Nemi: interrotto il collegamento con Genzano via lago

 

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Primi grossi danni provocati dal maltempo ai Castelli Romani. La strategica via di collegamento tra Nemi e Genzano via lago, al momento non congiunge più le due cittadine perché nel territorio di Genzano è franato un grosso masso sulla strada e, come si può vedere dalle immagini scattate (domenica 19 settembre 2016) da L’Osservatore d’Italia, la strada è stata chiusa al transito.

 

Dalla parte di Nemi, all’inizio della strada provinciale Nemi-Lago (di competenza della Città Metropolitana) c’è un cartello di pericolo che indica lavori in corso. Si capisce, dunque, che si deve fare attenzione. Probabilmente sarebbe stato più opportuno informare che il collegamento con Genzano è interrotto per evitare agli automobilisti di dover arrivare fino al museo delle Navi e poi tornare indietro dopo essersi accorti che lo sbocco a Genzano è chiuso.


Infatti il cartello che indica la caduta massi e che fa capire finalmente che la strada è interrotta si trova proprio all’altezza del ristorante la Fiocina, ovvero nei pressi della chiusura. Non sarebbe meglio avvertire che il collegamento Nemi-Genzano via lago è interrotto prima di percorrere inutilmente la strada?

 

Ripristinata la segnaletica in via delle Pantane Nel frattempo, ieri (sabato 18 settembre 2016) alle ore 14 il Comandante della Polizia Locale di Nemi Gabriele Di Bella ha provveduto a far ripristinare la segnaletica di chiusura di via delle Pantane, oggetto di un nostro articolo che ne segnala lo stato di degrado e dissesto del manto che perdura ormai da circa un anno. Di Bella ha infatti asserito ieri che sarebbe immediatamente andato a controllare la situazione. E così è stato, per quanto concerne la messa in sicurezza di competenza della Polizia Locale. Di certo è in vigore una ordinanza che parla di strada chiusa fino a che non sono terminati i lavori. Di fatto i lavori sono terminati lo scorso anno. Evidentemente sono ancora in corso verifiche per capire come intervenire sul manto dissestato.
 




NEMI: PERCHE' I SOLDI DEI CITTADINI VENGONO IMPIEGATI PER INTERVENTI CHE INTERESSANO PRIVATI CITTADINI?

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Sono stati spesi dei soldi pubblici finalizzati ad interventi su due privati. Cinquemila euro spesi per una perizia geotecnica eseguita sulla proprietà di Rondini e Moscardi.

Così riassumiamo l’intera vicenda che ha visto come protagonista la ormai ben nota strada provinciale Nemi – Lago (lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma).

Adesso, con i pezzi di carta alla mano, ripercorriamo i fatti.  (In fondo all'articolo alleghiamo tutti i documenti)

LA STORIA

Tutto ha inizio nel mese di dicembre 2008, quando frane e smottamenti hanno colpito la Strada Provinciale Nemi Lago e il sentiero naturalistico Via Roma. Subito dopo le calamità naturali, la Provincia di Roma ha incaricato il geologo Giovanni Rotella di redigere una relazione geologica preliminare sul sito.

Questa relazione, redatta il 26 gennaio 2009, parla di “una situazione di instabilità dovuta alla presenza nel suolo di materiale detritico disposto su un pendio fortemente acclive e caratterizzato da vegetazione arbustiva ed arborea di dimensioni notevoli aggettanti verso la sede stradale”.

Oltre alla Provincia, ha eseguito dei controlli anche l’ufficio Tecnico comunale, insieme ai tecnici degli Enti Superiori preposti al controllo dei vincoli ambientali gravanti sul sito. Subito dopo arriva l’ordinanza dell’11 gennaio 2010 che dispone lo “sgombero immediato dei locali adibiti ad abitazione siti in Via Tempio di Diana 2 e Via Roma 1, di proprietà rispettivamente dei signori Rondini Gianfranco e Moscardi Fausto”. Quindi, i proprietari di queste due abitazioni sono stati costretti ad evacuare data la pericolosità del sito.

I PROVVEDIMENTI DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO FABIO MAURANO

A marzo del 2012 il commissario straordinario Fabio Maurano delibera un atto di indirizzo al fine di far redigere da un “idoneo soggetto” una indagine geologica, con i relativi sondaggi, dell’area sita lungo via Tempio di Diana.

E Maurano non parla di un “idoneo soggetto” qualunque, bensì parla proprio di un Geologo quando si riferisce alla necessità di individuare un professionista esterno.

S’INSEDIA LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI

Subito dopo, il 5 maggio 2012, non appena insediata la giunta di Alberto Bertucci, una delibera di giunta revoca la delibera di Maurano. Secondo la giunta di Alberto Bertucci non sarebbe stato più necessario affidare l’incarico ad un geologo in quanto sopravvenuto l’intervento della Regione, a seguito dell’affidamento in somma Urgenza dei lavori per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma.

La Regione Lazio molto celermente ha effettuato questi lavori finalizzati alla riapertura. Lavori che hanno lasciato perplessità sulla effettiva messa in sicurezza e dai quali di fatto, attraverso un dossier presentato da Insieme per Nemi, si è evidenziato che gli interventi realizzati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, ai fini della riapertura della strada per la quale le precedenti amministrazioni avevano stimato (con l’ausilio di tecnici di Provincia e Regione) circa 1 milione di euro di interventi, non avrebbero messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana.

Nel dossier fotografico, Insieme per Nemi evidenzia altresì che sarebbero stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private. Raggiunto telefonicamente il consigliere d’opposizione Insieme per Nemi Cinzia Cocchi, la stessa conferma la necessità di ottenere delucidazioni da parte del Comune sulla vicenda: “La questione non ci è chiara – dice Cocchi – come non ci era chiara quando abbiamo preparato il dossier che ha sollevato dubbi sulle modalità dei lavori effettuati sulla strada Nemi  – Lago. Al fine di ottenere delucidazioni in merito a queste ulteriori incongruenze emerse, presenterò una apposita interrogazione comunale”.

Torniamo all’escursus dei fatti. Dopo la revoca della delibera del commissario Maurano, nonostante il fatto cruciale che a seguito di questi lavori della Regione,  la strada Nemi Lago fosse stata riaperta, il Comune di Nemi cosa fa? Con una determinazione di luglio del 2013 il Responsabile dell’Area Tecnica, affida all’ingegnere Nando Mastrostefano l’incarico relativo alle indagini geotecniche nonché redazione di una relazione geologica sulla strada provinciale 32/c "Nemi Lago" (via Tempio di Diana). Di questo scrivevamo lo scorso 19 luglio 2013: NEMI, STRADA DEL LAGO. DETERMINE AD INTERMITTENZA: TOGLI IL GEOLOGO E METTI L’INGEGNERE

INCONGRUENZE E CONSIDERAZIONI

Insomma le domande sorgono spontanee: “A cosa serve questa ulteriore indagine tecnica se la Regione ha già messo in sicurezza la strada Nemi lago?” Perché, allora, la giunta di Alberto Bertucci ha revocato la delibera di Maurano e riaffidato una nuova indagine geologica e geotecnica quando poteva essere sufficiente la sola relazione geologica?

E soprattutto quando la giunta stessa, nel revocare la delibera di Maurano, ha ritenuto sufficienti i lavori di somma urgenza della Regione Lazio?

Quello che noi sappiamo è che un ingegnere può effettuare una indagine geotecnica e non geologica, e dai qui si spiegherebbe la necessità di revocare la precedente delibera commissariale per farne una nuova, introducendo il termine “geotecnico”. In questo modo si può facilmente giustificare l'incarico affidato  all’ingegnere Mastrostefano ( in grado quindi di redigere una relazione geotecnica ma non geologica) anzichè esclusivamente ad un geologo. Figura quest'ultima di cui si sarebbe potuto avvalere Mastrostefano nel redigere la relazione richiesta dall'ufficio tecnico.

Se la strada è stata messa in sicurezza dalla Regione Lazio che ha effettuato i lavori, questo significa che i due proprietari avrebbero potuto fare ritorno nelle loro abitazioni tranquillamente. Perché, allora, non sono tornati nelle loro case ma sono serviti 5mila euro di relazione geotecnica quando già la strada era stata riaperta e quindi messa in sicurezza dalla Regione Lazio? Invece si sono spesi 5 mila euro di soldi pubblici finalizzati ad interventi su privati.

Infatti, il 31/10/2013, il responsabile dell’Area Tecnica del Comune paga l’Ingegnere Nando Mastrostefano per un importo di euro 5.033,60 (IVA 21% e oneri inclusi)

Nella parcella (fattura n°34 del 2013) si evince chiaramente che i cittadini di Nemi hanno pagato l’ingegnere Nando Mastrostefano per una consulenza geotecnica relativa le proprietà di Rondini e Moscardi. E’ lecito tutto questo?

E finalmente l’8 novembre del 2013 è stata revocata l’ordinanza Sindacale di sgombero a carico di Moscardi e Rondini.

DOMANDE E CRONACA

Non sarebbe stato più opportuno che Rondini e Moscardi avessero pagato di tasca propria la relazione geotecnica sulle loro proprietà?
Perché sulla determina d’incarico a Mastrostefano si fa riferimento ad interventi su strada pubblica quando invece sulla fattura emessa dall’ingegnere Mastrostefano è chiaramente scritto che la relazione si riferisce alle proprietà di Rondini e Moscardi?
Perché produrre ancora spese e relazioni quando di fatto la strada provinciale Nemi – Lago è stata ufficialmente aperta a seguito dei lavori di somma urgenza per circa 200 mila euro effettuati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio?

Di fatto c’è una grave incongruenza perché un Ente locale pubblico dovrebbe spendere dei soldi per effettuare dei lavori che interessano la collettività e non due privati.

Intanto con il maltempo dello scorso mese, sono franati due grossi macigni sulla strada provinciale Nemi Lago e nel giro di un paio di giorni sono scomparsi. Qualcuno li ha rimossi, eliminando per così dire l’effetto e non la causa. Non sarebbe stata opportuna una attenta verifica della stabilità del costone da parte del proprietario della strada? Ovvero della Provincia di Roma? Ma allora la Regione Lazio ha messo o non ha messo in sicurezza la strada Nemi – lago?

La vicenda merita una attenta riflessione e delle risposte che soddisfino l’esigenza dei cittadini di sapere come vengono impiegati i soldi della comunità di Nemi.

DOCUMENTI ALLEGATI (CLICCARE SOPRA PER APRIRE E LEGGERE):

1) DELIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO FABIO MAURANO

2) DELIBERA GIUNTA BERTUCCI CHE REVOCA DELIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO

3) DETERMINA DEL RESPONSABILE UFFICIO TECNICO PER AFFIDAMENTO INCARICO A INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO

4) FATTURA EMESSA DALL’INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO AL COMUNE DI NEMI

5) DETERMINA DIRIGENZIALE COMUNE DI NEMI PER PAGAMENTO FATTURA A INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO

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NEMI, DOPO 5 ANNI RIAPRE LA STRADA DEL LAGO.

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da "Insieme per Nemi"

Nemi (RM) – Nel 2008 l’Amministrazione provinciale di Roma, a seguito di un evento franoso, verificatosi in occasione di intemperie, ordinò la chiusura della Strada del Lago per garantire la pubblica incolumità, atteso che, a parere dei tecnici della Provincia era in atto uno stato di dissesto geologico di tutta la collina sovrastante la strada, fino al displuvio della zona di Fontan Tempesta.
 
Il quadro appariva veramente apocalittico. Le indagini geologiche successivamente attivate anche dall’allora Amministrazione comunale di Nemi, confermavano la necessità di un intervento di bonifica e di risanamento di importante rilievo.
 
Nel periodo autunno – estate del 2012, la Regione Lazio con il Dipartimento Tutela del Territorio, dopo anni di richieste da parte dell’Amministrazione comunale di Nemi, impegnava l’importo di euro 206 mila comprensivo di tutto: opere, progettazione, Iva ecc.
 
A fronte di questo intervento, la strada del lago viene riaperta. Intendiamoci, come cittadini siamo ben lieti che questo servizio di importanza capitale per l’economia e turismo di Nemi venga ripristinato dopo ben cinque anni.  Possiamo pure essere certi, che le opere eseguite siano in grado di garantire in modo assoluto l’incolumità di tutti, compresi quelli che abitano nella zona.
 

Tuttavia sentiamo il dovere, ritenendo anche di avere il diritto di saperlo, di domandare alle Autorità preposte, tutte e nessuna esclusa, se gli interventi effettuati forniscono le risposte adeguate alle indicazioni tecniche sollevate dall’amministrazione provinciale di Roma nel 2008 e che portarono da allora alla chiusura della strada.
 
A fronte, infatti, della relativa modestia della somma impiegata, euro 206 mila, e della circostanza che le opere hanno interessato soprattutto via Roma (strada comunale) ed alcune proprietà private confinanti con essa, qualche dubbio appare legittimo.
 
Delle due l’una: o nel 2008 l’amministrazione provinciale di Roma gettò un allarme sovradimensionato, ed in tal caso, come cittadini ci sentiamo presi in giro; oppure l’allarme era corrispondente allo stato dei luoghi e, in tal caso, ci sentiremo ancora di più presi in giro con l’aggravante di coltivare un legittimo sospetto sul fatto che lo stato di pericolo non sia per nulla cessato.
 
In ogni caso l’Amministrazione provinciale di Roma, in questi cinque anni, non ha investito un centesimo per la riapertura della strada e, probabilmente, avrebbe potuto agevolmente impiegare, in questo lungo periodo, la modesta somma di euro 206 mila, oggi impegnata con apparente successo. 

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NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO?

[ NEMI ABUSI EDILIZI – VIDEO BLOB ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Risulta che un Consigliere di maggioranza del Comune di Nemi, nello specifico Elio Frison, detenga l’usufrutto a vita, insieme alla moglie, di un terreno nella valle del lago di Nemi in via di Santa Maria, acquistato nel 2005, la cui proprietà è dei figli di Frison.

Al momento dell’acquisto, sul terreno non vi era alcuna costruzione, anche perché il lotto è catalogato come “Orto”, quindi significa che non vi si può costruire nulla sopra.

Una foto aerea del 2005 dimostra che sul lotto non vi era alcun manufatto, mentre una foto aerea del 2011 mostra la presenza di manufatti. Un’altra foto dello scorso 9 dicembre, dimostra che quei manufatti sono ancora lì.

Esistono le autorizzazioni amministrative per quelle costruzioni? Se non c’è alcuna concessione, pezzo di carta, richiesta di cambio di destinazione andata a buon fine, le costruzioni fiorite sul terreno Frison dovrebbero essere demolite e aggiunte alla lunga lista di demolizioni e ripristino dei luoghi che ha ordinato di recente il Comune. Che proliferassero gli abusi a Nemi, lo si era capito. Ma che presunti abusi possano essere eventualmente perpetrati dagli stessi amministratori in carica apparirebbe senz’altro singolare e avrebbe dell’incredibile. 

L’usufrutto, secondo il diritto romano, è il diritto di usare e usufruire di cose altrui senza alterarne la natura e la consistenza. Però, natura e consistenza appaiono, in questo caso, visibilmente alterate. Ciò significa che il consigliere Frison ha sì tutto il diritto di trarre dal terreno ogni utilità che questo può dare, purché se ne conservi la destinazione originaria. E originariamente su quel terreno non c’era nulla.

Esistono le autorizzazioni amministrative per la costruzione dei manufatti?

Osservazione numero uno: L’amministrazione Bertucci si è detta essere a favore della lotta all’abusivismo, ma ha guardato anche in casa propria?
Osservazione numero due: Sarà così scrupoloso il sindaco Alberto Bertucci dall’ordinare, accertati i fatti, la eventuale demolizione ai manufatti di Frison?

In queste occasioni è d’uopo ricordare i consigli di Isocrate che ha più volte evidenziato quanto sia importante dare “il buon esempio” più di tante parole e slogan e chi Governa, deve dare il buon esempio: “Sii raffinato nei vestiti e negli ornamenti della tua persona, – scrisse Isocrate –  ma sii moderato nelle altre abitudini come conviene (che siano) i re, affinché quelli che (ti) vedono, grazie allo spettacolo (che offri) giudichino che tu sei degno del comando e quelli che vivono con te abbiamo la stessa opinione di quelli, grazie alla tua forza morale.

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   29/11/2012 NEMI, UN’ALTRA BUFERA GIUDIZIARIA INVESTE IL COMUNE: INDAGATI ALBERTO BERTUCCI E GIOVANNI LIBANORI

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NEMI, ODISSEA STRADA NEMI -LAGO: PROMESSE INATTENDIBILI SOTTO L'ALBERO DI NATALE

[ CORRISPONDENZA EMAIL PROVINCIA DI ROMA / CHIARA RAI ]

 

[ NEMI STRADA NEMI LAGO VIDEO BLOB ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Continua il calvario per la strada provinciale Nemi- lago, arteria strategica che collega il centro storico di Nemi con la valle del lago, il bacino e il museo delle navi, ancora chiusa nonostante i lavori avrebbero dovuto terminare già i primi giorni di settembre.

Siamo a Natale e i nemesi ancora non hanno potuto godere di una riapertura parziale come garantito dal sindaco Alberto Bertucci in campagna elettorale quando dichiarò “l’apertura immediata della Nemi – lago” tra le priorità.

Dal 2008 ad oggi non è cambiato nulla. Ormai 4 anni fa, la Provincia chiuse la strada a causa di una frana che ne compromise la stabilità. Contemporaneamente fu chiusa un’altra arteria, ritenuta ancora più strategica: la via Nemorense, altra strada provinciale colpita da frana. I tempi, dal 2008, si dilungarono, perché si diede priorità ai lavori di messa in sicurezza della Nemorense. Per la frana Nemi – lago, i danni provocati sono notevoli, furono addirittura evacuate due abitazioni con relative ordinanze comunali di sgombero.

Il 12 giugno scorso la Regione ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro.

Da circa due mesi il cantiere appare fermo. La Provincia, Ente proprietario della strada, tramite l’Ingegnere Andrea Ruggeri, sostanzialmente ha detto, già il 22 ottobre, di non aver ricevuto ancora alcuna comunicazione da parte della Regione in merito alla fine dei lavori di messa in sicurezza.

Insomma se i lavori sono finiti, e “tutto procede” come asserito dal sindaco in consiglio comunale, come mai l’Ente proprietario non ne sa nulla?

Se la comunicazione non viene fatta pervenire alla Provincia, l’agognata riapertura rimane una chimera, nient’altro che lettera morta, rispetto a parole e promesse che paiono inattendibili: nessun sopralluogo provinciale e nessuna apertura è in vista.

Ieri, l’assessorato provinciale alla Viabilità ha ribadito che non gli sono pervenute comunicazioni relative al completamento lavori ne da parte della Regione e neppure comunicazioni del Comune. E i cittadini aspettano.




NEMI CONSIGLIO COMUNALE: POCHE RISPOSTE, TANTE AUTOCELEBRAZIONI

I bambini della scuola di Nemi hanno avuto, finora, i riscaldamenti accesi soltanto fino alle dieci del mattino, mentre per fare una opportuna comparazione, ieri 28 novembre alle 18 in Comune i termosifoni nell’aula consiliare erano accesi con tanto di finestre aperte alla faccia della spending review.

Dopo un giro di parole poco chiaro, il sindaco non ha dato dettagli sulla riapertura della Nemi – lago, ma si è limitato ad asserire sostanzialmente che  la sua giunta è stata l’unica, dopo 3 anni e mezzo d’inerzia, a ottenere un finanziamento di oltre 200 mila euro

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Un consiglio comunale a Nemi affatto partecipato e con una maggioranza, in particolare il sindaco Alberto Bertucci e il consigliere Giovanni Libanori, sempre più improvvisata, guidata dalla presunzione e arroganza in un momento critico per la cittadina che si impoverisce sotto il profilo sociale, con una immagine dell’Ente danneggiata da vicende giudiziarie gravi e dove l’attenzione è concentrata su feste, eventi e celebrazioni che vedono impegni di spesa sempre più consistenti. Un bilancio in sofferenza, come dichiarato dagli stessi amministratori che, come del resto accade anche negli altri Comuni, hanno dovuto far quadrare i conti per arrivare all’approvazione della variazione di assestamento generale di bilancio 2012 che non ha portato, come sperato da gran parte della cittadinanza, alla diminuzione delle aliquote Imu.

In pratica nonostante il sindaco Alberto Bertucci avesse in estate annunciato che si sarebbe impegnato per abbassare l’Imu, non ha potuto tener fede alle promesse fatte, e l’Imu a Nemi grava più sulla prima casa che sulla seconda.

Nella seduta di ieri 28 novembre si è approvata la convenzione per la realizzazione del centro di raccolta delle dichiarazioni di volontà per la donazione post – mortem per i tessuti, organi e cellule a scopo di trapianto terapeutico presso l’Ufficio Anagrafe del Comune. Una convenzione senz’altro positiva, lo stesso consigliere Frison ha ricordato che in passato si era già provato a farla ma che poi non ha avuto il seguito sperato (Frison ha auspicato che questa volta sia applicata in maniera concreta e il consigliere Libanori a chiesto a Bertucci che venisse pubblicizzata ai cittadini anche mediante una lettera fatta pervenire agli stessi) ma che in questo determinato momento, la convenzione di cui sopra, non appare certamente come una priorità rispetto alle tante emergenze e criticità che subisce Nemi. Per di più Governo e associazioni riconosciute fanno una costante informazione in merito e ci sono diverse possibilità di donazione ormai consolidate alla quale si aggiunge, con l’approvazione della convenzione di ieri, la possibilità di compilare una scheda presso l’ufficio anagrafe di Nemi. Nel nostro Paese infatti, per la manifestazione della volontà di donare, già vige il principio del consenso o del dissenso esplicito (art. 23 della Legge n. 91 del 1 aprile 1999; Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000). Il "silenzio-assenso" introdotto dagli artt. 4 e 5 della Legge 91/99 non ha mai trovato attuazione. A tutti i cittadini maggiorenni è dunque offerta la possibilità (non l'obbligo) di dichiarare la propria volontà (consenso o diniego) in materia di donazione di organi e tessuti dopo la morte, attraverso le seguenti modalità: 
– la registrazione della propria volontà presso la propria Asl di riferimento o il medico di famiglia, attraverso un apposito modulo. Queste dichiarazioni sono registrate direttamente nel Sistema Informativo Trapianti (SIT), il data-base del Centro Nazionale Trapianti, che è consultabile dai medici del coordinamento in modo sicuro e 24 ore su 24;
 – la compilazione del c.d. "tesserino blu" (pdf, 20 Kb) del Ministero della Salute o del tesserino di una delle associazioni di settore, che deve essere conservato insieme ai documenti personali; qualunque dichiarazione scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma, (considerata valida ai fini della dichiarazione dal Decreto ministeriale 8 aprile 2000), anch'essa da conservare tra i documenti personali;
–  l’atto olografo dell’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO). Grazie ad una convenzione del 2008 tra il Centro Nazionale Trapianti e l’AIDO, anche queste dichiarazioni confluiscono direttamente nel SIT.

Tanto per citare invece una priorità che poteva essere affrontata dal Comune di in maniera immediata: fino a ieri, oggi non sappiamo se la situazione è cambiata, i bambini della scuola di Nemi hanno avuto i riscaldamenti accesi soltanto fino alle dieci del mattino, mentre per fare una opportuna comparazione, ieri alle 18 in Comune i termosifoni nell’aula consiliare erano accesi con tanto di finestre aperte alla faccia della spending review. Ecco, oltre alla donazione degli organi (iniziativa importante) esistono priorità di ordinaria amministrazione che meritano attenzione. La convenzione di Nemi è stata approvata all’unanimità con parere favorevole anche dell’opposizione.   

Subito dopo si è arrivati all’approvazione del regolamento del Piano di distribuzione carburanti. Un regolamento che vede la dislocazione dell’unico distributore di benzina presente a Nemi in altro sito idoneo ad accoglierlo, lontano dalla scuola e dal centro. Il sito, ha dichiarato la maggioranza, è stato già identificato e l’approvazione del regolamento è stato dichiarato dal consigliere Giovanni Libanori l’unico atto concreto esistente: “Abbiamo fatto scopa – si è espresso in questi termini il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori – e tirato fuori il regolamento”. Favorevoli al piano distribuzione carburante ma perplesse i due consiglieri di opposizione Cinzia Cocchi (Insieme per Nemi) e Stefania Osmari (Partecipazione Democratica), le quali hanno fatto notare al sindaco che avrebbero voluto conoscere e studiare meglio il regolamento per poter esprimere un eventuale giudizio favorevole. Nello specifico Cinzia Cocchi ha detto: “mi dispiace dover ogni volta ricordare al sindaco che questo è un altro tema che si è iniziato ad affrontare con la precedente amministrazione – ha detto – e ritengo che Bertucci ex assessore all’Ambiente ricordi bene che sono stati fatti determinati passaggi già in passato”. Di fatti, ha ricordato Cocchi, che erano stati fatti atti propedeutici per l’istituzione del regolamento, tanto è vero che l’Ente Parco espresse un parere in merito: “Mi auguro che il regolamento sia stato stilato  – ha aggiunto Cocchi – in modo e maniera da tener conto di tutte le ragioni e parametri opportuni ad una corretta istituzione di un Piano distribuzione carburante adeguato”. Infine Cocchi ha inteso ricordare che questa celere approvazione, combacia, con la scadenza temporale di dismissione (entro il 31 dicembre) imposta nei fatti dalla Total che finora ha fornito carburante a Nemi. Il consigliere Stefania Osmari, a proposito, ha sottolineato che l’approvazione del piano distribuzione carburanti è un intervento degno di approfondimento e studio: “si tratta di interventi che vanno in variante al piano regolatore – ha detto Osmari – pertanto, pur non essendo contraria ma impossibilitata a dare un parere positivo, chiedo l’istituzione di una commissione per studiare questo argomento”. Osmari ha altresì ricordato che nelle sedute precedenti aveva già richiesto l’istituzione di una commissione urbanistica in quanto strumento fondamentale per Nemi, data la sua ubicazione regolata da diversi vincoli. Il sindaco ha inteso rispondere a Cocchi utilizzando termini come “baggianate”, cercando di screditare le asserzioni dei due consiglieri attraverso una spicciola liquidazione dell’argomento. Più precisa, invece, la risposta del vicesindaco Edy Palazzi, che ha comunque voluto rassicurare la minoranza asserendo che il piano è stato concertato con esperti e sostanzialmente è fedele alla regolamentazione regionale in materia. Palazzi si è infine resa disponibile ad eventuali richieste di approfondimento.

Arrivati al bilancio il consigliere Cocchi ha ricordato al sindaco che non ha abbassato le aliquote Imu nonostante le rassicurazioni e l’invito ai consiglieri di minoranza al voto favorevole avanzato dello stesso Bertucci nella precedente seduta estiva. Il consigliere Osmari, di concerto con Cocchi, ha osservato la sofferenza e poca disponibilità economica rivolta ai servizi sociali.  

In conclusione la maggioranza ha risposto a due interrogazioni dei rispettivi consiglieri di minoranza. La modalità utilizza dal sindaco nel rispondere alle interrogazioni si è palesata con connotazioni irriverenti nei confronti della minoranza e anche di presa in giro nei riguardi di entrambe i consiglieri Cocchi e Osmari. Partendo dall’interrogazione di Osmari, Alberto Bertucci ha riassunto in maniera approssimativa la richiesta avanzata in forma di interrogazione (senza chiedere alla Osmari di leggere il testo della interrogazione) che concerne il trasporto pubblico a Nemi. Ovvero i problemi continui di Cotral che sovente salta le corse. Bertucci non ha specificato che la Osmari ha sollevato il problema delle continue carenze nella corsa Nemi – Genzano delle 7:20 del mattino, ma si è limitato ad annunciare in pompa magna, coadiuvato da Libanori, che ha provveduto ad annoverare la corsa Nemi – Velletri come tratta protetta, garantendo che in futuro non si verificheranno più disservizi e mancate corse se non per motivi di malattia del conducente o guasto del mezzo. Il sindaco ha detto che non essendo pervenute lamentele rispetto la corsa Nemi – Genzano non può affidarsi a lagnanze non circostanziate e riportate dal consigliere Osmari in maniera strumentale. Bertucci infatti ha letteralmente tirato le orecchie al consigliere Osmari che avrebbe formulato l’interrogazione con una caduta di stile: “parole non degne dell’eleganza e spessore che caratterizzano il consigliere Osmari”.

Poi è venuto il momento della sfuriata di Libanori il quale ha iniziato a dire: “voglio le denuncie, voglio le segnalazioni circostanziate dei disservizi”, asserendo che riguardo la tratta Nemi – Genzano non è pervenuta alcuna lamentela. In conclusione Bertucci si è lasciato andare ad un’altra promessa: si interesserà per garantire la corsa Nemi – Genzano, anche con soluzioni alternative. Dunque anche se non c’è il problema (a dire della maggioranza che ha ignorato la segnalazione di Osmari) Bertucci avrebbe già pronta la soluzione.

In ultimo il sindaco, propenso ad una spicciola ironia, ha risposto all’interrogazione di Cocchi (concernente i dubbi sui ritardi nell’apertura della strada Nemi – lago e la richiesta di delucidazioni inerenti gli interventi operati), sempre con la stessa modalità denigratoria, interrotta poi da Cocchi che ha ricordato al primo cittadino che il regolamento prevede la lettura dell’interrogazione da parte del Consigliere che l’ha presentata.

In pratica dopo un giro di parole poco chiaro, il sindaco non ha dato dettagli sulla riapertura della Nemi – lago, ma si è limitato ad asserire sostanzialmente che  la sua giunta è stata l’unica, dopo 3 anni e mezzo d’inerzia, a ottenere un finanziamento di oltre 200 mila euro per la riapertura della strada. Il sindaco, spinto anche dal fatto di dover convivere con una stampa indipendente, ha asserito che la notizia che la Provincia non avrebbe ricevuto alcuna comunicazione scritta dalla Regione relativa al completamento dei lavori alla strada la Nemi – lago è frutto di una fonte inattendibile.

Peccato che la nostra testata custodisce gelosamente copia di una e-mail del dirigente provinciale Ingegner Ruggeri il quale in forma scritta ha comunicato a Chiara Rai, direttore responsabile della testata L'osservatore laziale,  quanto segue: “Alla data odierna (22 ottobre 2012) non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione da parte della Regione Lazio relativa al completamento dei lavori avviati nel giugno scorso. Solo a seguito della predetta comunicazione e della constatazione congiunta di avvenuta messa in sicurezza dell'area sarà possibile riaprire al transito la S.P. Nemi Lago”. [Art. del 23/10/2012 NEMI STRADA PROVINCIALE "NEMI – LAGO": LA PROVINCIA ALL'OSCURO DI TUTTO ]

Dunque sostanzialmente Bertucci ha dichiarato inattendibile la fonte giornalistica e di conseguenza le parole del dirigente provinciale, diffuse dal nostro quotidiano regolarmente registrato al tribunale di Velletri e di cui Bertucci stesso è stato ospite nel dibattito con i candidati in campagna elettorale. Ma, come dire, in campagna elettorale la testata era attendibile e una volta seduto in poltrona è diventata inattendibile, probabilmente perché scomoda. I modi e il comportamento del primo cittadino trovano poi accoglienza nelle parole espresse dal consigliere Cocchi: “anziché dare risposte è andata in scena una fiction”. Anche ieri si è tirato a campare e molti nodi devono ancora venire al pettine.

ALTRI tabella:

    26/11/2012 NEMI, IL VIGILE MERLONGHI FA CAUSA AL COMUNE