NEMI, SCUOLA "IL CASTELLO INCANTATO": IL TAR ANNULLA L'ATTO DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

di Ivan Galea

Nemi (RM) – L'Ente Parco dei Castelli Romani è stato condannato a pagare la somma di 4mila euro, oltre Iva, CPA e importo del contributo unificato quali spese e competenze di giudizio, alla scuola materna "Il Castello Incantato" di Nemi. Questo quanto disposto definitivamente dal Tar Lazio lo scorso 15 marzo 2016 che ha annullato l'atto del Parco dei Castelli Romani in cui veniva negato parzialmente il nulla osta preventivo per alcuni lavori di adeguamento e di ampliamento di una scuola materna privata di Nemi. A ricorrere al Tribunale Amministrativo del Lazio uno dei comproprietari dell'immobile di via Lega Latina, 34 dove è situata la scuola materna "Il Castello Incantato" e la società che gestisce l'attività, rispettivamente: Fabrizio Bianchi e la Società Educo Srl, rappresentati e difesi dagli Avvocati Alessandro Pallottino e Anna Palmerini, in sostituzione degli originari difensori Federico Cappella e Lidia Scantaburlo.

La vicenda inizia nel gennaio del 2013 quando viene richiesto il nulla osta ai sensi dell’art. 28 della L.R. n. 29/1997 al Parco dei Castelli Romani per la realizzazione dei lavori di ampliamento e adeguamento dell’immobile da realizzarsi ai sensi della L.R. n. 21/2009 (cd. Piano Casa), consistenti nella realizzazione: di locali tecnici da destinare a serbatoio idrico, dell’impianto antincendio, di un magazzino e una lavanderia al piano interrato, di due aule e di un refettorio al piano terra, di una scala antincendio addossata all’edificio esistente, per un aumento complessivo di superficie utile di mq. 259 (dai mq. 789 ante operam ai mq.1048 post operam).

Il Parco dei Castelli Romani diede seguito alla richiesta autorizzando solamente l’adeguamento alle norme antincendio consistenti nella realizzazione di una scala di sicurezza in aderenza all’edificio esistente, mentre non autorizzava le restanti opere.

Determinante al fine della decisione del Tar la certificazione rilasciata dall'amministrazione comunale di Nemi, inviata alla Regione Lazio per le conseguenti determinazioni, che l’area in questione non è boscata e che l'inserimento della stessa nel perimetro del bosco è stato frutto di un errore. I giudici amministrativi hanno quindi confermato che questo ultimo dato di fatto riveste carattere risolutivo e pienamente assorbente sul punto, in quanto rende sostanzialmente inapplicabili alla specie le previsioni invocate dall’Amministrazione dell’Ente Parco dei Castelli Romani in relazione all’esigenza della tutela delle aree boschive.