NEMI, FONTANELLA INQUINATA DA BATTERI ANCORA CHIUSA: PROCEDONO I PRELIEVI DELL’ACQUA

Chiara Rai

Nemi (RM) – Analisi in corso nell’acqua pubblica di Nemi, oggetto d’interesse di indagini della Magistratura. C’è polemica ma soprattutto paura intorno al caso della fontanella in piazza De Sanctis inquinata da batteri Escherichia Coli, chiusa con ordinanza sindacale lo scorso 8 agosto, ben 40 giornI dopo che il Comune è venuto a conoscenza della non potabilità dell’acqua.
Nel quartiere di Nemi “Le Colombe”, le persone s’interrogano perché vorrebbero sapere se anche l’acqua nelle abitazioni è inquinata. Da sempre l’acqua di Nemi è rinomata per la sua salubrità e bontà, fino a qualche anno fa usciva dai rubinetti addirittura lievemente frizzante.
La chiusura della storica fontanella ha lasciato perplessi molti residenti anche dei paesi limitrofi in quanto da sempre è meta di rifornimento anche dei cittadini di Rocca di Papa, Velletri e Genzano.

Sul caso stanno indagando i carabinieri di Nemi a seguito di esposti di cittadini e dell’associazione Assotutela presieduta da Michel Emi Maritato il quale ha puntato il dito sulla totale assenza di informazione da parte dell’Amministrazione di Alberto Bertucci e di Acea.
Inoltre in questo lasso temporale “al buio” l’acqua è stata aperta e richiusa più d’una volta. A tal proposito il primo cittadino Alberto Bertucci ha dichiarato di aver presentato un esposto contro ignoti proprio per il sabotaggio della fontanella.
Il sindaco, nei giorni scorsi, ha anche asserito che la fontanella sarebbe tornata a erogare acqua potabile entro lunedì. Fino a ieri però, l’erogazione non è stata ripristinata, anzi, il gestore idrico Acea ha provveduto a effettuare altre analisi alla fontanella e da indiscrezioni pare che la Asl stia analizzando anche l’acqua all’interno delle abitazioni.
Intanto in paese gli animi sono molto accesi. Vairo Canterani, leader storico della sinistra nemese e leader della lista civica Nemi per Sempre, nonostante non segga all’opposizione contesta la condotta del sindaco Alberto Bertucci: “Questo silenzio da parte del primo cittadino è assurdo – dice Canterani –  significa non considerare le preoccupazioni della cittadinanza. Che lui abbia presentato una denuncia verso ignoti che avrebbero sabotato la fontanella non significa nulla. Il fatto grave consiste nel non aver comunicato tempestivamente niente alla collettività,  tantomeno emesso ordinanze tempestivamente a tutela della salute pubblica, esposta di fatto a grave rischio”.
Tempestivamente significa non appena, il primo luglio e successivamente il 15 luglio, la Asl RmH ha comunicato al Comune di Nemi la non conformità dell’acqua per contaminazione da batteri Escherichia Coli.
L’Acea, prima di ferragosto aveva garantito che sarebbe intervenuta quanto prima per una modifica strutturale del cannello di uscita della fontanella. La modifica non è avvenuta e adesso si attendono gli esiti delle analisi del gestore e dell’Arpa Lazio.

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NEMI, FONTANELLA “NON CONFORME”: LETTERA DI UN CITTADINO INCAZZATO

Redazione

Nemi (RM) – Sulla vicenda della fontanella di Nemi chiusa l'8 agosto per "acqua non conforme", dopo ben 40 giorni che il Comune era a conoscenza della situazione, ci scrive un cittadino.

"Gentile Direttrice,

ho letto attentamente quanto da Lei pubblicato sulla vicenda dell’acqua non conforme, e come cittadino sono arrabbiato ed adirato, o meglio, me lo conceda, oltremodo incazzato. Lo sono nei confronti degli Amministratori del Comune di Nemi, superficiali e lacunosi, e tanto presi dalla cultura dell’effimero (panem et circercenses di antica memoria), da dimenticarsi di informare i cittadini della non potabilità dell’acqua. 

E lo sono nei confronti del gestore dell’acquedotto che tenta di salvarsi con le favolette. Acea Ato2 dichiara che “la presenza di animali, in ispecie volatili, e la continua esposizione all’aperto della fontana, aveva provocato, nel mese di luglio il rilievo di contaminazione batteriologica”. Ma guarda la sfiga, per ben due volte un volatile ha depositato gli escrementi sul beccuccio della fontana un minuto prima del prelievo del campione: via Signori a chi volete darla da bere? La statistica e la logica è contro la vostra affermazione. Non sarà invece che la contaminazione batteriologica è avvenuta nelle condutture o addirittura nel serbatoio di Calvarione? In tal caso era contaminata anche l’acqua giunta nelle abitazioni.

Nel salutarla la invito a porre ad Acea Ato2 le seguenti domande:

Acea Ato2 può escludere in maniera tassativa la contaminazione lungo le condutture?

L’impianto di clorazione del serbatoio di Calvarione funziona in automatico? È dotato di un allarme che segnala il malfunzionamento? E controllato giornalmente dagli addetti alla manutenzione?

Considerato che sono passati circa 30 giorni dall’ultimo controllo e che l’ordinanza è anacronistica, non sarebbe il caso di riaprire la fontanella? O l’acqua è ancora inquinata?

H2O forever (non inquinata però)

P.S. Mentre le scrivo c’è, a due metri dalla fontanella in questione, l’ennesima perdita dalle condutture".

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NEMI, ACQUA IN PIAZZA DE SANCTIS: IL COMUNE ORDINA ADESSO LA CHIUSURA DELLA FONTANELLA… MA SAPEVA CHE L'ACQUA NON ERA CONFORME GIA' DAL 1 LUGLIO

Chiara Rai

Nemi (RM) – Quando facciamo delle domande non le formuliamo certamente a vuoto. E’ perché sappiamo che qualcosa non va ma non ne abbiamo la certezza. Purtroppo e, ripetiamo purtroppo, abbiamo avuto una risposta anche se indiretta davvero sconcertante.

Il Comune di Nemi ha appena emesso una ordinanza [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA ] nella quale si “ordina” all’Acea la chiusura immediata della fontanella in piazza De Sanctis perché l’acqua risulta non conforme rispetto al parametro microbiologico e registra presenza di E. Coliformi ovvero presumibilmente una contaminazione di origine fecale. Ma dove è avvenuta questa contaminazione? Nel serbatoio? In rete? 

L’8 luglio noi de L’Osservatore Laziale avevamo il sospetto che ci fossero dei problemi di inquinamento nell’acqua e abbiamo formulato pubblicamente la domanda senza avere risposte. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO DELL'8 LUGLIO 2013 ] 

“Il centro storico di Nemi è rimasto per tre giorni senz'acqua. E' stata chiusa la fontanella in piazza Pietro De Sanctis, per quale motivo? E' inquinata?” 

Quando c’è una contaminazione di questo genere (E. Coli), l’acqua non può essere distribuita. 

Lo sdegno sta nel fatto che il Comune è venuto a conoscenza dalla Asl RmH (dipartimento Prevenzione) che l’acqua fosse inquinata addirittura il 1 luglio (e noi l’8 luglio abbiamo chiesto spiegazioni e abbiamo reiterato la domanda qualche giorno fa).

CASTELLI ROMANI: CITTADINI ABBANDONATI SENZ'ACQUA. E' ALLARME CARENZA IDRICA… E ACEA PERCHE' NON DA' SPIEGAZIONI? ] 

L’acqua è stata chiusa per due giorni in quel periodo (non sappiamo da chi, presumiamo dall’Acea) e poi è tornata a scorrere sebbene “non conforme” (evitiamo di dire “inquinata” perché sarebbe un termine scorretto ma alla fine dei conti, non si può bere perché l’acqua con E. Coli non può essere erogata e se non può essere erogata allora come si fa a berla?).

Dicevamo che le persone, i residenti di Nemi e di altri Comuni che amano riempire le bottiglie alla fontana, ignare di tutto, (bambini, donne in gravidanza, insomma tutte le persone) hanno continuato a rifornirsi d’acqua alla fontanella senza sapere di bere dell’acqua che per legge non va erogata per non conformità e con presenza di E. Coli.

E l'amministrazione Bertucci, che sapeva, è rimasta in silenzio assoluto fino a giovedì 8 Agosto. Dal primo luglio all'8 Agosto quasi 40 giorni senza informare, in silenzio nonostante la preoccupazione e i quesiti sollevati dal nostro quotidiano.

L’amministrazione avrebbe dovuto, a nostro parere, per precauzione e al fine di tutelare la “salute della collettività” (come si legge soltanto adesso nell’ordinanza) e perché si sarebbe ravvisato il “rischio di emergenza per l’igiene pubblica”.

Come se non bastasse il 15 luglio, sempre la Asl RmH invia una ulteriore conferma al Comune di Nemi rispetto alla non conformità rispetto al parametro microbiologico, confermando i dati del 1 luglio.

Le analisi sui prelievi che fa periodicamente la Asl le effettua l’Arpa Lazio. Quali altre conferme doveva avere il Comune? Perché non ha provveduto subito, il 2 luglio in via precauzionale a chiudere la fontanella? L’8 luglio il nostro quotidiano ha chiesto in merito spiegazioni ad Acea ma senza avere risposta, nonostante di solito il gestore sia preciso nel rispondere tempestivamente al nostro quotidiano. Oggi abbiamo reiterato la stessa domanda: Oltre alla fontanella risulta l’acqua NON CONFORME anche nelle case? I residenti vogliono sapere se bevono acqua NON CONFORME oppure se la criticità è strettamente legata alla fontanella. 

Per il momento c’è solo una certezza: i cittadini hanno bevuto senza essere informati acqua NON CONFORME per oltre 40 giorni. Il Comune sapeva che l’acqua era NON CONFORME e lo sapeva perché lo ammette nell’ordinanza dell'8 agosto quando richiama le 2 comunicazioni pervenute dalla Asl RmH. 

Adesso si attendono delle risposte. E si chiede a gran voce CERTEZZA.  

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GENZANO E NEMI: CONTINUA L'EMERGENZA CARENZA IDRICA. ACEA SE CI SEI BATTI UN COLPO!

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Il centro storico di Nemi è rimasto per tre giorni senz'acqua.E' stata chiusa la fontanella in piazza Pietro De Sanctis, per quale motivo? E' inquinata?

Angelo Parca

Castelli RomaniNemi e Genzano si aggiungono ai disservizi di carenza idrica che ha vissuto finora il territorio di Velletri. I Castelli Romani sono in sofferenza sotto questo aspetto.  Il centro storico di Nemi è rimasto per tre giorni senz'acqua. Ciò che più mette in allarme è il continuo verificarsi di questi disservizi. I cittadini si chiedono se, qualora si potenzi il flusso idrico nel Comune accanto, sia conseguente il depotenziamento dell'erogazione nell'altro. D'altronde non è fantascienza, in quanto ad esempio il pozzo ubicato nel Comune di Velletri in località Pian dei Cerri confluisce nell’acquedotto di Nemi e serve anche utenti del Comune di Velletri nella medesima località. Di acqua ce ne sarebbe in abbondanza per Nemi (come è sempre stato). Ma allora perché nonostante questa elevata capacità di erogazione, nel centro storico di Nemi, è mancata l'acqua da venerdì scorso? Allora che succede realmente? La domanda è stata posta ai responzabili Acea e aspettiamo una risposta.

Un altro fatto acuisce la preoccupazione: E' stata chiusa la fontanella in piazza Pietro De Sanctis, per quale motivo? Anche rispetto a questo quesito attendiamo delle risposte perché non vorremmo dare credito a delle semplici indiscrezioni secondo cui l'acqua della fontanella sarebbe inquinata. Su questo punto urge davvero una risposta da parte del gestore idrico interpellato. E la domanda è molto semplice: Se fosse realmente inquinata l'acqua della fontanella, il resto dell'acquedotto sarebbe sicuro? E' potabile l'acqua che arriva nelle case?

Veniamo a Genzano, non molto tempo fa, L'Osservatore Laziale ha chiesto al deputato Sel Ileana Piazzoni di interessarsi da vicino della questione (anche perché proveniente dal territorio genzanese). Ed è per questo che oggo la deputata è tornata sul tema. «La logica del profitto permette questi disagi. Occorre ribadire la natura pubblica del servizio e garantire controlli sulla qualità dell’acqua. I cittadini del nostro territorio meritano un servizio idrico pubblico, efficiente e sicuro». Piazzoni non trascura l’allarme carenza idrica che sta interessando alcune zone di Genzano, dall’Olmata alla vasta area della Zona Industriale, per problematiche relative all’interruzione di fornitura o alla diminuzione della pressione dell’acqua. «Ai cittadini non interessano i battibecchi tra l’Amministrazione e Acea, che si sono scaricati a vicenda la responsabilità in questi ultimi giorni – prosegue la nota della parlamentare –, ma hanno diritto ad avere un servizio costante che non risenta delle logiche di profitto che il referendum sull’acqua pubblica mirava per l’appunto a ridiscutere. In Aula, con alcuni colleghi del gruppo Sel, abbiamo voluto chiedere un chiarimento al ministro Zanonato proprio in merito alle norme che oggi disattendono la volontà popolare sull’acqua pubblica, come quella dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (Aeeg) in materia di mercato idrico, che di fatto permette alle società di capitali privati di gestire somme di denaro che andrebbero invece restituite ai cittadini. La continua e sistematica erosione della volontà referendaria, a tutto vantaggio del profitto di società private come la stessa Acea, sono all’origine dei problemi idrici anche sul territorio. La logica degli utili che spinge Acea a rimodulare a proprio piacimento l’erogazione idrica, non è più accettabile. Le motivazioni addotte dall’azienda relative agli usi impropri dell’acqua nelle campagne tra Genzano e Lanuvio possono essere affrontate dalle amministrazioni con strumenti di controllo e prevenzione, ma non possono giustificare la mancanza di servizio per vaste fette di popolazione e non dovrebbero penalizzare comunque l’attività economica nelle nostre aree agricole di pregio. Il compito della politica – conclude Piazzoni – deve essere quello di ribadire la natura pubblica del servizio idrico, nonché di garantire serrati controlli sulla qualità dell’acqua, notoriamente non sempre adeguati alle emergenze territoriali come la presenza di arsenico».   




NEMI, CARENZA IDRICA: ACEA RISPONDE SUBITO AL QUESITO DE L'OSSERVATORE LAZIALE

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Redazione

Nemi (RM) – Arriva puntuale la risposta di Acea in merito al quesito avanzato circa l’attività o meno della pompa del Calvarione. L’impianto, in queste ore di disservizio, ha funzionato regolarmente consentendo di arginare la carenza idrica subita dai residenti di Nemi alta (Parco dei Lecci e Le Colombe).

Il Calvarione, fa sapere il gestore idrico,  in questi giorni ha funzionato con le alimentazioni dei pozzi: Corsi, Lago ed Acquedotto Simbrivio. L’eventuale non attività del Calvarione avrebbe generato una temporanea assenza di erogazione d’acqua ben più estesa. 

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NEMI, ZONA ALTA: TORNA L’ACQUA MA RESTA IL PERICOLO DELL’EMERGENZA

Nemi (RM) – Fine del disservizio idrico nella zona alta di Nemi (Parco dei Lecci, Le Colombe). I residenti sono rimasti a secco dalla sera dello scorso 12 giugno fino alla mattina del 14 giugno, quando verso le 6 il disservizio è rientrato.

L’Acea ha addebitato la causa dell’interruzione del servizio idrico al guasto avvenuto alla elettro pompa di Pian dei Gerri che serve la zona. Dopo un pomeriggio passato al telefono per sollecitare il ripristino del servizio idrico, L’osservatore Laziale ha inviato un richiesta scritta avanzando dei quesiti. Principalmente si è chiesto se la pompa del Calvarione, che da sempre serve la zona alta di Nemi, sia in funzione o meno.

Non si capisce infatti il motivo per cui essendoci due pompe (Pian Dei Gerri e Calvarione), i residenti abbiano dovuto subire un disservizio del genere, sebbene abbia stazionato, per le emergenze, una autobotte in piazza De Sanctis.

Ci si augura che la pompa del Calvarione non vada a servire altri Comuni in carestia idrica. 

Nelle vicine Lanuvio e Velletri le amministrazioni hanno denunciato, anche in forma scritta, i continui disservizi di Acea e la situazione sembra essere migliorata. Gran parte dei residenti si augurano di non dover passare un’estate a secco, un calvario che purtroppo affligge la cittadinanza da quando la gestione è passata dal Comune all’Acea.  

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NEMI, PARTE NORD COMPLETAMENTE A SECCO: SENZ'ACQUA PER UN TEMPO INDEFINITO

Redazione

Nemi (RM) – Tutta la parte alta di Nemi (zona Colombe e Parco dei Lecci ) è a secco, senz'acqua dalle 21 circa di ieri sera. Ancora disservizi idrici per il paese delle fragole dove il gestore idrico Acea è ormai di casa. Al numero verde Acea delle segnalazioni (800 130 335) rispondono che si è verificato un guasto della pompa idrica a Pian dei Cerri. Acea non sà dire quando il disservizio verrà ripristinato, "dipende dall'entità del danno". E' possibile, dunque, che si passi l'intera giornata senz'acqua.

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NEMI, PERDITA D'ACQUA VALLE DELLE COLOMBE: 4 GIORNI A SECCO. CHE ACEA INTERVENGA

Angelo Parca

Nemi (RM) – Ormai il conto dei guasti alle condotte Acea a Nemi si perde nella notte dei tempi. Ci risiamo, purtroppo sempre nello stesso punto: La Valle delle Colombe. Alcuni residenti della zona sono senza acqua da ormai 4 giorni a causa, con tutta probabilità, dell’enorme perdita. Squadre Acea, da queste parti, non se ne vedono. In cambio, c’e’ incuria e regna la siccità. Al contrario puntualissime continuano ad arrivare le bollette del gestore idrico. Riuscirà una squadra Acea ad intervenire tempestivamente e definitivamente lasciando finalmente la zona delle Colombe senza disservizi?

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NEMI, ACEA HA RISPOSTO ALL'APPELLO DE L'OSSERVATORE LAZIALE

A. De. M.

Nemi (RM) – L’appello a "Chi l’ha visto?" ha funzionato. – "Articolo del 15/01/2013 NEMI, APPELLO A “CHI L’HA VISTO?” CERCASI DISPERATAMENTE SQUADRA ACEA"   – Acea, all’indomani dell’sos è prontamente intervenuta, magari era già in programma ma diciamo che l’obiettivo è stato centrato. Quella sperduta e trascurata mega perdita d’acqua visibile anche ai più sbadati è stata oggetto di una, così almeno pare, approfondita riparazione. Infatti, ci sono voluti ben due interventi degli operatori del gestore idrico per mettere la parola fine a quel continuo e perpetuo nonché copiosissimo defluire d’acqua, sempre bene comune e inalienabile.

LEGGI L'ARTICOLO PRECEDENTE:

15/01/2013 NEMI, APPELLO A “CHI L’HA VISTO?” CERCASI DISPERATAMENTE SQUADRA ACEA




NEMI, APPELLO A “CHI L’HA VISTO?” CERCASI DISPERATAMENTE SQUADRA ACEA

[ IL VIDEO DELLA PERDITA CHE PERDURA DA 8 GIORNI ]

 

Angelo Parca

Nemi (RM) – Purtroppo il calvario con il quale sono costretti a convivere i cittadini di Nemi non accenna ad assopirsi, neppure con le basse temperature di questi giorni.

A Parco dei Lecci c’è una immensa perdita di acqua da cui centinaia di migliaia di litri del prezioso liquido defluiscono miseramente  nelle condutture fognarie. Otto tramonti e nulla di fatto, Acea non è ancora intervenuta, nonostante le numerose segnalazioni fatte al numero verde del gestore da diversi cittadini e neppure nessuno dell’amministrazione comunale pare averla sollecitata

Ieri 14 gennaio circa mille abitanti del comprensorio sono rimasti a secco dalle sette del mattino fino alla mezzanotte. Un presunto guasto all’impianto di sollevamento è stato la causa che ha interessato un intervento in mattinata.

La domanda sorge spontanea: Non sarà che il guasto all’impianto è stato provocato daIla continua attività della pompa di sollevamento del pozzo di Calvarione che vanamente tentava di contrastare l’immane perdita d’acqua di cui sopra? Sempre ieri nel pomeriggio i tecnici Acea sono tornati perché Nemi era ancora a secco, probabilmente per sopperire alla solita e consueta dimenticanza di riaccendere l’interruttore alla fine dei lavori.

Quanti litri d’acqua, bene comune e inalienabile, dovranno ancora fluire per le strade di Parco dei Lecci prima che intervenga una squadra Acea a risolvere definitivamente il problema?

tabella PRECEDENTI:

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