TUMORI CEREBRALI: IN ARRIVO IL MP-MUS, UNA BOMBA INTELLIGENTE CHE SPEGNE ENERGETICAMENTE LE CELLULE MALIGNE

di Cinzia Marchegiani

Houston  – Un’anticipazione e una notizia eclatante che sarà edita il mese prossimo di aprile sulla copertina del ChemMedChem è l’annuncio di un farmaco sperimentale, il MP-MUS che attacca il tumore del tessuto cerebrale, andando a paralizzare la fonte di energia delle cellule malate, distruggendo dal 90 al 95% delle cellule del glioma maligno.

L’ampio studio quindi in prossima pubblicazione mostra come lo stesso farmaco può curare il cancro del cervello umano. I ricercatori sperano di iniziare a testare il farmaco in studi clinici umani nel 2016 o 2017. Il problema che sorge da questi studi dei farmaci testati sugli animali è se siano poi predittivi per gli essere umani, ma dagli esperimenti condotti sembrano confermare che il potente farmaco non influenzi negativamente le cellule sane del cervello umano in vitro, insomma sia estremamente selettivo.
 

David S. Baskin, Vice Presidente del Dipartimento di Neurochirurgia al Methodist Hospital di Houston spiega: "Siamo molto ottimisti sul fatto che ci arriveremo, il nostro lavoro ha dimostrato che il MP-MUS ha una tossicità molto bassa quando arriva nelle cellule tumorali, dopodiché cambia in una forma attiva, aggredendo esclusivamente le cellule malate, lasciando le cellule cerebrali sane intatte, insomma agisce come una bomba intelligente, un vero cecchino. A nostra conoscenza, questo è il primo esempio conosciuto di chemioterapia selettiva mitocondriale, che a nostro avviso rappresenta un nuovo potente approccio al cancro al cervello".
“Il glioma – ricorda il professor Baskin – è un tumore cerebrale che non lascia speranza, la sua è una diagnosi terribile da comunicare al malato, dovuta alla posizione del tumore stesso e per il modo in cui può infiltrarsi nel tessuto sano.” E purtroppo la chirurgia non è spesso utile a lungo termine – continua Baskin. Il farmaco chemioterapico più efficace a disposizione in questo momento, è il Temozolomide, che può prolungare la vita da 9 a 15 mesi, e la qualità della vita dei pazienti in quel periodo non è molto buona.
Per questo motivo, il professor Baskin ha spiegato che assieme ad altri ricercatori di tutto il mondo sono sempre alla ricerca di nuovi approcci terapeutici, come i vaccini destinati a favorire il riconoscimento del sistema immunitario del corpo e la rimozione di cellule tumorali, terapia genica e, nel caso di specie, il targeting delle cellule mitocondri tumorali.

I Gliomi (un tipo di tumore cerebrale) si sviluppano da cellule cerebrali chiamate astrociti.Gliomi rappresentano ben il 20 al 30 per cento di tutti i tumori del cervello e del sistema nervoso centrale.
 

I mitocondri sono chiamati le "centrali energetiche" delle cellule perché aiutano le cellule a creare energia. Nelle cellule tumorali questa funzione è parzialmente spenta, causando le cellule a fare affidamento su altri sistemi che generano energia. I numerosi mitocondri a forma di pillola in ogni cella eseguono una serie di altre funzioni fondamentali, comunque, e anche le cellule tumorali non possono crescere e dividersi senza mitocondri sani.

Il professor Baskin spiega l’eccezionalità di questa scoperta:”per fortuna è stato riscontrato e scoperto che un enzima chiamato MAO-B è over-espresso nelle cellule tumorali del cervello, il quale diventa l’obiettivo del farmaco sperimentale MP-MUS. Ciò significa che le cellule sane vengono esposte solo a bassi livelli di MP-MUS e dei loro mitocondri a livelli molto bassi. Invero nelle cellule tumorali la stragrande maggioranza del pro-farmaco viene convertito in legame P + -MUS, che riesce ad intrappolare essenzialmente il farmaco all'interno dei loro mitocondri dove poi attacca il DNA mitocondriale, spengendo così l’energia della cellula.”
Il problema delle concentrazioni dei farmaci è anch’esso una sfida e sembra che in questo caso si è riusciti ad ottenere effetti profondi con il MP-MUS a concentrazioni molto basse, circa 75 micromolare – spiega Baskin, Professore di Neurochirurgia, Weill Cornell Medical College: "Al contrario, la Temozolomide deve essere utilizzato a concentrazioni due o tre volte superiore per essere di qualche utilità per i pazienti."

La comprensione dei meccanismi cellulari ritorna prepotentemente in azione nel campo dell’oncologia, che deve ammettere una sconfitta pesante nel campo della chemioterapia convenzionale che a differenza del cecchino, è una bomba che uccide tutte le cellule, sane e malate. Ad oggi quindi si guarda con attenzione a questo studio poiché le terapie convenzionali e autorizzate per legge devono però arrendersi davanti alle statistiche che sono scoraggianti, perché soprattutto nel campo di molti titpi di tumori nessuno finora è riuscito a sconfiggerli.

Una confessione che fa riflettere su ciò che la scienza ha prodotto contro questo male che solo il nome mette paura, è della Dr.ssa Azra Raza, Dirigente del prestigioso Mds Center della Columbia University di New York, U.S.A., dove si studiano le rare sindromi mielodisplastiche, che possono degenerare in leucemia acuta, e Docente universitaria di Medicina, vincitrice nel 2012 del premio Hope Award for Cancer Research:” il cancro colpirà un uomo su due ed una donna su tre, dunque non stiamo esattamente vincendo la guerra contro questa malattia. Sono stati fatti consistenti progressi nella comprensione della biologia del cancro, ma le possibilità di cura non hanno tenuto il passo con la comprensione biologica. Una delle ragioni è che quei sistemi per sviluppare farmaci contro il cancro sono essenzialmente falliti. Possiamo e dobbiamo fare di meglio.” Questo sarà un argomento che l’Osservatore d’Italia cercherà di approfondire assieme agli esperti del settore medico e di ricerca.

Ora per i tumori cerebrali la speranza potrebbe arrivare da questa ricerca illuminante che viene dal Dipartimento di Neurochirurgia al Methodist Hospital di Houston con un farmaco che riesce ad aggredire selettivamente solo le cellule maligne, andando a spengere l’interruttore dell’energia vitale che da vita alle cellule malate stesse. Un farmaco intelligente che non uccide anche tutto il resto, insomma una rivoluzione!