NEMI ELEZIONI, ALESSANDRO BIAGGI SCRIVE AL DIRETTORE DE L'OSSERVATORE LAZIALE

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Alessandro Biaggi

Caro Direttore, ho letto con grande attenzione la lettera aperta del Dott.Vairo Canterani, diretta ai cittadini di Nemi nell’occasione della competizione elettorale in atto. Le idee e le riflessioni si affollano. Nel 2009, nell’imminenza della plebiscitaria elezione a Sindaco di Cinzia Cocchi, il Dott. Canterani, molto cavallerescamente si complimentò per il successo ed anticipò quello che poteva sembrare una notizia eclatante, preannunziando sostanzialmente che nella imminente prima adunanza del neoeletto consiglio comunale ci sarebbero state delle importanti novità. Le dimissioni da Consigliere Comunale di Canterani e di Colazza? Le voci in paese questo riportavano. Un manifesto della corrente della lista di Colazza, che si rifaceva al gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL), capeggiato da Azzurra Marinelli, lucidamente, e sostanzialmente, attribuiva a Canterani ed a Colazza la terribile ennesima sconfitta subita dalle liste di Sinistra. Ma non accadde nulla…non ci furono le dimissioni auspicate da Azzurra Marinelli poiché Bertucci e Libanori, con la loro fronda interna impedirono di fatto l’insediamento del Consiglio Comunale, inaugurando la stagione del ricatto e del livore, preludio del tradimento imminente. Crisi della Giunta Cocchi. Macabra danza in Piazza Umberto, in quell’assolato giugno 2011 che, come nel romanzo “L’isola del Tesoro”, vide alcuni, un po’ meno di 15 uomini, transitare sulla “cassa del neomorto Comune di Nemi”. Motivazioni diverse. La Sinistra coglieva l’occasione di un inaspettato riscatto offertole su di un piatto in lega di stagno (troppo nobile sarebbe stato l’argento per gli offerenti). Bertucci perché probabilmente doveva scongiurare il pericolo di una personale custodia cautelare. Libanori perché “obtorto collo” (come ebbe a dire in occasione della approvazione del Bilancio di previsione 2011), doveva forse mantenere progressi patti, forse temeva la reazione del Bertucci, o forse perché più o meno consapevole Vittima della sindrome della “mosca cocchiera”, sta di fatto che si trovava a fare qualcosa che forse non voleva del tutto. È certo che qualcuno la esercitò quella “vis grata” che lo fece brindare a braccetto di Canterani e di Colazza. Si, caro direttore, ci fu turbamento ed emozione, forse un coup de foudre”. Eh si, spiegami direttore, perché altrimenti Libanori sarebbe rimasto per mesi, con il cappello in mano, e con il “cilicio al cristian petto”, ad aspettare una risposta alle sue offerte di alleanza elettorale con il P.D.. Ed il P.D., come Cristo nel deserto, si sentì tentato. Eccome se si sentì tentato! Cristianamente, ci viene da domandarci, ma Bertucci che fine avrebbe fatta? Certo non ci poteva essere posto per lui né come candidato Sindaco, né come candidato Consigliere! Ma il nodo lo sciolse Canterani, che come Alessandro a GORDIO, usò la spada e decapitò le ambizioni politiche del neo-sinistro Libanori. Tutto resettato: Libanori a casa, Osmari candidato Sindaco, quattro candidati Consiglieri sicuri (due per ciascuna componente), Marinelli fuori dalla porta come Libanori. Di conseguenza Bertucci viene ripescato come si fa nei campionati di calcio dopo il primo turno. Ti prego, caro direttore, di avere pazienza perché ora ritorno nel seminato per dire che l’opinione pubblica di Nemi non crede al “testamento spirituale” di Canterani che si propone come chi si è volontariamente astenuto dalla competizione e non vuole essere infastidito, né tanto meno “tirato per la giacca”, come spesso capita anche al Dott. Napolitano, che, però, volenti o nolenti, è il Presidente eletto di questa nostra Repubblica. No! caro direttore, l’hanno capito tutti, il Dott. Canterani ufficialmente è fuori dai giochi di questa campagna elettorale che, a tutti i costi, doveva presentare una Sinistra unita, nonostante i cerotti, le pezze e le suture. Ufficiosamente però, al Dott. Canterani, e c’è chi giura di averlo sentito al bar vantarsene, gli è stato attribuito di essere stato il “Nus”, l’anima strategica di questa, seppure fragile, unità della Sinistra di Nemi; il leader che decide dietro le quinte e che impone, e qualche volta media, all’interno del gruppo, e che sicuramente deciderà sulla nomina dell’assessore esterno (scommettiamo che il suo cognome comincia con T… e finisce con …A?) o del responsabile dell’Ufficio Tecnico. Intendiamoci, tutto ciò è lecito e legittimo. Ma allora perché non dichiararlo? Non si può essere d’accordo, se non altro per rispetto della persona, con chi, nella sinistra, ha detto che è “vecchio” e che sarebbe “impresentabile” per la questione ILCESA. Sulla questione del “vecchio” propongo di sorvolare, caro direttore, se non altro perché il sottoscritto si sentirebbe chiamato direttamente in causa. Sulla problematica della “impresentabilità” relativa alla enorme problematica della Soc. ILCESA se ne deve e se ne può parlare. Canterani ora, con le sue affermazioni, contraddice quanto per 10 anni ha sentenziato dai banchi dell’opposizione della Giunta Biaggi: “frangor sed non flector”, diceva ………“mi spezzo ma non mi piego!”………e ancora: “Rifarei quelle scelte anche oggi!”. Era il perseverare diabolico del proverbio. Posso comprendere il disagio del Canterani. Quanto è amaro sentirsi solo e, politicamente, abbandonato, costretto ad accettare una strategia di retroguardie e di trincea che non è nelle sue corde! Dove sono i seguaci che lo sostenevano, senza se e senza ma, nel folle estremismo ideologico – ambientalista? Dove sono quegli esperti roboanti che gli iniettavano il siero della “verità assoluta”? Uno l’ho incontrato di recente in una sede istituzionale, e, se legge queste poche righe ne riconoscerà la fondatezza e la verità. Ebbene costui, come Pietro nella notte del GETSEMANI, lo ha rinnegato. Ha risposto ai miei rilievi: “Eh, ma tu sai come è fatto! Voleva avere sempre ragione lui ad ogni costo… Ma ormai è finito, è stato messo da parte!” Eppure, costui, a quanto mi consta era l’esperto, il tecnico che ne ispirava e sosteneva le convinzioni. Ora, però, abbandona la nave perché è divenuta pericolosa, anche se non imbarca acqua ma rischi di responsabilità dinanzi alla Corte dei Conti. Non vorrei che fossero ancora questi esperti a suggerirgli quelle affermazioni circa le presunte corresponsabilità delle giunte Biaggi. Non scherziamo! Se vogliamo fare delle battute, possiamo parlare a ruota libera di “autotutela” e di altro. La verità è che le giunte Biaggi hanno lavorato, anche con la redazione della variante generale al P.R.G., definitivamente approvata nel 2005, per scongiurare i danni per il Comune di Nemi. E ciò anche nella scelta dei legali professionisti che rappresentavano e tuttora rappresentano l’Ente, dinanzi al TAR, tanto è vero che le Giunte Biaggi mantennero le nomine di quei professionisti già effettuate dalla giunta Canterani, proprio per garantirne, oltre che la tutela, anche la serenità personale. Era lecito pensare che in questa problematica la lista di “Pensiero Civico”, animata dalla Marinelli, fosse più combattiva. Più decisa a sostenere le ragioni di quegli ex-Consiglieri Comunali che votarono quelle scellerate delibere consigliari anti-ILCESA e che, magari, sentendosi minacciati dal dover risarcire il “danno erariale” al Comune di Nemi, si sono spogliati di tutti i loro beni. Ma qui si innesca un elemento di grande attualità ed un parallelismo storico degno di nota. Bertucci oggi, come Canterani ieri? Vediamo. L’egocentrismo scatenato, l’imprudenza, la volontà di raggiungere un risultato ad ogni costo, siamo sicuri che sarebbero meno pericolosi dell’estremismo ideologico? La squadra di Bertucci è consapevole che potrebbe essere trascinata in disavventure ed in guai personali quando, e se, fosse chiamata a votare in Consiglio, o in Giunta, progetti ed impegni di spesa? L’ultima cosa che vorremmo è che, tra qualche anno, si dovessero trovare a fronteggiare qualche “altra ILCESA” !

Sempre tuo

Alessandro Biaggi




NEMI ELEZIONI, INTERVISTA A CINZIA COCCHI: "LAVOREREMO SENZA PASTOIE, INFINGIMENTI E RITARDI"

Redazione

Cinzia Cocchi, candidato a Sindaco con la lista "Insieme per Nemi" sostenuta dal Pdl risponde alle domande formulate da L'osservatore laziale.

Perché ha deciso di scendere in campo e quali sono le motivazioni che l’hanno spinta ad accettare la sua candidatura a primo cittadino di Nemi?

La mia candidatura è stata condivisa all’unanimità da tutti i componenti della lista civica “Insieme per Nemi”, cosa già accaduta nel 2009, malgrado ci sia qualcuno che ancora tenta di avanzare l’ipotesi che allora fu imposta dal Sindaco uscente Biaggi. Per tale motivo ho nuovamente accettato di candidarmi con maggiore carica ed energia, pronta a rimettermi al servizio della comunità, pur consapevole di quanto questo compito sia difficile e impegnativo.
Sento il DOVERE di portare a termine il mandato che mi era stato dato dai cittadini di Nemi e che per colpa del tradimento Bertucci-Libanori, non sono riuscita a portare a termine. 
Quando parlo di tradimento lo intendo non tanto alla mia persona, che sarebbe ben poca cosa, quanto al tradimento al mandato elettorale che Bertucci-Libanori avevano ricevuto dalla maggioranza degli  elettori di Nemi.
Hanno preferito far cadere la Giunta e lasciare che Nemi venisse commissariata, anziché risolvere i problemi e dare risposte alle aspettative dei cittadini, perchè mossi soltanto dalla sete personale di potere.
Tutto ciò, ha impedito alla mia Giunta di portare a compimento quanto progettato. I prossimi cinque anni consentiranno di lavorare senza pastoie, senza infingimenti e senza quei ritardi provocati da una dialettica interna asfissiante e senza prospettive utili per la comunità.
Potrò finalmente lavorare con una squadra di amici che i cittadini conoscono bene e  garantire una politica limpida e senza chiaroscuri.

 

Quale, ritiene, possano essere le criticita’ di Nemi che andrebbero affrontate con urgenza?

Innanzitutto proseguire i lavori pubblici già finanziati dalla Regione e cercare di recuperare i finanziamenti persi, vedi il parcheggio di via Nemorense. Se non si riuscirà a recuperare quel finanziamento, Nemi avrà ricevuto l’ennesimo danno storico, come il mancato acquisto del Castello Ruspoli e la costruzione della scuola in un luogo inadatto.
E’ doveroso elencare e ricordare ai cittadini le opere pubbliche in sospeso:
1) progetto marciapiedi Nemorense fino alla 167
2) progetto parcheggio vicino ai padri Mercedari
3) progetto sistemazione di piazza Roma
4) progetto  completamento scuola media
5) progetto ascensore piazza risorgimento
6) progetto illuminazione via di Perino
7) progetto parcheggio via delle Colombe
8) progetto sistemazione delle facciate del centro storico
9) progetto sistemazione parco di via Giulia
10) definitiva sistemazione dell’edificio di corso Vittorio
11) sistemazione fosso di san Nicola
12) sistemazione giardinetti
Tutti progetti documentabili.
Inoltre, la realizzazione dell’isola ecologica, che permetterà di estendere a tutto il territorio, la raccolta differenziata, già realizzata in alcuni quartieri-pilota di Nemi.


Su quale fronte, a suo dire, la squadra potrebbe apportare benefici alla cittadina?
Continuare a lavorare, come ha fatto per ben 12 anni. I prossimi cinque anni consentiranno di lavorare senza quei ritardi provocati da una dialettica interna asfissiante e senza prospettive utili per la comunità.
Potrò finalmente lavorare con una squadra competente  e  garantire risultati immediati.


Come commenta l’attuale situazione dei candidati che concorrono alla poltrona di sindaco di Nemi?
Mi fa molto piacere che altre due donne abbiano avuto il coraggio di proporsi, significa che il mio esempio è servito. Sento di aver dato uno scossone a certi pregiudizi e retaggi culturali che, ancora oggi esistono, malgrado in molti non vogliono riconoscere.
Sono orgogliosa di essere stata il primo Sindaco donna dei Castelli Romani, eletta direttamente dai Cittadini. E’ un vanto, non solo per me, ma anche per una cittadina piccola come Nemi.
 Anche in altri comuni limitrofi ci sono donne candidate: Lanuvio e Castel Gandolfo.
A tutte quante va un plauso d’incoraggiamento e la mia stima.
Dell’unico candidato uomo, preferisco non commentare, perché si commenta da solo. Non si può presentare ai cittadini proponendo una buona amministrazione quando ha dato cattivo esempio. Quand’anche avesse fatto qualcosa di positivo per Nemi, ha vanificato il suo impegno, dimostrandosi irrispettoso delle regole, fondamentali e indispensabili per amministrare bene un comune. 


Perche’ i cittadini dovrebbero votare Cinzia Cocchi?

Prima di tutto per  permettermi di concludere il lavoro iniziato. Perché l’esperienza come consigliere comunale, assessore e  sindaco sono una garanzia che nessun’altro candidato ha.
Perché ho preferito scegliere la legalità rispetto ai compromessi e ai ricatti che avrebbero permesso la prosecuzione del mio mandato.
Perché credo che in questo momento di mancanza di fiducia e credibilità nella politica, sia tempo di dimostrare che esiste anche la “politica buona” e che l’unica ricetta sia l’impegno silenzioso, la serietà e la sobrietà.
Perché desidero  contribuire concretamente allo sviluppo del Paese dove sono nata, dove ho vissuto e che sento parte di me, come ogni nemese.

Quali sono i suoi diretti rivali politici?

I miei rivali sono le passate amministrazioni di sinistra, che hanno arrecato danni irreparabili a Nemi, come il mancato acquisto del Castello Ruspoli, l’errata individuazione della collocazione della scuola, ancora, dopo quasi 20 anni, un’opera incompiuta.
 A giorni arriverà la sentenza del TAR in riferimento al caso ILCESA, che condannerà i cittadini di Nemi a rimborsare un imprenditore che come recita la sentenza, è stato vittima di  comportamenti “vessatori e persecutori”, da parte dell’Amministrazione di sinistra, grazie a molteplici varianti al piano regolatore, pur di bloccare l’impresa.
Rivali politici, anche tutti gli ex amministratori, che ancora  sono protagonisti nelle prossime elezioni amministrative, Bertucci in primis, Libanori, Palazzi, Marinelli, Canterani compreso, che anziché spendersi per il bene di Nemi, hanno provocato il commissariamento del Comune, trincerandosi dietro la banale veste del benefattore che pensa al "benedi Nemi".
Al Bertucci vorrei ricordare che ha avuto “l’onore e la fortuna” di essere Vice Sindaco e invece d’interpretare il suo mandato con umiltà ed onestà, ha  partecipato ed è stato presente, certo, ma solo per poi agire secondo le sue logiche e i suoi disegni personali, dedicandosi soltanto a tessere trame e strategie nel vano tentativo di destabilizzarmi, unicamente per la sua ambizione.
 Ora si fa portatore di buone azioni e di buoni propositi, come la riapertura della strada del lago, la buona gestione della scuola, a lui ricordo che  è stato assessore alla Scuola  per ben 7 anni, oltre ad avere anche  la delega all’ambiente, all’agricoltura e la viabilità rurale. Qualcuno gli può ricordare da quanto tempo non scende nella valle del lago? Forse da quando ha installato le targhe dell’Assessorato all’ Ambiente, con su scritto quanto è stato bravo! Perché di fatto è  l’unico risultato visibile.
A tutti i rivali politici poc’anzi nominati, voglio ricordare che l’albero di Natale fino a qualche giorno fa, ancora in Piazza Umberto I, ormai quasi secco, è il simbolo del loro “bene per Nemi”.