ROMA: MATTEO SALVINI ANNUNCIA IL RITORNO PER META' MAGGIO
Redazione
Roma – "Tornerò a Roma. Già a metà maggio ho in programma un tour nel Lazio. Presenteremo alcune liste anche in questa regione. A Roma voglio dedicare tutta l'attenzione, l'entusiasmo e il coraggio che merita, perché è una città bella, enorme, difficile, complicata e governata male. Ha bisogno di energie nuove, noi ci saremo sicuramente".
Così Matteo Salvini a Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione con Andrea Di Ciancio e Roberto Arduini. Il leader leghista tornerà a breve nel Lazio: "Farò un giro in provincia di Viterbo, di Frosinone e di Latina, non solo nella Provincia di Roma. Verrò a metà maggio".
A Roma, però, vuole dedicare impegno particolare, anche se a Garbatella negli ultimi giorni sono comparse decine di manifesti che lo invitano a lasciar stare la Capitale e il quartiere, con un emblematico messaggio: "Salvini, Garbatella non ti vuole". Il leader leghista risponde così: "Questi sono quelli dei centri sociali. Io gli ho dato dei coglioni, sono quelli che nel 2015 pensano di rifondare il comunismo e rompono le palle al prossimo. Sono persone che hanno bisogno di un medico, di un'assistenza, di vicinanza umana e politica.
La Garbatella è popolata da tantissime persone oneste che vogliono stare tranquille a casa loro e quindi io ci verrò. Ci sarò e non saranno certo due balordi dei centri sociali a decidere chi può passeggiare o non può passeggiare per le vie della Garbatella o di Roma".Salvini è tornato su quanto accaduto ieri a Livorno: "A proposito di democrazia, di sinistra e di centri sociali, eravamo lì con tante persone e questi dei centri sociali hanno iniziato a lanciare sassi, uova, accendini.
Hanno messo le mani addosso a due donne, accanto a me c'era una donna incinta, se qualcosa avesse colpito la pancia di questa ragazza? Noi comunque non ci spaventiamo né ci ritiriamo, abbiamo denunciato il fatto e andiamo avanti". Da parte di Salvini anche un'accusa alla stampa: "Perché l'aggressione di ieri che abbiamo subito non ha fatto notizia? A qualcuno fa comodo dire che di là c'è la democrazia, il 25 aprile, il primo maggio…La violenza va condannata sempre e comunque, a prescindere da quale parte arrivi.
Invece per certi giornalisti non è così". Sul 25 aprile: "Non si deve usare un evento del passato per imbrigliare il futuro. Oggi c'è una dittatura europea, non ha svastiche e celtiche, ma ha la banca e la finanza, che sono strumenti anche più bestiali e il nostro Paese è occupato. Dopo il 25 aprile arriva il 24 maggio e io lo passerò sul Piave, perché il 24 maggio di 100 anni fa qualche nonno e bisnonno morì peché non passasse lo straniero, oggi invece lo straniero lo andiamo a prendere e lo portiamo a casa. Evidentemente qualche sacrificio è stato vano".
LEGA NORD: 6 TOSIANI ESCONO DAL CARROCCIO
Redazione
Addio alla Lega Nord per altri 6 parlamentari dopo la rottura tra Matteo Salvini e Flavio Tosi.
Si tratta di Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato e Raffaella Bellot, al Senato; e di Matteo Bragantini, Roberto Caon, ed Emanuele Prataviera, alla Camera. Tutti e sei dovrebbero al momento confluire nel gruppo misto.
L'ipotesi che si vocifera nei corridoi dei palazzi della politica sarebbe quella di un unione con gli ex esponenti pentastellati e con i 'fittiani' in rotta col cavaliere. I numeri per il momento non sembrano esserci, considerato che al senato per costituire un gruppo, occorrono minimo 10 senatori ed a Montecitorio venti deputati.
Il partito del Caroccio per far fronte ai travasi, sta studiando come arruolare o comunque vagliare le richieste di ingresso da parte di parlamentari fuoriusciti da altri partiti. Dallo scorso mese di dicembre, il segretario leghista parla apertamente di manifestazioni di interesse giunte da parte di ex esponenti di Ncd e M5s, senza fare nomi. E l'uscita dei tosiani sembra aver impresso un'accelerazione al dossier, con Matteo Salvini pronto a impegnarsi in incontri nei prossimi giorni.
"Sono interessata al progetto di Salvini: ad oggi, all'interno del centro-destra è l'unico progetto che ha una sua attrattività, a patto che abbia respiro nazionale, sono interessata ad avviare un confronto", conferma Barbara Saltamartini, ex Ncd. "Non ho sentito Salvini, non è stato ancora fissato alcun incontro, ma potrebbe ragionevolmente avvenire la prossima settimana", ha inoltre dichiarato. "Si tratta di un interesse che, a quanto mi risulta, va ben al di la' della sottoscritta, riguarda più di un deputato, ovviamente non faccio nomi per rispetto dei colleghi", conclude.
RICHIESTA L'ARCHIVIAZIONE DEL FASCICOLO A CARICO DI TIZIANO RENZI
Redazione
Il pm Marco Airoldi della Procura di Genova ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per bancarotta fraudolenta aperto a carico di Tiziano Renzi, padre del premier Matteo Renzi, mentre ha inviato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ad altri due ex amministratori della societa' di distribuzione editoriale Chil Post, di cui Renzi senior era titolare. I due indagati per cui e' stata chiusa l'indagine e vanno verso la richiesta di giudizio sono Antonello Gabelli e Mariano Massone, amministratori di diritto e di fatto della Chil Post al momento del fallimento. “Renzi e’ garantista con i suoi amici e assolutamente inflessibile con chi non fa parte della sua cerchia”. Così Matteo Salvini, segretario della Lega nord, a Rainews24 dopo le dimissioni di Lupi da ministro delle infrastrutture. Salvini poi attacca Renzi sul caso del padre assolto: “Gli hanno assolto il babbo , guarda le coincidenze della storia della magistratura In Italia, tutto bene a casa di Renzi in questa domenica auguri”.
Tiziano Renzi era accusato di una bancarotta fraudolenta per 1,3 milioni di euro a seguito del fallimento della Chil Post. Il curatore fallimentare aveva ravvisato dei passaggi sospetti nella cessione di rami d'azienda "sani" alla Eventi Sei, societa' intestata alla moglie dello stesso Tiziano. In sintesi, le sezioni sane della societa' sarebbero state cedute per poche migliaia di euro, dunque ad un valore sottostimato, alla moglie immediatamente prima di dichiarare il fallimento. La procura genovese ha ritenuto che Tiziano Renzi non abbia avuto responsabilita' nel fallimento della Chil Post, che avrebbe ceduto in piena salute. La procura di Genova ha 'scagionato' Tiziano Renzi dall'accusa di bancarotta fraudolenta in quanto lui avrebbe ceduto la societa' di distribuzione editoriale Chil Post nel 2010, tre anni prima del suo dichiarato fallimento da parte degli acquirenti. Non avrebbe avuto alcun ruolo attivo nella bancarotta e la cessione dei rami di azienda "sani" per appena tremila euro alla Eventi Sei, societa' intestata alla moglie, non sarebbero stata una "spoliazione" di capitali della Chil Post preordinata al successivo fallimento. Tutte le responsabilita' relative alla bancarotta fraudolenta della Chil Post sono state per ora imputate dalla procura genovese a Antonello Gabelli, 53 anni, di Alessandria e Mariano Massone, 44 anni, genovese residente ad Alessandria, rispettivamente amministratori di diritto e di fatto della Chil Post, di cui sono diventati titolari il 14 ottobre del 2010, mandandola fallita il 7 febbraio del 2013 con sentenza del tribunale di Genova. Secondo la procura i due "distraevano – scrive il pm marco Airoldi nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari a loro carico – parte del patrimonio della societa' facendo assumere a Chil Post srl debiti di terzi senza alcuna contropartita, effettuando pagamenti non giustificati, dirottando a terzi somme ricevute in pagamento di prestazioni rese e non contabilizzando pagamenti ricevuti". Nello specifico, ai due la procura contesta di avere avere stipulato, l'8 febbraio del 2011, "due separate scritture – scrive la procura – con le quali la Chil Post si accollava, senza giustificazione e senza alcun corrispettivo, i debiti che Mail Service srl aveva nei confronti di Asti Asfalti srl (142.322,59 euro) e che Romagnoli srl aveva nei confronti di MI.RO srl (159.923,43 euro), debiti liberatori per gli originari debitori Mail Service srl e Romagnoli srl, che non venivano pagati da Chil Post e ne determinavano il fallimento". Ancora, la procura contesta a Massone e Gabelli di avere stipulato il 5 luglio 2011 "una ulteriore scrittura di accollo – si legge nell'acip – con la quale Chil Post assumeva su di se' – senza giustificazione e senza corrispettivo – il debito (1.028.762,86 euro) che Directa srl aveva nei confronti di DU.MA Recapiti Srl e che quest'ultima aveva a sua volta ceduto a Mail Service Srl". Le successive contestazioni ai due amministratori riguardano operazioni del 2 novembre 2010 (versamenti a Directa srl di 255.372,54 euro per caparra affitto negozio), del luglio del 2011, con l'intestazione di una parte degli assegni ricevuti da Directa srl per 71.000 euro a Francesco Gambino, Gighen Alessandria, nessuno dei due creditori di Chil Post srl, del marzo 2011 con la mancata contabilizzazione di 34.442,80 euro pagati dal comune di Spoltore e da Chil Promozioni. Infine ai due viene contestato di non avere tenuto aggiornati i libri sociali della Chil Post, con riferimento particolare al libro delle decisioni dei soci. La decisione sull'archiviazione della posizione di Tiziano Renzi spetta ora al gip di Genova Roberta Bossi.
LEGA NORD: FLAVIO TOSI SFIDA MATTEO SALVINI
di Chiara Rai
Altro che pranzo di riconciliazione. Ormai è muro contro muro tra il leader del Carroccio Matteo Salvini intenzionato a blindare Zaia a denti serrati e il sempre più separato in casa sindaco di Verona Flavio Tosi i quali si sfidano a colpi di ultimatum. Quest'ultimo non intende arretrare di un passo all'idea del commissariamento e già annuncia la plausibile e ineluttabile rottura nel partito: "Se il Consiglio federale della Lega mantenesse la posizione del commissariamento – avverte Tosi – valuterei le dimissioni da segretario della Lega Veneta. Poi a quel punto liberi tutti". Insomma è praticamente l'annuncio di una separazione a fronte di una decisione definita più che "sbagliata" dal sindaco di Verona che anzi rilancia una sua possibile candidatura a governatore: "Spero che loro rivedano questa decisione presa – aggiunge Tosi – io sono stato da sempre fin troppo leale e corretto, quindi ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia. L'ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Ora, se ci fosse una frattura ognuno poi deciderebbe liberamente, ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore".
Non è tardata la replica di Salvini il quale rimarca ancora una volta la sua scelta: "Basta, si lavora con Zaia. – ha detto senza troppi fronzoli – La gente questo si aspetta: scuole, strade non liste, simboli, ricandidature. Io ho portato tutta la pazienza possibile e immaginabile, abbiamo un patrimonio che è Zaia e per me il riferimento è lui". E poi torna a criticare l'attegiamento del suo ormai avversario politico: "Mi infastidiscono i litigi interni, non ne posso più". – aggiunge seccato – non ho tempo per le beghe". Anche perché è lo stesso leader leghista che in questo momento si trova a criticare i litigi interni al centrosinistra e, parlando dell'anti corruzione, e pronto a fare la morale all'altro Matteo, il presidente del consiglio Renzi: "La Lega è settimane che chiede al governo Renzi di votare il ddl contro la corruzione, ma loro stanno litigando, sono mesi che il governo perde tempo per le liti. Io lo voterei questa mattina, anche più drastico".
Sulle polemiche tra Salvini e Tosi interviene Maroni. "C'e' stato un consiglio federale, e il consiglio federale e' sovrano nella Lega". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, a Milano, commentando con i giornalisti le recenti polemiche tra Luca Zaia e Flavio Tosi. "Non credo che Tosi faccia questo errore", ha detto Maroni rispondendo a una domanda sull'eventuale abbandono di Tosi, "chi si mette fuori dalla
Lega non va da nessuna parte. Inoltre rischia di far perdere Zaia alle Regionali, e sarebbe incredibile, quindi vediamo nei prossimi giorni"
De Girolamo lancia l'amo a Tosi. "Se Tosi dovesse fare una scelta diversa lasciando Salvini, è evidente che noi saremmo pronti a dialogare con lui. Non capiamo Salvini che un giorno dice che le amministrative non contano a livello nazionale, e poi dice che Ncd non va bene in Veneto perchè sta con Renzi a livello nazionale. Evidentemente Salvini, che sta facendo un partito utilissimo per Renzi, con Casapound in piazza, adesso non vuole più Tosi". Così Nunzia De Girolamo, presidente dei deputati Ncd, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre
ROMA, MANIFESTAZIONE LEGA NORD: SALE LA TENSIONE PER IL CORTEO DI DOMANI
Redazione
Roma – Sale la tensione alla vigilia del corteo anti Renzi organizzato dalla Lega Nord per sabato pomeriggio. Alcuni militanti dei movimenti di lotta per la casa sono entrati nella Basilica di piazza del Popolo per una occupazione simbolica contro la manifestazione di domani.
Nella loro protesta i manifestanti avevano uno striscione 'Mai con Salvini'.Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine che hanno sgomberato la chiesa portando via i facinorosi. Secondo quanto si è appreso, poco prima il gruppetto composto da una trentina di militanti dei movimenti era stato individuato dalle forze dell'ordine all'uscita della metro di Piazza di Spagna. A quanto riferito il gruppo era intenzionato a raggiungere il corteo a Piazza del Popolo ma sono stati controllati e allontanati.
Intanto arriva un aut aut da parte del leader leghista Matteo Salvini all'ex Cavaliere: Scelga tra Ncd e La Lega. "Non è vero – ha detto nel corso di 'Mattino 5' – che ho divorziato da Berlusconi". Ma a Berlusconi chiede di scegliere: "O me o Alfano". Ma anche il leader di Ncd chiede a Berlusconi di fare una scelta.
"E' vero che la Lega Nord – afferma il leader leghista – fa delle battaglie che sono nostre sull' Europa che è un baraccone che ci costa un sacco di soldi e non ci dà niente in cambio; io ho solo detto serenamente e tranquillamente a Berlusconi di scegliere se il futuro che vede del centro destra in Italia è quello di Alfano e dell'immigrazione clandestina o se è quello della Lega che su alcune battaglie ha le idee chiare. O me o Alfano", conclude appunto il segretario della Lega Nord.
Maroni, Salvini ha detto no a divorzio da Cav – "Per quanto mi riguarda ho sentito tutti e in Lombardia non ci sono ripercussioni: un conto è il livello nazionale, un conto è il livello lombardo". Così Roberto Maroni, arrivando all'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar lombardo, ha ribadito di non temere rotture nella maggioranza di centrodestra che guida in Lombardia. "Matteo Salvini – ha osservato – questa mattina ha detto che non ha divorziato da Silvio Berlusconi, quindi seguiamo l'evoluzione".
Alfano, centrodestra al bivio – Ncd è "l'unico partito unito e che unisce tutti quelli che non vogliono stare sotto Salvini e non vogliono votare Partito Democratico". Lo ha detto il ministro dell'Interno e presidente di Ncd Angelino Alfano intervenendo a 'Unomattina' affermando che da quando il Nuovo centro destra è al governo, "un pezzo storico" del programma del centrodestra "si sta realizzando". Secondo Alfano, dunque, "il bivio per chi non vota a sinistra sta tra scegliere le cose sensate o scegliere le salvinate. Ma se Salvini non è in grado di tenere unito un partito, figuriamoci una coalizione".
MATTEO SALVINI E LE LEGHE DEL LAZIO: ECCO I FATTI
di Alberto De Marchis
Roma – E' polemica in merito alle ultime dichiarazioni shock di Matteo Salvini riportate da un giornale online. Salvini avrebbe dichiarato: “Non c'è un caso Roma, oggi c'è un simbolo, ed è 'Noi con Salvini'. Non esistono altri simboli riconosciuti da me, vale per le varie leghe che si sono dati nomi fantasiosi e quindi anche per la 'Lega per Roma' Chiunque non si riconosce con questo simbolo per me è fuori”.
E l'avvertimento dato dal segretario leghista non è passato inosservato ai vari referenti dei vari comitati messi su da Claudia Bellocchi sotto l'effige di Lega per il Lazio. Molti dei neo presidenti dei vari comitati della Lega per il Lazio infatti si sentono adesso "orfani" leghisti in cerca di quel Matteo Salvini che di fatto, anche se indirettamente, li ha disconosciuti. C'e' rabbia ma anche molta confusione ancora.
Intanto dal quartier generale dei Parioli di Lega per il Lazio, un tempo inaugurato da Claudia Bellocchi con la benedizione di Matteo Salvini, esce un comunicato ufficiale: "In merito alle polemiche uscite nei giorni scorsi inerenti il Congresso della “Lega per il Lazio”, – si legge in una nota della Bellocchi – voglio precisare che la nostra compagine politica locale è strutturata ed organizzata al fine di sostenere le idee politiche della Lega Nord e del segretario federale Matteo Salvini, con il quale ho aperto la Sede della Lega di Roma il 9 aprile 2014, dove ogni giorno si svolge una intensa attiva politica. Mi preme chiarire una volta per tutte che il partito è coeso e la finalità non è la divisione ma la condivisione per la crescita continua del nostro partito".
La questione non rimane comunque chiara e alcuni presidenti dei vari costituiti nell'hinterland della capitale intendono andare a chiedere spiegazioni de visu alla leader Claudia Bellocchi.
Intanto sembrerebbe che presso l'hotel dove si terrà oggi il convegno ignoti abbiano imbrattato con della vernice rossa la sala dove si terrà l'evento. Un avvertimento?
MATTEO SALVINI, ISLAM: "IN MILIONI PRONTI A SGOZZARE E UCCIDERE ANCHE SUI PIANEROTTOLI DI CASA"
Redazione
Matteo Salvini è un treno in corsa e non arresta neppure il suo flusso di parole in libertà: "L'Islam e' pericoloso: nel nome dell'Islam ci sono milioni di persone in giro per il mondo e anche sui pianerottoli di casa nostra pronti a sgozzare e uccidere". Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, tornando sulle azioni terroristiche che hanno sconvolto la capitale francese e ha aggiunto che l'Islam "non e' come le altre religioni e non va trattato come le altre religioni". Su Facebook il segretario federale della Lega Nord aveva invece bocciato le parlole di ieri di Calderoli che si diceva d'accordo con la Le Pen sulla pena di morte per i terroristi: "Io dico di no. Per loro vorrei ergastolo vero e lavori forzati".
Salvini e' poi tornato ad accusare il premier. "Mi fa pensare che Renzi sfilera' domani per le strade di Parigi, quando con le sue politiche a favore dell'immigrazione di massa e' complice di quello che rischia di succedere domani", ha detto il segretario della Lega Nord. "L'Islam e' un problema – ha aggiunto Salvini – e anche al governo abbiamo ministri che negano che le stragi di Parigi abbiano matrice islamica. Questi sono ministri pericolosi, in Italia abbiamo un governo pericoloso. Non c'e' piu' tempo per rispondere alla violenza con il buonismo, con l'accoglienza, con la tolleranza.
Bisogna rispondere con la forza che la democrazia permette, non con il sangue. Ma non e' il momento di cedere". Salvini, questa mattina insieme all'eurodeputato Mario Borghezio, ha distribuito copie delle vignette di Charlie Hebdo sull'Islam a Milano nei pressi dal Palasharp, un'area in cui la giunta comunale milanese vuole autorizzare l'apertura di una moschea.
Un'apertura alla comunita' musulmana che secondo il segretario della Lega Nord e' pericolosa e da contrastare.
MATTEO SALVINI E PAPA FRANCESCO: AVVENIRE AL LEGHISTA, "FAI IL TUO MESTIERE"
Redazione
"Ofele', fa el to meste'" cioe' "pasticciere, fa' il tuo mestiere", astieniti cioe' da commenti e giudizi, perche' nel suo ministero universale, "predicando il Vangelo, difendendo i cattolici che soffrono e promuovendo la pace, Francesco se la cava piuttosto bene" . Questo "il piccolo consiglio nel suo idioma preferito" che il quotidiano cattolico "Avvenire" rivolge al leader leghista Matteo Salvini che dopo la strage di Parigi ha attaccato il Papa dicendo: "Sei il portavoce dei cattolici, preoccupati di chi ti sta sterminando in giro per il mondo". "Noi che siamo cristiani, cattolici, convinti assertori del dialogo come strumento di fraterna convivenza – replica Avvenire – con Salvini, si' anche con Salvini, vorremmo dialogare. Magari per spiegargli con calma la differenza che passa tra l'essere il Pastore della Chiesa universale, qual e' il Papa, e fare il portavoce dei cattolici, neanche fosse l'addetto stampa di un partito. Quanto piace a noi cattolici la liberta', soprattutto di espressione".
MATTEO SALVINI A SILVIO BERLUSCONI: "NON PUOI DIRMI FACCIAMO LE BATTAGLIE INSIEME E VOTARE OGNI PORCHERIA"
Redazione
Salvini non le manda a dire a Silvio Berlusconi:"C'e' qualcuno che dovrebbe essere all'opposizione, ma buon Dio, Silvio Berlusconi, gli voti un pezzo di legge elettorale, poi un pezzo di riforma del Senato e allora non puoi dirmi facciamo le battaglie insieme e votare ogni porcheria: o ti chiarisci le idee, o noi andiamo avanti da soli per la nostra strada". Cosi' Matteo Salvini, parlando in un comizio alla 'Berghem Frecc'. "Non abbiamo paura di nessuno – ha proseguito il segretario federale della Lega Nord – non vogliamo ripetere gli errori del passato e fare i donatori di sangue". Matteo Salvini ha quindi annunciato una grande manifestazione a Roma, la prima della Lega Nord. "Sabato 28 febbraio proviamo ad andare in tantissimi a Roma per mandare a casa Renzi e per ribaltare tutto quanto", ha affermato il segretario federale della Lega Nord, parlando ai militanti alla tradizionale festa 'Berghem Frecc'. "Abbiamo un impegno, non sara' un impegno della Lega: quel giorno l'Italia tutta si deve fermare, andiamo a Roma e ci riprendiamo il nostro futuro". Matteo Salvini traccia l'identikit del suo candidato alla successione di Giorgio Napolitano, dopo aver ricordato l'orientamento di centrosinistra dell'ultimo presidente della Repubblica: "vorrei un volto non sinistro". A chi gli chiedeva come valuta le presunte aperture di Silvio Berlusconi ad un candidato del Pd, il segretario federale della Lega Nord ha risposto: "Sara' il freddo…. Non sono d'accordo con molte delle cose che Berlusconi dice negli ultimi tempi".
MATTEO SALVINI: AVANTI TUTTA SENZA "RICICLERIA"
Redazione
Campo bianco con un ovale blu e la scritta in giallo e bianco 'Noi con Salvini'. È questo il nuovo simbolo con il quale la Lega Nord si presenterà anche al sud Italia. Il nuovo logo è stato presentato da Matteo Salvini alla Camera.
"Al Nord rimane la Lega. Da oggi si parte" al Sud ma "dico no a chi pensa di prendere un tram per salvare la poltrona. Onestà e fedina penale sono i pre-requisiti per evitare rischi di infiltrazioni". E ancora: "Non stiamo a fare 'ricicleria'. Le esperienze politiche" precedenti – prosegue – "saranno valutate con attenzione", conclude ringraziando il senatore Raffaele Volpi "per il lavoro fatto in questi mesi e che ci ha portati qui".
Sul Movimento 5 Stelle: "Grillo ha smesso di insultarci. È una buona notizia. Il suo referendum resta una sòla. Bisogna lavorare al dopo euro, perché l'euro cadrà prima dell'inutile raccolta di firme del M5S. È una perdita di tempo". Sul Quirinale: "Mi auguro che al Quirinale non ci sia un servo di Bruxelles, un complice dell'Euro e dell'Europa, che permetta l'esproprio della sovranità italiana".
"Nei fatti il leader del centrodestra e' Matteo Salvini. Berlusconi che dice 'preparate i kalashnikov perche' sto tornando' probabilmente vuole andare a caccia. Renzi accetti il confronto con Salvini, non nelle trasissioni preelettorali, ma tuti i giorni fin da ora. Non andando dai bambini, come ha fatto l'altro giorno". Lo ha detto Roberto Calderoli, della Lega, intervenendo a "L'Intervista di Maria Latella" su SkyTg24. Ieri il leader della Lega Nord Matteo Salvini, ai microfoni di Sky, a Torino ad un presidio del Carroccio, aveva detto: "Mi piacerebbe confrontarmi con Renzi in diretta tv su Sky, numeri alla mano, gia' anche domani o la mattina di Natale".