Nemi, cimitero: salto nel Led tra i cavi elettrici scoperti

NEMI (RM) – Un impianto elettrico che non gode certo di ottima salute quello del cimitero comunale di Nemi.

Fili elettrici che fuoriescono dai corrugati spesso usurati, scatole di derivazione elettrica rotte che lasciano fuoriuscire pericolosamente i fili e erbacce che crescono tra le tombe che nascondono i cavi elettrici nastrati alla meglio.

Una situazione di evidente degrado e incuria per l’impiantistica elettrica del camposanto che appare non a norma di legge.

Intanto dall’amministrazione comunale si pensa al risparmio energetico per le luci votive

Ordinato l’acquisto di nuove lampade al LED per l’illuminazione votiva. Un acquisto stabilito con determina – 122 del 16/06/2020 – da parte del nuovo responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, l’ingegner Massimo Salvatori, lo scorso 16 giugno, suo primo giorno di lavoro al Comune di Nemi.

L’ingegnere, dunque, il suo primo giorno di lavoro determina l’acquisto di lampade votive al LED da una ditta di Albano Laziale che risulta essere un operatore economico conosciutissimo all’amministrazione comunale e che fino a quel momento effettua una serie di servizi e forniture per il Comune quali: servizio di gestione e manutenzione dei sistemi informatici e telefonici, fornitura di materiale per la riparazione allarme immobili comunali, rinnovo licenza antivirus, e tanto altro ancora. Una ditta a 360 gradi che riesce a sopperire a ogni richiesta, anche alla fornitura di lampade a LED.

Probabilmente il nuovo responsabile dell’Ufficio Tecnico non è stato messo a conoscenza delle condizioni di degrado in cui versa l’impianto elettrico del cimitero comunale, che oltre alle evidenti situazioni di possibile pericolo per l’utenza potrebbe presentare dispersioni elettriche che renderebbero vano il risparmio energetico ottenuto con l’utilizzo delle lampade al led per le luci votive.

Un sopralluogo, se ancora non effettuato, da parte del responsabile tecnico comunale al cimitero è quindi auspicabile al fine di rendersi conto dello stato dell’arte in cui versa l’impianto. Auspicabile anche un sopralluogo a quelle che sono le attività commerciali di Nemi, tra le quali non manca chi è in grado di fornire lampade al led e quant’altro in materia di elettricità. In questo momento di grave crisi economica aiutare le imprese del territorio di competenza è doveroso da parte di una amministrazione da “buon padre di famiglia”.   




Nemi, cimitero: ampliamento laddove doveva sorgere l’isola ecologica

NEMI (RM) – Spazi quasi esauriti per il cimitero comunale di Nemi dove la disponibilità di nuovi manufatti risulta attualmente limitata in particolare modo per le cappelle gentilizie.

L’approvazione del documento preliminare

E lo scorso 16 novembre la giunta comunale ha approvato il documento preliminare, per l’avvio della progettazione, relativo ai lavori di “Ampliamento del cimitero comunale”, ai fini dell’inserimento dell’opera nel piano triennale delle opere pubbliche.

Ampliamento cimiteriale in autofinanziamento

Un ampliamento che sarà finanziato con i fondi derivanti dalla concessione dei loculi e delle cappelle gentilizie, dunque in autofinanziamento e, precisamente, provvedendo alla preassegnazione dei manufatti da realizzare al fine di garantire i necessari flussi di cassa, secondo le modalità che eventualmente saranno previste in un apposito regolamento;

La modifica della zona di rispetto dell’area cimiteriale

L’area d’intervento ricade su un terreno distinto in catasto al
foglio 8, particelle 69 e 70 e vedrà l’esecuzione di cappelle gentilizie, loculi ed un’area per lo spargimento delle ceneri. Per realizzare tutto questo verrà ampliato e di conseguenza modificata la zona di rispetto dell’area cimiteriale.

L’area doveva ospitare l’isola ecologica

Quest’area in precedenza doveva essere destinata ad ospitare l’isola ecologica tanto che il terreno venne acquistato dal Comune di Nemi e l’ufficio Tecnico predispose il progetto preliminare dell’isola ecologica al fine di poter richiedere il finanziamento all’allora Provincia di Roma per la realizzazione dell’impianto che prevedeva una spesa complessiva di circa 255mila euro. Progetto preliminare di isola ecologica poi approvato dalla Giunta comunale e che dopo parcelle pagate ai vari agronomi e geologi venne bocciato in sede di conferenza di servizi.




NEMI: IL CIMITERO NON E' UNA DISCARICA

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Era il 28 ottobre del 2012 quando noi de L’osservatore d’Italia denunciavamo uno stato di degrado al cimitero. Più esattamente, abbiamo detto che il cimitero era chiuso quando invece doveva essere aperto. Per questa notizia di cronaca siamo stati anche denunciati da Alberto Bertucci, Edy Palazzi e Pietro Pazienza i quali non sono riusciti nel loro intento: infatti la denuncia è stata archiviata in quanto i fatti esposti erano circostanziati e documentati.

La denuncia non ci ha intimoriti e siamo tornati a parlare dello stato di degrado del cimitero. venerdì 8 marzo 2013, delle capre sono entrate indisturbate all’interno del Camposanto per fare razzia di vegetazione, lasciando bisogni ovunque. Il 27 marzo 2013 raccontavamo uno scenario d’immondizia e rifiuti ingombranti proprio nei pressi dell’ingresso principale del cimitero: sanitari, materiale ondulato, buste di plastica e rifiuti vari.

Siamo passati più volte: 4 settembre 2012, 29 gennaio 2013, 27 marzo 2013.

Domenica 19 gennaio 2014, proprio di fronte l’ingresso principale ancora rifiuti: lavandino, sedie, sdraio, buste di plastica, stracci, immondizia varia.

Ma chi deve vigilare affinché gli incivili non gettino i rifiuti di fronte al camposanto? Un luogo che merita il massimo rispetto perché li vi sono sepolti i defunti. Non è certo una discarica. Ogni volta che ci siamo recati al cimitero, caso e fato hanno voluto, che non ci fosse alcun guardiano in loco.
Questo è un fatto abbastanza grave in quanto chi frequenta il cimitero per andare a trovare i propri cari vorrebbe recarvisi in sicurezza e trovare quel giusto e dignitoso decoro che merita un luogo del genere.

Se c’è un guardiano, come pensiamo ci sia, perché non avverte le autorità affinché pongano rimedio a questo fenomeno? Basterebbero rigide sanzioni e controlli più assidui per un medio lungo periodo a far scappare gli sporcaccioni dal cimitero.

Leggevamo su un giornale locale di quattro pagine (foglio formato A3 piegato in due con uscita bimestrale) delle dichiarazioni del vicesindaco Edy Palazzi, sì Palazzi, la signora che ha denunciato Chiara Rai per l’articolo sul cimitero chiuso. Bene, l’assessore Edy scrive che “diventare amministratori di un Comune significa tenere presente prima di tutto il bene della città e dei cittadini”. Non volendo entrare nel merito della costruzione sintattica della frase, ci chiediamo: dopo gli episodi della scuola con gli studenti al freddo e con gli escrementi dei topi e dei gatti nel plesso, dopo la befana che arriva senza calze, dopo il criticabile impiego dei soldi pubblici per finalità più che opinabili, è retorica o c’è di più dietro al “bene dei cittadini?”.

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