RIETI: SIMONE PETRANGELI SOLIDALE CON IL SINDACO DI ALBANO LAZIALE

Petrangeli ha apprezzato l'operato del Sindaco Marini che con un'ordinanza, poi revocata dal Prefetto di Roma, si è fermamente opposto affinché si svolgessero nella sua città i funerali di Priebke.

 

Redazione

Rieti – Il Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, in un telegramma inviato ieri mattina, ha espresso a nome della Comunità reatina sentimenti di vicinanza e di solidarietà al Sindaco di Albano, Nicola Marini, e sdegno per quanto accaduto in occasione del trasferimento nella cittadina laziale della salma dell'ex ufficiale tedesco, condannato per crimini di guerra, Erich Priebke. Petrangeli, definendo la scelta incomprensibile, inopportuna e offensiva della memoria dei martiri dell'oppressione nazifascista, ha apprezzato l'operato del Sindaco Marini che con un'ordinanza, poi revocata dal Prefetto di Roma, si è fermamente opposto affinché si svolgessero nella sua città i funerali di Priebke.

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ALBANO LAZIALE, DISCARICA DI RONCIGLIANO: RESIDENTI ABBANDONANO LE ABITAZIONI PER LA GRAN PUZZA

Passate le 23 stavano ancora tutti aspettando che arrivasse qualcuno.  Si sentivano per telefono grida e invettive contro il Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Sindaco Marini, dove sei? Qualcuno proponeva di andare sotto la casa del sindaco.  Chiedevano aiuto alle forze dell’ordine per ottenere la presenza del sindaco. “Siamo in attesa di notizie” l’ultima comunicazione della persona al telefono prima di chiudere.   

 

Maria Lanciotti

Alle ore 23 di martedì 24 ci giunge notizia che gli abitanti di Villaggio Ardeatino e di Cecchina sono stati stanati dalle loro abitazioni da una puzza tremenda che da una decina di giorni ha invaso la zona ammorbando l’aria fino a renderla irrespirabile. 

Tutti i giorni la gente del posto ha chiamato la polizia e la ASL senza ottenere risposta alcuna. Si è rivolta anche al N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri, ndr) il quale così si è espresso, senza peraltro procedere ad alcun tipo di rilievo: “Di giorno la puzza si potrebbe giustificare con la lavorazione in corso, di notte non deve succedere”. Però succede. Come mai? E comunque la gente radunata di fronte alla discarica di Roncigliano stava provando a ricontattare il N.O.E.

La gente non ne può più, ci è stato detto dalla persona che ci ha chiamati al telefono, la gente si sente male, è un susseguirsi di attacchi d’asma. Si presume – ci ha detto la persona che ci ha fornito i suoi dati – che non si faccia il TMB (Trattamento Meccanico Biologico, ndr), i rifiuti non vengono separati e restano tutti in discarica compreso l’umido. Altra cosa che è stata notata dagli abitanti del posto è che finché per un anno c’è stato il nasometro tutto sembrava andare perfettamente bene, e appena tolto lo strumento di monitoraggio si è scatenato questo orribile puzzo. Le persone radunate nei pressi della discarica ieri sera alle 23 erano una cinquantina, tutti abitanti della zona allargata Villaggio Ardeatino, Cecchina, Poggio Ameno nella parte alta di Cecchina. Tutta gente che da giorni chiama inutilmente polizia e ASL.

Intorno alle 21, 21:30 era arrivata una volante della polizia, e subito se ne stavano andando dicendo che loro non potevano far nulla, ma sono rimasti per l’insistenza della gente. Anche i Vigili del fuoco sono stati chiamati ma hanno detto che loro non c’entrano, non c’era un incendio. Mentre eravamo al telefono ci sono giunte voci concitate che dicevano “C’è puzza di gas!” e si sa che i gas da rifiuti sono venefici. Alle 22:45 era arrivata anche una volante dei carabinieri e la persona al telefono ci ha detto che la gente stava cercando di contattare qualche funzionario della ASL alla sede centrale di Albano o in qualche ufficio preposto alla dislocazione di Pomezia.

Passate le 23 stavano ancora tutti aspettando che arrivasse qualcuno.  Si sentivano per telefono grida e invettive contro il Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Sindaco Marini, dove sei? Qualcuno proponeva di andare sotto la casa del sindaco.  Chiedevano aiuto alle forze dell’ordine per ottenere la presenza del sindaco. “Siamo in attesa di notizie” l’ultima comunicazione della persona al telefono prima di chiudere.   

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ALBANO, POLEMICA SU ALBAFOR TRA L'EX SINDACO MATTEI E IL SINDACO MARINI

C. R. 

Albano Laziale (RM) – La società municipalizzata Albafor di Albano è al centro di polemiche tra l’ex sindaco e attuale consigliere comunale d'opposizione Pdl Marco Mattei e il sindaco di Albano Nicola Marini.

La situazione dell’Ente di formazione con i conti in rosso ha di recente subito un altro colpo: è stata approvata dall’assemblea la pianta organica minima funzionale. Ciò significa che 40 lavoratori andranno a casa. E come asserisce Mattei “andrà in fumo la prospettiva di lavoro per 166 famiglie”.

L’incontro in comune tra l’ex sindaco e il primo cittadino in carica ha soltanto rafforzato le asperità. “Licenziare quaranta persone – ha detto Mattei – con la scusa della pianta organica minima funzionale, dicendo che gli esuberi sono i livelli alti, 8 e 9,  ma soprattutto i livelli più bassi ,4,3,2 e 1, non è una soluzione di lungo periodo neanche per chi conserva il posto di lavoro”. Secca la risposta del sindaco che rispedisce: “Quel che è strano –dice Marini –  è che si voglia a tutti i costi difendere privilegi e livelli acquisiti in modo più o meno comprensibile, in particolare delle persone legate a Mattei a vario titolo”. Insomma per il sindaco il provvedimento elimina inutili benefit ad personam.

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Redazione

Albano (RM) – "Penso sia decisamente il caso di chiarire qualche aspetto, visto che di inesattezze ne ho sentite e lette parecchie. – Dichiara il primo cittadino Nicola Marini –  Non vorrei che dal momento che non ero entrato in questa diatriba, – prosegue Marini –  proprio per evitare sterili ed inutili polemiche, si dia per scontato che sia tutto vero ciò che si dice o si scrive. 

Iniziamo dall'incontro oggetto "dell'inciucio". Occorre innanzitutto precisare che è stato espressamente richiesto dal Consigliere Mattei ( non è stato quindi "invitato", ma lo ha proprio chiesto ). Non c'è niente di strano che l'ex Sindaco abbia voluto approfondire le motivazioni e le modalità che hanno portato alla approvazione nell'assemblea ALBAFOR della pianta organica minima funzionale. Quel che è strano è che si voglia a tutti i costi difendere privilegi e livelli acquisiti in modo più o meno comprensibile ( a volte per semplice decreto del Presidente del Consiglio d'Amministrazione ), in particolare delle persone a lui legate a vario titolo. E per ottenere questo risultato si cerca di fare leva su ipotetiche penalizzazioni dei lavoratori con livelli più bassi, cercando di destabilizzare e strumentalizzare una situazione già di per se difficile, visto l'estrema gravità delle condizioni economiche societarie e la già fortemente stressata condizione psicologica dei lavoratori, che purtroppo non percepiscono stipendio da mesi e ai quali va tutta la mia comprensione e il mio ringraziamento per aver comunque garantito l'attività formativa.

Ritengo inoltre di difficile comprensione la posizione dei rappresentanti regionali di categoria oltre che di alcune rappresentanze di base. Non si capisce perchè dopo aver chiesto per mesi e mesi la Pianta Organica Minima Funzionale ( ci sono i verbali ), unica base sulla quale costruire il risanamento aziendale, adesso che è stata fatta la si mette in discussione. Un provvedimento che, ricordo, elimina inutili direzioni, inutili livelli funzionali e inutili benefit ad personam assegnati dalla precedente amministrazione. – Il sindaco conclude – Forse sono proprio questi privilegi che si vogliono difendere?"




POMEZIA – SANTA PALOMBA – ALBANO: INFRASTRUTTURE PER OLTRE 6 MILIONI DI EURO

Redazione

Albano Laziale (RM) – Chiuso un importante accordo tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Comune di Albano Laziale e Comune di Pomezia per la realizzazione di importanti infrastrutture  che interesseranno in particolare la realizzazione del nuovo collegamento Pomezia – Santa Palomba – Albano. Al Comune di Albano Laziale è stato riconosciuto un finanziamento da 6 milioni 500 mila euro. L’accordo prevede che lo stesso Comune possa impegnare parte dei finanziamenti per la realizzazione di opere complementari e funzionali agli interventi proposti. In particolare gli interventi previsti per il Comune di Albano Laziale sono la realizzazione del sottopasso di via Pian Savelli; la strada di collegamento da via del Mare (altezza via Latina) a via Cancelliera e di una rotatoria di raccordo tra via Pian Savelli, via Nettunense e via Valle Pozzo. Il termine per la conclusione dei lavori è previsto per dicembre 2015. «La realizzazione di queste opere – dichiara il vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Sementilli – risulterà fondamentale per l’assetto viario di zone più periferiche della nostra città anche in ottica futura. La strada che andremo a realizzare da via Latina a via Cancelliera, ad esempio, servirà anche il nuovo cimitero che proprio lì sorgerà». Soddisfazione anche per il Sindaco Nicola Marini: «Si tratta di un accordo importante che contribuirà a dare alcune infrastrutture ad Albano, nel caso specifico a zone più periferiche, dal momento che verrà realizzato il sottopasso su via Pian Savelli. Questo finanziamento risale al 2003, abbiamo rischiato di perderlo visto l’assoluta mancanza di atti amministrativi da parte della precedente Amministrazione. Grazie ad una sinergia collaborativa tra RFI, Regione Lazio e Comune di Albano abbiamo rimesso in piedi l’accordo che abbiamo appena firmato. Ringrazio i nostri uffici perché hanno svolto davvero un grande lavoro e questa Amministrazione – conclude il Sindaco – aggiunge un tassello importante al programma amministrativo che sta portando avanti da tre anni».




ALBANO LAZIALE INCENERITORE, SOSPESO L'INIZIO DEI LAVORI. IL SINDACO MARINI:"LA NOSTRA AZIONE HA AVUTO RAGIONE"

Redazione

Albano Laziale (RM) – «Sono estremamente soddisfatto per questo importante risultato – dichiara il sindaco Nicola Marini -. La nostra azione amministrativa ha avuto ragione. Il Tar ha riconosciuto che sussistono i presupposti, come da noi sostenuto, per sospendere l’inizio dei lavori di costruzione dell’inceneritore, in quanto il sito, che è anche sede di discarica, è potenzialmente inquinato. Questa decisione ci darà anche maggiore forza, il prossimo 8 marzo, nella udienza del Consiglio di Stato che si dovrà esprimere nel merito del Decreto Clini».

Il Tar del Lazio ha deciso la sospensiva con provvedimento urgente monocratico, cioè non impugnabile in Consiglio di Stato. Il giudice amministrativo ha quindi fissato per il 28 marzo la camera di consiglio per la discussione di merito.

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ALBANO INCENERITORE, 24,650 CHILOMETRI DI… LOTTA

Maria Lanciotti

Chilometro 24,650 di Via Ardeatina, pietra miliare della lunga storia contro l’inceneritore di Albano. Qui di lotte ne sono state fatte tante e tutte a suon di corretta informazione contro le mezze verità e le spudorate menzogne.  Qui non si bara, lì ci sono i cancelli della discarica e l’aria avvelenata che entra dalle finestre delle abitazioni di fronte. E si spande nel circondario facendo danni che al momento non si vedono ma si producono per accumulo. Danni mortali, che non si limitano ai confini comunali ma minacciano tutta la popolazione castellana. Mentre bere l’acqua di queste parti, sarebbe un suicidio. E il suolo sta subendo offese così gravi da far temere il crollo delle nostre superbe coltivazioni. Eppure tutto ciò è ancora niente rispetto a quello che si vorrebbe fare di questo territorio già così devastato.

Il Ministro Clini ha ottenuto la sospensione della sospensiva. Non è un gioco di parole, entro il 7 marzo il cantiere potrebbe partire come imposto al Co.E.Ma. e al GSE (Gestori Servizi Energetici) dalla Regione Lazio. 

Sabato 2 marzo presidio cittadino di fronte ai cancelli della discarica di Roncigliano. Come annunciato dal No Inc che sta lavorando a tempo pieno per impedire l’irreparabile. Già alle 8 di mattina gli striscioni erano stati collocati e le bandierine sventolavano. Giornata fredda e umida, un fuoco acceso nel bidone e la voce aggrappante di Mannarino: “Gli presero la casa e il giardino/ in nome della grande santità/ e Giuda prese a fare a nascondino/ con lo specchio e con la dignità”. C’è un fermento nuovo, angoscia ma anche tanta attesa. Le cose cambiano, e non sempre in peggio.

C’erano presenti il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, il vicesindaco di Ardea Fulvio Bardi, il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi. Brillava per assenza il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, e dov’era Luca Andreassi consigliere con delega ai rifiuti, o Claudio Fiorani assessore alle politiche ambientali, energetiche, ville e giardini eccetera?

Ma in cambio c’era gente nuova, qualcosa di nuovo nell’aria circolava davvero, la cattiva gestione della cosa pubblica si sentiva recepita in modo palpabile, forse per quell’odore indescrivibile di decomposizione che veniva dalla collina avvelenata su cui volteggiano i gabbiani, e da quello sbuffetto che ogni pochi secondi irradia una specie di profumo che vorrebbe coprire i miasmi che la collina, esausta, esala come un fiato puzzolente.

Si chiede Gabbarini: “Sappiamo che è stata fatta fare la caratterizzazione del luogo dove sta la discarica, dove sta la difficoltà nel rendere pubblici i dati? E per i  contributi che vengono dalla bolletta dell’Enel, possibile che i cittadini, e comunque i comuni, debbano avere mille difficoltà per sapere se il privato, in questo caso Cerroni, è stato finanziato o meno con soldi pubblici? Dove sta la trasparenza?” E Luca Tittoni, presidente dell’associazione Differenzia-ti e sostenitore NoInc: “Il cantiere non parte. Dall’amministrazione di Albano ci si aspettava di più in alcuni passaggi. Ora quello che stanno facendo è assolutamente doveroso”. E Stefano Vignaroli, di Malagrotta, deputato del Movimento 5 Stelle, classe 1976: “Unirci e non dividerci per spezzare il monopolio delle discariche e inceneritori e favorire le piccole e medie imprese di riciclo. Iniziare il percorso della raccolta differenziata e poi accendere un bel fare. Già abbassare i muri è importante”.

Il sindaco Monachesi: “Continuare, non bisogna cedere. È una battaglia più difficile di quello che immaginavo, però ho fiducia. Qualcosa è cambiato”. E Simone Carabella, cresciuto insieme alla discarica e al Movimento No Inc: “Siamo disposti a bloccare l’inizio dei lavori, che secondo me non ci sarà. Saremo qui, fisicamente presenti”.  A metà mattinata qualche gocciolone vien giù dal cielo gonfio, ma c’è pronta la bruschetta e un bicchiere di rosso per scaldarsi. E chi può versa il suo piccolo contributo per la causa totalmente autofinanziata, in una busta trasparente accanto al vassoio dal pane e del vino. E questa sì che è comunione, unione d’intenti e aggregazione di forze. Passa qualche camion di Ama, più avanti fa inversione e si ritorna verso Roma, per oggi si è salvi.

Proprio di fronte alla collina della vergogna, così la chiamano i residenti, stanno intanto allestendo la tenda per il presidio permanente. Punto strategico per vigilare 24 ore su 24 sul traffico di camion e mezzi pesanti che si potrebbe verificare in vista della cantierizzazione dell’area. Una tenda da dodici posti che possono diventare anche quattordici stringendosi un po’. Da sabato 2 fino al 7 marzo, poi si vedrà. Speriamo almeno che il tempo sia favorevole. E comunque fa freddo, non si è mai visto un campeggio in mezzo alle vigne in pieno inverno, questi ragazzi ce ne stanno facendo vedere di tutti i colori. Tranquilli e con quella determinazione che traspare da ogni loro gesto o parola. Stanno combattendo per tutta la popolazione castellana e non solo, stanno aprendo forse un sentiero per nuove prospettive di vita. Dove l’acqua sia buona da bere e non invece dannosa pure per innaffiare l’orto, come viene detto negli interventi che si sono susseguiti ininterrottamente per ore. Dove si è parlato di tutto e chi non vuol sapere non sa. ‘Blocchiamo il cantiere’ la parola d’ordine. E la mobilitazione continua.  

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ALBANO LAZIALE SIT – IN INCENERITORE: ECCO LE RICHIESTE DEL NO INC

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Redazione

Albano Laziale (RM) – Ecco le richieste avanzate all'amministrazione di Albano Laziale, Giunta Marini, in occasione del sit – in di ieri organizzato dal Comitato No Inc che di seguito ha inviato alla redazione la nota riassuntiva con le richieste formulate.

1) Alla luce della recentissima decisione del Consiglio di Stato che ha dato, di nuovo, il via libera al decreto “SPALMA MONNEZZA” di i Clini – ed alla luce dell’arrivo ininterrotto degli automezzi AMA in entrata ed uscita dalla discarica di Roncigliano, che va avanti dalla mattina alla sera, da mercoledì scorso:

Visti: l’art. 193 del Testo Unico Ambientale (Legge n. 152 del 2006), titolato “trasporto dei rifiuti”, recita: “Per gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti … i rifiuti devono essere sempre accompagnati da un FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE dal quale devono risultare almeno i seguenti dati:a) nome ed indirizzo del produttore dei rifiuti e del detentore; b) ORIGINE, TIPOLOGIA E QUANTITÀ DEL RIFIUTO; c) impianto di destinazione; d) data e percorso dell'istradamento; e) nome ed indirizzo del destinatario.”
E l’art. 190 del Testo Unico Ambientale, titolato “Registro di carico e scarico dei rifiuti”, recita: “Le imprese e gli enti produttori di rifiuti … hanno l'obbligo di tenere un REGISTRO DI CARICO E SCARICO su cui devono annotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti. Le annotazioni devono essere effettuate almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo.

”Abbiamo chiesto nel corso del Sit In al Sindaco di Albano Nicola Marini che è, secondo la legge, autorità di pubblica sicurezza oltreché autorità sanitaria. Che dispone, in accordo con i competenti organi comunali, di poteri di polizia amministrativa, ambientale e giudiziaria (in attesa dell’esito dei ricorsi pendenti presso il Consiglio di Stato (8 marzo) ed al Tar Lazio (6 giugno)

Del perché non procede, da subito, con la verifica diretta e quotidiana del formulario di registrazione degli automezzi AMA in entrata ed uscita dalla discarica di Roncigliano con l’ausilio di Municipale e delegato/i dell’Ufficio Ambiente (ufficiali e/o agenti di polizia giudiziaria!!)?

Perché non procede da SUBITO al controllo del registro di carico presente in discarica?

2) Convocare, quanto prima, un consiglio comunale straordinario ed urgente, attinente le problematiche relative alla gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti ai Castelli Romani –  come avvenuto mercoledì 27 febbraio scorso a Colfelice (Frosinone) – aperto alla cittadinanza, da tenersi davanti l’ingresso della locale discarica di Roncigliano.

3) Di avviare, con estrema urgenza, presso la Regione Lazio, il procedimento di riapertura, revisione ed annullamento dell’Autorizzazione Ambientale n. B-3694 del 13 agosto 2009 relativa all’Inceneritore dei Castelli Romani, come previsto dalla legge n. 59 del 2005.

4) Convocare, come richiesto dagli Uffici Competenti della Regione Lazio, una conferenza dei servizi, con la presenza della società Pontina Ambiente (gruppo Cerroni) proprietaria della discarica di Albano, per richiedere gli adempimenti relativi alla CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA INTERNA alla discarica di Roncigliano richiesti nel novembre 2011 dall’Arpa Lazio.

5) Nelle prossime settimane, tutti i neo deputati e senatori – ancora in pectore – e consiglieri regionali (170 persone in tutto), chiederanno al GSE un nuovo accesso agli atti relativo alla convenzione preliminare e definitiva che permetterebbe, ancora oggi, al CO.E.Ma. di Cerroni, di Acea ed Ama, di percepire i soldi pubblici per l’Inceneritore dei Castelli Romani.
 

Tutti i nuovi eletti consiglieri regionali, nonché deputati e senatori 5 stelle, hanno detto: “la nostra voce, da oggi, sarà quella dei comitati territoriali come il No Inc di Albano.  I nostri incarichi regionali e nazionali, sono a disposizione dei comitati e saranno, siamo certi, lo strumento per portare avanti tutte le azioni necessarie a fermare progetti folli qual è l’Inceneritore dei Castelli Romani. L’unica voce che sentirete, quindi, sarà quella dei comitati. Al No Inc la voce e la parola.”

Presenti i sindaci di Castel Gandolfo, Genzano e vice sindaco di Ardea.

Assente Marini e la sua giunta, ad eccezione del consigliere Tedone.




LAZIO, IL TAR BLOCCA IL DECRETO CLINI: VITTORIA DEI CITTADINI CONTRO I RIFIUTI DELLA CAPITALE

Redazione

Lazio – Roma sull'orlo dell'emergenza rifiuti. Il Tar del Lazio ha bloccato il decreto del ministro dell'Ambiente Corrado Clini che imponeva il trattamento di una parte dei rifiuti della capitale negli impianti delle altre province del Lazio.

Quattro i siti di stoccaggio dove il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti romana, Goffredo Sottile, aveva previsto il trasferimento dei rifiuti di Roma, Fiumicino, Ciampino e Citta del Vaticano: Albano laziale (Roma), Viterbo, Colfelice e Castelforte (Latina). E a presentare il ricorso ricorso era stati congiuntamente il Comune di Albano, la Provincia di Frosinone e la società che gestisce l'impianto di trattamento meccanico e biologico (Tmb) di Colfelice, la Saf.

Appena due giorni fa, Clini aveva detto: “Sono preoccupato del ricorso al Tar che considero un atto gravissimo: se disgraziatamente il ricorso avesse successo, il risultato pratico sarebbe che la gestione dei rifiuti nella capitale va in emergenza”.

"Piena soddisfazione da parte dell'amministrazione di Colfelice e di tutti i sindaci della provincia di Frosinone", è stata espressa dal sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco. "Attendiamo il dispositivo – sottolinea all'Adnkronos- ma la notizia è estremamente positiva. Ci fa enorme piacere perché non è stato tenuto in considerazione l'aut-aut di Clini".

Soddisfatto anche il sindaco di Albano Nicola Marini. «Il nostro ricorso di sospensiva è stato accolto – afferma soddisfatto il sindaco Nicola Marini a pochi minuti dalla decisione del Tribunale Amministrativo Regionale di sospendere il Decreto Clini -. Le nostre ragioni, la forte volontà dell’amministrazione di opporsi a decisioni calate dall’alto, il sostegno degli altri sindaci, dei cittadini e delle associazioni del territorio, hanno avuto la meglio sulle logiche emergenziali e sulla politica di prevaricazione portata avanti dagli organi di Governo solo per risolvere i problemi della Città di Roma». «La nostra fiducia nell’imparzialità e nella capacità di valutazione del Tar – continua Marini – è stata ben riposta, nonostante le chiare e pesanti ingerenze da parte del Ministro Clini lette sui giornali. Le nostre motivazioni e le nostre ragioni non potevano non essere prese in considerazione. Ringrazio i nostri legali per l’eccellente lavoro svolto, lavoro che hanno voluto condividere con i loro colleghi della Provincia di Frosinone e della Saf per fare in modo che anche il loro ricorso fosse accolto». «La forza della ragione e del diritto ha vinto – continua Marini -. Non è sostenibile che i problemi di Roma Capitale vengano scaricati sui territori della Provincia e della Regione Lazio, quando l’amministrazione romana ha avuto cinque anni di tempo per definire una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Noi continueremo a difendere il nostro territorio e ad opporci in ogni modo lecito anche alla rinnovata ipotesi di costruzione dell’inceneritore a Roncigliano. A rafforzare questa volontà, proprio in questi giorni abbiamo approvato in Consiglio comunale l’avvio della raccolta differenziata porta a porta».

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RONCIGLIANO, RIFIUTI DI ROMA. SIT IN SINDACI E CITTADINI: SLOGAN O INTERESSE COMUNE?

Chiara Rai

Albano (RM) – Cittadini e sindaci con la fascia tricolore presenti all’ingresso della discarica intercomunale di Roncigliano ad Albano Laziale.

In prima fila il comitato No Inc. Di fatto, senza clamorosi episodi di disordine pubblico, l’operazione dei rifiuti romani non trattati esodati dalla Capitale nell’hinterland è iniziata venerdì 25 gennaio 2013, quando circa cinque camion d’immondizia hanno fatto ingresso in discarica. In realtà, secondo il decreto del ministro all’Ambiente Corrado Clini, dovrebbero arrivare circa 150 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati per quattro mesi. L'obiettivo è chiudere il ciclo e mettere il Lazio in regola con le direttive Comunitarie che ne impongono il trattamento e poi lo smaltimento in discarica. In questo modo l'Unione Europea potrebbe chiudere la procedura di infrazione aperta su Malagrotta, dove i rifiuti sono stati interrati  "tal quali" in discarica.

Sabato 26 gennaio 2013 mattina la manifestazione si è svolta senza alzate di testa, piuttosto i cittadini, attraverso il referente legale No Inc Daniele Castri, chiedono controllare il fenomeno e monitorarne il corretto iter. L’immondizia romana a Roncigliano non fa altro che subire una differenziazione: se arriva una tonnellata di rifiuti questi verranno suddivisi in umido, inerte e cdr (combustibile derivato dai rifiuti). “ Chiediamo per un considerevole periodo di quattro mesi – dice Castri – un doppio controllo dei rifiuti di Roma attraverso le bolle degli automezzi e attraverso il sistema delle pese sia in entrata che in uscita affinché la popolazione possa stare tranquilla che tutto il peso che entra, di fatto esce fuori trattato”.

Una posizione questa dei cittadini ben più marcata rispetto a quella dei primi cittadini, tutti presenti nonostante le critiche di coloro che hanno ritenuto la loro presenza al sit – in fosse piuttosto una passerella mediatica. Ma di fatto se i sindaci di bacino non avessero partecipato ben più aspre critiche sarebbero arrivate dai manifestanti. Da Albano a Castel Gandolfo, Ardea, Lanuvio, Genzano, Rocca di Papa, i sindaci hanno ribadito che la provincia di Roma non è la pattumiera della Capitale e che oltre a manifestare continueranno ad adire alle vie legali.

Di fatto, più di qualcuno ha fatto notare agli amministratori locali che ancora non è stato depositato alcun ricorso al Tar contro il decreto Clini e la diffida del commissario Goffredo Sottile per contrastare il provvedimento. Ciononostante le amministrazioni, nell’ultima riunione dei sindaci di bacino, hanno incaricato il Comune di Albano di intraprendere le vie legali attraverso un ricorso amministrativo con richiesta di immediata sospensione del provvedimento, che dovrebbe portare nell’impianto di Tmb di Roncigliano 50 mila rifiuti da trattare dalla Capitale. Insomma il Comune di Albano dovrebbe, secondo i cittadini e il No Inc, non solo presentare il ricorso al Tar ma anche monitorare con organi di polizia giudiziaria, i mezzi in entrata ed uscita per garantire quanto disposto dall’articolo 1 del decreto Clini: cioè che il rifiuto dev’essere trattato e non interrato negli invasi del territorio.

 

NOTE SUL VIDEO:

Il video ha una durata totale di 0:20:37 (Ore : Minuti : Secondi)   

Per andare direttamente all'Intervento di Daniele Castri referente legale No Inc. portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:15:43

Per andare direttamente all'Intervento di Nicola Marini sindaco di Albano portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:03:00

Per andare direttamente all'Intervento di Flavio Gabbarini sindaco di Genzano portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:04:49

Per andare direttamente all'Intervento di Milvia Monachesi sindaco di Castel Gandolfo portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:08:06

Per andare direttamente all'Intervento di Pasquale Boccia sindaco di Rocca di Papa portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:10:00

Per andare direttamente all'Intervento di Giacomo Moianettii vice sindaco di Castel Gandolfo portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:13:00

Per andare direttamente all'Intervento di Fulvio Bardi vice sindaco di Ardea portare il cursore del tempo del lettore presente in fondo a questo articolo a: 0:14:55




CASTELLI ROMANI, BERSANI: " IL VOLONTARIATO NON NASCE NEL DESERTO. SE IL CAMPO E' FIORITO NASCONO NUOVI FIORI"

Chiara Rai

Albano (RM) – “Se il campo è fiorito nascono nuovi fiori” ed ecco che Bersani conia una nuova massima ad hoc per i castellani e chissà che Crozza non lo utilizzi nei suoi brillanti siparietti.

Un boom di presenze per una inattesa trasferta fuori porta per i vertici del Partito Democratico: prima ad Albano e poi a Marino due grosse tappe per abbracciare i consensi di ben 17 Comuni dell’hinterland, per la maggioranza già con amministrazioni di centrosinistra, eccetto Marino, Lanuvio, Nemi e Monte Compatri.

Il leader Pd Pierluigi Bersani, il candidato alla Regione Lazio Nicola Zingaretti e il segretario Pd Lazio Enrico Gasbarra hanno tolto gli ormeggi, parlando di eufemismi, e si può dire brindato ad una sicura vincita di Zingaretti; le parole chiave del tour castellano sono state: riappropriarsi del contatto con la gente, campagna di ascolto, ripartire dal territorio.

La storia dei fiori è sbocciata nella sala comunale di Albano, quando Bersani ha iniziato a delineare il quadro dell’attuale situazione partendo da “paletti logici”, come salute, istruzione, assistenza sociale. Su quest’ultimo punto ha introdotto una digressione sulla sussidiarietà tale per cui tale per cui se un ente che sta "più in basso" è capace di fare qualcosa, l'ente che sta "più in alto" deve lasciargli questo compito, e a tale proposito ha soddisfatto le domande di diverse associazioni presenti che sostanzialmente hanno chiesto a Bersani maggiore partecipazione alle decisioni della politica e di lasciare la possibilità di devolvere il 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi alle associazioni di volontariato che tanto si prodigano per il territorio. E il candidato alle politiche del Pd, in tutta risposta ha detto che è necessario aprire la sala verde della concertazione non solo ai sindacati ma anche ai Comuni al privato sociale e al volontariato.

Ai Castelli Romani come nel resto del Lazio i problemi ci sono, a cominciare dalla sanità che per 350 mila residenti è in ginocchio con pronto soccorso sovraffollati e chiusura di reparti.

Questo tema è stato ripreso da Zingaretti che ha dedicato l’intera giornata al capitolo sanità a cominciare dall’incontro con i soci e i lavoratori della Cooperativa Capodarco che da mesi esegue prestazioni che non gli vengono pagate. In questa situazione si trovano le diverse realtà castellane.

Anche Marino, seconda tappa per Bersani e Gasbarra è teatro di una mancata apertura del pronto soccorso: “sappiamo la data delle elezioni comunali, fissate il 26 e 27 maggio  – ha detto il segretario Pd Lazio – conosciamo anche il giorno in cui il Campidoglio di Roma sarà liberato e ritornerà ad avere un sindaco dei cittadini. La destra nel 2008 ci ha fatto il sorpasso, abbiamo tenuto duro con Zingaretti che ha saputo vincere in Provincia continuando bene il governo che avevamo portato avanti. Ora quei momenti difficili sono al tramonto, grazie alla forza di una comunità che si e' saputa riorganizzare".

[ VIDEO – INTERVENTO PIERLUIGI BERSANI AD ALBANO ]