Nemi, palazzo Ruspoli: ordinato alla Poligest di provvedere a eliminare lo stato di pericolo

NEMI (RM) – Il Comune di Nemi ha ordinato alla società Poligest SPA, proprietaria di Palazzo Ruspoli, di provvedere immediatamente ad effettuare tutti i lavori necessari per eliminare lo stato di pericolo relativo alla caduta dei calcinacci dal cornicione di coronamento della copertura del castello, dal prospetto su via Belvedere Dante Alighieri e il prospetto d’angolo tra via Giulia e Piazza Umberto I, con avvertimento che in caso di inottemperanza saranno applicate sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla legge e che eventuali danni a persone e cose, derivanti dal mancato rispetto dell’ordinanza saranno a carico della società che ne risponderà in sede civile, penale e amministrativa.

Un atto dovuto per la messa in sicurezza a tutela della pubblica incolumità dopo la caduta di calcinacci avvenuta gli scorsi 22 e 23 febbraio dove sono intervenuti i Vigili del Fuoco insieme alla Polizia Locale per una prima messa in sicurezza delle aree interessate.

Una situazione, quella di Palazzo Ruspoli, che per la maggioranza dei suoi prospetti è prospiciente su aree pubbliche con presenza continua e costante di visitatori e abitanti oltre che abitualmente aperte al traffico veicolare e che pertanto l’eventuale distacco e caduta di altre parti di intonaco potrebbe comportare gravissime conseguenze, tali da far ritenere una situazione di assoluto rischio per l’incolumità delle persone e la sicurezza del transito veicolare e pedonale.




Nemi, Castello Ruspoli: grossa infiltrazione di acqua

NEMI (RM) – Preoccupante lo stato in cui versa Palazzo Ruspoli a Nemi dove c’è una infiltrazione d’acqua molto grande che ha inbibito la parete retrostante il palazzo dalla parte che affaccia sul lago. Sotto questo intonaco che a vista d’occhio è molto danneggiato ci sono i parcheggi e ci passeggiano le persone.

La situazione meriterebbe un controllo immediato da parte dei Vigili del Fuoco per accertare se ci sono ingenti danni strutturali e se di fatto la struttura, alla luce di queste perdite, risulta pericolante.

Sullo stato di degrado di Palazzo Ruspoli è intervenuto negli anni più volte il leader di “Nemi per Sempre” Vairo Canterani che torna a ripetere: “La paura è che se non si fa qualcosa per mettere in sicurezza il Castello possa succedere una disgrazia – dice Vairo Canterani – non capisco come mai il sindaco non abbia ancora emesso un’ordinanza per intimare ai proprietari di mettere in sicurezza la struttura che visibilmente appare in stato di estremo degrado”.

L’ufficio stampa del Comune di Nemi, contattato dalla nostra redazione, ha fatto sapere che l’Ufficio Tecnico comunale non ha ricevuto in questi giorni segnalazioni di infiltrazioni d’acqua al Castello Ruspoli, ma l’amministrazione si è resa comunque disponibile a verificare lo stato dei luoghi qualora venga allertata.

NEMI: ECCO TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE SU PALAZZO RUSPOLI

 

 




NEMI: ECCO TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE SU PALAZZO RUSPOLI

di Ivan Galea

Nemi (RM)
– Arriva dopo ben 11 anni l'approvazione da parte della Regione Lazio della proposta di accordo di programma per la realizzazione dell'intervento relativo il recupero di Palazzo Ruspoli a Nemi, in variante al P.R.G.
La proposta di accordo della Poligest S.p.A, società proprietaria del castello, all'epoca disponibile ad un notevole investimento per il Palazzo e per Nemi,  fu discussa nel consiglio comunale di Nemi del 14 febbraio 2004 dove sotto l'allora giunta guidata dal sindaco Alessandro Biaggi venne approvato il progetto e adottata la conseguente variante urbanistica. Il 25 maggio 2004, si tenne un nuovo consiglio comunale finalizzato a verificare eventuali osservazioni e opposizioni riguardo l'approvazione del progetto di restauro di palazzo Ruspoli precedentemente deliberata nella seduta del 2 marzo 2004. Si tenne quindi, il 2 marzo 2005,  la conferenza di servizi tra le parti interessate – Poligest S.p.A., Comune di Nemi, Provincia di Roma, Agenzia Sviluppo Provincia (ASP), Regione Lazio – per discutere la fattibilità del progetto relativo il recupero dell'antico maniero che sovrasta piazza Umberto I a Nemi. 
   
Un silenzio lungo 8 anni A questo punto, la pratica passa all'Agenzia Sviluppo Provincia (ASP) ed alla Regione Lazio, ma su essa cala il sipario e la scena rimane deserta: scatta un silenzio sull'intero progetto che dura ben 8 anni, fino a quando il 2 ottobre 2013 e poi il 15 gennaio 2014, con l'ASP ormai in liquidazione,  si tengono ulteriori due conferenze di servizi.

L’approvazione del progetto E così si arriva alla fatidica data del 20 gennaio 2015, ben dopo 11 anni, con l'approvazione regionale dell'accordo di programma per il restauro di palazzo Ruspoli.

Il cambio di destinazione d’uso Il progetto, così come descritto nell'approvazione regionale, non riguarda solo il recupero del palazzo, ma anche il cambio di destinazione d'uso che passa da  “Misto – Residenziale, servizi pubblici o privati” a “zona F – attrezzature di servizio e norma speciale per il Castello”.  Si parla quindi di una struttura turistico ricettiva soggetta alla disciplina delle Strutture Ricettive Alberghiere. Prescrizioni per il soppalco dell’ambiente destinato a reception, così come la scala della torre saracena che dovranno  essere oggetto di progettazione di dettaglio; La Regione Lazio infine subordina il rilascio del permesso di costruire del Comune di Nemi alla sottoscrizione da parte dell’operatore privato – Poligest S.p.A. – di atto d’obbligo finalizzato al mantenimento della destinazione d’uso degli immobili per un congruo tempo (15 anni), al termine del quale la destinazione d’uso potrà essere modificata solo a seguito di regolare procedura di variante urbanistica, nonché all'obbligo di mantenere il livello occupazionale previsto di 29 addetti. Un intervento quindi che si presenta salutare e di sviluppo per Nemi.
 
La Poligest S.p.A. Al riguardo abbiamo chiesto, prima telefonicamente e poi inviando formale richiesta, come indicatoci dalla segreteria Poligest S.p.A., due email ai responsabili della società proprietaria del castello – Poligest S.p.A. per sapere se oggi, dopo 11 anni, esiste ancora un interesse a realizzare la proposta di progetto approvata dalla Regione lo scorso 20 gennaio 2015, ma nessuno ci ha risposto. Almeno per il momento. Pertanto non si può certamente affermare che la Poligest S.p.A. darà corso al progetto di recupero di Palazzo Ruspoli a Nemi in variante al P.R.G.. Si rimane tra color che son sospesi come il paesaggio che ci circonda: un palazzo in disuso sovrasta tutto, persino una burocrazia che si preferisce ignorare.

Lo stato attuale del castello
 Possiamo invece sottolineare, come già scritto diverse volte, lo stato di completo abbandono di quella che dovrebbe essere la principale attrazione culturale di Nemi che giorno dopo giorno si sta sgretolando sotto gli occhi di tutti: infissi rotti o assenti, intonaco esterno che perde pezzi ormai da anni, cornicioni a rischio di crollo, tetto rotto in diversi punti e un pericolo costante per l'incolumità dei passanti. Per non parlare degli interni dove gli affreschi hanno ormai intra
preso la via  dell'estinzione.

Il cavallo di battaglia sotto elezioni
Un palazzo Ruspoli usato per tenere qualche mostra o conferenza ogni tanto e argomento "cavallo di battaglia" durante le svariate campagne elettorali. Gli slogan: "Compriamoci il palazzo", "rilanciamo il castello". E adesso che si presenta la possibilità non ci si dimena affatto. Il tempo passa e arriverà Natale e qualcosa cambierà a Palazzo Ruspoli: ci sarà proprio di fronte l'entrata trionfale una casupola in legno con pochi addobbi e chiusa con un lucchetto, si proprio quella che definiscono la casa di Babbo Natale. Un pugno in un occhio alla storia di un sito che si sgretola con un silenzio assenso di cui adesso abbiamo parlato e ricostruito le fila. A che serve? Come memoria di coscienza per chi poi, in futuro, dovesse essere colto da una spasmodica voglia di salvare il simbolo di Nemi. E noi saremo pronti a dire: perché non è stato fatto quando i tempi erano giusti? Ma sì la soluzione arriverà e ci sentiamo di dire ancora una volta che saranno dei "forestieri" a salvare palazzo Ruspoli come oggi accade con la zecca dello stato che si è colorata di giallo. Qualche "straniero" che prenderà a cuore questo gioiello e, come successo a valle, creerà valore e posti di lavoro in futuro. Farà tornare i visitatori a palazzo. Speriamo sia una idea di un forestiero "made in Italy" ma ci accontentiamo di tutto.

 

"LA DESTINAZIONE D'USO DEL CASTELLO NON PUÒ ESSERE DIVERSA DA QUELLA CULTURALE" di Vairo Canterani ex sindaco di Nemi

Non si può non essere d'accordo con un intervento di restauro di palazzo Ruspoli. Ripetutamente, con appelli accorti, ho denunciato lo stato di abbandono e di pericolo di crolli di un bene monumentale che è la porzione più consistente e pregevole del centro storico. Tuttavia sono del parere che la destinazione d'uso del castello non possa essere diversa da quella culturale. Sono pertanto contrario a qualsiasi operazione speculativa e commerciale che stravolga il bene ed anche il sito ambientale in cui è inserito. Compreso il parco posto sopra via Giulia ed il bosco contiguo.

 

"QUALCOSA CHE POTEVA ESSERE E CHE NON È STATO" di Alessandro Biaggi ex sindaco di Nemi

Desidero contribuire al dibattito che si è acceso intorno all’ipotesi progettuale di intervento su Castello Ruspoli in quanto al tempo ricoprivo la carica di Sindaco. Come è stato correttamente riferito ci troviamo oggi a discutere di un’idea che agli inizi degli anni 2000 era brillante e portatrice di positività.
Oggi, dopo tanti anni e dopo l’accumularsi delle macerie provocate dalla crisi economica planetaria, tutto diventa sbiadito e fuori luogo. In quel tempo, infatti, le istituzioni (Regione, Provincia, Comune) coralmente ipotizzavano che la collaborazione tra pubblico e privato potesse costituire l’innesco di un processo virtuoso di sviluppo e di crescita economica. Nascevano infatti i P.R.U.S.S.T., si parlava istituzionalmente di patti territoriali e di “voglia di fare”. Così si pensava allora ed il Comune di Nemi partecipò a questa stagione ispirata all’ottimismo con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della variante di PRG, riguardante il Castello.
Si pensava che trasformandone una parte in struttura ricettiva si sarebbe potuto, nell’ottica dell’intervento globale, ristrutturarlo completamente, affrancandolo finalmente dalle ire del tempo. Oltre a ciò si progettava di utilizzarlo a servizi pubblici, mediante una opportuna ed apposita convenzione con la proprietà.L’iniziativa era generalmente condivisa, fatta eccezione, se non ricordo male, del solito e scontato atteggiamento della sinistra più massimalista che allora, come adesso del resto, si illudeva in modo drammatico che la bellezza si può garantire e mantenere nel tempo solo con la contemplazione. L’avvicendarsi delle diverse giunte presso la Regione, in aggiunta alla burocrazia elefantiaca, autoreferenziale e sostanzialmente parassitaria, hanno però distrutto un sogno, riesumandone le ceneri a tempo abbondantemente scaduto.Oggi purtroppo, i tempi non ispirano l’imprenditoria privata ad impegnarsi in investimenti significativi per tutte quelle ragioni che sono ben note all’opinione pubblica e che qui sarebbe inutile tornare ad elencare. Oggi non possiamo che condividere l’amarezza di un qualcosa che poteva essere e che non è stato, immersi nella palude stagnante della attuale realtà amministrativa di Nemi che vive alla giornata, senza spirito e senza cuore.

 

"L'UNICA SOLUZIONE SOSTENIBILE E ACCETTABILE È L’USO INTELLIGENTE DI UNA CONSISTENTE PARTE PUBBLICA DEL PALAZZO IN UN'OTTICA DI SVILUPPO CULTURALE" di Massimiliano Conte Segretario Pd di Nemi

Sul “caso Palazzo Ruspoli” ritengo che aleggi un tabù, quasi una rimozione collettiva dell'importanza che questa vicenda riveste per le sorti di Nemi. Chi mi conosce sa perfettamente che non amo le luci della ribalta né tanto meno intervenire e far intervenire il PD in maniera pretestuosa su fatti che non abbiano rilevanza per la vita dei nemesi. L'occasione del rinnovato interesse su una questione annosa e complicata mi consente di ricordare ai più distratti che, a fine del 2014, Partecipazione Democratica, di cui il PD di Nemi era ed è componente attiva, presentò una interrogazione al Sindaco Bertucci per chiedergli conto del ruolo da lui svolto e dalla sua Giunta in merito alle novità che si stavano profilando attorno al caso. Da allora, per quanto mi consta, non vi è stata alcuna risposta formale, pronunciamento sull'iter della pratica, e men che meno una proposta pubblica per il rilancio del Palazzo. L'impressione che si ricava, soprattutto dopo l'approvazione del progetto, è che della questione non se ne debba parlare. Sarebbe invece opportuno avere dal Sindaco, funzionario pubblico e amministratore di Nemi, in tutta trasparenza, una sua memoria su come ha affrontato la "buona novella" dello sblocco del progetto, di certo ormai datato, e dei termini esatti sullo stato dei rapporti con la Poligest, società proprietaria del Palazzo, e il Comune di Nemi. È di tutta evidenza che un bene di proprietà privata ma di rilevanza pubblica non debba essere lasciato marcire, abbandonato a se stesso e non privo di profili di rischio (basti pensare allo sfondamento su vari punti del tetto) per gli abitanti e i turisti che attorno ad esso transitano di continuo. Personalmente, penso che un progetto del tutto basato su una riconversione dell'immobile a semplice albergo sia limitativo, soprattutto se l'intenzione è quella di trarre profitto senza attivare un indotto economico a beneficio dei cittadini e degli operatori del turismo nemese. La salvaguardia del parco circostante, l'uso intelligente di una consistente parte pubblica del Palazzo in un'ottica di sviluppo culturale – ma con la C maiuscola – rappresentano l'unica soluzione sostenibile e accettabile. Se il PD fosse oggi amministratore di Nemi avrebbe ricercato immediatamente e alla luce del sole ogni tipo di finanziamento pubblico, o a partecipazione pubblica, per ristrutturare Palazzo Ruspoli e avviare un progetto di recupero che, insisto ancora una volta, è il futuro del nostro borgo. L'idea di un "esproprio" sarebbe un colpo di genio se fosse fondata su solide basi giuridiche, ma purtroppo la realtà ci dice che è una nostalgica divagazione dottrinale; così come la trasformazione a puro Residence – evento più verosimile – costituirebbe un tradimento verso i nemesi, la loro storia, le loro potenzialità di crescita. Per concludere: ho la vaga sensazione che dal modo in cui sarà gestito, a partire da oggi, il “caso Palazzo Ruspoli” dipendano le sorti del
futuro politico del nostro attuale Sindaco. Dimostri, su questioni serissime che non possono essere più eluse, quello che davvero vale.

 

"TEMO CHE NON SE NE FARÀ PIÙ NULLA, PER MANCANZA DI INTERESSE E DI MEZZI" di Luigi Caporicci ex Assessore di Nemi

La ristrutturazione del palazzo, onerosa ben oltre il sopportabile per l'ente, sarebbe stata attuata dalla proprietà soltanto in presenza di un accordo che gli avrebbe consentito di recuperare in qualche modo l'investimento. Ristrutturarlo per farci fare solo  manifestazioni non sarebbe stato possibile neanche prenderlo in considerazione. Si prevedeva una parte del castello da destinare per le manifestazioni ed una parte per l'attività turistica ricettiva e secondo me avrebbe portato tantissima utilità al paese. Nella variante al PRG adottata nel 2001 prevedemmo alcune possibilità di attuare quanto descritto. Nel 2000 furono pubblicati i Prust, cui la proprietà aveva dato disponibiltà ad accedere, ma non se ne fece nulla. Nel 2004 furono pubblicati i patti territoriali per le agevolazioni amministrative relative lo sviluppo turistico ricettivo delle colline romane. Era un momento di forte euforia economica e la Poligest S.p.A. avrebbe investito per realizzare un progetto di sviluppo turistico ricettivo per Nemi. L'assurdo che dovrebbe far meditare è che le  cosiddette "agevolazioni  amministrative" hanno comportato 11 anni di attività burocratica. Se questo è avvenuto con le agevolazioni, pensate agli anni che sarebbero occorsi senza agevolazioni! È un assurdo! Come si può pensare che un operatore in Italia voglia fare qualcosa sapendo che 11 anni non sono sufficienti? Anche con accordo approvato, ammesso  che la proprietà abbia voglia e soprattutto i mezzi per ristrutturare il Castello, a dir poco serviranno altre due tre anni, se tutti remano in positivo. Se qualcuno all'epoca poteva vedere l'operazione come speculativa, non aveva valutato che la Poligest S.p.A. avrebbe investito milioni di euro  per risanare tutto il complesso  e restituirlo all’antico splendore solo in presenza di almeno una ipotesi di recupero e non solo per il gusto degli occhi dei nemesi. E se anche lo avesse ristrutturato senza alcun fine economico a che sarebbe servito a Nemi? Un complesso che consentisse congressi, riunioni, uso pubblico per manifestazioni ed al tempo stesso potesse ospitare gente di riguardo, poteva portare a Nemi lustro e ricchezza. Sono ancora del parere che la cosa sarebbe molto utile per Nemi. Temo che non se ne farà più nulla, per mancanza di interesse e di mezzi. Purtroppo il ritardo è stato dovuto molto alla proprietà che aveva perso l'interesse a sollecitare e quindi a fare e alla Regione che ha tempi biblici. Oggi si sarà risolta per consunzione: l'Asp ha chiuso ed in questo ultimo anno stanno cercando di chiudere le pratiche in sospeso. In ogni caso se l'intervento si farà sarà positivo per Nemi e questo è quello che conta e saremo soddisfatti di aver gettato quel seme ancor più perché se lo avessimo acquistato, come ipotizzato negli anni 2009/2010,  sarebbe stata l'occasione per esaltarne la parte pubblica ricevendo l'aiuto di qualche privato che avrebbe avuto interesse alla parte ricettiva che poi era solo una parte del castello. Concludo con amarezza: In Italia operare è  diventato impossibile. É inutile ottenere una cosa dopo undici anni quando il mondo è cambiato.

 




NEMI, PALAZZO RUSPOLI: INTERVISTA AL SEGRETARIO PD MASSIMILIANO CONTE

Redazione

Nemi (RM) – In merito agli ultimi accadimenti riferiti a Palazzo Ruspoli, publichiamo una intervista al segretario del PD di Nemi Massimiliano Conte in merito alla Interrogazione presentata da Partecipazione Democratica sul progetto di recupero di Palazzo Ruspoli 

Abbiamo avuto la segnalazione che Partecipazione Democratica ha presentato una interrogazione alla Giunta comunale chiedendo spiegazioni sulla Determina della Regione Lazio del 17 luglio scorso che, di fatto, ha sbloccato un vecchio Patto territoriale in cui la proprietà di Palazzo Ruspoli, la Poligest, presentava un piano di recupero di Palazzo Ruspoli….

Si è così. So che è banale ricordare che Palazzo Ruspoli costituisce uno dei beni artistico-architettonici più belli e importanti del territorio dei Castelli Romani e che rappresenti sia a livello simbolico, sia economico l’elemento centrale per il rilancio di Nemi e del suo borgo. Ma meno banale è chiedersi perché in questi anni – oltre al valente e prolungato impegno di diversi cittadini di Nemi e di Italia Nostra in particolare – nessuno aveva osato presentare una interrogazione indirizzata all’attuale Giunta. Diciamo che c’è stata la convergenza di diversi fattori di contesto e il coraggio di agire. E mi riferisco a Partecipazione Democratica e all’impulso della sua consigliera, Stefania Osmari.

Questo vuol dire che Partecipazione Democratica è viva e vegeta? Si vociferava che fosse in crisi…

Non nego, per quanto ho potuto assistere in questo anno, che la dialettica al suo interno si sia trasformata nel tempo, dopo il caso del Piano Integrato Corsi, le ultime elezioni comunali ed europee, creando molte e immotivate diffidenze verso il PD. Io, invece, ho sempre considerato il Partito Democratico nemese come un laboratorio indipendente ma aperto a tutti e Partecipazione Democratica, del quale facciamo ancora parte, una associazione di scopo per battaglie comuni. Lo fu sul caso PIC, lo è a maggior ragione con Palazzo Ruspoli, su cui posso dire di aver agito, nel mio piccolo, in modo collaborativo e alla luce del sole. Superata la mozione del Consiglio Regionale del Lazio, la novità eclatante è stata la determina che lei ha citato concernente il Patto Territoriale delle Colline Romane che, di fatto, ha avviato lo sblocco del progetto di recupero di Palazzo Ruspoli presentato dalla Poligest Spa, proprietaria, tra l’altro, di Villa delle Querce e di altre strutture sanitarie, circa un decennio fa.

Dopo dieci anni… Ma è un progetto forse, oggi, fuori contesto e superato!

Guardi, ciò che ho capito è che gli uffici preposti della Regione si sono trovati a dover riprendere centinaia di pratiche ereditate dalla precedente e fallimentare Giunta regionale di centro-destra e riavviare le valutazioni di posizioni incagliate per eccesso di burocrazia e chissà per quale altro fattore a me ignoto che attiene, immagino sul piano amministrativo, i rapporti tra privati ed ente pubblico. Fatto sta che nel mucchio è transitato il progetto nemese, forse neanche tra i più rilevanti a livello regionale. In ogni caso, concordo con lei. Dai pochi documenti consultabili si deduce che la proprietà avrebbe voluto o vorrebbe far prevalere un uso alberghiero del Palazzo. Va da sé che questa idea, per quanto mi riguarda, va contrastata. Per carità: sebbene Proudhon ritenesse che la proprietà privata fosse un furto, non mi scandalizza che un privato, la Poligest, faccia della sua proprietà quel che vuole entro il perimetro della legge. Purtroppo per essa, su questo diritto si inserisce un diritto di cittadinanza che si basa sulla rilevanza sociale incarnata dal Palazzo. Mi permetto di suggerire a questi imprenditori intelligenza e lungimiranza nell’evitare uno scempio palazzinaro all’italiana e una contrapposizione con i cittadini di Nemi più sensibili alla vera salvaguardia e valorizzazione del territorio.

E in tutto questo, l’attuale Giunta che dice?

Lei sa che considero l’attuale Sindaco molto versatile nell’arte di arrangiarsi e di saper utilizzare a suo favore le debolezze delle sue controparti politiche. Sicuramente è il miglior sindaco di centro-destra che abbiamo mai avuto, anche se non possiamo dimenticare che stiamo parlando di un derivato della vecchia Giunta Biaggi-Cocchi, il che non richiede da parte mia ulteriori commenti. L’imprinting è quello… Ma a parte la battuta, purtroppo per lui questa volta dovrà rendere conto ai cittadini di Nemi tutto quanto sa e non ha osato dire in questi mesi sullo stato dell’arte dei rapporti e accordi tra la Poligest e la Giunta; sull’accesso ai piani di ristrutturazione dell’immobile (ma anche non solo di questi: c’è il dossier del condominio I Gradoni che merita tutta la nostra attenzione); sul ruolo che giocherà il Comune nella presunta ristrutturazione; sui costi, benefici, rischi eventuali in capo alla Giunta, quindi a noi cittadini

Mi sembra già abbastanza…

Assolutamente no! Vogliamo sapere quale modello di sviluppo del Palazzo ha in mente. Se saprà rappresentare le esigenze di un uso a grande prevalenza pubblica dell’immobile, se saprà negoziare e contrastare ogni proposta di ristrutturazione che lasci intatto, ripeto, intatto l’ampio parco di proprietà della Poligest che circonda e sovrasta il nucleo centrale presente nel borgo di Nemi. Certo. Non ci troviamo di fronte ad una opportunità di investimento come quella di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano, oggi a mio parere un’eccellenza territoriale di proprietà pubblica. Non ho assolutamente idea se la proprietà sia davvero motivata a procedere con la ristrutturazione o, piuttosto, a vendere al miglior acquirente. Di sicuro è arrivato il momento di dire basta al degrado del Palazzo e a quella che i civilisti definiscono un “lucro cessante”: la perdita subita dai nemesi per l’incapacità ultradecennale del nostro centro-destra locale di incidere positivamente sullo sviluppo di Nemi e del “suo” Palazzo richiede un risarcimento economico e morale. Economico, attivando, attraverso il progetto di riqualificazione debitamente sterilizzato da ogni impatto ambientale, nuovi posti di lavoro, nell’ottica di un suo uso pubblico ma di livello anche internazionale. Morale, per la pazienza che i nemesi hanno dovuto avere assistendo al degrado del Palazzo, ogni santo giorno da vent’anni.

Mi scusi, ma ce l’ha sempre col centrodestra. Non sarà sempre colpa di una singola parte! Lei sta cascando nel solito clichè di chi vede solo bianco o nero, dove i buoni stanno solo da una parte!

Ha ragione… E’ facile criticare chi palesemente ha fatto poco o nulla per salvaguardare Nemi o che ha voluto comprare per poi lasciare tutto quasi allo stato brado. Allora mettiamola così: tutti abbiamo una responsabilità, in misura diversa, se non si è riusciti ad essere realmente incisivi come avremmo voluto in questi anni per lo sviluppo del nostro paese. Delle buone intenzioni è lastricata la strada verso l’inferno. Ora, ciò che conta, almeno per la mia area di appartenenza, è prendere coscienza che le competizioni si vincono cooperando. Non ci sono santi. E per questo mi appello alla teoria dell’equilibrio di Nash…. – direttrice, non mi guardi per favore con l’aria di chi dice “questo è matto”. Si. Si tratta di teoria dei giochi formulata dal Nobel John Nash. Ricorda il film “A beautiful mind”? Allora dico a chi è interessato a far politica vera e onesta a Nemi, per il bene di Nemi, di non trascurare il fatto che divisi si perde e che nessuno può accampare una superiorità morale rispetto ad un altro (salvo casi ovviamente che dimostrino il contrario). E seguendo proprio Nash, affermo che il PD di Nemi non può adottare una strategia dominante rispetto ad altre componenti se vuole essere incisivo e lavorare per la comunità a cui appartiene. Anche per questo il centro-destra nemese vince da anni: perché al suo interno, benchè non sappiano neanche chi sia Nash – forse un detersivo – hanno intuito la logica cooperativa sottostante al gioco politico. Certo, poi sono implosi, ma è sempre troppo facile parlare di scambi di voti, inciuci famigliari, poteri degli sponsor o di altre amenità. Può esserci del vero in questo ma non basta a spiegare il perché la sinistra a Nemi non vince da anni. Che la lotta per il recupero di Palazzo Ruspoli sia l’inizio di una nuova cooperazione. 




NEMI, PALAZZO RUSPOLI: UN CASTELLO FANTASMA

di Maurizio Costa

Nemi (RM)  – La principale attrazione culturale di Nemi, che dovrebbe essere la punta di diamante per i turisti che visitano il borgo storico, sta diventando un vecchio stabile da demolire. Palazzo Ruspoli, che domina la piazza principale del paese, versa in un totale stato di degrado: le finestre sono rotte o non sono presenti, l'intonaco esterno cade a pezzi e il cancello, che dovrebbe permettere l'accesso agli appassionati di cultura e di storia, è chiuso a doppia mandata.
Le condizioni:
Il palazzo cade letteralmente a pezzi. Lo stato di degrado è visibile a tutti: le finestre sono rotte o inesistenti e i cornicioni, in alcune parti, sono staccati dal muro e rischiano di causare feriti tra i passanti. La storia del ragazzo ucciso da alcuni calcinacci crollati dalla Galleria Umberto I, a Napoli, dovrebbe insegnarci qualcosa. La Torre dei Saraceni, la più alta di Palazzo Ruspoli, è inguardabile: le luminarie che scendono dalla sommità rovinano completamente la visione di questa bellezza unica. Inoltre, all'interno del castello, sono visibili delle colonne antiche e anche quella che sembra una tomba o una fontana con varie incisioni, reperti che potrebbero attirare numerosi turisti.
L'interno:
Alcune parti del Palazzo sono usate come sale riunioni o per organizzare conferenze. Un abitante del paese ci ha detto che: "All'interno ci sono affreschi che, visto lo stato del castello, rischiano di scomparire per sempre." Riguardo alla possibilità di entrare, l'intervistato è stato glaciale: "Se non sei accompagnato da qualcuno non puoi entrare lì dentro."
Le potenzialità:
Inutile dire quanto una bellezza del genere possa essere usata in maniera differente dal Comune, sebbene sia proprietà di privata. Molti castelli e palazzi, in giro per l'Italia, sono stati acquistati e restaurati dalle amministrazioni comunali per farne veri e propri poli museali che fruttano centinaia di migliaia di euro ai Comuni. Basti pensare alla Torre del Moro di Orvieto: un semplice campanile in pietra che, al modico prezzo di 2 euro e ottanta, attira migliaia di turisti ogni anno.
La storia:
La prima pietra di Palazzo Ruspoli è stata posata nel IX secolo dopo Cristo, per volere dei Conti di Tuscolo. Successivamente, il castello è stato abitato dai cistercensi, da moltissime famiglie nobili romane e da Cardinali: i Marchesi Frangipane, gli Orsini, gli Annibaldi, i Colonna, i Borgia, i Piccolomini, il Cardinale D'Estouteville, il Cenci, di nuovo i Frangipane, i Braschi, i Rospigliosi e i Ruspoli. Attualmente la proprietà appartiene alla famiglia Garofalo.
La speranza:
che Palazzo Ruspoli possa diventare un bene pubblico per i turisti e per gli abitanti di Nemi, stanchi di assistere ad un vero e proprio castello fantasma nel centro del paese.

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NEMI DEGRADO PALAZZO RUSPOLI: INTERVIENE IL PD

 

Intanto, a riguardo, proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte

 

Redazione

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Nemi (RM) – Un tavolo con Regione, proprietari, Beni Culturali, Comune di Nemi ed altri soggetti eventualmente competenti per avviare una discussione sul recupero e valorizzazione di Palazzo Ruspoli.

E' quanto chiede il Consigliere Regionale del Partito Democratico Simone Lupi, Vice Presidente della Commissione Bilancio, con una mozione presentata in Consiglio Regionale. “In occasione di una iniziativa con il circolo del Partito Democratico di Nemi ho avuto modo di conoscere meglio la storia e lo stato di conservazione di Palazzo Ruspoli – racconta Simone Lupi – e, prendendo atto dell'urgenza di un intervento complesso sulla struttura, ho voluto presentare la mozione per avviare un percorso che porti, coinvolgendo istituzioni e privati, al pieno recupero di uno dei gioielli architettonici dei Castelli Romani” “La notizia delle Langhe inserite nel patrimonio dell'UNESCO non può non farci pensare a quanto sia importante la valorizzazione della nostra storia e del nostro paesaggio, in tutta Italia e ancor di più nei Castelli Romani – sottolinea l'unico consigliere democratico proveniente dall'area dei Castelli Romani – In questo contesto noi dobbiamo investire sul recupero e miglior uso del nostro paesaggio e dei nostri edifici storici. In questo senso va il mio emendamento alla legge di spending review regionale approvato pochi giorni fa per sostenere il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani ed un esempio positivo è stato il recupero di Palazzo Sforza Cesarini e dei suoi giardini a Genzano di Roma, con la giunta di Enzo Ercolani, ora serve uno sforzo del territorio per Nemi”. “Infatti, Palazzo Ruspoli è uno degli elementi caratterizzanti dell'immaginario dei Castelli Romani per tutti i turisti che si avvicinano al Lago di Nemi, alla sua storia, al Museo, ai suoi prodotti. Non è possibile disgiungere il paesaggio del Lago di Nemi da Palazzo Ruspoli – rimarca Lupi – pertanto non possiamo lasciarlo in una deriva verso il degrado e l'abbandono, oppure limitandoci all'utilizzo di una sola piccola parte. Dobbiamo creare le condizioni per rendere Palazzo Ruspoli fulcro della vita culturale, sociale ed economica di Nemi e punto di riferimento anche per l'area vasta dei Castelli Romani.” “Lo sforzo necessario per un pieno recupero dell'edificio e per ideare e realizzare un progetto di valorizzazione, che renda efficace e sostenibile nel medio periodo il recupero stesso, è molto grande, insostenibile dal solo privato o dal solo comune di Nemi – continua Lupi – per questo penso sia necessario partire dalla Regione e coinvolgere quanti più soggetti possibile, istituzionali e non. Mi auguro che quanto prima sia possibile calendarizzare la discussione e intanto far partire un utile dibattito nel territorio, perché questo progetto sarà forte se risponderà alla visione di futuro di una comunità e non solo di qualche burocrate regionale o ministeriale. Su questo c'è il mio impegno!”

Dietro le quinte una mossa che forse nessuno si aspettava. "Recupero e valorizzazione di palazzo Ruspoli", questo è quanto richiede il consigliere regionale Simone Lupi attraverso una mozione che vuole impegnare il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ad istituire un tavolo di confronto tra Regione, Amministrazione Comunale e Beni Culturali al fine di arrestare il decadimento dell'imponente struttura che domina Nemi e che viene utilizzata di frequente dal Comune con il benestare del privato società Poligest pur con molte limitazioni e nonostante il visibile stato di precarietà dello stesso palazzo.

E' una iniziativa che porta la firma del Partito Democratico ma il rischio è che tale paternità potrebbe essere anche scippata in particolare da uno degli attori istituzionali che parteciperanno al tavolo promosso dal consigliere Lupi.

Comunque il Pd terrà, si presume gli occhi abbastanza aperti da evitare strane e imbarazzanti dinamiche.

Comunque, tra meriti, opportunità e demeriti, l'importante è che un bene del genere non continui a deteriorarsi sotto gli occhi di tutti senza che alcuno si muova. Intanto proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte.

E’ uscito il comunicato del Gruppo PD del Consiglio Regionale del Lazio relativa alla Mozione presentata da Simone Lupi per la riqualificazione, promozione e recupero del Palazzo Ruspoli di Nemi. Come siete arrivati a questa importante azione?

E’ molto semplice. Si chiama “lavoro di squadra”. Come molti cominciano a capire, a Nemi il PD non è defunto ma esiste e lavora, nonostante le tantissime difficoltà, per la Comunità nemese. Tra gli obiettivi della mia segreteria e dell’attuale Direttivo, c’era, c’è e ci sarà sempre al centro dell’attenzione Palazzo Ruspoli. Abbiamo lavorato ad una istruttoria del caso, sensibilizzato i nostri referenti presso la Regione – Paris e Cesaroni – dello staff del Consigliere Lupi, e di qui la presentazione di una Mozione – che definisco una pietra miliare – indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, On.le Leodori. Il merito va sicuramente alla squadra ma in particolare a chi ci ha creduto e ha agito con convinzione nelle sedi istituzionali.

Perché solo ora una iniziativa del genere mentre in questi due decenni poco o nulla è stato fatto per il recupero del Palazzo?

Dovrei chiederlo io a lei! Io sono andato via nel 1996 da Nemi e sono ritornato non molto tempo fa. Nulla è cambiato, anzi, tutto è peggiorato! A parte la battuta che mi perdonerà, credo che questo immobilismo sia frutto della combinazione di tre fattori: l’idea che il Palazzo potesse diventare un oggetto commerciale come un albergo o qualcosa del genere, snaturando il suo valore simbolico di punto di aggregazione culturale e turistico. Il secondo aspetto riguarda sicuramente gli investimenti economici, significativi, che la proprietà forse non ha voluto rischiare. Il terzo, determinante, l’utilizzo parassitario da parte delle amministrazioni di centro-destra passate e presenti, che non hanno voluto “far curare” un gigante moribondo come il Palazzo, salvo chiedere il permesso alla proprietà per l’uso di alcune sale che, sembra, ancora si reggono in piedi. Basterebbe guardare i tetti del Castello e quasi tutte le facciate per porsi il problema della sicurezza dell’immobile. Chiederne lo stato di ripristino, immagino, creerebbe non pochi problemi, mi passi la parola, “relazionali” tra amministrazione comunale e proprietà.

Quindi, come pensate di procedere? Il PD nemese portabandiera di una nuova battaglia politica?

Direttrice, ancora mi devo abituare alle sue domande un po’ scivolose! Lei crede che il PD che io rappresento a Nemi abbia la vocazione bulgara e narcisa di dire “se non c’ero io” o del “grazie a me le cose si muovono” o “ghe pensi mi”? Le rispondo con franchezza: no. Sarebbe un atto di tracotanza che non mi appartiene e non appartiene al mio Direttivo ma forse ad altri. Certo, sono contento di dire, con assoluta modestia, che il gruppo ha lavorato bene dentro un percorso che non era a priori scontato. Perché negarlo? Ma non posso non ricordare che a Nemi c’è chi, meritoriamente, ha tentato negli ultimi anni di sensibilizzare il Comune e gli Enti preposti sulla questione. Mi riferisco alla sezione dei Castelli Romani di Italia Nostra che, con sforzo e competenza tecnica, ha studiato il caso ed evidenziato il grado di progressivo dissesto di Palazzo Ruspoli. Detto questo, ritengo sia giunto il momento di riannodare un filo rosso spezzato all’epoca del primo tentativo di acquisizione di questa perla di Nemi operato, guarda caso, da una giunta di sinistra. Quella di Palazzo Ruspoli è, a mio parere, la “madre di tutte le battaglie” che i cittadini di Nemi, insieme al PD e alle altre aggregazioni politiche progressiste locali – penso a Partecipazione Democratica – devono sostenere “senza sé e senza ma” per ridare lustro al nostro borgo.

Mi scusi Segretario, ma ancora non ho ancora capito dove vuole portare il “suo” PD nemese?

Glielo dico subito con estrema chiarezza: il “mio” PD ha messo un primo mattone o, se vuole, buttato un sasso nello stagno. La sua funzione è e sarà quella di sollecitare e vigilare affinchè il Comune di Nemi faccia finalmente la sua parte su cose serie e non su quisquilie da bassissimo impero. L’operazione di recupero non è una passeggiata e richiede una visione prospettica, razionalità, trasparenza, investimenti, garanzie, e attori convinti che il futuro culturale ed economico di Nemi passa inevitabilmente da Palazzo Ruspoli. Se l’attuale giunta comunale riuscirà a realizzare almeno lo start-up avrà fatto soltanto il suo dovere, e senza alcun merito aggiunto. E se riuscirà a far poco, stia certa che saremo noi e la futura compagine di centrosinistra, con o senza trattino, o di sinistra doc, a completare l’opera. Io voglio che i nostri ragazzi possano frequentare nelle sale del Palazzo un corso di avvio professionale, vorrei elevare la qualità delle mostre ad oggi realizzate dalla giunta, creare spazi per la convegnistica nazionale e internazionale, avere un centro di formazione, una sala concerti che non ci propini solo musica commerciale o da strapaese, avviare una stagione di teatro, una scuola di musica….e, perché no, utilizzare gli ambienti anche per delibare matrimoni! Potrei continuare nell’evidenziare l’indotto che ne deriverebbe da un restauro funzionale del Palazzo, ma mi fermo qui. I cittadini di Nemi devono sapere e convincersi che il futuro economico del nostro paese passa da Palazzo Ruspoli e non solo dalla “spremitura” stagionale di lombardi, tedeschi e russi. Nemi deve lavorare e dare un’offerta turistica e culturale dodici mesi all’anno, ai livelli di Comuni che visitiamo quando andiamo nel Chianti, o al lago di Garda o nel Tirolo. Chiedo a chi ci legge: cosa abbiamo da invidiare a tutte queste località? Abbiamo forse un limite culturale che ci impedisce di realizzare un sogno ? Nemi può essere il cuore del mondo, non una enclave di nostalgici che aspettano barricati l’arrivo dei Tartari. Diamoci una mossa, tutti quanti, lo chiedo per favore a tutti i cittadini nemesi di buona volontà !