Carlo Mazzone, curiosità di un mister entrato nella storia

Tra gli allenatori ed icone del calcio italiano si è nel 2023 spenta la luce di un grandissimo: stiamo parlando di Carlo Mazzone. Un tecnico sempre sopra le righe nei modi, ma incredibilmente amato dai suoi calciatori e da chi lo ha conosciuto. Una persona carismatica e di grande personalità, schietta e sincera fin quasi all’estremo. Un mister che è entrato nella storia del rettangolo verde nostrano travalicando anche i confini italiani per esser ammirato un po’ in ogni angolo del globo pallonaro. Scopriamo alcune curiosità e dettagli della vita del “Carletto” nazionale.

Quali squadre ha allenato Mazzone?

Come anticipato, mister Mazzone è stato amato da tanti suoi calciatori nel corso degli anni, nonostante il carattere burbero e a volte eccessivamente duro. Molte le squadre allenate nella lunga carriera da allenatore: dalla Fiorentina al Catanzaro, dall’Ascoli al Bologna, passando per le piazze di Lecce, Cagliari, Napoli e la storica Brescia. E poi ovviamente l’amata Roma, forse una delle squadre entrate maggiormente nel cuore di Carlo Mazzone, che è rimasto alla guida della compagine giallorossa per ben tre anni. Insomma un percorso longevo sulla panchina che ha attraversato in lungo ed in largo la gran parte dello stivale calcistico. In ciascuno dei posti toccati mister Mazzone ha lasciato un pezzo di sé, che è ancora oggi impresso nella memoria locale dei vari posti in cui ha militato come tecnico.

Quando ci sono stati i funerali di Carlo Mazzone?

Purtroppo la luce di Carlo Mazzone si è spenta di recente, nello specifico il 19 agosto 2023. Una giornata cupa ed indelebile nella storia del calcio italiano, che ha vissuto quindi il lutto e la perdita di un’icona di tale settore. I funerali si sono tenuti due giorni dopo, il 21 agosto alle 16.30 presso la chiesa di S. Francesco ad Ascoli. Numerose figure e volti noti del pallone si sono avvicendati per rendere omaggio e cordoglio all’eterno mister. Un susseguirsi di tifoserie e amministrazioni locali ha poi riempito la piazza antistante la chiesa e la località delle esequie. Tutto il mondo del calcio (calciatori, mister, dirigenti e addetti ai lavori) si è stretto intorno a Carlo Mazzone, per ricordare un profilo controverso ma tanto amato da tutti.

Quanti anni aveva Carlo Mazzone?

Al momento della tragica scomparsa l’ex tecnico italiano Carlo Mazzone aveva l’età di 86 anni. Una vita comunque sufficientemente lunga ha accompagnato le gesta memorabili dell’allenatore in questione. Una parabola impareggiabile per esperienze vissute e fatte vivere a chi ha osservato con passione il fare colorito del mister di Ascoli Piceno.

Carlo mazzone corse sotto la curva atalantina: cosa successe?

Proprio a proposito di gesta colorite, una di quelle che è rimasta maggiormente impressa nella mente degli appassionati di calcio è la famosa corsa sotto la curva atalantina di Carlo Mazzone. Un evento che è diventato anche virale grazie a meme e gif che riprendono appunto questo frame pallonaro nonché un frame di una puntata di ‘Sfide’ dedicata al Divin Codino. Evento che fece seguito al match tra Brescia e Atalanta terminato con il risultato di parità, 3-3, il 30 settembre 2001. Uno scatto da centometrista, quello del “Carletto” nazionale, in risposta agli insulti (con oggetto la mamma di Mazzone) che per tutta la durata della gara il tecnico aveva subito da parte della curva orobica. Corsa di gioia per glorificare in maniera plateale, andando ad esultare sotto la curva rivale, il pari strappato nei 15 minuti finali di gioco. Infatti dal 3-1, il suo Brescia riuscì a pareggiare grazie alla doppietta del “divin codino” Roberto Baggio. Momenti di pura passione per la professione svolta e l’attaccamento ai colori rappresentati dal mister piceno. Da notare come, nel post-partita, Carlo Mazzone sostenne che il calcio aveva ben altri problemi da risolvere, tra cui il calcio scommesse.

Sì, perché all’epoca eravamo agli albori della tecnologia con una regolamentazione sul gioco non proprio restrittiva, che non poneva paletti ai calciatori, con una serie di problematiche che hanno spinto molti professionisti a truccare le partite. Per fortuna, per la nuova generazione di calciatori le regole sono ben diverse e rigide, visto che hanno il divieto assoluto di scommettere su eventi sportivi, ma possono passare le proprie ore libere con slot machine e i molti tavoli verdi di gioco. Nell’ultimo anno, le piattaforme digitali sono esplose, diffondendosi a macchia d’olio sul web, attirando l’attenzione anche delle star del calcio italiano e internazionale, desiderosi di divertirsi con i tantissimi casino online con bonus immediato senza deposito alla registrazione. Gli esempi di Neymar, Buffon, Totti e di moltissimi altri campioni dimostra come il settore vanti ospiti importanti.

Quali sono state le parodie di Mai dire Goal per Carlo Mazzone?

Mai dire Goal, celebre trasmissione televisiva targata Mediaset, ha sempre avuto la capacità di ironizzare e creare parodie ad hoc dei volti principali del mondo del calcio nostrano. Ovviamente anche Carletto Mazzone non poteva restare fuori da questo discorso: non a caso molte sue interviste e riprese sul campo di gioco fatte di gesta e parole colorite, hanno riempito intere puntate del programma diretto dalla Gialappa’s Band. Del resto si sa, è proprio quando si inizia ad ironizzare e fare parodie su una data figura che la si celebra ed innalza a personaggio. E Mazzone ha fornito in questo senso molto materiale a Mai dire Goal per renderlo indelebile come parte integrante della trasmissione tv.

Come si chiama il film su Carlo Mazzone?

Pochi mesi prima della sua dipartita, è stato sviluppato e prodotto un film che ripercorre la carriera e la vita di Carlo Mazzone ad opera del regista Alessio Di Cosimo, dal titolo “Come un padre”. Una pellicola veicolata sulla piattaforma Amazon Video, che omaggia la figura calcistica ma soprattutto l’uomo dietro al mister. Una persona di gran cuore che proprio per questo motivo è stata vista da tanti calciatori come un padre, una figura di riferimento da seguire. Un attaccamento familiare e viscerale con i giocatori di volta in volta allenati, segnati dal tecnico piceno rimasto impresso nella mente di questi ultimi.

Come fu la carriera di Carlo Mazzone giocatore?

Carletto Mazzone è da tutti conosciuto come allenatore, ma non in molti sanno della sua precedente esperienza come calciatore. Iniziò nelle giovanili della Roma, la sua squadra del cuore, per poi passare al Latina. Fece il proprio esordio in Serie A nel 1959, proprio con la maglia giallorossa prima del trasferimento la stagione successiva alla Spal. Poi ha indossato le casacche di Siena e Del Duca Ascoli, in serie C. Qui collezionò ben 219 presenze complessive, con la fascia al braccio di capitano. Poi la carriera da allenatore proprio partendo dall’ultima società in cui aveva militato: l’Ascoli. La sua seconda casa insieme a quella romana, tra le quali è parimenti suddiviso il cuore di Carletto, un’icona del rettangolo verde dentro e fuori dal campo. Un idolo che ha unito di fatto le varie tifoserie in cui ha recitato un ruolo da protagonista prima in qualità di calciatore e poi di tecnico.




Lutto nel mondo del calcio: morto Carlo Mazzone

E’ morto oggi ad Ascoli Piceno Carlo Mazzone, storico allenatore dell’Ascoli e di tante altre squadre. Aveva 86 anni. Conosciuto come Sor Carletto, era il detentore di record di panchine in serie A: 792 quelle ufficiali, 797 considerando anche i cinque spareggi. Nel 2019 gli è stata intitolata la nuova tribuna Est dello stadio “Cino e Lillo Del Duca” di Ascoli Piceno, e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

La sua carriera da allenatore è durata quasi 40 anni, sulle panchine di Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma (allenarla fu per lui un sogno realizzato), Napoli, Perugia, Brescia e Livorno, con cui ha stabilito il record di panchine nella storia del calcio italiano, con 1.278 ufficiali.

Il primatista di panchine, veterano dei tecnici, ‘padre’ adottivo di tanti calciatori. L’immagine della corsa sfrenata di Carlo Mazzone sotto la curva avversaria dopo un pari in Brescia-Atalanta, a sfogare la rabbia per gli insulti ricevuti, lo ha inseguito a dispetto di una carriera a schiena dritta, povera di risultati eclatanti ma ricca di riconoscimenti personali. Ma con la morte di Mazzone, se ne va il re dei tecnici di provincia, dove per provincia si intende il cuore del calcio italiano. Li’ dove la passione regna, oltre il palmares o i soldi spesi. Mazzone e’ stato primatista di presenze sulle panchine della Serie A, con 795, oltre che veterano dei tecnici in attività prima di ritirarsi a fare il nonno nella ‘sua’ Ascoli. Il ‘sor Magara’ – epiteto guadagnato dal suo modo romano di storpiare l’esclamazione, moltiplicandola all’infinito – non è stato soltanto un allenatore di calcio ma anche, per molti ragazzi che hanno lavorato con lui, un secondo padre. Non a caso, un film dell’ottobre 2022 su di lui era intitolato proprio così, “Come un padre”. Perché tutti conoscono il tecnico, ma pochi hanno conosciuto veramente l’uomo che c’era dietro e quanto sia stato importante per la carriera e la vita di gente come Totti, Baggio, Guardiola (che gli dedicò la vittoria della Champions del 2009), Materazzi, Toni, Pirlo e tanti altri.