LATINA, ZULIANI (PD): "RIMETTERE AL CENTRO I VERI RUOLI CIVICI DEL COMUNE"

Red. Politica

Latina – Una assemblea molto partecipata quella indetta nel pomeriggio di ieri per la presentazione di Nicoletta Zuliani, presso l’Open Point di Corso della Repubblica. Una sala gremita, con persone di tutte le età e molti giovani, tutti per ascoltare la proposta di Zuliani.

L’esponente del Pd, che ha deciso di mettersi nuovamente a disposizione del partito e della città, con temi che lei stessa definisce “rivoluzionari”, perché capovolgono la concezione di come la città e le persone sono stati trattati negli ultimi dieci anni, come sudditi e non come cittadini. Quello auspicato da Zuliani è infatti un vero e proprio cambio di prospettiva, che rimetta al centro i veri ruoli civici del Comune: amministratori al servizio della città e cittadini protagonisti del territorio in cui vivono. “Sarà sicuramente un percorso impegnativo e lungo, ma si può riuscire a cambiare davvero questa città e renderla più vivibile e più accessibile” – ha affermato Zuliani.

I punti del programma elettorale sui quali ha tenuto a soffermarsi sono stati quelli che a cui tiene di più: trasparenza e partecipazione, politiche giovanili e welfare di comunità. Obiettivi che possono essere realizzati creando gli strumenti amministrativi adatti.
Riguardo al primo punto, Zuliani ha sottolineato come sia fondamentale istituire finalmente una Carta dei Servizi, attraverso la quale il cittadino possa esprimere un giudizio che influenzi realmente l’operato dell’amministrazione comunale. L’istituzione delle Consulte, organi costituiti da cittadini, in forma associativa o singola, che esprimano pareri obbligatori e non vincolanti sugli argomenti mano a mano affrontati. L’istituzione di un bilancio e di un’urbanistica davvero partecipati.

Sul tema delle nuove generazioni: “Bisogna rifondare l’Informagiovani, fornendo ai ragazzi tutte le opportunità a loro necessarie perché si sentano parte di una rete e cittadini di una città moderna. Che promuova la loro autonomia, fornendo facile accesso alle informazioni sui bandi della Regione Lazio e di quelli europei. Bisogna creare un sito che raccolga tutti gli eventi legati alla gioventù, non soltanto del territorio locale, ma che dia anche l’opportunità di fare esperienze vere ed importanti all’estero- di lavoro, studio e volontariato – che facciano curriculum”. Poi Zuliani pensa alla cultura e, in un senso pratico, allo strumento dei gemellaggi tra città: “Che non siano più buoni per il politico di turno, ma che diano l’opportunità di creare scambi, contaminazioni culturali e ponti in senso artistico. Perché con l’arte e la bellezza, torni anche il lavoro”. Il tema della sicurezza. “Il Comune deve pensare ai giovani e deve fare la sua parte perché essi vivano in una città che li protegga con i mezzi che ha a disposizione: penso ad una convenzione con i taxi, all’istituzione di navette notturne, penso ad un numero attraverso il quale su whatsapp possano essere inviate segnalazioni di vario genere contro i fenomeni di bullismo o episodi di violenza, per esempio. Un numero che possa essere gestito dalle associazioni”. Infine la Città dei bambini, cioè una nuova concezione urbana, pensata e realizzata in modo del tutto diverso rispetto al modo attuale.

Poi la progettazione, con l’aiuto del terzo settore, di un vero e proprio welfare di comunità. Le associazioni dovranno però essere selezionate creando un Albo di partenariato, che sia basato su vari criteri, primi fra tutti il lavoro svolto sul territorio, l’efficacia degli interventi compiuti, la storia che rappresentano. “Il ruolo delle associazioni è fondamentale per il Comune, perché esse sono una fonte inesauribile di informazioni ed hanno un contatto diretto con il territorio e le persone che si tramuta in un’opportunità unica per l’amministrazione”.
Nel corso dell’assemblea Zuliani ha esposto del dettaglio la propria proposta, arricchendo di sfumature e di altri spunti un programma tarato sulle necessità di chi vive l’ambiente urbano.
 




LATINA: E' ALLARME SICUREZZA A SCUOLA – ANNO SCOLASTICO A RISCHIO

Redazione

Latina – Nicoletta Zuliani e Marco Fioravante, esponenti del Partito Democratico di Latina, intervengono sulla sicurezza del plesso di via Cilea, che fa parte dell'Istituto comprensivo Don Milani. Le condizioni strutturali dell'edificio stanno mano a mano peggiorando, anche rispetto a quanto già evidenziato lo scorso giugno, quando uno sciacquone e parte dell'intonaco erano quasi caduti in testa ad un alunno. Allo stato attuale, ci sono ben sei aule inagibili – tre delle elementari e tre delle medie – ed il pavimento dell'ingresso degli edifici, a causa di infiltrazioni, si sta sollevando, rendendo difficoltoso il passaggio e mettendo a rischio la sicurezza.
Gli ex consiglieri comunali democratici avvertono: “L'anno scolastico rischia di iniziare all'insegna del pericolo e della precarietà e di portare strascichi per tutti i mesi di scuola se i problemi segnalati non vengono immediatamente risolti”.
La vita di oltre cento famiglie, infatti, rischia di essere letteralmente sconvolta con l'inizio dell'anno. L'Istituto Comprensivo Don Milani, si troverà con sei classi in meno, perché inagibili e sarà necessaria una turnazione per consentire a tutti lo svolgimento delle lezioni. In sostanza le classi saranno costrette a recarsi a scuola il pomeriggio invece che di mattina, con tutte le conseguenze anche per il personale docente e ATA. Oltre cento famiglie con una routine familiare sconvolta.


Nicoletta Zuliani sottolinea:
“L'aspetto più difficile riguarda le ricadute sulla qualità della vita e sulla gestione di minori che i genitori, al lavoro, non sapranno a chi affidare nelle ore antimeridiane, quando solitamente erano a scuola. Ci sono poi le attività pomeridiane: di solito si svolgono durante il pomeriggio – dal catechismo alle attività sportive, dalla musica al rafforzamento di competenze scolastiche – tutto ciò sarà reso impossibile dalla turnazione. È inaccettabile: bisogna porre rimedio immediatamente e in una città come Latina la scuola non significa solo strutture, edifici, manutenzione, ma soprattutto formazione e vita sociale dei bambini e delle loro famiglie”.
“Le scuole – fa notare Marco Fioravante – dovrebbero avere una manutenzione ordinaria continua che andrebbe inserita in una precisa programmazione da parte dell'Ente e che non risenta quindi degli alti e bassi né della politica, né dell'organizzazione degli uffici. Ci troviamo invece di fronte a carenze ordinarie che, con l'incuria e il continuo procrastinare degli interventi, assumono dimensioni straordinarie con aggravio dei costi caricati sulla collettività.


Nove degli ex consiglieri comunali del Partito Democratico di Latina hanno sottoscritto una lettera aperta al commissario prefettizio Giacomo Barbato, perché intervenga il prima possibile in maniera incisiva sul settore della scuola che, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, presenta già i primi segnali dell'emergenza.

Di seguito il testo della lettera.

Sig. Commissario,
in qualità di ex consiglieri comunali ci appelliamo a Lei che, avendo a disposizione i poteri di Giunta e Consiglio, può intervenire in modo efficace per risolvere i problemi delle scuole di Latina, che si trovano in un momento di massima criticità.
Come opposizione, lo scorso aprile, presentammo – senza poterla vedere realizzata a causa della caduta dell'amministrazione – una proposta che vedeva il consenso anche della maggioranza allora al governo, per lo stanziamento di un milione e mezzo di euro nel bilancio di previsione per l'edilizia scolastica. Nel frattempo, però, le esigenze dei 74 plessi di competenza comunale hanno continuato ad esistere e ad essere sempre più stringenti a causa della mancanza di una precisa programmazione dei lavori di manutenzione ordinaria. Una trascuratezza che diventa, nel tempo, negligenza da parte dell'Ente, perché quando l'ordinaria amministrazione viene a mancare, i problemi diventano urgenti e gravi.
Lei sarà a conoscenza, per esempio, delle problematiche che affliggono l'Istituto comprensivo Don Milani, dove lo scorso maggio si è verificato un crollo che per poco non aveva causato il ferimento di un alunno. In quell'occasione dirigenti comunali e politici della maggioranza si erano precipitati a vedere ed a promettere interventi che però non si sono mai stati realizzati, nonostante non vi sia la necessità di un governo politico per questo genere di interventi, che potrebbero essere gestiti in modo autonomo dagli uffici. Oggi quei problemi strutturali si sono ulteriormente aggravati ed oltre cento famiglie rischiano di vedersi stravolgere la vita quotidiana perché sei classi sono inagibili e gli alunni potrebbero essere sottoposti ad una turnazione per frequentare le lezioni.
Lo stesso ragionamento vale per il caso della scuola dell'infanzia a Piazza Aldo Moro, dove dallo scorso marzo i bambini sono costretti a mangiare nelle aule perché, a causa di gravi infiltrazioni sul tetto della mensa, rischiano di vedersi crollare il soffitto sulla testa. A nulla sono valsi gli appelli fatti dai genitori e da noi stessi consiglieri, tanto che il problema si ripropone ancora una volta con l'inizio dell'anno scolastico. L'assessore ai Lavori Pubblici, che all'epoca era Giuseppe Di Rubbo, si limitò a stanziare 90mila euro per interventi urgenti, spalmati su diversi plessi. Una cifra che non soltanto rappresentava una goccia nel mare, ma che non è stata neanche spesa a causa della carenza di personale nel settore Scuola della nostra amministrazione.
Quest'ultimo è un altro punto sul quale vorremmo che Lei prestasse attenzione: il settore Scuola oggi è sostanzialmente composto da una sola persona in ufficio e quattro operai. È impossibile portare avanti un intero settore in queste condizioni: un solo dipendente che deve sopperire alle esigenze di 74 plessi e che non può assentarsi, pena il blocco totale dell'intervento amministrativo. Una situazione che riteniamo non degna della seconda città del Lazio e una condizione lavorativa non più sostenibile per il personale interessato.
Gli esempi che Le abbiamo sottoposto sono soltanto le situazioni più eclatanti che si sono evidenziate negli ultimi mesi nel capoluogo pontino. Il nostro intento è quello di chiederLe di mettere in campo immediatamente tutte le misure straordinarie ed urgenti per consentire alle scuole di Latina di lavorare al meglio e di adeguarsi sotto il profilo della sicurezza, essenziale ma fino ad oggi trascurato dalle amministrazioni che hanno preceduto il Suo arrivo.

 




LATINA: IL COMMISSARIO PREFETTIZIO NON RINNOVA L'INCARICO AL SEGRETARIO GENERALE

Redazione

Latina – Nicoletta Zuliani, esponente del Partito Democratico di Latina, interviene sul mancato rinnovo dell'incarico al segretario generale del Comune di Latina. “La decisione presa dal commissario prefettizio Giacomo Barbato deve far riflettere. Evidentemente è venuto a mancare il rapporto di fiducia tra lui e la figura del segretario generale Pasquale Russo” – commenta Zuliani, che entra nel merito della scelta di rimuovere una delle principali figure-chiave dell'Ente. “I commissari – spiega Zuliani – non possono rimuovere i segretari generali dei Comuni prima che siano passati almeno 60 giorni dal loro insediamento e, in genere, non li rimuovono quando l'amministrazione della quale sono stati chiamati a prendere la guida risulta decaduta per motivi prettamente politici, come nel caso di Latina. La decisione viene invece presa, nel 95% dei casi, quando il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose”.
Ciò che Zuliani vuole sottolineare è il brutto segnale che si riceve ancora una volta dal Comune di Latina che, caduto dopo una forte crisi politica, vede rimosso il suo segretario generale, una figura che dovrebbe vigilare sull'anticorruzione e sulla trasparenza e a cui invece non viene rinnovata la fiducia dal delegato del Governo chiamato a risolvere la profonda crisi in cui versa l'Ente. “Deve essere davvero disastrosa la situazione che ha trovato il commissario Barbato al suo insediamento. Una situazione peggiore di quanto potessimo immaginare” – ipotizza Zuliani.
“Ricordo che in diverse situazioni – continua la democratica – il segretario aveva assunto su di sé ruoli che una figura di controllo come la sua non avrebbe dovuto mai rivestire: presidente della delegazione trattante per la parte pubblica, responsabile della formazione, dirigente dei vigili urbani, presidente della commissione concorsi. Così facendo era stata posta in essere una situazione di incompatibilità: chi è preposto al controllo, come lo è il segretario generale nella veste di responsabile dell'anticorruzione, non poteva infatti controllare se stesso nei ruoli citati. La funzione di controllo deve sempre essere esercitata da una figura terza”.
I commissari, nella loro funzione di guida della macchina amministrativa, possono intervenire su diversi fronti, ed uno di questi è proprio decidere sul futuro del segretario generale del Comune della cui amministrazione si sono prese le redini. “Latina è stata trattata come un caso straordinario, come un Comune dal quale vanno sostituite le colonne portanti per fondarlo su una nuova struttura: come un Comune sciolto per mafia” – commenta Zuliani.

 




LATINA, SCANDALO CASE POPOLARI: ZULIANI (PD) INVOCA LA GUARDIA DI FINANZA


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Redazione
Latina
– Nicoletta Zuliani, esponente del Partito Democratico di Latina, interviene sul tema delle case popolari del capoluogo pontino ed esorta il commissario Giacomo Barbato a prendere provvedimenti, per fare ciò che gli ex amministratori del centrodestra delle ultime consiliature non ha mai fatto in modo adeguato: i controlli. “Ci sono due tipi di verifiche da compiere – spiega Zuliani – La prima, sotto un profilo esclusivamente economico, che andrebbe affidata direttamente alla Guardia di Finanza, ed è quella che riguarda la gestione dei sussidi erogati dal Comune di Latina. La Finanza ha personale qualificato e risorse umane a sufficienza per farlo.

La seconda verifica, che dovrebbe essere di competenza degli uffici e dei vigili urbani, riguarda invece l'assegnazione degli alloggi popolari e degli immobili comunali: si tratta di andare a vedere chi effettivamente occupa un dato appartamento e a che titolo, individuando le irregolarità e sanando quelle situazioni in cui si profila la reale necessità dei soggetti. In questo modo il Comune avrebbe una mappatura chiara e, con controlli a tappeto e frequenti, potrebbe evitare situazioni spiacevoli come quella emersa nei giorni scorsi. In entrambi i casi non si tratta, ovviamente, di andare a cercare il pelo nell'uovo nei conti di chi ha effettivamente maturato il diritto ai sussidi o all'alloggio popolare, ma l'intento dovrebbe essere sempre quello di tutelare il diritto di chi ha veramente bisogno, per una seria e più equa distribuzione dei beni pubblici”.
Zuliani sottolinea infatti che “è dove mancano i controlli che si insinua la criminalità”. A questo aggiunge una nota politica: "Nelle passate consiliature di centrodestra non si è mai fatto molto per andare a colmare queste lacune: negli ultimi 4 anni di amministrazione abbiamo assistito ad una vera e propria girandola di dirigenti in un settore nel quale continuità e controllo sono indispensabili. Perché? Ci sono dei motivi ben precisi – affonda Zuliani – Intanto basti pensare al sistema clientelare che può essere facilmente creato intorno agli immobili pubblici: il politico di turno può intervenire personalmente dove l'amministrazione – lenta, burocratica e distratta dai numerosi cambi dirigenziali – non arriva, perché l'amministrazione stessa non è stata messa in condizione di farlo da chi la guida.

C'è poi un altro aspetto: i Servizi sociali sono un grandissimo bacino elettorale: che “fine” hanno fatto i politici che hanno ricoperto il ruolo di assessore con quella delega? Stefano Galetto, Giovanni Di Giorgi, Fabrizio Cirilli: dalle tornate elettorali successive a quel ruolo sono usciti vincenti. O è un settore che porta una grande fortuna ai futuri candidati, oppure è un posto effettivamente strategico, perché è lì che alla gente in situazioni di fragilità e bisogno “viene dato”.”
Esortando il commissario Barbato ad esercitare l'azione di controllo del Comune di Latina sui propri immobili e sull'assegnazione dei sussidi, Zuliani punta quindi a smuovere l'iceberg sotto il quale sono probabilmente nascoste una serie di irregolarità e di questioni irrisolte di cui la vicenda emersa dei giorni scorsi – la presunta “compravendita” tra privati del posto in un alloggio comunale – rappresenta forse solo la punta.
 




LATINA, CROLLO ALLA SCUOLA DON MILANI: UNA SITUAZIONE NOTA DA TEMPO

Redazione
Latina
– In merito al crollo che si è verificato ieri alla scuola Don Milani, Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, intende sottolineare alcuni aspetti di rilevanza politica.
“Il comportamento degli amministratori del Comune di Latina, che si sono precipitati alla don Milani soltanto dopo la chiamata di un giudice di Latina che voleva avere spiegazioni, dimostra tutta la loro inettitudine. Sul posto sono arrivati il vice sindaco Enrico Tiero ed il dirigente del Settore Lavori Pubblici Lorenzo Le Donne, che si sarebbero mostrati sbigottiti dalla gravità della situazione e dalle carenze generali dell'istituto. Eppure il responsabile dell'ufficio scuola, il dott. Spada, come anche la dirigente dell'istituto comprensivo, la dott.ssa De Angelis, nonché lo stesso Partito Democratico, più volte avevano segnalato all'amministrazione comunale i problemi strutturali del plesso. La situazione era quindi ben nota al Comune da molto tempo. C'è poi da considerare un altro aspetto, oltre all'attendismo che caratterizza i personaggi di cui si è circondato il sindaco Giovanni Di Giorgi: proprio come fanno gli inetti – aggiunge Zuliani – essi rispondono soltanto alla voce di chi è più in alto nella scala gerarchica rispetto a loro. Le segnalazioni delle persone che vivono il territorio, di cui dovrebbero essere al servizio, vengono invece puntualmente ignorate. Lo dimostra ancora una volta, per esempio, il caso del liceo Manzoni: hanno dovuto aspettare che tre ragazze venissero investite solo per interessarsi al problema, che ad oggi comunque non è risolto. La strada non è stata messa in sicurezza, sono state invece soltanto disegnate delle strisce gialle per regolare la sosta davanti all'ingresso dell'istituto. Per la Don Milani hanno dovuto attendere un crollo in un bagno mettesse in pericolo un bambino per presentarsi”.
 




LATINA, I CONTI NON TORNANO: RISCHIO COMMISSARIAMENTO

Redazione
Latina – I revisori dei conti avranno un lungo lavoro da svolgere per verificare tutti i conti del Comune di Latina che ancora non sono stati riordinati. Si tratta di ben 12.000 residui passivi e 4.000 residui attivi cioè quelle voci di spesa o di entrata che un ente ripropone nel bilancio ma che non sa se effettivamente entreranno o usciranno mai, come ad esempio somme cui non corrispondono obbligazioni perfezionate o di dubbia e difficile esazione o non esigibili alla data del 31 dicembre 2014.

Se pensiamo che si riportavano ancora somme risalenti al 1985, capiamo quanto le cifre del bilancio potevano falsare lo status finanziario del comune. Una situazione che il Governo centrale ha regolamentato lo scorso anno, imponendo ai Comuni una verifica di tutte queste voci, in modo da ripulire il bilancio da tutte quelle voci che non avrebbero mai generato veri introiti o vere spese, seppur iscritte. Un’operazione verità che purtroppo ancora non si riesce a fare.

Il problema però sta, a parte nella grossa mole di lavoro di oltre 700 pagine, anche nel fatto che a Latina per una significativa parte di queste voci di bilancio non ci sono atti a giustificarle, oppure per risalire a questi atti sarebbe necessario l’aiuto dei dirigenti che ne hanno consentito l’inserimento in bilancio.

Diversi servizi, infatti, non hanno ancora riaccertato le somme di loro competenza. Che significa? Che molti dirigenti hanno sottovalutato l’operazione o non sono in grado di relazionare in merito a somme antiche imputate al loro servizio di cui non pare esistano neanche le carte che ne attestino l’esistenza!!

"E questo è gravissimo, dichiara Nicoletta Zuliani (Pd) consigliere comunale di opposizione – come aver iscritto somme “per finta” – prosegue Zuliani – o senza alcun motivo se non sono gustificate da un preciso atto scritto. Ma tant’è, il nostro Comune dimostra di non riuscire a venirne ancora a capo in tempo utile per la Giunta che deve deliberare sulla “ripulitura” del bilancio.

Qui arriva il primo danno compiuto dall’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi: il carosello dei dirigenti, ai quali cambia settore ogni sei mesi o meno, come se nulla fosse, in barba alle competenze necessarie ed alle peculiarità di un servizio, ha pressoché azzerato le possibilità di ricorrere ad una memoria storica di questi atti perdendone ogni traccia.

Possono i dirigenti ricordare ogni singolo atto di ciascun settore nel quale hanno prestato servizio per solo alcuni mesi? Diverso sarebbe stato, forse, se ci si fosse basati su una continuità del lavoro, come la norma stabilisce, per almeno  anni. Oggi quindi i revisori dei conti si troveranno da soli e senza punti di riferimento in questa enorme “operazione verità”.

Il secondo danno dell’amministrazione Di Giorgi sta proprio, poi, nella mole stessa del lavoro affidato ai revisori dei conti: se il Comune avesse cominciato per tempo con sei mesi di lavoro dedicato si sarebbe ottenuto un risultato attendibile. Ma ahimé, la programmazione sappiamo essere il tallone d’Achille di questa povera amministrazione.

Adesso ci ritroviamo, come al solito con l’acqua alla gola, – conclude La consigliera Pd –   rischiando di mettere in bilancio somme non accertate, e se non si rispetta il termine dei 20 giorni dall’approvazione del consuntivo, (il 20 maggio) si procede alla nomina del Commissario Prefettizio che si sostituisce all’organo Consiliare. Amen".
 




LATINA: SPARITI DAL BILANCIO 130MILA EURO

Redazione

Latina – Il progetto per far arrivare il wi-fi nelle scuole e nelle università, con un impegno di spesa di 50mila euro. Altri 50mila euro per l'abbattimento delle barriere architettoniche nella città. E 30mila euro per installare la videosorveglianza nei borghi Nord del capoluogo pontino.

Sono questi i tre emendamenti del Partito Democratico di Latina che avevano trovato accoglimento da parte dell'intera assise e che avevano ricevuto un voto favorevole unanime in Consiglio comunale. Sono anche però questi i tre emendamenti, con i relativi fondi a loro sostegno, che non si sa che fine abbiano fatto.

È proprio questo il nodo della questione che intendono affrontare, in tutte le sedi, il capogruppo del Pd in consiglio comunale Alessandro Cozzolino e la vice presidente del consiglio comunale Nicoletta Zuliani, che hanno visto sparire dal bilancio dell'Ente quelle somme che invece erano state previste per la realizzazione dei progetti deliberati.

“Che fine hanno fatto i fondi che il Consiglio aveva deciso di stanziare? Centotrentamila euro sono tantissimi, non può esserci un 'buco' così grande nelle casse del Comune, né tantomeno gli uffici possono aver ignorato un atto di indirizzo varato dall'organo rappresentativo del Comune” – affermano i due consiglieri. “Oppure – ipotizzano Cozzolino e Zuliani – sta succedendo qualcosa di molto grave: l'amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi potrebbe avere arbitrariamente stabilito che quei soldi vadano indirizzati altrove. In questo caso, ci troveremmo davanti a un vero e proprio atteggiamento antidemocratico, oltre che ad una gravissima inadempienza. Ne andrebbe della credibilità dell'Ente davanti a tutta la città, ed il potere del Consiglio comunale, che è l'organo di massima rappresentanza del Comune, ne uscirebbe svilito e mutilato.

È per questo motivo che chiediamo formalmente al sindaco Di Giorgi di rispondere con urgenza a queste nostre domande, soprattutto considerando che non è la prima volta che mozioni, ordini del giorno e indirizzi precisi vengono ignorati in dispregio alla sovranità democratica delle Istituzioni”.
 




LATINA: ZULIANI (PD) LANCIA PESANTI ACCUSE SUL SINDACO

Redazione
Latina – Il sindaco ha fatto un danno alle casse del Comune di Latina per ottenere un parere pro veritate favorevole al suo operato. Il sospetto è che lo abbia fatto consapevolmente. È quanto sostiene Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, che è decisa ad andare fino in fondo alla questione e che ha quindi scritto un'interrogazione perché il sindaco risponda delle sue azioni di fronte a tutto il consiglio comunale. Zuliani ha anche chiesto che la questione venga affrontata in commissione Trasparenza, perché vengano chiariti tutti i passaggi che hanno portato l'ente ad una spesa inutile e che ha arrecato danno alle sue casse, alla città – che oggi si trova con un mostro di cemento a Borgo Piave, in uno dei suoi ingressi principali – ed all'immagine stessa dell'ente e della sua amministrazione.

Zuliani ha ricostruito tutte le fasi “storiche” di quel parere esterno chiesto dall'ente di Piazza del Popolo, nonostante vi fosse un servizio di avvocatura comunale già pagato e preposto al lavoro di consulenza e difesa del Comune.

Vediamo i fatti.

“Il professor Federico Tedeschini, esperto in urbanistica, è un professionista “vicino” al sindaco Giovanni Di Giorgi. Ciò non toglie che la legge vada rispettata: è infatti obbligo per gli enti pubblici – spiega Zuliani – utilizzare le proprie risorse interne per evitare di ricorrere a consulti, pareri e prestazioni esterne che costituiscono un onere per l'amministrazione. Per affidare un incarico esterno è necessario dunque che la risorsa interna (in questo caso l'avvocatura del Comune di Latina) metta nero su bianco la propria indisponibilità a fornire quel parere, motivando il diniego. Questo a Latina non è avvenuto perché il sindaco, sì ha scritto all'avvocatura il 30 maggio 2014 chiedendo la disponibilità ad un parere pro veritate in merito alla variante di borgo Piave, ma lo ha fatto palesando già l'intenzione di volerlo eventualmente chiedere al professor Tedeschini in caso di diniego. Dopo una settimana il sindaco invia i quesiti, esplicitando che la scadenza per la presentazione del parere è l'11 giugno. A quel punto l'avvocatura – ricostruisce Zuliani – dichiara la propria disponibilità, ma fa notare che non sono pervenuti i documenti necessari dal settore Urbanistica e resta in attesa delle carte. Invece il 17 giugno il sindaco, giustificandolo con un'estrema urgenza, affida il parere al professor Tedeschini, il quale però si prende ben tre mesi per rispondere ai quesiti: il parere arriva ufficialmente all'ente il 15 ottobre 2014. La parcella è di oltre 10mila euro, pagati da tutti noi”. Un importo che, secondo la consigliera del Pd, poteva essere meglio utilizzato per un anno di lavoro di un giovane avvocato, come figura di supporto all'interno dell'avvocatura, vista la mole esagerata di contenzioso che questa amministrazione genera.

“La verità, ed è questa a mio avviso la cosa più grave – afferma Zuliani – è che il sindaco ha mentito ai cittadini: dov'era l'estrema urgenza se il professore si è concesso ben tre mesi per dare una risposta al Comune? La verità è che Di Giorgi aveva paura di quanto gli avrebbe detto l'avvocatura, la quale non avrebbe potuto che dare un parere negativo, visto poi l'esito della vicenda, oggi sotto la lente d'ingrandimento della magistratura. E consapevole dell'opacità di tutta la storia, ha dato mandato ad un consulente di fiducia che avrebbe potuto garantirgli ciò di cui aveva bisogno: un parere favorevole. Il sindaco confessi alla città quello che, sì per noi è soltanto un sospetto, ma che la magistratura sta smascherando come una triste vicenda di interessi personali a discapito dei cittadini e della pubblica amministrazione”.
 




LATINA, ZULIANI (PD): "CIMITERO BORGO MONTELLO UN ESCALATION DI IRREGOLARITA'"

Redazione
Latina
– La consigliera comunale del Partito Democratico di Latina, Nicoletta Zuliani, denuncia la "coerenza" di metodo tra la gestione del verde e quella della gestione da parte del Comune del cimitero di Borgo Montello in tema di affidamenti per i lavori di manutenzione. “Come era accaduto per la gestione del verde pubblico, a Latina ci troviamo nuovamente di fronte al sistema dello 'spacchettamento', una procedura che la legge vieta e che non favorisce nessuno, se non le ditte che ricevono gli affidamenti diretti per lavori a committenza pubblica” – afferma Zuliani.
Lo “spacchettamento” consiste nella redazione di diverse determine, tutte da importi inferiori ai 40mila euro, in modo che l'ente non sia tenuto ad indire una gara per commissionare i lavori, ma possa procedere per affidamento diretto ad una ditta di fiducia.

Per il cimitero di Borgo Montello, l'unica gara indetta in questa consiliatura risale al 2012 per i lavori da effettuare nell'anno 2013, stimati nel valore di 65mila euro. Poi il Comune ha continuato ad affidare la manutenzione straordinaria del sito, sempre alla stessa ditta, a “pacchetti” di tre mesi. Lo ha fatto per tutto il 2014. L'aspetto irregolare sta nel fatto che il valore di queste determine, se sommato, supera i 40mila euro (Iva esclusa) e ci troviamo quindi di fronte ad una irregolarità da parte del Comune, che avrebbe dovuto indire una gara per l'affidamento della manutenzione del camposanto come aveva fatto nel 2012. Un altro problema: il 22 gennaio viene pubblicata un'altra determina, la 1626 del 2014, riferita all'affidamento dei lavori al cimitero di Borgo Montello per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. La pubblicazione avviene dopo 4 mesi, a giochi fatti, quasi un mese dopo che il tempo d'affidamento è persino concluso. Questo significa che la ditta ha lavorato per tre mesi senza contratto, quindi in una posizione di assoluta irregolarità, e che l'Ente dovrà pagarli senza aver impegnato le somme, generando quindi generando un debito fuori bilancio.

Zuliani dà l'ultimo affondo con una nota politica: “Basta prendere in giro i cittadini. Si tratta di una situazione che segnalerò al segretario del Comune e che è materia della Corte dei Conti. Il punto è però che a Latina questa è la prassi. Il mancato rispetto dei tempi è ormai una caratteristica del nostro Comune: giovedì si terrà un consiglio con ordini del giorno e mozioni presentate ad agosto del 2014, ignorando del tutto i fatti – gravissimi – che sono accaduti nel frattempo e che hanno investito l'amministrazione Di Giorgi. Un'amministrazione che, così com'è, non può durare neanche un giorno di più”.
 




LATINA, PIANI PARTICOLAREGGIATI E REGOLAMENTO EDILIZIO: A.A.A. CERCASI TRASPARENZA

Redazione

Latina – “Come fa un cittadino di Latina a sapere se davanti alla finestra di casa sua, al posto di un parco verde, sorgerà un palazzo oppure sarà fatta una colata di cemento? Semplicemente, allo stato attuale dei fatti, non può esserne informato se non dalle ruspe già al lavoro o recandosi fisicamente all'ufficio urbanistica mettendosi in fila e aspettando il proprio turno. Questo increscioso problema ha una risposta sola ed è ancora una volta la mancanza di trasparenza del Comune di Latina.” A sottolinearlo è Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, che ha scritto una lettera indirizzata al Segretario generale del Comune di Latina, che è anche responsabile per l'ente di procedura Anticorruzione e Trasparenza.

L'ente è infatti, secondo quanto riportato dalla consigliera, inadempiente rispetto a quanto stabilito dal DL33/2013, che impone la pubblicazione e il livello di accessibilità di documenti e dati sul sito internet delle pubbliche amministrazioni. “I consiglieri comunali del Pd – afferma Zuliani – ed in primis la commissione trasparenza, hanno sin dall'inizio della consiliatura sollecitato e richiamato alla piena trasparenza dell'ente di Piazza del Popolo, ma ad oggi il Comune non risulta essersi adeguato alla norma”. La democratica ha allora deciso di scrivere al Segretario generale e al sindaco Giovanni Di Giorgi per ottemperare alle disposizioni di legge.

“È praticamente impossibile accedere alla consultazione online di documenti e tavole relative ai Piani Particolareggiati Esecutivi della nostra città in modo facile ed intuitivo. Nella pagina "Amministrazione Trasparente", d'obbligo per tutti i Comuni, c'è una sezione denominata 'Pianificazione e Governo del territorio' con tre sotto-sezioni tra cui 'Atti di governo del territorio', con ulteriore sottosezione 'Servizio urbanistica'. È proprio qui che ci si aspetterebbe di trovare dati omogenei, raggruppati in tavole e documenti, relativamente ai vari piani particolareggiati dei quartieri nonché al Piano Regolatore Generale. Quest'ultimo non risulta neanche pubblicato. Da notare, inoltre, che in nessuna sezione del sito del Comune di Latina è presente, nonché accessibile o consultabile, il Regolamento Edilizio che pure esiste in forma cartacea, benché obsoleto in diverse parti”. L'intera ricerca, confrontata con i siti di altre pubbliche amministrazioni del Lazio, è stata documentata da Zuliani in un video, che pubblicherà in giornata sul proprio sito e sui canali social di cui dispone.

“L'articolo 46 del decreto 33 del 2013, in base al quale dovrebbero risultare accessibili nel modo più trasparente possibile tutti i dati citati – puntualizza Zuliani – impone la considerazione di un altro aspetto: anche il solo parziale inadempimento degli obblighi di pubblicazione, comporta sanzioni e costituisce elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione ed è comunque valutato ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili. In buona sostanza, se l'ente non adempie all'obbligo imposto dalla legge, può incorrere in sanzioni ed i dirigenti, pagati per una funzione che non svolgono, possono vedersi decurtare parte dello stipendio”.
 




LATINA, DEBITI FUORI BILANCIO: COMUNE A RISCHIO PIGNORAMENTI. PARTE L’ESPOSTO ALLA PROCURA

Redazione

Latina – “L'amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi non si smentisce nella scellerata gestione dei conti pubblici del Comune di Latina. Oggi emerge una situazione incresciosa che risale al 2011 e che non viene ancora risolta a causa delle lentezze e dell'incapacità del governo di questa città di gestire i conti pubblici”. Dichiara Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, che prosegue nella sua analisi approfondita dei conti del Comune di Latina.

La consigliera Pd ricostruisce la storia di un nuovo pesante debito fuori bilancio, che ammonterebbe a circa 160mila euro.

“Nell'agosto del 2011 il Comune pagò alla Ati (Associazione Temporanea di Impresa) fatture per un ammontare di € 339.231,31 che riguardavano servizi per il trasporto pubblico locale non pagati risalenti agli anni 2003-2004. – Racconta la Zuliani in una nota –  La Ati raggruppava la Società Automobilistica Interprovinciale SAI Srl, la Rossi Bus S.p.A., e la Schiaffini Travel spa, che dal 2001 al 2007 si è occupata del trasporto pubblico locale nei borghi. Questo debito fuori bilancio è stato pagato ben due anni dopo il riconoscimento in consiglio comunale, che aveva approvato la liquidazione delle fatture nel dicembre 2009, con deliberazione numero 142. Al versamento, mancavano tutti gli interessi maturati nel frattempo e che, secondo un accordo, non sarebbero stati inizialmente pretesi dall'Ati. Evidentemente – prosegue la nota –  il ritardo con cui sono state pagate le fatture del debito fuori bilancio deve aver fatto tornare sui propri passi la società, per cui il 26 novembre 2013 viene notificato un decreto ingiuntivo per la somma di € 153.134,48 corrispondente agli interessi. Trenta i giorni per fare opposizione, ma il Comune lascia decorrere i termini ed il decreto ingiuntivo diventa irrevocabile ed esecutivo il 24 aprile 2014. Il 26 novembre viene notificato l'atto di precetto che intima al pagamento della somma dovuta di € 153.134,48, oltre agli ulteriori interessi legali maturati a partire dal 2011 fino al totale soddisfo, quindi quasi 10mila euro in più. A dicembre, quando in sede di approvazione del bilancio consuntivo, sono stati deliberati dal consiglio comunale i riconoscimenti dei debiti fuori bilancio, gli interessi maturati dall'Ati non comparivano. Il ritardo è già notevole ed oggi il Comune rischia il pignoramento, con il prelievo diretto della società dalle casse dell'Ente, ed ulteriori costi”. “Una situazione vergognosa, – dichiara la consifliera Pd – dovuta alle inadempienze dell'amministrazione Di Giorgi, che pecca di ulteriori ritardi anche in un altro ambito, non meno grave, che è quello della produzione della documentazione dei debiti fuori bilancio alla Procura regionale della Corte
di Conti”.
La legge finanziaria del 2003 ha infatti stabilito questa procedura per l'accertamento e le verifiche su eventuali responsabilità rispetto a danni erariali procurati all'Ente. “Il nostro Comune – afferma Zuliani – è inspiegabilmente tardivo nell'inoltro alla Procura della Corte dei Conti: diversi debiti fuori bilancio sono stati inviati quasi 2 anni dopo essere stati riconosciuti in consiglio comunale, rinunciando a qualsiasi impugnazione. Molti sono stati invece inviati all'ufficio sbagliato, di fatto eludendo il controllo della Procura della Corte dei Conti. Se si tratti di dolo o di ignavia, sarà valutato dalla Procura quando riceverà il nostro esposto”.