NEMI: SMONTAGGIO "CASETTA" SUL LAGO DEL CONSIGLIERE FRISON. ASSOTUTELA RICORRE IN PROCURA


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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Assotutela risponde all’appello de L’Osservatore d’Italia affinché non finisca nell’oblio il caso del consigliere di maggioranza di Nemi Elio Frison che a dicembre del 2012 ha smontato in soli tre giorni un manufatto presumibilmente abusivo situato nella valle del lago dove l’abusivismo prolifica sotto gli occhi di tutti.

Il quotidiano L'Osservatore d'Italia ha filmato l’intera operazione di smontaggio, avvenuta dal 18 al 20 dicembre del 2012 e informava tempestivamente con Posta Certificata – PEC – quanto stava avvenendo i Carabinieri, Forestale, Guardia Parco, Ufficio Tecnico del Comune di Nemi, il consigliere di opposizione Cinzia Cocchi e il consigliere di opposizione Stefania Osmari,  ma i controlli degli organi di vigilanza, caso ha voluto, sono arrivati soltanto quando la “casetta” è sparita dopo un andirivieni durato per ben 3 interi giorni del consigliere di maggioranza Frison con il suo furgoncino bianco.

“Abbiamo presentato un esposto ben dettagliato in Procura – dichiara il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato – dobbiamo finirla con le solite storie dei figli e dei figliastri! Come associazione che tutela i diritti dei cittadini pretendiamo di sapere dove sono stati smaltiti i materiali di risulta del manufatto che il consigliere Frison ha smontato.

Giusto in queste ore, quale presidente di Assotutela, sento più che mai la necessità di fare nostre le parole di Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali il quale commenta favorevolmente la tanto attesa approvazione da parte del Senato del disegno di legge che introduce nel codice penale i delitti ambientali: l'introduzione della fattispecie del reato di disastro e inquinamento ambientale è elemento centrale che consentirà di evitare per il futuro l'impunibilità dei responsabili di tali delitti”. “Dunque – conclude Maritato – questo caso va chiarito subito! Quando un’opera abusiva viene demolita, legge vuole che vi sia una tracciabilità rispetto l’iter di conferimento dei materiali: dove li ha smaltiti il consigliere di maggioranza Elio Frison che in soli tre giorni ha smontato la sua “casetta” sul lago di Nemi in fretta e furia?

Frison è un rappresentate della casa comunale di Nemi che per primo dovrebbe dare il buon esempio e allora ci risponda per dipanare ogni dubbio sorto intorno a questa paradossale vicenda che da una parte vede pendere sul direttore de L’osservatore d’Italia una ordinanza di ripristino per un “intonaco” in pietra locale e dall’altra il silenzio rispetto un consigliere comunale che addirittura si è ritrovato una “casetta” in riva al lago di Nemi, un sito a protezione speciale e tutelato dal Parco dei Castelli Romani dove è assolutamente proibito costruire.

Auspichiamo che siano gli inquirenti, a seguito dell’esposto appena presentato in Procura, a fornirci quelle risposte che l’amministrazione di Nemi non ha inteso fare”.

L'editore de L'Osservatore d'Italia apprende con grande piacere l'iniziativa del presidente di Assotutela e auspica che venga fatta finalmente chiarezza su un episodio rimasto fino ad oggi nell'ombra. E' nostra ferma intenzione quindi sapere dove sono stati smaltiti i materiali di risulta della "casetta" smontata" del consigliere di maggiornaza del Comune di Nemi.