Baraccopoli in fiamme a Rignano: morti due migranti

C.R.

Fiamme durante la notte nel ''Gran Ghetto'', la baraccopoli nelle campagne pugliesi tra San Severo e Rignano Garganico. A perdere la vita due africani, ritrovati carbonizzati dai soccorritori intervenuti per domare l’incendio che ha devastato un’area di oltre 5000mq distruggendo circa 100 baracche. Al momento gli inquirenti ipotizzano si tratti un incendio doloso.


Nei giorni scorsi la baraccopoli è stata parzialmente sgomberata perché a seguito di indagini giudiziarie si è potuta accertare la presenza di infiltrazioni criminali all’interno del campo dove alloggiavano i migranti.

Intanto è scoppiata la protesta da parte di alcuni migranti che hanno resistito allo sgombero e chiedono a gran voce di poter rimanere nei propri alloggi di fortuna per proseguire la loro attività di braccianti agricoli. (Hanno collaborato gli studenti della scuola Mancinelli Falconi di Velletri – 4°E, 4G)




Migranti in arrivo, Simone Carabella ai sindaci dei Castelli Romani:"Dicano da che parte stanno, sono pronto a bloccare tutto"

 

CASTELLI ROMANI (RM) – Sono in arrivo nei Castelli Romani migliaia di migranti per far fronte ai continui sbarchi che ogni giorno avvengono sulle nostre coste. I sindaci non danno ufficialità della loro decisione riguardante l'adesione allo Sprar.  Bisogna essere chiari con i cittadini . Chi aderisce allo Sprar si dichiara disponibile ad ospitare 3,6 migranti ogni 1000 abitanti, chi non aderisce da la possibilità al Prefetto di decidere quanti migranti possono essere ospitati in città , senza limiti . Quindi dal primo aprile per chi non aderisce allo Sprar c'è il pericolo di una invasione legittimata di migranti . Questo i sindaci dovrebbero saperlo. C'è poi una terza possibilità per i sindaci quella di schierarsi con i cittadini in maniera netta, decisa e forte. Come responsabile sociale della Regione Lazio di Noi con Salvini Simone Carabella chiede formalmente ai sindaci dei Castelli Romani e del litorale di esprimersi pubblicamente sulla decisione presa. La trasparenza ed il dialogo con i cittadini sono alla base di un buono governo 




Migranti, vertice a Malta: da leader Ue, pieno sostegno ad accordo Italia-Libia

 

L'Ue è determinata ad agire in materia di immigrazione "nel pieno rispetto dei diritti umani, delle leggi internazioni e dei valori europei". Lo si legge nella dichiarazione congiunta sull'immigrazione stilata dai leader europei. I leader hanno intenzione di rafforzare "le capacità della Ue per i rimpatri, nel rispetto della legge internazionale".

"Senza dubbio continuiamo a pretendere che le decisioni prese sul fronte della 'relocation' (dei migranti, ndr) vengano attuate, e a lamentare che lo siano in modo molto relativo" e che non siano oggetto "di alcuna sanzione formale". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni a Malta. Sul tema migratorio, "bisognerebbe fare di più", ma "il poco o il tanto che si è fatto è stato fatto su iniziativa italiana, di cui dobbiamo essere consapevoli e un pizzico orgogliosi". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni a Malta, sottolineando tuttavia che l'accordo con la Libia è stato fatto con "un interlocutore fragile", in un contesto "un po' più complesso che non come un'operazione secca e bilaterale" come avvenuto con la Turchia.

Per coprire le "necessità più urgenti" accoglie la proposta della Commissione di "mobilitare come primo passo 200 milioni di euro aggiuntivi per la finestra Nordafrica" del Trust Fund per l'Africa lanciato nell'autunno 2015 con 1,8 miliardi dal budget Ue e 152 milioni dagli stati membri. Al primo posto "l'addestramento, l'equipaggiamento ed il sostegno alla guardia costiera libica" con programmi europei (già avviati in autunno dall'operazione Sofia) che "dovranno essere rapidamente aumentati, in intensità e numero". Negli altri punti: ulteriori sforzi nella lotta contro i trafficanti "con un approccio integrato che coinvolga la Libia, altri paesi sulla rotta, partner internazionali, le missioni europee Csdp, Europol e la Guardia di frontiera europea"; il supporto alle comunità locali libiche; "assicurare adeguate capacità di ricezione e le condizioni per i migranti in Libia con Unhcr e Iom" assistendo quest'ultima nelle "attività per i rimpatri volontari".




Migranti caduti in mare nel corso di una traversata, fermato scafista

A.B.

RAGUSA – E’ stato fermato il presunto scafista che avrebbe condotto in Italia 117 migranti sopraggiunti ieri nel porto di Ragusa sulla nave Phoenix della Croce Rossa. L’uomo è stato fermato dalla Polizia di Stato di Ragusa ed è accusato della morte di 18 migranti caduti in mare nel corso della traversata come conseguenza del delitto di favoreggiamento d’immigrazione clandestina. I testimoni  sono stati ascoltati dagli inquirenti, tra cui una donna che ha visto svanire per sempre la fragile vita del suo bambino di tre anni tra le onde del mare a seguito di una caduta in acqua che si è rivelata fatale poiché il piccolo indossava un giubbotto di salvataggio troppo grande per lui. Gli altri sopravvissuti al terribile viaggio della speranza hanno raccontato di una situazione in cui i migranti coadiuvavano nella speranza di non cadere in mare, lo scafista invece ha preso un bidone di plastica e si è gettato in mare nell’attesa che sopraggiungessero i soccorritori. I migranti sono stati ascoltati dalla Squadra Mobile della Questura di Ragusa che si è avvalsa di un supporto psicologico per i migranti fortemente provati dallo stress emotivo. Si apprende inoltre che al centro di prima accoglienza vi sono, oltre ai migranti appena giunti, altri 135 minori non accompagnati. Alcuni di essi sono arrivati nei primi giorni di agosti e non trovano un’ulteriore ubicazione perché i centri di seconda accoglienza per minori sono pieni. 



Migranti, bufera sul piano di ricollocazione Viminale-Anci nei Comuni d'Italia: 25 profughi ogni mille abitanti

di Angelo Barraco

Sono tanti gli uomini e le donne che ogni giorno decidono di attraversare l’impetuoso mare che separa le nostre coste da terre a noi tanto lontane ma piene di certezze, sicurezze e stabilità. Soggetti che lasciano tutto ciò che hanno  nella loro terra natia e sperano invece di trovare un nuovo inizio altrove, tergiversando tutto il loro denaro e le preghiere in un viaggio che altro non è che la lenta traversata di corpi che si abbandonano ad un ignaro destino che può ribaltarsi e disperdersi nell’ignoto e imprevedibile mare. I dati statistici fanno riferimento a circa 145 mila migranti che il nostro paese ha accolto, con un flusso di sbarchi che sembra destinato a continuare, eccetto nei giorni in cui il mare è mosso. Vi è un piano di ricollocazione regionale che è stato approvato nei giorni scorsi ed è quello che il Viminale ha concordato con l’Anci e prevede la collocazione di 2 persone e mezzo ogni 100 abitanti. In merito alla questione trasferimento immigrati, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, dopo aver fatto il punto sulla questione migranti con il prefetto d’Imperia e il questore si è espresso in tal modo “Ci hanno assicurato che il lavoro di alleggerimento su Ventimiglia inizierà nelle prossime ore e sarà serrato, con trasferimenti altrove. Per quanto riguarda i No Border, dopo una giornata molto intensa, quella di domenica, che comunque si è conclusa bene, l'attività è stata depotenziata e destrutturata e al momento non si prevedono particolari guai”. Diversa la situazione a Milano, a seguito dell’arrivo di 200 migranti nei giorni scorsi che si aggiungono ai già presenti 3mila, iniziano a scarseggiare i posti per accoglierne altri e l’unica soluzione potrebbe essere quella delle tende. Ma il Sindaco ha precisato che “in funzione di ulteriori esigenze, si potranno aggiungere alcune tende per la prima accoglienza, che si aggiungeranno a quelle gia' sistemate all'interno dell'ex Centro di via Corelli e della caserma Mancini”. Ha aggiunto inoltre “La situazione dei migranti nella citta' e' nel pieno controllo delle autorita' competenti. Attualmente sono circa 3.200 le persone che trovano ospitalita' a Milano. Non e' prevista, dunque, alcuna tendopoli in altri luoghi della citta'. Preciso questo a beneficio dei campioni del comunicato stampa 'un tanto al chilo' che vogliono descrivere una citta' allo sbando che non esiste. I problemi si affrontano e si risolvono con il buon senso e tanto lavoro”.Il contrasto all’immigrazione è ancora in atto e la Polizia, Guardia Costiera e Guardia di Finanza lottano ogni giorno contro coloro che favoriscono l’immigrazione clandestina. Sono stati fermati sei cittadini egiziani accusati di immigrazione clandestina in merito allo sbarco di 517 migranti partiti dalle coste egiziane e arrivati a Catania l’8 agosto sulla nave “L.Dattilo C.P. 940” della Guardia Costiera. Si tratta di sono Hasan Mohammed di 28 anni, Wail Ibrahim di 27, Hussam Ismail di 34 anni, Mohamed Aziz di 30 anni, Mohamud Hanafi di 22 e Adham Mohamad di 28 anni. Il 7 agosto sono stati soccorsi 176 migranti su acque internazionali. I soggetti si trovano adesso in carcere a Piazza Lanza. 
 



Pronto a morire per l'Isis: arrestato tunisino che gestiva migranti

Redazione

Una banda di trafficanti di migranti con a capo Mohamed Khemiri, tunisino di 41 anni, "pronto a morire" e a fare propaganda per la causa dei terroristi del Daesh. E' stata scoperta dai carabinieri del Ros coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha chiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto stranieri indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al falso documentale. Khemiri, arrestato, e' indagato dalla Procura distrettuale antiterrorismo di Napoli anche per associazione con finalita' di terrorismo internazionale assieme ad altre persone in via di identificazione. Al centro dell'operazione un'organizzazione che, in cambio di denaro, predisponeva e faceva rilasciare da aziende tessili compiacenti contratti di lavoro e buste paga fittizie in favore di altri immigrati maghrebini, consentendo loro di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, regolarizzando cosi' la posizione sul territorio nazionale. Per Khemiri la Procura di Napoli aveva sollecitato l'arresto per terrorismo, ma il gip aveva respinto la richiesta. "Sono isissiano finche' avro' vita. E se moriro' vi esorto a farne parte", diceva il 26 gennaio scorso. Gli investigatori del Ros hanno documentato la sua progressiva auto-radicalizzazione, manifestata anche attraverso social network, commentando, tra l'altro, con favore gli attentati di Parigi. L'indagine dei Ros, iniziata a settembre 2014, coordinata dalla procura antiterrorismo di Napoli e in collegamento con quella di Bari, traccia la sua progressiva radicalizzazione nei confronti dell'ideologia fondamentalista. Cresce sui social la sua condivisione della propaganda diffusa dallo stato islamico, tanto che in alcune conversazioni intercettate esprime soddisfazione per le numerose vittime degli attentati di Parigi del gennaio 2015. "Non era il mio factotum e l'ho visto pregare una decina di volte, ma mai ho notato atteggiamenti strani perche' queste persone che inneggiano alla violenza non avvicinano persone dell'Islam che non sono per la violenza. Sono disposto a collaborare". Cosi' l'Imam della moschea di San Marcellino, in provincia di Caserta, Nasser Hidouri, replica a chi descrive Khemiri come suo stretto collaboratore. Il
tunisino abitava in un appartamento vicino alla moschea. "Oggi e' un'altra giornata di successi per lo Stato che ha sferrato un duro colpo a una organizzazione criminale", afferma il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. "Questa indagine dimostra che c'e' il rischio che soggetti vicini al jihadismo possano entrare nella gestione dei traffici migratori", e' il commento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti.




TRAGEDIA MIGRANTI: L'ESODO CONTINUA, TRE NAUFRAGI IN TRE GIORNI NEL CANALE DI SICILIA

di Angelo Barraco
 
Roma – Sono tanti i migranti che tentano ogni giorno la traversata per approdare sulle nostre coste, il mare però è imprevedibile e le imbarcazioni da loro utilizzare non facilitano di certo queste lunghe e faticose traversate. Nella maggior parte dei casi si trasformano in vere e proprie tragedie poiché il sovraccarico di persone all’interno di imbarcazioni, omologate per un preciso numero di ospitanti, rende  il viaggio un inferno poiché si verificano malesseri dovuti alle condizioni disumane a bordo, morti a causa della fame e della sete e diffusione di malattie. Il Canale di Sicilia è ancora un cimitero a cielo aperto che silenziosamente accoglie corpi senza nome. L’ultima tragedia riguarda un barcone pieno di migranti e semiaffondato. Il repentino intervento della nave Vega della Marina Militare ne ha salvati 135, sono stati recuperati però 45 cadaveri. Il timore è che vi siamo decine di dispersi, ma la stima è provvisoria e potrebbero essere un centinaio. Ma questa non è l’unica operazione di salvataggio di migranti poiché nell’ultimo periodo sono stati salvati circa 4.000 immigrati in 22 operazioni di soccorso, con l’intervento di 7 unità della Guardia Costiera, un’unità spagnola del dispositivo Eunavformed, un’unità spagnola del dispositivo Frontex, un’unità navale della ONG Sea Watch, 4 rimorchi, 3 mercantili. Nelle 22 operazioni sopracitate rientra anche un’operazione che ha portato al recupero di 96 persone, tra cui un bambino di 5 anni in ipotermia. Nella giornata di ieri, 27 maggio, è stato recuperato un peschereccio carico di migranti, ne sono stati salvati 562, cinque sono morti ma si teme che molti altri siano rimasti incagliati nell’imbarcazione che rapidamente si è inabissata. La tragedia è avvenuta a venti miglia dalle coste libiche, già da diversi anni teatro di incidenti e inabissamenti. Quando la Marina Militare individua il peschereccio in mare lo descrive come “precarie condizioni di galleggiamento con numerosi migranti a bordo”. Quando la Marina è sul posto inizia a distribuire i giubbotti di salvataggio ma l’imbarcazione sta per affondare “dopo alcune rilevanti oscillazioni, si è capovolto a causa del repentino movimento dell'elevato numero di persone a bordo”, così hanno iniziato a recuperare i naufraghi. 
 
I dati Frontex Emerge che i migranti giunti sulle coste italiane all’inizio del 2015 erano circa 36mila, nel 2014 erano 170mila e nel 2013 erano 45mila. Nei primi mesi del 2015 vi è fu uno spostamento ad est dei migranti dove circa 39 mila giunsero in Grecia contro i 50.831 del 2014. Secondo i dati emersi, in territorio ellenico sono stati registrati 2.700 migranti. Gli arrivi in Italia attraverso il Mediterranio avrebbero subito una riduzione del 13%. Il direttore di Frontex ha commentato “C’è stata una drastica riduzione degli arrivi sulle isole greche, sono ben al di sotto al numero di persone che spesso abbiamo visto arrivare quotidianamente sull’isola di Lesbo durante i mesi di picco dell’ultimo anno”
 
La politica alza la voce Il leader della Lega Matteo Salvini “Di fronte alle 4.000 persone salvate ieri, ai morti annegati, agli oltre 40 mila sbarcati dall'inizio dell'anno non possiamo stare zitti e fermi. Vogliamo presentare le nostre proposte. Ci rifiutiamo di assistere a questo disastro in silenzio” e commenta la tragedia in mare scrivendo sul suo profilo facebook “Altri 45 morti in fondo al mare, altro sangue sulla camicia di Renzi. E intanto Alfano dice che io sarei un ASSASSINO…Chi li invita a partire, li condanna a morire. Senza contare i danni subiti da milioni di cittadini italiani. #‎stopinvasione”. Angelino Alfano invece “quando eravamo a 170 mila arrivi, nel 2014 e gli altri paesi a zero, la redistribuzione era a nostro vantaggio. Ma ora che ne sono arrivati tantissimi in Grecia, Ungheria, Austria non è neanche detto che saremo tra i paesi cedenti migranti con i ricollocamenti e non dovremmo invece prenderne”. 



MIGRANTI: UN MARE DI TRAGEDIE E UNA POLITICA MUTA

di Angelo Barraco
 
Ventimiglia – La questione migranti è un tema sempre presente nel nostro paese, tanti sono coloro che decidono di affrontare il mare alla ricerca di fortuna, auspicando a prospettive di vita migliori rispetto a quelle dei paesi da cui provengono. Numerosi sono i centri d’accoglienza presenti in Italia e tanti i disagi che si sono venuti a creare con il passare del tempo a causa di sovraffollamento e dinamiche di vario genere. I politicanti italiani hanno fatto tante promesse in merito ai centri d’accoglienza e alle condizioni dei migranti, proprio quest’oggi il Sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e gli 11 consiglieri di maggioranza (PD) si sono autosospesi per protesta dal partito “contro la mancata posizione a livello politico da parte degli organi centrali e regionali del Pd e del Governo, per risolvere la questione migranti a Ventimiglia”. La notizia è stata resa nota dal segretario cittadino del Pd, Domenico Casile. Il centro d’accoglienza di Ventimiglia è stato chiuso e i migranti continuano ad accampare la città “Abbiamo deciso di autosospenderci, perché a livello regionale e nazionale abbiamo constatato la totale assenza del partito. Il silenzio assoluto”. Il Sindaco ricorda inoltre che il ministro “si era impegnato a risolvere il problema facendo identificare e trasferire gli stranieri rimasti in città e a bloccare i nuovi arrivi”. Il tutto è nato dall’ondata di migranti giunti a Ventimiglia un anno fa e che volevano entrare in Francia, ma la chiusura delle frontiere fermò i profughi e la loro idea di fuga e si accamparono addirittura sugli scogli. 
 
Ma il mar Mediterraneo rimane ancora il teatro di disperate traversate che si concludono in tragedia. L’ultima riguarda un peschereccio carico di migranti, ne sono stati salvati 562, cinque sono morti ma si teme che molti altri siano rimasti incagliati nell’imbarcazione che rapidamente si è inabissata. La tragedia è avvenuta a venti miglia dalle coste libiche, già da diversi anni teatro di incidenti e inabissamenti. Quando la Marina Militare individua il peschereccio in mare lo descrive come “precarie condizioni di galleggiamento con numerosi migranti a bordo”. Quando la Marina è sul posto inizia a distribuire i giubbotti di salvataggio ma l’imbarcazione sta per affondare “dopo alcune rilevanti oscillazioni, si è capovolto a causa del repentino movimento dell'elevato numero di persone a bordo”, così hanno iniziato a recuperare i naufraghi. Negli ultimi tre giorni sono stati salvati circa 6mila profughi in circa 30 operazioni. Dal fronte libico fanno sapere che nell’ultimo periodo hanno arrestato 550 migranti illegali a bordo di 4 imbarcazioni e nella giornata di domenica sono stati tratti in arresto altri 850 migranti. Enrico Credendino, alla guida dell’operazione Eunavformed, ha dichiarato “solo con la stabilizzazione della Libia potremo bloccare i trafficanti. Il nuovo governo sta facendo i primi passi in questa direzione e la rinascita della guardia costiera sarà un segnale importante. In quattordici settimane possiamo formare i primi cento uomini, in acque internazionali, trasformando una nostra nave in scuola. In 3-4 mesi i libici saranno in grado di agire autonomamente”. Angelino Alfano invece ha dichiarato che “prima li salviamo, poi chiediamo se sono profughi o irregolari. Mai diremo di non soccorrere qualcuno in mare. Noi dobbiamo gestire le conseguenze dell'instabilità della Libia e delle guerre e lo stiamo facendo al meglio”. Matteo Salvini ha scritto su facebook che “Altri morti nel Mediterraneo, è urgente un BLOCCO NAVALE che impedisca le partenze. Il Governo Renzi è complice di una strage”. 



EMERGENZA MIGRANTI, FRONTEX: "PIÙ ARRIVI IN ITALIA CHE IN GRECIA"

Redazione

Il numero degli arrivi di migranti in Italia ha superato lo scorso aprile, per la prima volta dal giugno del 2015, quello degli arrivi in Grecia. Lo ha reso noto Frontex. Gli arrivi in Grecia sono stati, secondo l'agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell'Ue, circa 2700 (il 90% in meno rispetto al mese precedente) mentre quelli registrati nel Mediterraneo centrale sono stati 8370.

L'inversione di tendenza tra Grecia e Italia, precisa Frontex, si è verificata nonostante il fatto che gli 8370 arrivi registrati nel Mediterraneo centrale rappresentino riduzioni del 13% rispetto al dato di marzo e del 50% rispetto a un anno fa. La maggior parte dei migranti giunti in Italia sono di nazionalità eritrea, egiziana e nigeriana e – secondo quanto si legge nella nota di Frontex – "non ci sono segnali di un significato spostamento di migranti dalla rotta del Mediterraneo orientale", cioè quella passante per la Grecia. "C'è stata una drastica riduzione degli arrivi sulle isole greche", ha commentato il direttore di Frontex Fabrice Leggeri. Gli arrivi di aprile "sono ben al di sotto al numero di persone che spesso abbiamo visto arrivare quotidianamente sull'isola di Lesbo durante i mesi di picco dell'ultimo anno". Secondo Frontex, a determinare questo calo sono stati diversi fattori, in primo luogo l'accordo Ue-Turchia ma anche i maggiori controlli messi in atto dalla Macedonia lungo le sue frontiere con la Grecia. Ciò detto, i siriani continuano a essere la maggior parte di coloro che continuano ad arrivare in Grecia seguiti da pachistani, afghani e iracheni.

Mattarella, in Ue toni talvolta sconsiderati – "Quanto avviene in Siria ha un impatto immediato, oltre che sulla regione, sull'intera Unione europea, ad iniziare, ma non solo, dalla questione dei rifugiati. Su questo argomento si è aperto nell'Unione un dibattito dai toni talvolta sconsiderati, appartenenti a un passato remoto d'Europa e che, invece, qualcuno vorrebbe riproporre, dimenticando le tragedie che ha provocato". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando al contingente italiano della missione Unifil in Libano.

Mille migranti in arrivo in Sicilia e Calabria – Circa mille migranti sono in arrivo in Sicilia e Calabria. Nel porto commerciale di Augusta sta attraccando nave Peluso con a bordo 342 extracomunitari. A Catania è in arrivo nave Merikarhu con a bordo 250 migranti. Nave Rio Segura con 173 persone a bordo è in navigazione verso Palermo, dove l'arrivo è previsto alle 16. Nave Acquarius con 233 migranti a bordo è in navigazione verso Crotone, dove l'arrivo è previsto alle 14.

Brennero: Schaeuble, mostrare solidarietà a Italia – "I trafficanti troveranno nuove rotte. E noi dovremo mostrare solidarietà all'Italia". Lo ha detto il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble in un'intervista all'Handelsblatt a proposito della crisi dei migranti. "L'Austria dovrebbe sostenere l'Italia, invece di stabilire al Brennero – una delle frontiere più intrise di significato emotivo d'Europa – nuovi controlli". 




MIGRANTI, VIENNA: NESSUN MURO AL BRENNERO

Redazione

"Al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso". Lo ha detto il neo ministro degli interni austriaco Wolfgang Sobotka a Merano per il congresso della Svp. "Se l'Italia fa i suoi compiti non ci sarà neanche bisogno dei controlli", ha aggiunto. Sobotka ha ricordato il grande numero di richiedenti asilo accolti nel 2015 dall'Austria.

"Se la Germania può controllare verso l'Austria, non si capisce perché l'Austria non possa fare lo stesso verso l'Italia", ha aggiunto.

"C'è pieno sostegno dell'Austria per il piano Renzi. Dobbiamo infatti creare le infrastrutture e le misure necessarie in Libia e negli altri Paesi di partenza", ha detto ancora Sobotka, intervenendo al congresso della Svp. "Auspico – ha aggiunto – che la commissione europea ci metta lo stesso impegno per l'emergenza migranti che ha dimostrato per questioni economiche". Sobotka ha negato che i lavori al Brennero abbiano scopi elettorali. 




MIGRANTI: PAPA FRANCESCO RIENTRA DA LESBO CON PROFUGHI, E' SUBITO POLEMICA

Redazione
 
Lesbo – Papa Francesco è appena rientrato dal suo viaggio sull’isola di Lesbo e ha portato con se dodici profughi che troveranno alloggio presso la Comunità di Sant’Egidio, a Roma. Sono tre famiglie di rifugiati siriani e vi sono sei minori, sono musulmani e avevano i documenti regolari per poter venire in Italia. La lista comprendeva anche due famiglie cristiane, ma non avevano le carte in regola e non potevano venire. Il Papa ha commento così la scelta “Non ho fatto una scelta tra cristiani e musulmani: queste tre famiglie avevano carte e documenti in regola e potevano venire. In liste c'erano anche due famiglie cristiane ma non avevano le carte in regola. Nessun privilegio. I dodici sono tutti figli di Dio”. Non sono mancate le polemiche di Matteo Salvini che ha detto “I poveri ci sono anche vicino al Vaticano, ma fa più cchic andarli a prendere". In memoria della strage dei migranti nel porto di Mitilene, a Lesbo, il pontefice, il patriarca ecumenico di Costantinopoli e l’arcivescovo ortodosso greco Hieronymos hanno rivolto una preghiera e un minuto di silenzio, hanno inoltre ricevuto una corona d’alloro da tre bambini che successivamente hanno lanciato in mare. Papa Francesco ha riferito inoltre “Voglio dirvi che non siete soli, questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi: non perdete la speranza”. E andando nei luoghi in cui vige la guerra e la precarietà costante ha detto ai giornalisti che la situazione attuale è “la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale” ha aggiunto inoltre “Un viaggio diverso dagli altri, segnato dalla tristezza” riferendosi al viaggio a Lesbo e ai drammi che gravitano attorno a questa isola. Nel suo discorso ha puntualizzato inoltre “Siamo venuti per richiamare l'attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la soluzione. Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità. Possano i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo continente, come il Buon samaritano, venirvi in aiuto in quello spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana, che ha contraddistinto la sua lunga storia”. Su Twitter ha scritto inoltre “I  profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati”.