NAPOLI: E’ GUERRA AI PARCHEGGIATORI ABUSIVI.

di Christian Montagna

Napoli – Non c’è marciapiede senza il suo parcheggiatore e non c’è automobilista che non si pieghi al racket. Chi per paura di ritorsioni, chi per gentilezza verso il prossimo, quasi tutti, a Napoli, pagano. E son guai se si viene meno nel pagamento! La propria vettura rischia lesioni e torture fisiche.

Forse però, non tutti sanno, che questo non è un mestiere legalmente riconosciuto bensì un vero e proprio reato. Dunque, anziché sottomettersi e pagare, basterebbe una semplice telefonata alle forze dell’ordine per comunicare la presenza degli abusivi. Se per caso, si dovesse parcheggiare infrangendo il codice della strada e prendere una multa, non c’è problema, il parcheggiatore del posto sarà pronto a strapparla e a non farla trovare rendendo migliore l’umore della giornata! Peccato però che poi arrivi a casa…

Stessa e identica cosa accade per le ganasce: nel quartiere Chiaia, secondo quanto denunciato dal presidente della Municipalità Fabio Chiosi, alcuni soggetti si sono attrezzati per togliere e gettar via le ganasce applicate dal Comune. Intere strade sequestrate dunque da chi incassa ai danni dello Stato e della legalità. Un filmato diffuso in rete, ha dimostrato come accadesse il tutto. I più pericolosi però sono quelli che impongono la tariffa all’ automobilista di turno. E’ successo di recente nei pressi di Via Campana, ma non è andata secondo i piani! Due carabinieri liberi dal servizio e in abiti civili, avevano parcheggiato l’auto nei pressi di una discoteca, quando sono stati avvicinati dai tre che esercitavano abusivamente l’attività di parcheggiatore e hanno tentato di estorcere cinque euro per il posteggio su una via pubblica. Al rifiuto degli agenti, i tre hanno tentato di impedirgli l’accesso in discoteca.

Allertata la centrale di Pozzuoli, sono giunte sul posto pattuglie in uniforme e con esse un quarto parcheggiatore con il compito di visionare la zona e avvertire in caso di pericolo. Ma, troppo tardi! I carabinieri già giunti sul luogo, avevano arrestato i tre che condotti nel carcere di Poggioreale, sono stati processati con il rito direttissimo. Per la vedetta invece sono scattati i domiciliari. Estorcere una tangente è un reato e la legge lo punisce con pene anche molto severe. Non c’è bisogno di aver paura, poiché, così facendo, mai e poi mai si potrà debellare il problema. Non solo Napoli però finisce nell’ occhio del mirino.

Di recente nella Capitale, ho notato che anche lì, l’organizzazione è ben diramata sul territorio. Un vero e proprio racket organizzato che prevede una struttura piramidale al cui interno vi sono parcheggiatori, vedette, gestori dei soldi e gestori delle zone. Spesso, suddette organizzazioni sono gestite dai clan mafiosi e camorristici che assumono come dipendenti i parcheggiatori e chiedono che sia corrisposta una somma del denaro guadagnato in strada. Una divisione del territorio in zone che spesso si guadagna anche con scontri fisici; la legge del più forte anche qui regna sovrana. E se per caso un soggetto qualunque volesse decidere improvvisamente di dedicarsi a questa attività, sarebbe quasi impossibile poiché non esiste abusivo che non abbia avuto prima l’autorizzazione della malavita. Un organizzazione criminale che frutta milioni di euro, tutti esenti da pagamenti di tasse. I luoghi maggiormente scelti sono le discoteche o i luoghi di ritrovo.

Ma non solo, anche in pieno giorno e nell’ ora di punta, non si fatica a trovarli per le vie principali del centro. E la Polizia cosa fa? In alcuni casi, procedono al semplice allontanamento dei soggetti abusivi ma a quanto pare ciò non basta poiché passano pochi minuti e tornano sul posto a estorcere denaro. Magari, un presidio del territorio più costante e un’attività in borghese dei militari che fingendosi clienti potrebbero denunciare in flagranza di reato per estorsione, potrebbero essere molto più efficaci.