Droga a Ferrara, un altro caso disperato: muore di overdose vicino alla ferrovia

di Andrea Barbi

FERRARA
– Morto da ore, in uno squallido recesso al quale si accede scavalcando un muretto o seguendo per qualche decina di metri i binari della ferrovia. È servito tempo, ieri pomeriggio, ai carabinieri della stazione di Ferrara, titolari delle indagini, per identificare il corpo. Si tratta di un uomo italiano di 45 anni, residente in una frazione lontana alcuni chilometri dalla città, con trascorsi di tossicodipendenza, probabilmente stroncato nella notte da una overdose. Questa l’ipotesi ancora da confermare sulla base di riscontri oggettivi come l’autopsia, su cui stanno lavorando da ieri gli inquirenti. Sul corpo infatti non c’erano segno evidenti di traumi o di violenza. Un particolare, assieme a quello delle siringhe, che ha fatto immediatamente pensare a un decesso causato dall’assunzione di droga, forse eroina. A notare la presenza del corpo, ormai senza vita, è stato un passante verso le 14.30 che ha immediatamente chiamato le forze dell’ordine.
La notizia riporta drammaticamente l’attenzione sul fenomeno droga, già citato, purtroppo dalla cronaca nera ferrarese e più di una volta nel 2016. A settembre una donna di 33 anni era stata salvata in extremis e portata in ospedale. Alla fine di agosto era morto un giovane di 23 anni, mentre a giugno un ventinovenne di Cento (Fe) aveva perso la vita a Bologna. Siamo, dunque, in presenza di casi isolati o sarebbe meglio iniziare ad indagare su quale terribile fenomeno sociale si stia innescando nella apparentemente tranquilla provincia padana?