ROMA COTRAL ANAGNINA: SALTANO TRE CORSE IN MEZZ'ORA, PENDOLARI STREMATI

di Maurizio Costa

Roma – L'osservatore d'Italia ha voluto trascorrere un "ordinario pomeriggio di follia" all'Anagnina per capire qual'è il grado di stress dei pendolari costretti a subire "disservizi" improvvisi da parte dell'azienda regionale di trasporto Cotral rispetto alla quale abbiamo iniziato una inchiesta denominata "Cotral: apriamo il vaso di pandora" e che, finora, ha evidenziato problematiche di inopinabile rilevanza.

E' bastato, quindi, un pomeriggio passato all'autostazione Anagnina per capire la situazione indecente del trasporto pubblico regionale. Tra la rassegnazione generale e le interminabili ore passate in piedi in attesa della "corsa perfetta", i cittadini hanno palesato il loro più totale stremo di forze e pazienza. I mezzi Cotral sono veicoli usati per andare a lavorare, a studiare o a svolgere mansioni quotidiane e i passeggeri hanno capito che oramai la situazione non è recuperabile.

Le ore passate sulle banchine dell'autostazione dell'Anagnina sembrano interminabili e i viaggiatori non riavranno indietro tutto il loro tempo perduto, nessuno risarcirà il loro "calvario".

In poco meno di mezz'ora sono saltate ben 3 corse; Nettuno, Rocca di Papa e Velletri non sono mai state così lontane. Il lato tragicomico è che non saltano corse che  passano ogni 15 minuti ma autobus che transitano una volta ogni ora.

Questo non fa che accentuare il disagio dei passeggeri, costretti a cambiare itinerario e ad andare ad intasare quelle poche corse che arrivano in orario. I passeggeri in attesa dell'autobus per Nettuno (successivamente saltato) si sono lamentati del fatto che il mezzo Cotral con su scritto "Nettuno" era, in realtà, fermo immobile e senza autista nel parcheggio, mentre loro leggevano "corsa sospesa" sui monitor senza poter fare nulla.

Circa 40 mezzi Cotral, infatti, erano fermi mentre e le corse, si leggeva sul monitor, saltavano. Inoltre, come documentano le nostre foto, circa 10 persone, tra autisti e lavoratori Cotral, stavano sostando fuori dal gabbiotto in attesa di salire sui bestioni blu. Una situazione  che molti tra i pendolari hanno giudicato poco riguardosa nei confronti di chi invece aspettava da ore la corsa ripristinata.

Questa situazione ha, di fatto, rispecchiato un dato che fa rabbrividire: facendo un raffrontro tra la terza settimana di febbraio del 2013 con quella del 2014 vediamo che ad Anagnina su 115 corse Cotral programmate ne sono state soppresse  9,2 nella terza settimana del 2013 e addirittura 19,6 nel 2014. Il disservizio delle corse soppresse è quindi in vertiginoso aumento. 

I commenti dei "clienti abituali" Cotral si possono intuire: "Tutti i giorni è così" – ci ha raccontato un ragazzo – "Salta sempre la stessa corsa e noi che aspettiamo sempre che da un momento all'altro arrivi e rimaniamo puntualmente delusi." Con una turista si è sfiorato persino il comico: "Ma perché saltano tutte queste corse? C'è uno sciopero?" Purtroppo no, è la routine.

La cosa che fa più arrabbiare è la costante rassegnazione dei passeggeri, che a testa bassa aspettano ore per poi imbarcarsi (spesso in condizioni da terzo mondo) sugli autobus blu. Non si può, poi, dare la colpa ai viaggiatori che non pagano il biglietto; il ticket andrebbe sempre pagato ma il pensiero comune è: "Se questo è il servizio che mi offrono, cosa devo pagare io? Le ore passate ad osservare i monitor Cotral?"

I premi di pazienza, non dico di produzione, potranno essere contemplati per noi fruitori del servizio di trasporto pubblico regionale, costretti a pagare disservizi e scialacqui dalla notte dei tempi?

Intanto le immagini parlano da sole: la siesta degli autisti, i pendolari in attesa e i mezzi Cotral vuoti nel piazzale. 

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GENZANO DI ROMA, FRASCATI, COLLEFERRO: ALLARME SICUREZZA A CAUSA DEI TAGLI AI COMMISSARIATI

di Maurizio Costa

Roma – Il Ministero dell'Interno comincia a diminuire i costi dello Stato cominciando da una parte della nostra società che non andrebbe mai toccata, se non in maniera superficiale. Stiamo parlando della Polizia di Stato e dei Carabinieri, due corpi che presto verranno ridotti sensibilmente, con ripercussioni gravi sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini.

Il Ministero, in una nota, ha stabilito che, vista l'attuale congiuntura economica, è allo studio una riduzione degli organici dei ruoli operativi e tecnici. Saranno due le direttrici del progetto: una riguarderà il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, che possiede le proprie sedi "non razionalmente distribuite sul territorio; l'altra, toccherà la Polizia di Stato, con un ottimizzazione dei presidi. Dal 2011 le forze dell'ordine hanno ricevuto tagli agli stipendi per 1 miliardo e 800 milioni di euro, una cifra astronomica che ha ridotto di media di 1300 euro lo stipendio annuo di ogni operatore.

In particolare il Viminale sopprimerà 11 Commissariati distaccati di P.S., tra i quali ci saranno quelli di Colleferro, Genzano di Roma e Frascati. Per la Polizia Stradale, verranno eliminati 2 compartimenti e 27 presidi minori. La Polizia Ferroviaria sarà la più colpita: soppressione di 73 tra Sottosezioni e Posti Polfer, declassamento di 20 presidi ed una diversa articolazione interna dei Compartimenti.

Sappiamo bene come la Polizia Postale svolga un ruolo importantissimo, soprattutto in questo periodo. Sebbene i problemi di truffe in rete siano tanti, il Viminale taglia anche questo reparto, eliminando 73 Sezioni provinciali. Verranno soppresse anche 2 Zone di Frontiera e 10 presidi minori della Polizia delle Frontiere.

Inoltre, verranno soppresse definitivamente tutte le 50 squadre nautiche, 4 squadre di sommozzatori, 11 squadre a cavallo e 4 nuclei artificieri.

Le sigle sindacali sono sul piede di guerra. Presto si incontreranno al Viminale con il capo vicario Alessandro Marangoni per discutere questo "riordino" delle forze dell'ordine. Sappiamo bene che per diminuire le spese dello Stato ci sarebbero altri mille posti in cui vedere; tagliare questi presidi non fa che diminuire la sicurezza del cittadino. La Polfer, ad esempio, è un nucleo importantissimo. Basterebbe guardare quanti crimini avvengono nelle stazioni ferroviarie. Bisognerebbe aumentare il numero di questi poliziotti piuttosto che diminuirli. Non resta che sperare che i sindacati riescano a trovare un punto d'incontro con il Ministero.
 




ROMA, ASSENTEISMO DAL LUOGO DI LAVORO: IGNAZIO PROMETTE PUNIZIONI ESEMPLARI ALLE 'MELE MARCE'

di Maurizio Costa

Roma – Il servizio andato in onda mercoledì sera durante il programma "Le Iene" ha alzato un vero polverone. I protagonisti del misfatto sono alcuni dipendenti comunali di Roma che, una volta timbrato il cartellino di presenza, escono tranquillamennte dagli uffici e si dirigono a fare la spesa, al bar o al mercato di turno. Le immagini sono molto esplicite e la situazione va avanti già da un bel po': infatti, i lavoratori comunali sono stati ripresi con una telecamera nascosta in due periodi differenti; a luglio dell'anno scorso e pochi giorni fa.
Una condotta sbagliatissima che purtroppo riflette lo stato attuale degli uffici comunali, che, sempre più spesso, presentano queste situazioni, paragonabili solamente alle ragazzate che si facevano ai tempi della scuola.

Il Sindaco della Capitale, Ignazio Marino, dopo aver visto il servizio, ha subito dichiarato che sarà intransigente verso tutti coloro che sono stati ripresi ad andarese durante l'orario lavorativo: "Chi imbroglia deve pagare." – ha spiegato il primo cittadino – "Il 99,9% dei lavoratori comunali sono onesti e queste persone che invece timbrano e poi se ne vanno danneggiano e tradiscono tutti gli altri. Le mele marce devono essere individuate." Marino si è già mosso in questa direzione: "Ho chiesto alla trasmissione la possibilità di prendere visione del loro video integrale per poter vedere i volti di queste persone, così da aiutarci a rendere la legalità sempre più di moda nella città. La punizione sarà esemplare."
Questi comportamenti sono sempre più diffusi e non c'è nessuna sorveglianza per coloro che lavorano negli uffici statali. Certamente non si pretende una guardia che controlli le marachelle dei dipendenti; basterebbe un po' di senso civico e di senso del lavoro, due qualità che sicuramente mancano a queste persone. Un periodo difficile come quello che stiamo vivendo impone che almeno i dipendendi dello Stato o del Comune, come in questa circostanza, siano corretti sul posto di lavoro. Sono milioni le persone che darebbero tutto per avere un impiego stabile in qualche ufficio comunale e che si svegliano la mattina alle 4 per per guadagnare quel poco di stipendio che a stento serve per sfamare la propria famiglia. Quando basta.
Non farebbe male punire questi dipendenti e mandarli a lavorare in un banco di frutta e verdura alle 5 del mattino; capirebbero quanto il lavoro tempra ma, allo stesso tempo, nobilita l'uomo.




FORMIA, IL PDL ANNUNCIA: ERASMO PICANO CANDIDATO SINDACO

Massimiliano Spiriticchio

Formia (LT) – Si chiarisce la situazione politica all’interno del centrodestra di Formia: il Pdl ha infatti rotto gli indugi annunciando la candidatura di Erasmo Picano. Per capire come è nata questa candidatura e quali sono le proposte su cui il Popolo della Libertà ha scelto di puntare, L’osservatore laziale ha rivolto alcune domande al coordinatore comunale del partito, l’avv. Salvatore Orsini.

Perché è stata fatta la scelta di Erasmo Picano? Perché non sono state fatte le primarie?
“Le primarie erano state proposte per la coalizione di centrodestra. Ma la coalizione non si è venuta a determinare e, quindi, per noi non avrebbe avuto senso fare le primarie perché il nostro candidato ce l’avevamo già. Abbiamo scelto Picano perché da quattro consiliature è l’uomo più votato, è un ingegnere, una persona perbene, conosce la macchina amministrativa essendo stato all’interno del Consiglio comunale. Riteniamo possa fare da collante perché può catalizzare voti anche da altre coalizioni”.

Si prevedeva una spaccatura o comunque una divisione con l’Udc? Secondo voi che reazione ci sarà?
“Lo scenario attuale si era già prospettato nel 2003. Allora al ballottaggio l’Udc andò con il candidato sindaco del centrosinistra dell’epoca, Sandro Bartolomeo. L’esperienza di un’alleanza solo con l’Unione di Centro è per noi non ripetibile, ma abbiamo proposto una coalizione più allargata con una partecipazione anche di quel partito”.

Nel caso si arrivi ad un ballottaggio tra Ernesto Picano ed un altro candidato, cosa vi aspettate?
“Michele Forte in una riunione svoltasi due settimane fa con il coordinatore provinciale del Pdl Fazzone disse che aveva intenzione di ricandidarsi, ma che l’idea, di cui si parlava, di primarie istituzionali, cioè di una sorta di confronto tra i candidati di area centrodestra alle comunali, era una scelta da fare con la promessa da parte dei candidati usciti sconfitti al primo turno di sostenere l’altro rimasto in corsa in un eventuale ballottaggio. Anche Maurizio Costa, altro candidato di area centrodestra, si disse d’accordo con quest’impostazione”.

Venendo ai problemi concreti di Formia, quale ritenete che sia quello più urgente?
“In questa consiliatura che sta per concludersi sono state fatte cose importanti. Prima di tutto siamo rientrati nel Patto di Stabilità, poi abbiamo sistemato la piazza del mercato che ora il sabato è aperto. Sono state fatte tante opere strutturali. Noi siamo contrari alle grandi opere: non ci sono i settecento milioni per la Pedemontana, il Porto Turistico è diventato una chimera ed il progetto che è stato messo a punto è stato abortito con costi lievitati. Noi ci concentriamo invece sulla piccola portualità e puntiamo, ad esempio, sulla sistemazione di alcune strade secondarie. Ma soprattutto riteniamo che occorre adesso non uscire dal Patto di Stabilità perché ci rendiamo conto che il momento economico è molto difficile e che alla Caritas è quintuplicato il numero degli utenti”.