Diploma magistrale: maestri inferociti sotto al Miur

ROMA – “Vergogna! Avete smantellato la scuola, ci taglieremo le vene ma non vi voteremo”. Questo il grido delle maestre e dei maestri della scuola dell’infanzia e primaria, stamane in sciopero contro la decisione del Consiglio di Stato di negare ai precari con diploma magistrale ante 2001/02 di essere presenti nelle Gae (Graduatorie Ad Esaurimento).

Vacanze finite ma scuole chiuse, dunque, per uno sciopero caratterizzato da un’adesione record. Numerosissimi i maestri e le maestre presenti a Roma al sit-in di fronte al Ministero dell’Istruzione. “Il problema non è la laurea – dice un giovane maestro toscano – quando c’era solo il diploma magistrale la scuola italiana era la prima in Europa, ora siamo gli ultimi. Hanno smantellato la scuola, ecco la verità”. “Dopo tanti anni di sacrificio qualcuno ha deciso che il nostro titolo non basta. Ma noi la formazione l’abbiamo fatta sul campo, sappiamo di cosa hanno bisogno i bambini, e per questo non ci vogliono lauree”, gli fa eco un anziano maestro d’esperienza. Al sit in anche una delegazione Anief, capitanata dal suo presidente nazionale Marcello Pacifico, e dei Cobas, che saliranno nelle stanze del Miur.




TEST MEDICINA E BIOLOGIA: DOMANDE TROPPO DIFFICILI. GLI STUDENTI INSORGONO

Redazione

Come ogni anno, anche questo ha portato migliaia di studenti a “ribellarsi” all’eccessiva difficoltà dei test di medicina e biologia. L'Expo e il Presidente della Repubblica sono state le domande protagoniste di cultura generale dei test di medicina, mentre biologia si aggiudica il premio come materia più difficile della prova. E come di consueto la prova di ammissione più importante dei corsi a numero programmato si è consumata tra blitz notturni degli studenti al Miur, proteste e presunte irregolarità. Sono stati migliaia gli studenti (le domande erano oltre 60 mila comprese quelle per odontoiatria) che hanno affollato le aule universitarie dalle prime ore del mattino per dare via al test alle 11. Da quel momento hanno avuto a disposizione 100 minuti per rispondere a 60 quesiti di cultura generale, logica, chimica, biologia e matematica e fisica.

Tra le domande di cultura generale, una domanda su chi non ha mai rivestito il ruolo di Presidente della Repubblica e una sul luogo in cui si è tenuta l'Esposizione universale del 1900. Sono stati questi i due quesiti di cultura generale, la materia che più delle altre preoccupava i candidati del test di Medicina memori dell'uscita di Chomsky di anno fa.


Le altre domande (pubblicate sul sito del Miur "Accessoprogrammato" mentre per i risultati in forma anonima si dovrà attendere il 22 settembre) vedono anche quesiti di biologia su temi come il cuore, il funzionamento del muscolo, il fegato, la glicolisi e il ciclo di Calvin. Proprio biologia e chimica sembrano esser state le materie che più delle altre hanno messo a dura prova gli aspiranti medici e dentisti.

Sui social, subito dopo i test è esplosa la rivolta: in molti hanno postato cinguettii di protesta su Twitter. Un utente, ad esempio, ha affermato che più di un test di Medicina quello di oggi era un tesi di laurea, o qualcun altro che, ancora, ha raccontato come secondo lui bisognasse già avere una laurea in Medicina per poter rispondere a quelle domande.

Il blitz al Miur. Non solo sui social le proteste degli studenti ma anche al Ministero. Infatti, le proteste contro il numero chiuso, in particolare conto quello di Medicina, sono iniziate stanotte con il flash mob romano sulle scale del Ministero. Gli studenti di Link-Coordinamento Universitario, l'Udu e la Rete della Conoscenza hanno srotolato uno striscione con su scritto "Vogliamo un'università senza barriere, no al numero chiuso" e dietro un muro di cartone su cui era possibile leggere lo slogan "Il numero chiuso non è salutare". E proprio questo è stato il motto che ha accompagnato le azioni di protesta che si sono svolte nelle principali città italiane senza compromettere lo svolgimento delle prove di Medicina. Critiche anche dalla Flc Cgil e dal governatore del Veneto, Luca Zaia.


Presunte irregolarità. Prove che invece sono state forse compromesse per delle presunte irregolarità avvenute in alcune città come, per esempio, Foggia. Qui un candidato arrivato con 7 minuti di ritardo ha potuto svolgere ugualmente il test visto che le buste che li contenevano ancora non erano state aperte. Ma i genitori degli altri candidati che li aspettavano fuori hanno voluto segnalare tutto ai Carabinieri. 




SCUOLA: E' BOOM DI ISCRIZIONI PER GLI ISTITUTI AGRARI

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Redazione

A.C.

Con un aumento record del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, la campagna torna prepotentemente a crescere nell’interesse delle giovani generazioni.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal quale si evidenzia il successo dell’agroalimentare nelle scelte formative.

Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città. A confermarlo è una analisi Coldiretti/Swg dalla quale emerge che la metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni – sottolinea la Coldiretti – preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23 per cento) o anche lavorare in una multinazionale (19 per cento). Il contatto con la natura ed i suoi prodotti – precisa la Coldiretti – è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse – conclude la Coldiretti – tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.