NEMI, MODULO PROTEZIONE CIVILE: SOLDI PUBBLICI PER UN RUDERE ABBANDONATO

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Un modulo della protezione civile che ormai serve solo ai rovi per arrampicarsi meglio e che dimora di fronte lo stadio comunale di Nemi, in via della Radiosa, in totale stato di abbandono.

Un prefabbricato divorato dall’incuria, impolverato dall’inoperosità, lasciato a marcire da maggio del 2008, quando fu presentato alla stampa come un eccezionale punto di riferimento per il soccorso civico, alla presenza di Aldo Del Manzo volontario della Protezione Civile Sagittario che per molti anni ha prestato servizio sia a Castel Gandolfo che a Nemi. Altri soldi pubblici che sono stati erogati dagli Enti sovracomunali per offrire dei servizi e che invece vengono sperperati in questo modo.

E sia la Regione Lazio che il Comune di Nemi hanno delle responsabilità: La Regione Lazio non ha vigilato e il Comune di Nemi non ha utilizzato bene le risorse a disposizione.

L’associazione Sagittario vantava un parco mezzi di soccorso eccezionale, mancava soltanto l’elicottero. La “Sagittario” era stata dotata di alcuni mezzi del Comune di Nemi, tra cui possiamo ricordare il gruppo elettrogeno, un fuoristrada, lo spargisale e altro materiale di proprietà del Comune.

Da un anno a questa parte, forse un pò di tempo in più, la protezione civile Sagittario non si vede più a Nemi, anzi di recente si sono visti operare sul territorio i volontari di Velletri. A Del Manzo era stato concesso l’utilizzo di quel modulo abbandonato che non è mai stato adoperato. Il modulo è in fase di deterioramento totale, Aldo Del Manzo non si vede più in giro, il servizio che rendeva a Nemi neppure. Che si fa di questo rudere abbandonato?




NEMI: C'ERA UNA VOLTA LA PROTEZIONE CIVILE

Nota a cura di Partecipazione Democratica

Nemi (RM) – All’indomani della vittoria elettorale del centro destra del sindaco Biaggi, nel lontano 1999, a Nemi era operante una delle istituzioni vanto della  nostra comunità: la Protezione Civile. Istituita negli anni ’80 sotto la spinta emotiva seguita al  terremoto dell’Irpinia, guidata sapientemente  dallo storico comandante Franco “Cricchetto” Nicoletti, ha visto crescere e formarsi al rispetto ambientale e alla sua tutela, tantissimi giovani nella storica  sede di corso Vittorio Emanuele.   Un gruppo di concittadini che in modo volontario e con entusiasmo  dedicavano il loro tempo libero   al controllo costante, alla pulizia e alla cura del territorio di Nemi. Tantissimi gli interventi effettuati in quegli anni dentro e fuori i confini del paese,  in collaborazione con i Vigili del fuoco  e la Guardia Forestale,    che  consideravano   la Protezione Civile di Nemi un importante e sicuro  presidio di pronto intervento di zona,  essenziale a risolvere o circoscrivere eventi nefasti.  Dal   1999 le cose purtroppo cambiarono. La destra, vinte  le elezioni, mise in atto  uno spoil system in salsa nemese.  Chiuse,   progressivamente, i rubinetti dei contributi per le quelle associazioni cittadine nate sotto i governi precedenti della sinistra, come la Protezione Civile.  Da allora sono passati quasi   15 anni. La destra ancora è al governo della nostra cittadina. La Protezione Civile storica è stata costretta a chiudere i battenti per mancanza di fondi. Nemi  è rimasta da allora senza un presidio di Protezione Civile. I governi Biaggi, Cocchi e adesso Bertucci non sono stati in grado di riorganizzare questa importante istituzione. Un altro dei tanti guinnes  negativi che la destra ha regalato a Nemi. Così in occasione di eventi cittadini , come la Sagra,  Nemi è costretta a rivolgersi e pagare associazioni private (quanto?) di altri paesi per assicurarsi il servizio.  Risorse della comunità  che, diversamente, potevano essere utilizzate per  continuare a formare giovani generazioni nemesi al rispetto, alla cura e alla tutela del nostro territorio.