NAPOLI: 7MILA PERSONE ALLA MANIFESTAZIONE UGL DEL 1 MAGGIO

di Cinzia Marchegiani

Il 1° maggio dovrebbe essere un giorno dedicato al lavoro, alla sua gente, ai diritti acquisiti, invece ancora si scende in piazza a manifestare per un sistema che sembra stringere sempre di più in una morsa letale, il lavoratore e il disoccupato.

Venerdì  nell’area di Bagnoli, in viale Giochi del Mediterraneo a Napoli, l’UGL durante il comizio della manifestazione nazionale per il Primo Maggio, alla quale hanno partecipato 7000 persone emerge con tutta la forza la drammaticità e l’insostenibilità dei lavoratori.

Sotto il palco sindacalisti, iscritti, lavoratori, giovani, famiglie provenienti da tutta Italia. E di tutte le categorie: dal Pubblico impiego alle Authority, dalle Costruzioni all’Igiene Ambientale, dalla Sicurezza civile ai Metalmeccanici, dal Terziario ai Bancari fino alle Attività ferroviarie. L’attesa è stata ritmata dal suono dei fischietti, della musica e delle percussioni del Gruppo tamburi imperiali Ferla al seguito dell’Ugl di Catania, Siracusa, Ragusa, Gela e di tutta l’Unione Regionale. Ad arredare la piazza, bandiere e striscioni dell’Ugl Piemonte – Valle d’Aosta, dei Chimici Torino, dell’Ugl di Asti, dell’Ugl di Bologna, di Imola, l’Ugl Costruzioni Caserta, dell’Ugl di San Severo, dell’Ugl Giovani. Uno striscione speciale è dedicato alla citta’ che ospita il 1 maggio dell’Ugl, Napoli, quello dell’Ugl Scuola per l’Istituto Martuscelli per ragazzi non vedenti e ipovedenti provenienti da tutta Italia.

Il problema non è quello di istituire un nuovo ministero per il Mezzogiorno, sono le politiche per il sud che il governo Renzi ha cancellato dal Def, lo ha detto il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, Parole d’ordine: Lavoro, Tutele, Sud e Ambiente:“Nelle mille pagine del documento economico finanziario – ha aggiunto Capone – il Sud è nominato una sola volta, come la Corea. Il problema vero dunque è quello di una politica per il Sud piuttosto che annunci e l’istituzione di un nuovo ministero”.
Oggi – ha sottolineato Capone– si inaugura l’Expo, manifestazione in cui l’Italia ha dimostrato tutte le contraddizioni di questa nazione, le stesse di Bagnoli. Perché le costruzioni non sono state finite e le figuracce fatte dall’Italia in termini di corruzione, di disorganizzazione, nessuno mai le cancellerà. Renzi sa fare solo le slide, le fa molto bene, ma poi viene smentito dai fatti”.
E Capone insiste, il nome inglese fa tendenza, ma verità italiana è che JobAct cancella l’art 18 e tutele.