano alla contestazione a Salvini noi raggiungiamo uno di loro e ci dice: “Noi abbiamo una piccola organizzazione e abbiamo deciso di andare oltre le varie inciviltà e quindi manifestare in modo assolutamente pacifico. Noi siamo un gruppo di amici e appena abbiamo saputo che Salvini veniva a Marsala abbiamo detto, guarda, non possiamo accettare che lui incominci quasi a infettare la popolazione marsalese che già ha i suoi problemi”.
 
Domande ai contestatori. Rivolgiamo la seguente domanda: come avete reagito alla presenza di un partito politico che appoggia Salvini a Marsala? La risposta è stata: “E’ stato questo a fare partire tutto, non faccio politica da dieci anni ma di sicuro sono antirazzista ed è stato questo che mi ha portato a decidere di manifestare in questa occasione perché Salvini, con la sua dialettica eccellente che ha –è un eccellente comunicatore- sta cominciando a far rievocare tutti quei pensieri razzisti ma anche separatisti e intolleranti che comunque in Italia non ci sono mai stati” aggiunge “prima le persone si vergognavano che erano razzisti, adesso lo dicono palesemente, dicono quando affonda una nave con mille persone, che sono clandestini o comunque diversi da loro, tutti con le faccine sorridenti”.
Altra domanda rivolta al contestatore: secondo te la reazione a Salvini com’è e come sarà? Ecco la risposta: “io non voglio sottovalutare o fare delle ipotesi, però secondo me il partico di Salvini sta riprendendo soltanto la destra che non esiste più a Marsala, come non esiste più la sinistra, quindi quelli che comunque sono sempre stati di destra adesso li sta raggruppando tutti Salvini. Sta facendo questo Salvini, in tutta Italia, non il centro destra ma la vera destra. Per questo io penso che Salvini sia una persona pericolosa, perché sta portando l’Italia ad un degrado culturale e morale che non si era mai visto e l’ignoranza porta alla violenza, sta tutto lì”.
 
L'INCONTRO CON ARMATO
 
Dopo aver fatto quest’intervista abbiamo visto il candidato Sindaco Vito Armato e gli abbiamo chiesto la sua opinione in merito alla manifestazione e per Salvini che avrebbe presenziato a Marsala, Armato ha risposto: “Credo che in democrazia se ognuno esprime le sue idee credo che sia una cosa assolutamente giusta infatti prima mi sono pure avvicinato al gruppo di ragazzi che stanno organizzando questo piccolo corteo e non ho nessun problema. Anzi dico, nella vita è giusto che le persone manifestino e facciano avanti le loro idee quindi accetto assolutamente questa reazione”. Abbiamo poi chiesto al candidato Sindaco Armato com’è stata la reazione dei marsalesi a Salvini, la risposta è stata: “Sicuramente c’è questa situazione nord sud che non è creata né da Salvini né da Vito Armato, ormai è solo un discorso di cultura, come quando si parla di comunisti e fascisti. Quindi la cosa che io dico è che noi ci stiamo candidando perché è un movimento nazionale, la mia candidatura è stata una candidatura veloce che passa attraverso alcune riflessioni. Noi abbiamo a Marsala una situazione politica che è scandalosa, rappresentanti politici che sono radicati sulle poltrone, non riusciamo a cambiare niente”. Continua dicendo  “Noi con Salvini sta dando slancio ad un gruppo di ragazzi normali, perché se voi andare a vedere la nostra lista non ci sono né fascisti né altro, c’è un po’ di tutto. Anzi ti dico che ci sono persone che anche guardavano a sinistra quindi la nostra è una lista molto tranquilla, abbiamo architetti, abbiamo commesse, abbiamo ragazzi che hanno dei locali. Abbiamo una lista variegata e variopinta che rappresenta un po’ tutte le categorie sociali.” aggiunge “E’ pur vero che ci stanno aiutando, perché visto che non hanno candidato nessun candidato al centro destra sicuramente siamo un po’ avvantaggiati, perché noi rischiamo di andare al ballottaggio e giocarci la partita quindi per la città potrebbe essere questa un’occasione per dare una spallata a tutto quello che è il vecchio e rinnovare totalmente il modo di vivere la politica e la città. Quindi Noi per Salvini, al di là di tutto quello che si può dire, a Marsala sta dando un’opportunità.” Come ultima domanda abbiamo chiesto al candidato sindaco se, secondo lui, dopo la partecipazione di Salvini qualcosa nei marsalesi sarebbe cambiato, ecco la risposta: “Credo assolutamente di si perché ho avuto modo di conoscerlo, chi lo tocca con mano sa che è una persona assolutamente normale, si vede che protegge e che pensa solo agli italiani, soprattutto gli italiani, questa è una cosa che i politici hanno un po’ perso di vista.” aggiunge “Lui non giudica, lui dice diamo agli italiani, diamo a chi paga le tasse, proteggiamo gli italiani, abbiamo una manifestazione in piazza con la Polizia di Stato, con il Commissariato, quindi dico, stiamo raccogliendo delle firme per la sicurezza di Marsala, quindi dico Salvini venendo a Marsala e stando qui sta dando la giusta importanza alla quinta città siciliana, è venuto ad ascoltare i marsalesi e i nostri progetti per Marsala  e vedere come fare per metterli in atto in maniera immediata quando saremo, speriamo, eletti quindi non è la solita visita elettorale, Salvini è venuto a conoscere, a capire, a dire qualcosa ai marsalesi a parte il fatto di aver chiesto scusa mille volte”. Continua dicendo “La cosa che dico sempre quando si parla di Salvini mi rifaccio sempre ad una cosa importante, chi dieci anni fa non ridirebbe una cosa che oggi non ridirebbe nemmeno sotto minaccia, è normale. Può capitare n un momento di fare una dichiarazione che dopo 5/6 anni uno cambia idea, si cresce per questo. Questi ragazzi che stanno manifestando qui magari tra vent’anni li vedremo in giacca e cravatta al governo con/se esisterà ancora la Democrazia Cristiana, perché quella sembra non finire mai”. 
 
Verso le ore 20:00 la piazza inizia a riempirsi di macchine della Polizia, Carabinieri e della Guardia di Finanza che sfilano lungo la strada. I manifestanti issano sui pali i lenzuoli riportanti le scritte “Mai con Salvini”, intanto la piazza inizia a popolarsi di curiosi, di nuovi manifestanti ma anche di aderenti al partito “Noi con Salvini”. Cala la sera e inizia la manifestazione. I contestatori si posizionano fermi, immobili vicino al marciapiedi di fronte ad un noto locale. Nell’attesa che arrivi Salvini l’attesa è tanta e iniziano gli slogan dei manifestanti, slogan come “Lega ladrona Marsala non perdona” o “Siamo tutti antifascisti”. Intanto la piazza si va riempiendo di curiosi che osservano, o si aggregano al gruppo che pian piano cresce. Alle urla si altra un suono che ha contraddistinto la serata di giorno 12, i fischi. Intanto il locale di fronte posiziona una cassa fuori, che fa presupporre ai presenti che il luogo in cui il leader della lega avrebbe proferito parola con il popolo marsalese sarebbe stato quello. Successivamente qualcosa cambia, dalla cassa posizionata dal lato opposto inizia ad uscire della musica ad alto volume, forse per distrarre anche i presenti. Ma nulla ha fermato i contestatori che cantano “Bella Ciao”. Intanto i poliziotti armati di scudi antisommossa, caschi e giubbotti hanno formato un cordone di fronte ai manifestanti che, sempre immobili, hanno continuato la loro opposizione. Intanto le ore passavano, le ore passavano e l’attesa per Salvini aumentava e si sentiva.
 
L'INCONTRO CON BRACCONERI
 
Tra la folla, mentre cercavamo di scorgere dettagli e umori del momento su entrambe le fazioni, abbiamo visto Fabrizio Bracconeri, il noto attore romano conosciuto per aver partecipato nel film “Acqua e Sapone” di Carlo Verdone e noto anche per aver condotto Forum. Abbiamo chiesto al noto personaggio televisivo se si trovasse lì per Salvini o per Fiorello –poiché in questi giorni a Marsala c’è anche Fiorello che fa uno show teatrale- e lui ha risposto: “io sò quì pè Salvini ovviamente perchè c'è fiorello?”. La sua presenza ha dimostrato che Salvini a Marsala non era atteso soltanto dai marsalesi ma anche da personaggi che lo seguono da altre parti d’Italia. Arrivati alle 23.30 inizia un movimento che fa presagire l’arrivo di Salvini, poliziotti, carabinieri e finanzieri si mobilitano per le uscite e per il controllo delle strade e per far si che vi sia ordine e che nessuno invada la strada.
 
Intanto al microfono qualcuno dice “tra pochi minuti il nostro leader Salvini sarà qui”, affermazione che fomenta la folla e i manifestanti in una serie di urla, slogan e fischi, ma sempre immobili nella loro posizione; esattamente come lo erano nel pomeriggio. Questa voce si ripete diverse volte, quando finalmente, dopo tanta attesa ecco arrivare da una strada laterale una macchina della Polizia e dietro di essa vi era un’altra auto, dove vi era proprio lui, Matteo Salvini. Dal microfono lo annunciano con entusiasmo e i manifestanti lo fischiano gridandogli “buffone! Buffone!” mentre dal microfono si sente la voce che dice “diamo il benvenuto al nostro Matteo Salvini che è venuto a Marsala!”.
 
SALVINI RESTA IN MACCHINA
 
La macchina di Salvini si ferma e sembra che il leader della Lega stia per scendere per fare il suo discorso alla città, ma invece no, non è così. La macchina sfreccia via e Salvini non fa nessun discorso alla città, non rappresenta il suo partito a Marsala e non dice nulla, va via. Noi de L’Osservatore d’Italia, insieme ad altri colleghi giornalisti, abbiamo rincorso la macchina pensando che  si fermasse più avanti o facesse il giro e invece no, la macchina non ha fatto dietro front. Allora il fragore è maggiore, la folla rompe il cordone che avevano creato le forze dell’ordine per far passare le auto e si accalca per strada, ponendosi domande, molte domande. Intanto i manifestanti esultano con molta enfasi quanto accaduto. Intanto si creano dissidi tra la fossa e due persone appartenenti a schieramenti opposti si scontrano verbalmente tra la folla vicino al microfono mentre la folla ascolta impietrita dopo la delusione di Salvini. Improvvisamente prende il microfono in mano Vito Armato e dice di essere li per difendere Marsala, ogni sua parola però è accolta male da fischi e da dissensi sia da parte dei manifestanti e sia da parte delle persone presenti ad ascoltarlo. Lui dice: “Vito Armato è l’unico Sindaco candidato di persona normale ed è una persona per bene e la maggior parte delle persone lo stanno indossando”, continua dicendo “continuate a urlare perché la mia vittoria siete voi, io già ho vinto stasera. Voi avete fatto andare un leader che era venuto per la nostra Marsala” aggiunge dicendo: “i vostri politici non sono nemmeno in grado di parlare al telefono” continua “i vostri leader non parlano neanche a telefono con i leader nazionali, vi guardano in televisione, noi ci parliamo” rivolgendosi ai presenti dice “imparate a scegliere bene, non vi fate incantare da quattro persone, sono brave persone le conosco (rivolgendosi ai contestatori)” dice ancora “più fischiate più mi voteranno le persone per bene e normali” poi dice alla folla “siete soltanto burattini” e la folla continua con fischi, insulti e parole forti e lui continua a dire “avete votato le persone che vi stanno rovinando, le persone normali sceglieranno Vito Armato quest’anno” poi i manifestanti inneggiano un coro “siamo noi, siamo noi…” e Armato si rivolge ai manifestanti e chiedendo alla folla, che continua a fischiarlo ed insultarlo, di applaudire i manifestanti che hanno cacciato Salvini e che non hanno consentito a lui di presentare il programma del partito, di un partito che lavora e poi dice, sempre rivolto ai manifestanti “andate a lavorare”, la folla inneggia un inno “ Noi Salvini non lo vogliamo”, poi illustra nella più totale indifferenza della folla e nel più totale caos della piazza, il programma politico del suo partito chiudendo con la frase “andate a casa e a lavorate, provate ad essere onesti e avete fatto bene a mettervi quelle orecchie”, si rivolgeva ad alcuni manifestanti che avevano orecchie finte da coniglio. Poi ringrazia le forze dell’ordine e dice ai manifestanti di soffiare ancora se hanno fiato, saluta la folla e va via.
 
AL RISTORANTE DOVE CENA SALVINI
 
Tutto sembrava essere finito lì, ma all’improvviso voci dalla folla dicono dove si trova Salvini a cena, e allora noi de L’Osservatore d’Italia seguiamo i contestatori che vanno di fronte ad un locale del centro storico dove si trova Salvini a cena. I contestatori iniziano una protesta di fronte al ristorante dove cena Salvini, ma dopo un po’ arrivano i Carabinieri, la Polizia e Guardia di Finanza e bloccano tutto. Bloccano la strada, impediscono il transito e fanno andar via i contestatori e i semplici spettatori. Matteo Salvini, dopo esser fuggito in auto e non aver proferito parola con la città ha scritto sul suo profilo facebook testuali parole: “Alla faccia di pochi cretini, a Marsala per vincere!”. Un politico dovrebbe affrontare la piazza a prescindere dal contrasto che potrebbe avere con essa, dovrebbe anche accettare gli insulti e capire qual è la parte opposta e affrontare la situazione di contrasto di petto. La fuga non dimostra una solida politica, non dimostra spina dorsale ma dimostra vigliaccheria che i cittadini più attenti notano. 



ROMA: MATTEO SALVINI ANNUNCIA IL RITORNO PER META' MAGGIO

Redazione

Roma – "Tornerò a Roma. Già a metà maggio ho in programma un tour nel Lazio.  Presenteremo alcune liste anche in questa regione. A Roma voglio dedicare tutta l'attenzione, l'entusiasmo e il coraggio che merita, perché è una città bella, enorme, difficile, complicata e governata male. Ha bisogno di energie nuove, noi ci saremo sicuramente".

Così Matteo Salvini a Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione con Andrea Di Ciancio e Roberto Arduini. Il leader leghista tornerà a breve nel Lazio: "Farò un giro in provincia di Viterbo, di Frosinone e di Latina, non solo nella Provincia di Roma. Verrò a metà maggio".

A  Roma, però, vuole dedicare impegno particolare, anche se a Garbatella negli ultimi giorni sono comparse decine di manifesti che lo invitano a lasciar stare la Capitale e il quartiere, con un emblematico messaggio: "Salvini, Garbatella non ti vuole". Il leader leghista risponde così: "Questi sono quelli dei centri sociali. Io gli ho dato dei coglioni, sono quelli che nel 2015 pensano di rifondare il comunismo e rompono le palle al prossimo. Sono persone che hanno bisogno di un medico, di un'assistenza, di vicinanza umana e politica.

La Garbatella è popolata da tantissime persone oneste che vogliono stare tranquille a casa loro e quindi io ci verrò. Ci sarò e non saranno certo due balordi dei centri sociali a decidere chi può passeggiare o non può passeggiare per le vie della Garbatella o di Roma".Salvini è tornato su quanto accaduto ieri a Livorno: "A proposito di democrazia, di sinistra e di centri sociali, eravamo lì con tante persone e questi dei centri sociali hanno iniziato a lanciare sassi, uova, accendini.

Hanno messo le mani addosso a due donne, accanto a me c'era una donna incinta, se qualcosa avesse colpito la pancia di questa ragazza? Noi comunque non ci spaventiamo né ci ritiriamo, abbiamo denunciato il fatto e andiamo avanti". Da parte di Salvini anche un'accusa alla stampa: "Perché l'aggressione di ieri che abbiamo subito non ha fatto notizia? A qualcuno fa comodo dire che di là c'è la democrazia, il 25 aprile, il primo maggio…La violenza va condannata sempre e comunque, a prescindere da quale parte arrivi.

Invece per certi giornalisti non è così". Sul 25 aprile: "Non si deve usare un evento del passato per imbrigliare il futuro. Oggi c'è una dittatura europea, non ha svastiche e celtiche, ma ha la banca e la finanza, che sono strumenti anche più bestiali e il nostro Paese è occupato. Dopo il 25 aprile arriva il 24 maggio e io lo passerò sul Piave, perché il 24 maggio di 100 anni fa qualche nonno e bisnonno morì peché non passasse lo straniero, oggi invece lo straniero lo andiamo a prendere e lo portiamo a casa. Evidentemente qualche sacrificio è stato vano".




LEGA NORD: 6 TOSIANI ESCONO DAL CARROCCIO

Redazione

Addio alla Lega Nord per altri 6 parlamentari dopo la rottura tra Matteo Salvini e Flavio Tosi.
Si tratta di Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato e Raffaella Bellot, al Senato; e di Matteo Bragantini, Roberto Caon, ed Emanuele Prataviera, alla Camera. Tutti e sei dovrebbero al momento confluire nel gruppo misto.

L'ipotesi che si vocifera nei corridoi dei palazzi della politica sarebbe quella di un unione con gli ex esponenti pentastellati  e con i 'fittiani' in rotta col cavaliere. I numeri per il momento non sembrano esserci, considerato che al senato per costituire un gruppo, occorrono minimo 10 senatori ed a Montecitorio venti deputati.
Il partito del Caroccio per far fronte ai travasi, sta studiando come arruolare o comunque vagliare le richieste di ingresso da parte di parlamentari fuoriusciti da altri partiti. Dallo scorso mese di dicembre, il segretario leghista parla apertamente di manifestazioni di interesse giunte da parte di ex esponenti di Ncd e M5s, senza fare nomi. E l'uscita dei tosiani sembra aver impresso un'accelerazione al dossier, con  Matteo Salvini pronto a impegnarsi in incontri nei prossimi giorni.
  "Sono interessata al progetto di Salvini: ad oggi, all'interno del centro-destra è l'unico progetto che ha una sua attrattività, a patto che abbia respiro nazionale, sono interessata ad avviare un confronto", conferma Barbara Saltamartini, ex Ncd. "Non ho sentito Salvini, non è stato ancora fissato alcun incontro, ma potrebbe ragionevolmente avvenire la prossima settimana", ha inoltre dichiarato. "Si tratta di un interesse che, a quanto mi risulta, va ben al di la' della sottoscritta, riguarda più di un deputato, ovviamente non faccio nomi per rispetto dei colleghi", conclude.
 




RICHIESTA L'ARCHIVIAZIONE DEL FASCICOLO A CARICO DI TIZIANO RENZI

Redazione

Il pm Marco Airoldi della Procura di Genova ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per bancarotta fraudolenta aperto a carico di Tiziano Renzi, padre del premier Matteo Renzi, mentre ha inviato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ad altri due ex amministratori della societa' di distribuzione editoriale Chil Post, di cui Renzi senior era titolare. I due indagati per cui e' stata chiusa l'indagine e vanno verso la richiesta di giudizio sono Antonello Gabelli e Mariano Massone, amministratori di diritto e di fatto della Chil Post al momento del fallimento. “Renzi  e’ garantista con i suoi amici e assolutamente inflessibile con chi non fa parte della sua cerchia”. Così Matteo Salvini, segretario della Lega nord, a Rainews24 dopo le dimissioni di Lupi da ministro delle infrastrutture. Salvini poi attacca  Renzi  sul caso del padre assolto: “Gli hanno assolto il babbo , guarda le coincidenze della storia della magistratura In Italia, tutto bene a casa di  Renzi  in questa domenica auguri”.
Tiziano Renzi era accusato di una bancarotta fraudolenta per 1,3 milioni di euro a seguito del fallimento della Chil Post. Il curatore fallimentare aveva ravvisato dei passaggi sospetti nella cessione di rami d'azienda "sani" alla Eventi Sei, societa' intestata alla moglie dello stesso Tiziano. In sintesi, le sezioni sane della societa' sarebbero state cedute per poche migliaia di euro, dunque ad un valore sottostimato, alla moglie immediatamente prima di dichiarare il fallimento. La procura genovese ha ritenuto che Tiziano Renzi non abbia avuto responsabilita' nel fallimento della Chil Post, che avrebbe ceduto in piena salute. La procura di Genova ha 'scagionato' Tiziano Renzi dall'accusa di bancarotta fraudolenta in quanto lui avrebbe ceduto la societa' di distribuzione editoriale Chil Post nel 2010, tre anni prima del suo dichiarato fallimento da parte degli acquirenti. Non avrebbe avuto alcun ruolo attivo nella bancarotta e la cessione dei rami di azienda "sani" per appena tremila euro alla Eventi Sei, societa' intestata alla moglie, non sarebbero stata una "spoliazione" di capitali della Chil Post preordinata al successivo fallimento. Tutte le responsabilita' relative alla bancarotta fraudolenta della Chil Post sono state per ora imputate dalla procura genovese a Antonello Gabelli, 53 anni, di Alessandria e Mariano Massone, 44 anni, genovese residente ad Alessandria, rispettivamente amministratori di diritto e di fatto della Chil Post, di cui sono diventati titolari il 14 ottobre del 2010, mandandola fallita il 7 febbraio del 2013 con sentenza del tribunale di Genova. Secondo la procura i due "distraevano – scrive il pm marco Airoldi nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari a loro carico – parte del patrimonio della societa' facendo assumere a Chil Post srl debiti di terzi senza alcuna contropartita, effettuando pagamenti non giustificati, dirottando a terzi somme ricevute in pagamento di prestazioni rese e non contabilizzando pagamenti ricevuti". Nello specifico, ai due la procura contesta di avere avere stipulato, l'8 febbraio del 2011, "due separate scritture – scrive la procura – con le quali la Chil Post si accollava, senza giustificazione e senza alcun corrispettivo, i debiti che Mail Service srl aveva nei confronti di Asti Asfalti srl (142.322,59 euro) e che Romagnoli srl aveva nei confronti di MI.RO srl (159.923,43 euro), debiti liberatori per gli originari debitori Mail Service srl e Romagnoli srl, che non venivano pagati da Chil Post e ne determinavano il fallimento". Ancora, la procura contesta a Massone e Gabelli di avere stipulato il 5 luglio 2011 "una ulteriore scrittura di accollo – si legge nell'acip – con la quale Chil Post assumeva su di se' – senza giustificazione e senza corrispettivo – il debito (1.028.762,86 euro) che Directa srl aveva nei confronti di DU.MA Recapiti Srl e che quest'ultima aveva a sua volta ceduto a Mail Service Srl". Le successive contestazioni ai due amministratori riguardano operazioni del 2 novembre 2010 (versamenti a Directa srl di 255.372,54 euro per caparra affitto negozio), del luglio del 2011, con l'intestazione di una parte degli assegni ricevuti da Directa srl per 71.000 euro a Francesco Gambino, Gighen Alessandria, nessuno dei due creditori di Chil Post srl, del marzo 2011 con la mancata contabilizzazione di 34.442,80 euro pagati dal comune di Spoltore e da Chil Promozioni. Infine ai due viene contestato di non avere tenuto aggiornati i libri sociali della Chil Post, con riferimento particolare al libro delle decisioni dei soci. La decisione sull'archiviazione della posizione di Tiziano Renzi spetta ora al gip di Genova Roberta Bossi.
 




LEGA NORD: FLAVIO TOSI SFIDA MATTEO SALVINI

di Chiara Rai

Altro che pranzo di riconciliazione. Ormai è muro contro muro tra il leader del Carroccio Matteo Salvini intenzionato a blindare Zaia a denti serrati e il sempre più separato in casa sindaco di Verona Flavio Tosi i quali si sfidano a colpi di ultimatum. Quest'ultimo non intende arretrare di un passo all'idea del commissariamento e già annuncia la plausibile e ineluttabile rottura nel partito: "Se il Consiglio federale della Lega mantenesse la posizione del commissariamento – avverte Tosi –  valuterei le dimissioni da segretario della Lega Veneta. Poi a quel punto liberi tutti". Insomma è praticamente l'annuncio di una separazione a fronte di una decisione definita più che "sbagliata" dal sindaco di Verona che anzi rilancia una sua possibile candidatura a governatore: "Spero che loro rivedano questa decisione presa – aggiunge Tosi –  io sono stato da sempre fin troppo leale e corretto, quindi ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia. L'ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Ora, se ci fosse una frattura ognuno poi deciderebbe liberamente, ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore".

Non è tardata la replica di Salvini il quale rimarca ancora una volta la sua scelta: "Basta, si lavora con Zaia. – ha detto senza troppi fronzoli – La gente questo si aspetta: scuole, strade non liste, simboli, ricandidature. Io ho portato tutta la pazienza possibile e immaginabile, abbiamo un patrimonio che è Zaia e per me il riferimento è lui". E poi torna a criticare l'attegiamento del suo ormai avversario politico: "Mi infastidiscono i litigi interni, non ne posso più". – aggiunge seccato – non ho tempo per le beghe". Anche perché è lo stesso leader leghista che in questo momento si trova a criticare i litigi interni al centrosinistra e, parlando dell'anti corruzione, e pronto a fare la morale all'altro Matteo, il presidente del consiglio Renzi: "La Lega è settimane che chiede al governo Renzi di votare il ddl contro la corruzione, ma loro stanno litigando, sono mesi che il governo perde tempo per le liti. Io lo voterei questa mattina, anche più drastico".

Sulle polemiche tra Salvini e Tosi interviene Maroni.
  "C'e' stato un consiglio federale, e il consiglio federale e' sovrano nella Lega". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, a Milano, commentando con i giornalisti le recenti polemiche tra Luca Zaia e Flavio Tosi. "Non credo che Tosi faccia questo errore", ha detto Maroni rispondendo a una domanda sull'eventuale abbandono di Tosi, "chi si mette fuori dalla
Lega non va da nessuna parte. Inoltre rischia di far perdere Zaia alle Regionali, e sarebbe incredibile, quindi vediamo nei prossimi giorni"

De Girolamo lancia l'amo a Tosi.
"Se Tosi dovesse fare una scelta diversa lasciando Salvini, è evidente che noi saremmo pronti a dialogare con lui. Non capiamo Salvini che un giorno dice che le amministrative non contano a livello nazionale, e poi dice che Ncd non va bene in Veneto perchè sta con Renzi a livello nazionale. Evidentemente Salvini, che sta facendo un partito utilissimo per Renzi, con Casapound in piazza, adesso non vuole più Tosi". Così Nunzia De Girolamo, presidente dei deputati Ncd, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre




ROMA, MANIFESTAZIONE LEGA NORD: SALE LA TENSIONE PER IL CORTEO DI DOMANI

Redazione

Roma – Sale la tensione alla vigilia del corteo anti Renzi organizzato dalla Lega Nord per sabato pomeriggio. Alcuni militanti dei movimenti di lotta per la casa sono entrati nella Basilica di piazza del Popolo per una occupazione simbolica contro la manifestazione di domani. 

Nella loro protesta i manifestanti avevano uno striscione 'Mai con Salvini'.Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine che hanno sgomberato la chiesa portando via i facinorosi. Secondo quanto si è appreso, poco prima il gruppetto composto da una trentina di militanti dei movimenti era stato individuato dalle forze dell'ordine all'uscita della metro di Piazza di Spagna. A quanto riferito il gruppo era intenzionato a raggiungere il corteo a Piazza del Popolo ma sono stati controllati e allontanati.

Intanto arriva un aut aut da parte del leader leghista Matteo Salvini all'ex Cavaliere: Scelga tra Ncd e La Lega. "Non è vero – ha detto nel corso di 'Mattino 5' – che ho divorziato da Berlusconi". Ma a Berlusconi chiede di scegliere: "O me o Alfano". Ma anche il leader di Ncd chiede a Berlusconi di fare una scelta.

"E' vero che la Lega Nord – afferma il leader leghista – fa delle battaglie che sono nostre sull' Europa che è un baraccone che ci costa un sacco di soldi e non ci dà niente in cambio; io ho solo detto serenamente e tranquillamente a Berlusconi di scegliere se il futuro che vede del centro destra in Italia è quello di Alfano e dell'immigrazione clandestina o se è quello della Lega che su alcune battaglie ha le idee chiare. O me o Alfano", conclude appunto il segretario della Lega Nord.

Maroni, Salvini ha detto no a divorzio da Cav – "Per quanto mi riguarda ho sentito tutti e in Lombardia non ci sono ripercussioni: un conto è il livello nazionale, un conto è il livello lombardo". Così Roberto Maroni, arrivando all'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar lombardo, ha ribadito di non temere rotture nella maggioranza di centrodestra che guida in Lombardia. "Matteo Salvini – ha osservato – questa mattina ha detto che non ha divorziato da Silvio Berlusconi, quindi seguiamo l'evoluzione".

Alfano, centrodestra al bivio – Ncd è "l'unico partito unito e che unisce tutti quelli che non vogliono stare sotto Salvini e non vogliono votare Partito Democratico". Lo ha detto il ministro dell'Interno e presidente di Ncd Angelino Alfano intervenendo a 'Unomattina' affermando che da quando il Nuovo centro destra è al governo, "un pezzo storico" del programma del centrodestra "si sta realizzando". Secondo Alfano, dunque, "il bivio per chi non vota a sinistra sta tra scegliere le cose sensate o scegliere le salvinate. Ma se Salvini non è in grado di tenere unito un partito, figuriamoci una coalizione".




MATTEO SALVINI E LE LEGHE DEL LAZIO: ECCO I FATTI

di Alberto De Marchis
Roma – E' polemica in merito alle ultime dichiarazioni shock di Matteo Salvini riportate da un giornale online. Salvini avrebbe dichiarato: “Non c'è un caso Roma, oggi c'è un simbolo, ed è 'Noi con Salvini'. Non esistono altri simboli riconosciuti da me, vale per le varie leghe che si sono dati nomi fantasiosi e quindi anche per la 'Lega per Roma' Chiunque non si riconosce con questo simbolo per me è fuori”.

E l'avvertimento dato dal segretario leghista non è passato inosservato ai vari referenti dei vari comitati messi su da Claudia Bellocchi sotto l'effige di Lega per il Lazio. Molti dei neo presidenti dei vari comitati della Lega per il Lazio infatti si sentono adesso "orfani" leghisti in cerca di quel Matteo Salvini che di fatto, anche se indirettamente, li ha disconosciuti. C'e' rabbia ma anche molta confusione ancora.

Intanto dal quartier generale dei Parioli di Lega per il Lazio, un tempo inaugurato da Claudia Bellocchi con la benedizione di Matteo Salvini, esce un comunicato ufficiale: "In merito alle polemiche uscite nei giorni scorsi inerenti il Congresso della “Lega per il Lazio”, – si legge in una nota della Bellocchi –  voglio precisare che la nostra compagine politica locale è strutturata ed organizzata al fine di sostenere le idee politiche della Lega Nord e del segretario federale Matteo Salvini, con il quale ho aperto la Sede della Lega di Roma il 9 aprile 2014, dove ogni giorno si svolge una intensa attiva politica. Mi preme chiarire una volta per tutte che il partito è coeso e la finalità non è la divisione ma la condivisione per la crescita continua del nostro partito".

La questione non rimane comunque chiara e alcuni presidenti dei vari costituiti nell'hinterland della capitale intendono andare a chiedere spiegazioni de visu alla leader Claudia Bellocchi.

Intanto sembrerebbe che presso l'hotel dove si terrà oggi il convegno ignoti abbiano imbrattato con della vernice rossa la sala dove si terrà l'evento. Un avvertimento?




MATTEO SALVINI, ISLAM: "IN MILIONI PRONTI A SGOZZARE E UCCIDERE ANCHE SUI PIANEROTTOLI DI CASA"

Redazione

Matteo Salvini è un treno in corsa e non arresta neppure il suo flusso di parole in libertà: "L'Islam e' pericoloso: nel nome dell'Islam ci sono milioni di persone in giro per il mondo e anche sui pianerottoli di casa nostra pronti a sgozzare e uccidere". Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, tornando sulle azioni terroristiche che hanno sconvolto la capitale francese e ha aggiunto che l'Islam "non e' come le altre religioni e non va trattato come le altre religioni". Su Facebook il segretario federale della Lega Nord aveva invece bocciato le parlole di ieri di Calderoli che si diceva d'accordo con la Le Pen sulla pena di morte per i terroristi: "Io dico di no. Per loro vorrei ergastolo vero e lavori forzati".

Salvini e' poi tornato ad accusare il premier. "Mi fa pensare che Renzi sfilera' domani per le strade di Parigi, quando con le sue politiche a favore dell'immigrazione di massa e' complice di quello che rischia di succedere domani", ha detto il segretario della Lega Nord. "L'Islam e' un problema – ha aggiunto Salvini – e anche al governo abbiamo ministri che negano che le stragi di Parigi abbiano matrice islamica. Questi sono ministri pericolosi, in Italia abbiamo un governo pericoloso. Non c'e' piu' tempo per rispondere alla violenza con il buonismo, con l'accoglienza, con la tolleranza.
  Bisogna rispondere con la forza che la democrazia permette, non con il sangue. Ma non e' il momento di cedere". Salvini, questa mattina insieme all'eurodeputato Mario Borghezio, ha distribuito copie delle vignette di Charlie Hebdo sull'Islam a Milano nei pressi dal Palasharp, un'area in cui la giunta comunale milanese vuole autorizzare l'apertura di una moschea.
  Un'apertura alla comunita' musulmana che secondo il segretario della Lega Nord e' pericolosa e da contrastare.




MATTEO SALVINI E PAPA FRANCESCO: AVVENIRE AL LEGHISTA, "FAI IL TUO MESTIERE"

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 "Ofele', fa el to meste'" cioe' "pasticciere, fa' il tuo mestiere", astieniti cioe' da commenti e giudizi, perche' nel suo ministero universale, "predicando il Vangelo, difendendo i cattolici che soffrono e promuovendo la pace, Francesco se la cava piuttosto bene" . Questo "il piccolo consiglio nel suo idioma preferito" che il quotidiano cattolico "Avvenire" rivolge al leader leghista Matteo Salvini che dopo la strage di Parigi ha attaccato il Papa dicendo: "Sei il portavoce dei cattolici, preoccupati di chi ti sta sterminando in giro per il mondo". "Noi che siamo cristiani, cattolici, convinti assertori del dialogo come strumento di fraterna convivenza – replica Avvenire – con Salvini, si' anche con Salvini, vorremmo dialogare. Magari per spiegargli con calma la differenza che passa tra l'essere il Pastore della Chiesa universale, qual e' il Papa, e fare il portavoce dei cattolici, neanche fosse l'addetto stampa di un partito. Quanto piace a noi cattolici la liberta', soprattutto di espressione". 




MATTEO SALVINI A SILVIO BERLUSCONI: "NON PUOI DIRMI FACCIAMO LE BATTAGLIE INSIEME E VOTARE OGNI PORCHERIA"

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Salvini non le manda a dire a Silvio Berlusconi:"C'e' qualcuno che dovrebbe essere all'opposizione, ma buon Dio, Silvio Berlusconi, gli voti un pezzo di legge elettorale, poi un pezzo di riforma del Senato e allora non puoi dirmi facciamo le battaglie insieme e votare ogni porcheria: o ti chiarisci le idee, o noi andiamo avanti da soli per la nostra strada". Cosi' Matteo Salvini, parlando in un comizio alla 'Berghem Frecc'. "Non abbiamo paura di nessuno – ha proseguito il segretario federale della Lega Nord – non vogliamo ripetere gli errori del passato e fare i donatori di sangue". Matteo Salvini ha quindi annunciato una grande manifestazione a Roma, la prima della Lega Nord. "Sabato 28 febbraio proviamo ad andare in tantissimi a Roma per mandare a casa Renzi e per ribaltare tutto quanto", ha affermato il segretario federale della Lega Nord, parlando ai militanti alla tradizionale festa 'Berghem Frecc'. "Abbiamo un impegno, non sara' un impegno della Lega: quel giorno l'Italia tutta si deve fermare, andiamo a Roma e ci riprendiamo il nostro futuro". Matteo Salvini traccia l'identikit del suo candidato alla successione di Giorgio Napolitano, dopo aver ricordato l'orientamento di centrosinistra dell'ultimo presidente della Repubblica: "vorrei un volto non sinistro". A chi gli chiedeva come valuta le presunte aperture di Silvio Berlusconi ad un candidato del Pd, il segretario federale della Lega Nord ha risposto: "Sara' il freddo…. Non sono d'accordo con molte delle cose che Berlusconi dice negli ultimi tempi".




MATTEO SALVINI: AVANTI TUTTA SENZA "RICICLERIA"

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Campo bianco con un ovale blu e la scritta in giallo e bianco 'Noi con Salvini'. È questo il nuovo simbolo con il quale la Lega Nord si presenterà anche al sud Italia. Il nuovo logo è stato presentato da Matteo Salvini alla Camera.

"Al Nord rimane la Lega. Da oggi si parte" al Sud ma "dico no a chi pensa di prendere un tram per salvare la poltrona. Onestà e fedina penale sono i pre-requisiti per evitare rischi di infiltrazioni". E ancora: "Non stiamo a fare 'ricicleria'. Le esperienze politiche" precedenti – prosegue – "saranno valutate con attenzione", conclude ringraziando il senatore Raffaele Volpi "per il lavoro fatto in questi mesi e che ci ha portati qui".

Sul Movimento 5 Stelle: "Grillo ha smesso di insultarci. È una buona notizia. Il suo referendum resta una sòla. Bisogna lavorare al dopo euro, perché l'euro cadrà prima dell'inutile raccolta di firme del M5S. È una perdita di tempo". Sul Quirinale: "Mi auguro che al Quirinale non ci sia un servo di Bruxelles, un complice dell'Euro e dell'Europa, che permetta l'esproprio della sovranità italiana".

"Nei fatti il leader del centrodestra e' Matteo Salvini. Berlusconi che dice 'preparate i kalashnikov perche' sto tornando' probabilmente vuole andare a caccia. Renzi accetti il confronto con Salvini, non nelle trasissioni preelettorali, ma tuti i giorni fin da ora. Non andando dai bambini, come ha fatto l'altro giorno". Lo ha detto Roberto Calderoli, della Lega, intervenendo a "L'Intervista di Maria Latella" su SkyTg24. Ieri il leader della Lega Nord Matteo Salvini, ai microfoni di Sky, a Torino ad un presidio del Carroccio, aveva detto: "Mi piacerebbe confrontarmi con Renzi in diretta tv su Sky, numeri alla mano, gia' anche domani o la mattina di Natale".