MILANO: DUE GIOVANI PRECIPITANO DAL SETTIMO PIANO DI UN PALAZZO

Redazione

Milano – Tragedia a Milano. Due giovani sono precipitati dal settimo piano di un palazzo a Milano la notte scorsa, in Via Novaro in zona Comasina. Si tratta di un ragazzo di 20 anni e di una ragazza di 19. La ragazza, che si ritiene potesse essere l'ex fidanzata del ventenne, è deceduta sul colpo. Il ragazzo invece, ricoverato in condizioni gravissime al S.Gerardo di Monza, è morto poco dopo l'arrivo in ospedale. Sul posto gli agenti della polizia. Ignota la dinamica dell'accaduto.  Secondo le prime informazioni i due giovani sono caduti in un cortile interno, seminterrato, nella zona dei box. Al momento non è ancora chiaro se si sia trattato di un suicidio o se venga presa in considerazione qualche altra ipotesi come quella della disgrazia o dell'omicidio-suicidio. Il ragazzo, un italiano di origine brasiliana, aveva provato circa un anno fa a uccidersi lanciandosi nel vuoto. Al bar sotto casa lo conoscevano di vista e ricordano bene che alcuni mesi fa aveva tentato di togliersi la vita buttandosi dal terrazzo della propria abitazione. "Era rimasto lì in piedi per un'ora – racconta Franco, un residente – poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo ha afferrato con coraggio. Era stato adottato, sembrava un così bravo ragazzo. La sua famiglia è agiata, non avevano problemi di soldi. Lo vedevo sempre in giro in zona". I due giovani abitavano lì, in via Novaro 16, in un appartamento di un complesso condominiale non distante da via Astesani, in zona Affori, nella parte nord della città.  




MILANO: ARRESTATI 10 SPACCIATORI

Redazione

Milano – Durante la settimana appena trascorsa il Comando Provinciale Carabinieri di Milano ha focalizzato l’attenzione sui principali luoghi di aggregazione giovanile in città e provincia e sui reati che in essi si verificano.

L’attività è stata pianificata a seguito delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, allo scopo di porre un freno allo spaccio diffuso delle sostanze stupefacenti, al consumo delle bevande alcoliche ed alla guida scorretta degli autoveicoli.

Il bilancio dell’attività è positivo: al termine del controllo si contano 8 arresti per detenzione ai fini dello spaccio. In particolare, sono stati sequestrati 96 g. di eroina, 14 g. di hashish, 10 g. di marjuana e 110 g. di cocaina, nonché €2'140 in contanti, provento di spaccio.

L’attività del weekend giunge a coronamento dell’azione di contrasto agli stupefacenti sviluppata nell’arco della settimana, la quale ha portato all’arresto di due trafficanti di stupefacenti, attivi a Milano e provincia, al sequestro di 2 Kg. di cocaina e di un chilo di marjuana. Nell’ambito dell’operazione è stato anche identificato e deferito all’Autorità giudiziaria un cittadino marocchino trovato in possesso di € 82'000 in contanti, legati ad attività di riciclaggio di denaro sporco.

Nell’ambito della prevenzione delle stragi del sabato e della repressione della criminalità di strada si è proceduto all’arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza di un italiano dell’83 ed al deferimento di un secondo italiano dell’84, dopo che i due, sottrattisi ad un controllo di polizia a Novate Milanese, a bordo di una vettura, sono stati inseguiti e bloccati a Milano. Tre cittadini marocchini sono invece stati arrestati in flagranza dai Carabinieri di Seregno per una tentata rapina ai danni di un italiano dell’89: i malviventi, armati di bottiglie rotte, hanno minacciato la vittima per farsi consegnare il telefono.

Complessivamente, nel corso dell’intero servizio, sono state controllate 95 persone e 42 automezzi. Ben 72 i Carabinieri impiegati.


 




MIILANO: PREGIUDICATO SCAPPA DOPO UNA RAPINA MA VIENE ACCIUFFATO DAI CARABINIERI

Redazione

Milano – Alle due di questa notte, i Carabinieri del Radiomobile di Milano hanno tratto in arresto Fabio Cagliani, pluripregiudicato del ’77, fuggito a piedi nel quartiere Comasina, dopo aver abbandonato una OPEL Corsa, provento di rapina.

Il malvivente è stato localizzato grazie al segnale GPS della vettura ed immediatamente inseguito dal personale Arma, che lo ha braccato senza lasciargli altre vie di fuga.

All’origine dell’inseguimento c’è la tempestiva reazione dei Carabinieri alla rapina perpetrata dall’uomo ai danni di una coppia di italiani che, rincasando in Viale Fulvio Testi, sono stati avvicinati ed indotti a scendere dall’auto con le minacce.




MILANO, FURTI IN ABITAZIONE: ARRESTATI 17 LADRI

Redazione

Milano – Durante tutto il periodo di Ferragosto, il Comando Provinciale Carabinieri di Milano ha focalizzato l'attenzione, in città e provincia, sui reati di natura predatoria ed in particolare sul fenomeno dei furti in abitazione. In tal senso sono stati attuati dispositivi capillari di controllo del territorio nei quartieri residenziali sia centrali che periferici. Il bilancio dell'attività è positivo: al termine delle attività si contano complessivamente 17 persone arrestate in flagranza di reato di cui 4 per furto in abitazione, 2 per furto d'autovettura e 10 per furto all'interno di esercizi commerciali. Sono stati altresì deferiti in stato di libertà 2 minori per tentato furto all'interno di autovettura. Complessivamente, nel corso dell'intero servizio, sono state controllate 161 persone e 51 automezzi. 60 i Carabinieri impiegati. Nell'occasione, l'Arma dei Carabinieri raccomanda ancora a tutti i cittadini di porre la massima attenzione a chi, spacciandosi quale operatore di fantomatiche aziende di servizio, pretende di entrare in abitazione per effettuare asseriti controlli e verifiche. In queste circostanze è sempre opportuno, prima di far accedere sconosciuti in casa, verificare la loro effettiva identità ed appartenenza a reali società di servizio nonché i loro compiti e, nel dubbio, interloquire con il numero di emergenza 112.




MILANO, PARCO SEMPIONE: E' NATA LA PRIMA "CASA DEL VERDE"

Redazione

Milano – Nel cuore del Parco Sempione, a pochi passi dalla Triennale e dalla Torre Branca, sorge un edificio del Comune sconosciuto alla maggior parte dei milanesi. Si trova in viale Alemagna 14 ed è da molti anni a disposizione dai tecnici del settore Verde dell’Amministrazione che si occupano della manutenzione e della tutela del patrimonio di alberi, piante, prati e aiuole del parco. Un luogo seminascosto ma con molte potenzialità, visto che ben mille metri quadrati sui 1.200 complessivi dell’edificio non vengono utilizzati. Oltre ai locali coperti vi è inoltre un bellissimo cortile con una superficie grande più di un migliaio di metri quadri, che potrebbe ospitare anch’esso tante e diverse iniziative.

Il Comune ha deciso di aprire questo luogo alla città e di trasformarlo nella prima “Casa del Verde” di Milano: diventerà infatti il punto di riferimento per le decine di associazioni, enti e gruppi di cittadini impegnati nel settore del “green”, ospitando attività ed eventi collettivi legati al verde: dalla divulgazione ed educazione ambientale alla promozione di stili di vita diversi, dai corsi di botanica e giardinaggio ai mercatini di scambio di semi e piante. E ancora: incontri, dibattiti, presentazioni di libri sull’orticoltura, le micro-coltivazioni urbane, la biodiversità.

Lo ha deciso la Giunta di Palazzo Marino, approvando le linee di indirizzo del bando che coinvolgerà i cittadini nella gestione della “Casa del Verde”, prevedendo anche la razionalizzazione degli spazi disponibili e il recupero di parti di locali. 

“Pensiamo a una vera e propria ‘Casa del Verde’ aperta a tutti, un vero e proprio punto di riferimento su temi e questioni che stanno sempre più a cuore a donne e uomini di Milano – ha detto l’assessora al Benessere, Sport e Tempo libero, Verde Chiara Bisconti. Per la prima volta questa palazzina bellissima nel cuore del parco monumentale più importante di Milano verrà restituita alla città”.

“Ci sono grandi spazi, addirittura una mensa con tanto di cucina che è solo da mettere a posto e che potrebbe diventare un ristorante – ha spiegato Chiara Bisconti – oltre a un cortile enorme dove potrebbe trovar sede una ciclofficina. Le possibilità sono tantissime. Anche in vista di Expo, credo che la ‘Casa del Verde’ possa avere grandissime potenzialità. Milano ha ancora tanti spazi pubblici da scoprire e rivalutare. Per tutti coloro che hanno a cuore il verde come bene comune, questa è una bellissima occasione”.




MILANO: 30 MILIONI DI EURO PER LE CASE POPOLARI, DECOLLA IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

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Milano – La Giunta ha approvato oggi l’atto di permuta immobiliare con la società L’Orologio Srl, proprietaria dello stabile di via Watteau 7. La proposta di delibera da sottoporre al Consiglio comunale si inserisce in un percorso, di cui è stato informato il Prefetto, che consente di superare le criticità e di valorizzare anche parti del patrimonio pubblico oggi in disuso e abbandono, fonti anche di problemi di sicurezza.

In dettaglio, la permuta prevede che l’edificio di via Watteau 7 diventi di proprietà dell’Amministrazione comunale. “Esiste la possibilità di trasformare una situazione di irregolarità in un’opportunità per la città – si legge nel provvedimento della Giunta –, superando situazioni di criticità con ripercussioni sulla qualità del territorio e sull’ordine pubblico, come evidenziato anche dalla Prefettura. Tutto ciò nel perseguimento dell’interesse pubblico ad acquisire un immobile nel quale sia possibile localizzare, in base ad adeguata procedura, progetti in grado di dare risposte efficaci ai bisogni di spazi fruibili per attività creative e culturali che emergono, in particolare, nella fascia più giovane e debole della popolazione”.

Oltre a cedere al Comune di Milano la proprietà dello stabile di via Watteau 7, il privato realizzerà in via Zama uno spazio polifunzionale per il quartiere destinato a ospitare attività e iniziative socio-culturali, rispondendo così a un’esigenza espressa dai cittadini attraverso il Consiglio di Zona 4.

Palazzo Marino, invece, anche alla luce del lavoro avviato sugli immobili abbandonati, ha ritenuto idonei per la permuta due edifici comunali attualmente in disuso: lo stabile di via Trivulzio 18, realizzato nel 2003 con destinazione residenziale ma mai completato e, appunto, l’ex plesso scolastico di via Zama. Per questo secondo immobile il privato si impegna a non insediare funzioni residenziali libere per un periodo di dieci anni e a consegnare lo spazio polifunzionale per il quartiere entro tre anni.

La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate-Agenzia del Territorio ha effettuato una perizia del valore degli immobili, per valutare la fattibilità e, in particolare, l’equilibrio economico della permuta.

Una particolare attenzione è stata dedicata dalla Giunta odierna al tema della casa.

In primo luogo è stata deliberata una spesa di 3,5 milioni di euro per la sistemazione di alloggi sfitti, di cui una quota parte finanziata dalla Regione Lombardia. Questo progetto si aggiunge agli oltre 16 milioni di euro di risorse comunali destinati nel 2014 al recupero di alloggi sfitti e alla riqualificazione di quartieri popolari.

Inoltre, la Giunta ha approvato oggi due progetti preliminari: il primo è relativo alla riqualificazione delle case comunali di via San Bernardo, l’altro intervento interessa il secondo lotto di lavori in via Santi. Si tratta di un impegno complessivo di 6,5 milioni a valere nel 2015.

Palazzo Marino ha anche deciso il varo della cosiddetta “Agenzia sociale per la locazione” per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di abitazioni, rilanciare i contratti a canone calmierato, rimettere in circolo gli appartamenti privati sfitti e prevenire il rischio di sfratto per morosità incolpevole. Nelle prossime settimane sarà pubblicato un avviso per la ricerca di un soggetto del Terzo settore che, insieme al Comune di Milano, studierà l’avvio e la gestione dell’Agenzia.

Questa avrà sportelli aperti al pubblico e personale dedicato allo svolgimento delle istruttorie, degli abbinamenti degli alloggi e delle attività di verifica e accompagnamento. Si metterà a disposizione di inquilini e proprietari una serie mirata di servizi per facilitare e orientare la mediazione tra le parti. Assisterà i proprietari e i potenziali inquilini nell’abbinamento dell’alloggio, nella valutazione di un canone sostenibile e nella firma del contratto.

Sono previsti  fondi specifici di incentivazione e sostegno economico: circa 5 milioni di euro in tutto, di cui 3,5 milioni provenienti dalla Regione e 1,5 milioni dalle risorse comunali (a questi si aggiungeranno ulteriori fondi provenienti dallo Stato).

Le risorse saranno così impiegate: come ’Fondo Salvasfratti’, ovvero in forma di contributi (a fondo perduto o a restituzione) per le famiglie morose incolpevoli; come ‘Fondo di Garanzia’ a tutela dei proprietari che affitteranno a canone concordato per coprire in parte eventuali affitti non pagati; come attivazione di strumenti di microcredito per gli inquilini che abbiano bisogno di piccoli prestiti; come contributi una tantum ai proprietari.

Due importanti delibere approvate oggi sono relative ad agevolazioni per il trasporto pubblico, dedicate a minori in affido e ad anziani, nonché una prima sperimentazione di integrazione tariffaria, per consentire a tutti di raggiungere il sito di Expo 2015 con i mezzi pubblici.

Per facilitare il sostegno educativo fornito da famiglie e Comunità educative e incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, è stata individuata una tariffa agevolata di 19 euro per l’abbonamento mensile, dedicata proprio ai minori dati in affido a famiglie o comunità valida per tutto il periodo in cui sussiste la condizione di affidamento. Si stima che saranno circa 1.600 i ragazzi che potranno usufruirne, considerato che i minori in comunità sono circa 1.400 l’anno, mentre quelli affidati a famiglie all’interno del territorio comunale sono circa 200. All’interno della stessa delibera è stato deciso di estendere per un  altro anno l’agevolazione dedicata a donne e uomini sopra i 65 anni con reddito Isee tra 16mila e 20mila euro. Vengono confermati dunque gli abbonamenti senior ridotti mensili (22 euro) e annuali (200 euro).

La seconda delibera in tema di mobilità riguarda invece tre nuove tipologie di biglietti che permetteranno di raggiungere il sito di Expo 2015 viaggiando con un unico titolo sulle linee di trasporto urbano Atm e sulle linee ferroviarie Trenord che passano da Rho-Fiera e che confluiscono nel Passante e nelle altre stazioni di Milano. Il primo è il biglietto andata e ritorno tra Milano e Rho Fiera da 5 euro che, nella sua nuova veste, potrà essere utilizzato anche sul Passante urbano; viene poi introdotto il nuovo titolo ‘giornaliero Expo’ da 8 euro, che sarà valido sia per il sito sia per girare in tutta Milano sui mezzi Atm urbani e sul Passante. Nasce infine il ‘giornaliero Area grande Expo’ da 10 euro, dedicato all’area metropolitana: Trenord, di concerto con il Comune di Milano, individuerà l’estensione esatta lungo le direttrici ferroviarie che convergono su Milano (per esempio, Saronno, Meda, Seregno, Carnate, Pioltello, Lodi, Abbiategrasso, Magenta).

I due biglietti da 5 e da 8 euro inizieranno a essere messi in circolazione a titolo sperimentale già da dicembre con la Fiera dell’Artigianato e con le successive manifestazioni fieristiche in calendario. 

 



MILANO, TABACCO: MULTINAZIONALE CONDANNATA A RISARCIRE UN MILIONE DI EURO AI FAMILIARI DEL FUMATORE DEFUNTO

Redazione

Milano – Multinazionale condannata a circa 1 milione di euro per la lesione da perdita parentale oltre le spese funerarie. La conoscenza dei rischi del fumo non esenta da responsabilità il produttore che compie un’attività pericolosa. Lo ha stabilito la decima sezione del Tribunale di Milano, giudice Stefania Illarietti, con la sentenza n° 9235/14 pubblicata l’11 luglio scorso.Per il giudice monocratico deve ritenersi sussistente il nesso causale fra l’attività di tabagista e la neoplasia polmonare che ha colpito il tabagista. La produzione e la commercializzazione è un’attività pericolosa e la pretesa conoscenza dei rischi del fumo non esclude la responsabilità dell’azienda del settore. Dopo la morte del fumatore accanito per il cancro la multinazionale che ha assorbito l’ex ente tabacchi deve risarcire ai familiari il danno non patrimoniale costituito dalla perdita parentale, liquidato in base alle tabelle milanesi, e perfino le spese funerarie.Nel ritenere il motivo di ricorso fondato, il Tribunale ha accolto la domanda di ristoro alla moglie e ai tre figli di un impiegato lombardo riportandosi alla sentenza della Cassazione n° 26516/09 che aveva stabilito che l’«attività di commercializzazione e produzione» delle  sigarette è «pericolosa» e che «la pretesa conoscenza» del rischio connesso al fumo non esclude «la configurabilità della responsabilità del produttore». Proprio la consulenza tecnica disposta dal giudice ha evidenziato: il de cuius fumava da quando aveva quindici anni circa trenta sigarette al giorno, dunque un pacchetto e mezzo, ed è morto a cinquantaquattro anni nel novembre 2004 dopo che gli era stato diagnosticato un «carcinoma primitivamente polmonare» causato dal fumo.A distanza di dieci anni dalla morte arriva il megarisarcimento che scatta grazie all’inquadramento della responsabilità del produttore nello scheda ex articolo 2050 Cc: compete a chi esercita l’attività pericolosa, cioè a chi vende le sigarette, provare di aver adottato tutte le misure idonee a evitare il danno. Solo nel 1991 sono comparse sui pacchetti le avvertenza sul carattere legale dell’assunzione del tabacco. Ma anche quando il de cuius cominciò a fumare, nella seconda metà degli anni Sessanta, «erano ampiamente conosciuti gli effetti negativi sulla salute umana», osserva il giudice. E le informazioni sul rischio cancerogeno sono spesso contrastate da argomentazioni di segno opposto, invocate non a caso anche oggi dai convenuti: il disorientamento nel grande pubblico non può essere ritenuto insignificante prima del 1991 quando il rischio «fu certificato incontrovertibilmente dalla apposizione degli avvisi sulle confezioni di tabacco».Inoltre. «La durata di esposizione al fumo è il fattore più rilevante nel definire il rischio individuale di un carcinoma broncogeno». La letteratura scientifica sui cui si sono basati i periti hanno portato il giudice a ritenere che, in relazione al rischio di sviluppare un tumore ai polmoni, in questo caso, «i 26-27 anni in cui» l’uomo «ebbe a fumare prima dell’entrata in vigore della norma sono molto più rilevanti dei 13-14 anni del periodo successivo» e, quindi, «che il ruolo dei primi 26-27 anni di esposizione è circa 20 volte più rilevante rispetto a quello dei successivi 13-14 anni». In buona sostanza: «non può dubitarsi del nesso causale fra l’attività di assunzione di tabacco messa in opera prima del 1991 e l’evento morte» alla quale l’uomo ha concorso «nella misura che si stima nel 20 per cento» in quanto non ha mai smesso di fumare, nemmeno dopo l’entrata in vigore della normativa che ha imposto ai produttori e ai distributori una corretta informazione dei danni provocati dal fumo. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è una sentenza pilota importante che farà discutere. Con la vittoria dei familiari del fumatore, la salute pubblica entra in un nuovo mondo coraggioso per il controllo del tabagismo. Il fumo uccide 6 milioni di persone all'anno e se non si interviene la cifra salirà a 8 milioni entro il 2030.




MILANO, ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA A TRUFFE ED ESTORSIONI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

In corso vasta operazione congiunta di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, coordinata dal  Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano Dott. Alberto NOBILI

 

Redazione

Milano – E’ in corso dalle prime ore di questa mattina, una vasta operazione congiunta di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, coordinata dal  Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano Dott. Alberto NOBILI, nei confronti di 27 persone italiane indagate per associazione per delinquere finalizzata al compimento di  truffe ed estorsioni sull’intero territorio nazionale, per un giro di affari che si quantifica in diverse centinaia di migliaia di euro.
I provvedimenti, emessi dai Sostituti Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Milano Mariateresa LATELLA e Riccardo TARGETTI, hanno portato all’esecuzione di  quarantadue perquisizioni nei confronti dei soggetti indagati e di 15 società di Milano e Provincia.
La complessa attività investigativa avviata lo scorso anno in seguito a numerose denunce e querele, ha consentito di individuare e sgominare un’organizzazione criminale costituita da innumerevoli società satellite che, attraverso operatori telefonici – call center – raggirava ignari cittadini, inducendoli ad abbonarsi a  riviste di settore apparentemente riconducibili alle FF.PP., ma non autorizzate, talvolta, sotto minaccia di ritorsioni qualora non avessero sottoscritto un abbonamento.
Gli operatori dei call center si presentavano quali appartenenti alle Forze dell’Ordine o funzionari dei Tribunali di Milano e di Roma impegnati nella diffusione delle riviste o nel recupero di crediti inesistenti per il pagamento o il recesso dai relativi abbonamenti.

 




MILANO: IN MANETTE 13 SPACCIATORI

Redazione

Milano – Durante il fine settimana appena trascorso il Comando Provinciale Carabinieri di Milano ha focalizzato l'attenzione sui principali luoghi di aggregazione giovanile in città e provincia. L'attività è stata pianificata a seguito delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, allo scopo di porre un freno allo spaccio diffuso delle sostanze stupefacenti, al consumo delle bevande alcoliche e ai reati di natura predatoria.

Il bilancio dell'attività è positivo: al termine del controllo si contano 13 arresti per detenzione ai fini di spaccio. Sono stati sequestrati: 1.135 euro in contanti nonché 100 gr. di hashish, 132 gr. di marijuana e 7 gr. di cocaina.

Inoltre, altre 5 persone sono state arrestate perché colpite da provvedimenti restrittivi emessi dall'Autorità Giudiziaria, 2 dei quali per fatti relativi a spaccio di sostanze stupefacenti. Complessivamente, nel corso dell'intero servizio, sono state controllate 92 persone e 47 automezzi. 72 i Carabinieri impiegati.




MILANO, STUPRO STUDENTESSA ERASMUS: ARRESTATO UNO DEI RESPONSABILI

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Milano – Una studentessa Erasmus è stata stuprata a Milano. Aveva vinto la borsa di studio da un piccolo centro della Polonia. Ora, al contrario delle sue aspettative, la studentessa polacca di 23 anni è tornata a casa per riprendersi dallo choc della violenza sessuale subita da due senzatetto romeni di vent'anni, entrambi pregiudicati per rapina, che l'hanno aggredita la notte dell'8 giugno scorso mentre tornava a casa. Solo uno dei responsabili è stato arrestato dai carabinieri della compagnia Duomo, mentre il complice si ritiene che abbia già abbandonato l'Italia per far ritorno in patria. L'incubo della studentessa è iniziato dopo una cena con amici. Ha raccontato di aver trascorso la serata in un ristorante in via Tito Speri assieme a molti altri fuori sede come lei. Attorno alle 3 ha salutato tutti e da sola, sobria, si è avviata verso il suo appartamento in zona piazza Firenze. Appena si è allontanata dal gruppo è stata avvicinata da uno sconosciuto che ha tentato un approccio verbale. Poco distante il suo complice li ha seguiti fino a piazzetta Santissima Trinità, al centro tra la stazione metropolitana di Moscova, l'Arco della Pace e Chinatown. Qui i due l'hanno colpita alla testa con un pugno, così forte da tramortirla e trascinarla senza resistenza dietro la siepe in un piccolo giardino.

Come hanno accertato i test della clinica Mangiagalli, la studentessa è stata picchiata e stuprata da entrambi. Un tempo lunghissimo nella memoria confusa della giovane, che ricorda di averli visti andar via con la sua borsetta e il cellulare. Ancora sotto choc e con i vestiti a brandelli, si è trascinata verso casa e lungo la strada si è imbattuta nella stazione dei carabinieri di Sempione. Il piantone l'ha soccorsa e portata all'interno per capire cosa le fosse successo.




MILANO: ARRESTATA BANDA DI RAPINATORI

Redazione

Milano – Con un bottino del valore di oltre 300mila euro pensavano di averla fatta franca ma la Squadra mobile di Milano ha messo fine, questa mattina, all'attività criminosa di una banda di rapinatori composta da 4 italiani, tra cui anche una donna.

Al gruppo sono attribuite almeno due rapine ai danni di altrettante gioiellerie nel centro cittadino del capoluogo milanese. In entrambi i casi, le rapine erano state precedute dall'ingresso in gioielleria di una coppia che si fingeva interessata ad acquistare un regalo, poi ormai dentro l'attività commerciale e con l'aiuto di un terzo uomo, pronto ad entrare in azione, di un "palo", fuori di guardia e, soprattutto, attraverso la minaccia di una pistola, riuscivano a farsi consegnare i gioielli.

"Dark lady" è il nome dell'operazione data per l'abito nero indossato dalla donna in tutti e due gli episodi. Le indagini sono state aiutate anche dalle riprese dalle telecamere di videosorveglianza all'interno delle gioiellerie e da quelle in alcuni punti del quartiere.

Quest'ultime, infatti, hanno dato le informazioni giuste agli investigatori riprendendo le targhe delle auto e delle moto di proprietà dei quattro con cui andavano a fare i colpi.