Napoli, Blitz del Ros contro la camorra: colpita l’Alleanza di Secondigliano. Cento arresti

Duro colpo alla Camorra grazie a una imponente operazione all’alba dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli, con l’esecuzione su tutto il territorio nazionale di oltre 100 provvedimenti cautelari emessi dal Gip di Napoli su richiesta della Procura nei confronti di appartenenti ai clan Contini, Mallardo e Licciardi. I cento arresti hanno colpito duramente l’alleanza di Secondigliano.

L’attività di indagine è stata condotta anche con l’apporto investigativo della Polizia di Stato e della Dia. Contestualmente, la GdF ha sequestrato un ingente patrimonio.




NAPOLI, COLPO AL CLAN FERRARA. ARRESTATO IL BOSS

Red. Cronache

Napoli – Un blitz con oltre 150 carabinieri del Comando provinciale di Napoli è scattato contro il clan di camorra "Ferrara". I militari hanno circondato la roccaforte del clan e arrestato il boss, Domenico Ferrara, e due suoi luogotenenti, Vittorio Amato e Rocco Ruocco. In manette anche altre quattro persone. Il blitz è scattato in queste ore a Villaricca (Napoli). I carabinieri del Comando provinciale di Napoli – si apprende dagli stessi investigatori – stanno eseguendo un decreto di fermo per estorsione aggravato dal metodo mafioso. Il provvedimento è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e riguarda i vertici del clan "Ferrara". L'operazione – si apprende dai Carabinieri – è concentrata in particolare intorno alla roccaforte del clan che è una sorta di casa-bunker e si trova nel parco "Mondo nuovo" di Villaricca. Domenico Ferrara, conosciuto come "Mimì 'o muccuso", è considerato elemento di spicco delle organizzazioni camorristiche. Il suo nome era venuto alla ribalta qualche tempo fa per il sequestro di oltre un centinaio di telefonini cellulari che, secondo gli investigatori, servivano per il televoto a favore della figlia che partecipava ad uno show televisivo per giovani talenti.




NAPOLI: PRIMO OMICIDIO DI CAMORRA DEL 2016

di G.M.

Napoli / Melito – Spietato omicidio di camorra all'interno di un bar di via Po a Melito (NA) dove un 25enne aveva cercato scampo dai sicari. Il giovane è stato freddato con due colpi di pistola, poi gli assassini si sono dileguati dandosi alla fuga efacendo perdere le loro tracce. I testimoni hanno immediatamente allertato i carabinieri che sono intervenuti sul posto effettuando i rilievi del caso.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti la vittima è stata identificata nel pregiudicato Luigi Di Rupo, di 24 anni era imparentato con il capo zona di Melito del clan camorristico Amato Pagano,
i cosiddetti scissionisti dei Di Lauro che nel 2004 diedero il via ad una delle più violente faide nell'area nord di Napoli per il controllo delle piazze di spaccio.  Luigi Di Rupo è la prima vittima nel 2016 di un agguato di Camorra.
 




NAPOLI, CAMORRA: DURO COLPO AI CASALESI. 44 ARRESTI

Redazione

Napoli – Blitz anticamorra della Dia di Napoli. La Dia sta eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 44 persone, ritenute appartenenti al clan dei Casalesi. È in corso di esecuzione anche un decreto di sequestro preventivo di beni sul conto di cinque aziende nel settore della distribuzione dei giochi elettronici da intrattenimento per un valore complessivo stimato in 20 milioni di euro circa.

Nel corso dell'operazione, sono stati sequestrati 3200 videopoker e slot machine, distribuiti tra le province di Napoli e Caserta da 5 aziende; il valore del sequestro è di circa 20 milioni di euro. Le indagini hanno rivelato anche la presenza del clan Russo non solo nella provincia di Caserta ma anche nel Napoletano, dove sono state arrestate 8 persone ritenute vicine ai Russo.

C'è anche un noto fantino, Mario Minopoli, tra gli arrestati nel corso del blitz della Dia di Napoli nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea sul gruppo Russo del clan dei Casalesi. Il fantino, che ha condotto il cavallo Madison Om, è accusato di averlo fatto pur consapevole che il cavallo era di proprietà di un esponente del clan. Rispondeva direttamente al boss, Massimo Russo, detto Paperino, esponente apicale della fazione Schiavone dei Casalesi, Mario Minipoli, driver conosciuto negli ippodromi nazionali e internazionali. A Russo, attraverso prestanome, era legata una soscieta' proprietaria di cavalli, la O.M. Srl che, nella sua scuderia, annoverava un trottatore baio maschio nato in Italia nel 2006, di pregio, Madison Om, 74 corse, ha totalizzato 15 vittorie e 35 piazzamenti, vincendo oltre 91 mila euro in premio. Il sulky era guidato quasi esclusivamente da Mario Minopoli. Il fantino, il 28 agosto scorso e' stato uno degli otto destinatari di un daspo singolare del questore di Cesena, dopo un sit-in di protesta all'ippodromo Savio del 27 giugno scorso a sostegno del mondo dell'ippica.




NAPOLI, CAMORRA: ATTI INTIMIDATORI NEI CONFRONTI DI ATTIVITA’ COMMERCIALI E ABITAZIONI PRIVATE

di Ch. Mo.

Napoli – Continua a suon di intimidazioni e sparatorie la lotta tra i clan a Napoli per aggiudicarsi il primato sulle attività illecite. Si alleano, si dichiarano guerra, si uccidono e poi si pentono: è questo l’iter. Stavolta, i militari della Compagnia di Torre del Greco, hanno arrestato tre pregiudicati nell’ ambito della storica faida tra i clan camorristici Di Micco e D’Amico, storici avversari da sempre. Ritenuti responsabili a vario titolo da sempre di illecita concorrenza, violenza e minaccia, danneggiamento ed esplosione di colpi d’arma da fuoco con finalità mafiose. Terrore è la parola d’ordine. E’ quello che cercano di incutere nei commercianti affinché paghino il cosiddetto pizzo. Un’abitazione privata e un attività commerciale sono state nei giorni scorsi vittime di atti intimidatori. Durante le indagini coordinate dalla DDA, i militari hanno accertato le responsabilità dei tre indagati e li hanno condotti in carcere.




NAPOLI,DURO COLPO ALLA CAMORRA: ARRESTI AI NUOVI CLAN DI AFRAGOLA.

di Christian Montagna

Napoli – Le forze dell'ordine nell'ambito delle operazioni anti camorra sul territorio campano non si fermano. Un nuovo colpo alla camorra di Afragola è stato sferrato all'alba di questa mattina. Polizia e Carabinieri hanno eseguito una ventina di provvedimenti di fermo nei confronti di pregiudicati per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, porto abusivo di arma da fuoco ed estorsione. La questura di Napoli e i carabinieri del comando di Castello di Cisterna hanno fermato il nuovo clan formatosi al Rione Salicelle e che si stava diffondendo nei comuni di Casoria, Crispano e Cardito. Probabilmente affiliati al clan Moccia,già famoso alle cronache campane, diciassette persone sono state fermate nell'operazione anti camorra. Il nuovo capo clan porterebbe il nome di Mariano Barbato, 25 enne già noto alle forze dell'ordine. Estorsioni, spaccio e altre azioni illegale all'ordine del giorno. Tra gli arrestati anche una donna Patrizia Bizzarro che imponeva ai commercianti della zona un istituto di vigilanza da lei segnalato obbligando la disdetta da quelli precedentemente scelti. Ancora una volta dunque assistiamo al cambiamento della formazione dei clan: donne d'onore che si schierano in prima linea assumendo ruoli decisivi nelle organizzazioni.Le attività illecite non lasciavano respirare i commercianti e qualora qualcuno si fosse opposto entrava in azione Ciro Gallo con le pesanti ritorsioni.Le indagini procedono e si cercano eventuali collegamenti con le vicende legati ai morti carbonizzati trovati nelle zone in cui operava il clan. Un numero eccessivo di criminali che per fortuna è stato assicurato alla giustizia.
 




NAPOLI CAMORRA: FERMATA L'ASCESA DEL CLAN DE MICCO

Redazione

Napoli – Con l'operazione conclusa questa mattina, la Squadra mobile di Napoli ha assestato un duro colpo al clan camorristico dei De Micco, gruppo emergente nel quartiere napoletano di Ponticelli.

I poliziotti hanno arrestato sei persone, che sommate alle altre sei già finite in carcere, fanno salire a 12 il totale degli appartenenti all'organizzazione camorristica assicurati alla giustizia. Sono due invece, le persone ancora ricercate nell'ambito dell'operazione.

Tra gli arrestati anche due dei tre fratelli De Micco, che con il loro gruppo, avevano preso il posto dei Sarno, la famiglia che prima di loro comandava nel quartiere.

Manette anche per il boss Marco De Micco, bloccato mentre si trovava a Milano. Il 30enne è considerato dagli investigatori il capo del clan, mentre gli altri cinque arrestati sono stati presi a Napoli.

Per tutti gli indagati pendono, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di droga, tentato omicidio, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi.

Le indagini della Mobile napoletana, durate circa un anno e mezzo, sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli investigatori, grazie anche al supporto di molte intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno dato conferma alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia facendo così luce sull'organizzazione criminale emergente.

Uno degli arrestati è stato trovato in possesso di un "libro mastro" nel quale sono annotate con cura le periodiche ripartizioni delle quote dei profitti derivanti dalle attività illecite, le cosiddette "mesate" da versare agli affiliati, nonché le spese sostenute dall'organizzazione per le parcelle degli avvocati e l'acquisto di armi.

Dalle intercettazioni è emerso che l'ascesa del gruppo criminale, nel quartiere di Ponticelli, aveva generato contrasti con altri clan, determinando anche diversi omicidi.




NAPOLI, CAMORRA: PRESO "ANGIULILLO 0' FRATONE" AD ARDEA

Redazione

Napoli – Il capo clan dei quartieri Barra e Ponticelli di Napoli, Angelo Cuccaro, soprannominato "Angiulillo o' fratone", è stato sorpreso dai poliziotti ad Ardea, in provincia di Roma.

Al blitz hanno preso parte gli agenti della Squadra mobile di Napoli e Roma, coordinati dal Servizio centrale operativo e con la collaborazione del Servizio polizia scientifica.

Cuccaro, che figura nella lista dei 100 latitanti più ricercati, aveva trovato alloggio in una villetta ma la polizia lo ha sorpreso e arrestato a bordo di una Mercedes insieme alla moglie. Le vetture della Polizia gli hanno sbarrato la strada, lui ha cercato di speronarle ma poi si è arreso. Non era armato e nella villetta dove aveva trovato rifugio sono stati trovati numerosi elementi utili alle indagini.

Il latitante, che ha 42 anni, era stato condannato all'ergastolo per l' omicidio di Luigia Esposito avvenuto nel 1996. Con i fratelli Michele e Luigi, entrambi latitanti, gestiva gli affari dell'omonimo clan, attivo nella parte orientale di Napoli già dalla fine degli anni '80, che attualmente detiene il monopolio di tutte le attività illecite del quartiere di Barra e delle aree confinanti inclusa Ponticelli.

Lo scorso 8 marzo, a Capodrise (Caserta), la polizia ha arrestato un pregiudicato ritenuto un esponente di spicco dello stesso clan: si tratta di Vincenzo Amodio, di 50 anni, condannato a otto anni di carcere per concorso in estorsione e usura, aggravati dal metodo mafioso nei confronti di titolari di sale di videogiochi e di agenzie di scommesse online, ai quali venivano imposte tangenti.

Insieme ad Amodio venne condannato anche Angelo Cuccaro.

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha fatto giungere, tramite il capo della Polizia, Alessandro Pansa, le congratulazioni agli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, delle Squadre mobili di Napoli e Roma e della polizia scientifica per l'arresto eseguito.