LATINA: 200 MILA EURO DI OPERE MAI REALIZZATE

Redazione
Latina
– Altri 200mila euro dovranno essere restituiti dal Comune di Latina. Stavolta il denaro dovrà tornare nelle casse della Regione Lazio, che nel 2006 aveva finanziato la realizzazione di attrezzature socio-sportive nei quartieri Q4 e Q5, che però non sono mai state realizzate.

Ecco com'è andata. Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico ripercorre le tappe della vicenda: “La somma di 200mila euro viene accertata ed impegnata. Viene esperita una gara ed una ditta di Napoli la vince. Passa il tempo e nel 2009 viene fatta una nuova perizia di assestamento del quadro economico, a seguito del quale viene richiesto alla stessa ditta se intenda ancora realizzare le medesime opere per i nuovi importi. La ditta risponde che non è più interessata e quindi viene rescisso il contratto consensualmente. Nel frattempo la Regione aveva già erogato la somma di 120mila euro per la realizzazione delle opere. Passa altro tempo, ma il Comune, invece di realizzare l'opera, nel 2008 impegna i soldi per il Rup (responsabile unico del procedimento, ovvero un tecnico comunale che si interfaccia con i diversi attori, che la legge prevede per ogni opera che viene realizzata da un ente pubblico). La cifra di 3.500 euro, a lavori neanche iniziati, viene già versata al tecnico. Vista l'inerzia del Comune di Latina, la Regione revoca il finanziamento e intima la restituzione dei 120mila euro già erogati e fisicamente nelle casse dell'ente. Di fatto però il Comune può restituirne soltanto poco più di 116mila, perché il resto è stato già liquidato al responsabile del procedimento”.

Per questo comportamento da parte dell'amministrazione, Zuliani ha scritto un'interrogazione in cui chiede quali siano i motivi che non hanno permesso di realizzare le opere finanziate dalla Regione Lazio e in che modo si intenda recuperare le somme erogate e liquidate a favore del Rup, compresi gli interessi passivi che oggi sono lievitati a 3.600 euro. “Sono convinta – afferma Zuliani – che non debbano pagare i cittadini di Latina, neanche un centesimo, per gli errori commessi dai pubblici amministratori. Tutti i soldi, infatti, visto che non sono ancora stati restituiti dal Rup, dovranno essere anticipati dal Comune”.
“Lo scandalo di questa amministrazione è che gestisce i soldi pubblici in modo del tutto irresponsabile. Invece di cercare di tenersi stretti quei pochi finanziamenti che le sono stati accordati, per inerzia li perde ed è costretta a rispedirli al mittente. Il vero costo dell'incapacità di chi gestisce materialmente la cosa pubblica lo pagano i cittadini: non solo in termini di tassazione, ma anche e soprattutto con la carenza di strutture e servizi, come appunto i quartieri Q4 e Q5, in questo caso letteralmente scippati di uno spazio per giovani e meno giovani che questo finanziamento avrebbe permesso di realizzare. Uno scandalo che arriva dopo quello della revoca di un altro finanziamento regionale di 480mila euro per la scuola di Via Cimarosa”.
 




LATINA: MOBILATINA E IL BUCO DA 40MILA EURO

Redazione
Latina – “MobiLatina è un progetto nato con un nobile intento, ma è finito nel peggiore dei modi: non ha raggiunto il suo scopo, che era il monitoraggio e la riduzione dei livelli di CO2 in città, ed è costato 40mila euro alle casse del Comune, nonostante beneficiasse di un finanziamento pubblico da parte del Governo centrale”. Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, denuncia l'incapacità degli amministratori comunali nel portare avanti gli impegni presi con il Ministero dell'Ambiente, che aveva finanziato il progetto e al quale l'Ente di Piazza del Popolo ha dovuto restituire ben 40mila euro perché la destinazione dei fondi, e di conseguenza le relative determine del progetto, erano sbagliati.

Il progetto per la mobilità urbana integrata, per come era stato pensato, sarebbe stato anche positivo. È però a causa delle inefficienze della macchina amministrativa, che è finito tutto in una (costosa) bolla di sapone. “Il progetto prevedeva una compartecipazione tra MinAmbiente e Comune: il Ministero ha finanziato l’idea con 250mila euro, mentre il Comune ha cofinanziato 220mila euro con proprie risorse di bilancio. Purtroppo il Comune si è pure sbagliato nella progettazione ed ha dovuto rinunciare ad un buon 20% del finanziamento (40mila euro) a causa di determine fatte male: il denaro era stato infatti stanziato nei capitoli di spesa sbagliati ed il Ministero ha negato questi fondi al Comune, che ha dovuto pagare di tasca propria”.

Zuliani sottolinea poi che il progetto, poliedrico ed articolato, quindi anche bisognoso di particolare cura, ha anche subìto la disorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, a loro volta sottoposti negli anni ad una penosa tarantella dei dirigenti che è stata tipica dell'amministrazione Di Giorgi. “In questo modo ci si espone più facilmente a errori, ed ai costi che ne conseguono”.

Di certo, legato a ciò è anche il fatto che il progetto prevedeva un accurato monitoraggio espletato da una società – pagata ben 40mila euro – perché verificasse il buon andamento del progetto e perché desse contezza dei risultati prodotti. “Gli unici dati che oggi abbiamo sono quelli degli scuolabus Sabotino (2 linee) e Tor Tre Ponti (1 linea), perché sono l'unico servizio che la società ha potuto monitorare. Tutti gli altri aspetti legati al progetto, invece, sono partiti troppo tardi. Abbiamo quindi dati soltanto parziali del car sharing per i dipendenti comunali (al questionario hanno risposto soltanto 20 dipendenti su oltre 500) e nessun riscontro sul Pedibus, partito addirittura dopo la fine del monitoraggio da parte della società incaricata dal Comune. L'assurdità è che quindi il Ministero dell'Ambiente ha alla fine finanziato una cosa del tutto diversa da ciò per cui i fondi erano destinati: gli scuolabus, servizio di unica competenza comunale, piuttosto che una mobilità integrata per la riduzione delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Di cui, appunto, non abbiamo alcun dato”.

Un ulteriore aspetto, non meno importante, è stato la scarsa trasparenza di tutte le azioni amministrative legate a MobiLatina: “Reperire informazioni di natura amministrativa sul progetto è pressoché impossibile: le delibere e le determine sono nascoste nei meandri dell'albo pretorio e sul sito del progetto – costato da solo 15mila euro – non vi sono informazioni sufficienti”.
 




LATINA, URBANISTICA: ASPRE CRITICHE DELLA ZULIANI (PD) AL PROGRAMMA DI FINE MANDATO DEL SINDACO

Redazione

Latina – “L'urbanistica partecipata – spiega Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico di Latina – prevede un ufficio che si occupi unicamente di interfacciarsi con gruppi di cittadini suddivisi per aree, a seconda dei vari interventi che devono essere operati su porzioni di città, per avviare un dialogo, proporre modifiche all'assetto urbanistico, ascoltare i cittadini con le loro proposte ed integrarle nel progetto finale. Questo ufficio dovrebbe quindi operare attraverso personale qualificato, ma soprattutto con funzionari e dipendenti che abbiano a cuore il dialogo con i cittadini, organizzando momenti partecipativi e di integrazione dei contributi. Io non ho mai visto operare la nostra amministrazione in questo modo, eppure paghiamo un dirigente quasi € 40.000 all'anno per svolgere questo servizio”. 

Zuliani sottolinea come quest'ufficio dovrebbe tutelare i cittadini che comprano una casa, quando concludono l'affare anche in virtù del fatto che di fronte c'è un parco piuttosto che una colata di cemento. “L''amministrazione si deve fare carico di comunicare ai cittadini che l'assetto urbanistico viene modificato, tanto più se si è dotati di un ufficio preposto all'urbanistica partecipata. Non si può continuare a vivere in questo clima in cui il cittadino deve armarsi contro l'amministrazione, contro l'istituzione che dovrebbe invece servire la collettività” – afferma Zuliani, che critica aspramente il punto del programma di fine mandato sindacale in cui appunto si parla di urbanistica.

Si rivolge direttamente al sindaco Giovanni Di Giorgi quando, anche nel corso del suo intervento nel consiglio comunale, ha domandato: “Secondo lei, a fine mandato è possibile redigere un nuovo piano urbano comunale generale impostato sul minor consumo del suolo e sul recupero urbanistico di aree dismesse di siti degradati? Come fa a credere possibile una cosa del genere?”. Due anni fa, quando venne costituito l'ufficio, Zuliani aveva redatto un'interrogazione per capire come mai il dirigente che veniva selezionato per l'importante settore non potesse essere anche un architetto o un ingegnere, ma – secondo l'amministrazione di Latina – solamente un avvocato.

“Esaminiamo quali sono i compiti di questo dirigente: attività di consulenza e supporto tecnico giuridico per la predisposizione degli strumenti di governo e trasformazione territoriale, con particolare attenzione alle possibilità perequative al coinvolgimento dei soggetti sociali nella costruzione delle scelte di piano. Nulla di ciò è stato realizzato, ecco perché abbiamo cittadini che insorgono e che si sentono violentati da una classe politica che opera unicamente nei confronti degli operatori edili, dei costruttori, e degli interessi privati”.




LATINA: LA VERGOGNA DEL TRASPORTO SCOLASTICO PER DISABILI:

Redazione

Latina – Stenta a partire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni portatori di handicap. A fare la domanda al Comune di Latina sono stati in 16 quest'anno, ma sembra che finora siano disponibili le risorse soltanto per 7 di loro. “È una vergogna – tuona Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico – che in sede di approvazione del bilancio previsionale il consiglio non sia riuscito a trovare una somma così irrisoria per garantire un servizio che è invece necessario e fondamentale per le famiglie che ne hanno fatto richiesta. Ed è anche una questione di civiltà, oltre che di pari opportunità: i ragazzi disabili devono vedere garantito il loro diritto di entrare in classe esattamente come gli altri giovani della loro stessa età ed il Comune deve garantire alle loro famiglie la sicurezza che questo avvenga”.

Zuliani sottolinea anche il ruolo del sindaco Giovanni Di Giorgi in questa vicenda: “In sede di approvazione di bilancio aveva assunto l'impegno che avrebbe trovato personalmente il denaro per l'attivazione completa di questo servizio, eppure non lo sta facendo. Soltanto ora persone di buona volontà in questa amministrazione stanno facendo il possibile perché si trovi una soluzione per questi ragazzi e le loro famiglie. C'è inoltre da evidenziare che una ulteriore responsabilità del sindaco in questo disservizio sta nell'aver tolto, dal febbraio 2013, la competenza del trasporto scolastico per disabili ai Servizi sociali per darla al settore Viabilità, colto però del tutto impreparato a questo cambiamento e tuttora in difficoltà nella gestione del servizio e delle esigenze delle persone che ne debbono usufruire. Solo per fare un esempio: negli anni passati, i mezzi dedicati a tale trasporto erano due e oggi invece uno solo; la Viabilità sta inoltre stilando una graduatoria del tutto inutile, visto che tutti i portatori di handicap, per il nostro Comune, hanno sempre avuto diritto al servizio e non è mai stata necessaria una lista di merito (elemento sottolineato persino in una nota ufficiale del nostro Segretariato sociale). Un terzo elemento di colpa del primo cittadino sta nel fatto che continua ad amministrare in modo insensato le risorse dell'Ente: gli sprechi sono all'ordine del giorno e si erogano fondi per manifestazioni, come non smetterò mai di dire – quella del Festival Internazionale del Circo – che nulla aggiungono al nostro Comune. E che in particolare, stavolta, tolgono ai disabili”.
Zuliani non risparmia neanche la maggioranza in consiglio comunale: “Un emendamento al bilancio avrebbe stanziato la somma necessaria al funzionamento di questo servizio. Eppure, per mere questioni politiche, di equilibri in maggioranza, di vedute corte, la proposta è stata bocciata e si è scelto di passare oltre”.
 




LATINA: IL COMUNE VENDE LA FARMACIA COMUNALE

Redazione
Latina
– Lunedì 22 settembre 2014  la commissione Bilancio del Comune di Latina ha approvato la vendita della seconda e ultima farmacia comunale, quella di Viale Kennedy. Ancora una volta critica la consigliera del Partito Democratico Nicoletta Zuliani, che ha sempre dato battaglia contro la vendita di queste attività, che avrebbero potuto essere una fonte di guadagno molto più alta per il Comune di Latina rispetto ad una mera vendita del bene.

“È il triste epilogo dell'incapacità dell'amministrazione nel gestire un bene che potrebbe essere una fonte di denaro assolutamente da non sottovalutare, un vero e proprio reddito in un settore che non conosce crisi. Eppure il Comune continua in questo sperpero: come ha evidenziato la dirigente del settore, la farmacia di viale Kennedy quest'anno ha chiuso il suo bilancio in pari, mentre negli anni scorsi con un utile di circa 20mila euro. Due dati che a mio avviso bene evidenziano l'incapacità gestionale di questo bene da parte dell'amministrazione comunale. Quindi, dopo la svendita della farmacia di via Reni, vicino l'ospedale Santa Maria Goretti, il Comune oggi vuole dare via anche quella di viale Kennedy, continuando con questa politica economica sbagliata. L'amministrazione comunale ha deciso di vendere per fare cassa, ma una volta finite le farmacie comunali e finiti i soldi guadagnati dalla vendita, con quali soldi si ripareranno le strade, si forniranno le scuole dei presidi essenziali, etc? Sì, perché – spiega Zuliani – il denaro sarà utilizzato in questo modo, non certo per fare investimenti”.

Zuliani ricorda che tempo fa, nell'estate del 2012, l'Anci inviò ai sindaci italiani una lettera in cui sollecitava le amministrazioni a sostenere e a potenziare le farmacie comunali, cosa che non soltanto è stata disattesa ed ignorata (pur il sindaco di Latina facendo parte dell'Anci), ma addirittura qui si sta facendo il contario, eliminando completamente un servizio ai cittadini, soprattutto a quelli più deboli e in difficoltà economiche.

“Trovo che sia scandaloso – conclude Zuliani – che il Comune non voglia investire in un servizio essenziale quale è la farmacia comunale, ma insista nel mettere in bilancio una spesa da un milione di euro per una pavimentazione non necessaria in una Ztl che funzionerebbe bene ugualmente”.
 




LATINA: TRA ZTL E PARCHEGGIO MULTIPIANO I CITTADINI PAGANO OLTRE 4 MILIONI DI EURO

Redazione

Latina
– Nella giornata di lunedì 8 settembre 2014 in commissione Commercio si è parlato della Zona a traffico limitato Nicoletta Zuliani: “La Ztl, una spesa troppo alta per i cittadini di Latina” Una rappresentanza della ConfArtigianato ha lamentato l'assenza di confronto tra le parti “La Zona a traffico limitato costa troppo per le casse del Comune di Latina. L'Ente dovrebbe prendere esempio dalle migliori realtà italiane per la realizzazione di quella che in altre città è un'isola pedonale vivibilissima e quasi a costo zero”. Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico torna sul tema della Ztl nel centro storico, a Latina partita lo scorso 1 settembre tra mille polemiche. Oggi se ne è parlato in commissione Commercio, dove era presente anche un rappresentante della ConfArtigianato, ed il cui scopo era proprio la valutazione dell'impatto che la Ztl avrà sulla città e sulle attività commerciali.

“Quel milione soltanto per la pavimentazione è un costo altissimo ed ingiustificato. La maggioranza continua a rafforzare l'idea di aver realizzato un punto del loro programma: il fatto è che nel loro programma era scritto solo questo "anche la pedonalizzazione del centro, magari un pomeriggio a settimana, può costituire un momento di aggregazione dei cittadini e delle famiglie". Ben felici rispetto al cambio di rotta che va nella nostra direzione, ma il costo imputato alle tasche dei cittadini non può certo essere così elevato. Perché non si investe invece sul potenziamento del servizio di trasporto pubblico e non si incentiva l'uso della bicicletta dalle zone più periferiche verso il centro storico? La Ztl è una bel modo di riappropriarsi di spazi umani, ma dubito che i cittadini condividano questa spesa enorme per una pavimentazione che non ci serve: altri Comuni, Lucca per esempio, non ne ha alcun tipo e la sua zona pedonale se la vive benissimo”.

Ma c'è di più. Nella commissione di oggi era presente anche un rappresentante della ConfArtigianato, che ha lamentato l'assenza di confronto tra le parti nella realizzazione della Ztl. “Ci ha spiegato – riporta Zuliani – che l'unico incontro che hanno avuto con il Comune è stato nel Luglio 2013, con la promessa da parte dell'Amministrazione di incontrarli di nuovo. Non c'è stato, però, a detta dell'associazione di categoria, nessun altro momento di confronto. C'è una bella differenza tra 'percorsi partecipativi' e 'comunicazione delle decisioni prese'”.
 




LATINA, SCUOLA: UNA MOZIONE GRIFFATA PD PER INTRODURRE UN PROTOCOLLO DI PARTECIPAZIONE

Redazione
Latina
– Sono anni ormai che i genitori, stufi delle lungaggini burocratiche, si impegnano in prima persona per riparare maniglie e serrande, tinteggiare le aule, mettere le tende per rendere più sicuro e vivibile l'ambiente scolastico dei propri figli. Il contributo dei genitori per lavori di miglioramento o di piccola manutenzione delle scuole  oggi non è regolamentato e viene svolto un po' al limite della clandestinità. In altri Comuni d'Italia lo si può fare e alla luce del giorno.

La mozione che la consigliera del Partito Democratico Nicoletta Zuliani presenterà come prima firmataria, riguarda proprio la possibilità, da parte dei genitori, di entrare nella gestione della piccola manutenzione dei plessi scolastici cosa che, fino ad oggi, veniva spesso negata a malincuore dai dirigenti scolastici per problemi legati ad un vuoto regolamentare.

“Si tratta dell'introduzione di un Protocollo di Partecipazione – spiega Zuliani – del tutto simile a quello già adottato da anni, con successo, da altri Comuni italiani. L'intento della mozione è sostenere e regolamentare la disponibilità che i genitori degli alunni danno – come già spesso accade – per effettuare piccoli lavori nei plessi frequentati dai loro figli, mettendo a disposizione gratuitamente le loro capacità per velocizzare, risolvere o prendere l'iniziativa rispetto ad urgenze della struttura scolastica costituendo un Comitato dei Genitori ed un Albo dei volontari. Si può formulare un accordo tra le parti (Comune e Istituti Comprensivi) dove nell'Istituto scolastico si sia costituito un Comitato Genitori che di anno in anno fornisce un elenco di competenze professionali/volontarie messe a disposizione ed elencate in un Albo delle Competenze. Il Comune paga l'assicurazione e i materiali ed al resto pensano il comitato genitori e la scuola. Quando i genitori contribuiscono in questo senso, non solo garantiscono immediatezza nella risoluzione di piccoli problemi strutturali che altrimenti richiederebbero infinita burocrazia tra dirigente scolastico e Comune, ma soprattutto contribuiscono a creare un forte senso di appartenenza rispetto ad un bene pubblico come la scuola”.

Il Protocollo di Partecipazione si occupa proprio di questi aspetti: il documento, infatti, ottemperando al principio di sussidiarietà orizzontale promosso dall'articolo 118 della Costituzione e a numerosi altri tabella di legge elencati nella mozione, impegnerebbe l'Ente a stipulare un Protocollo con i Dirigenti Scolastici che consenta a comitati di genitori costituiti all'interno dell'Istituto Scolastico, di intervenire nelle scuole su base volontaria e senza aggravio economico per le famiglie che spesso si vedono costrette ad acquistare materiali come vernici, armadietti, tende e così via. Le spese dei materiali e della copertura assicurativa, laddove la scuola non l'avesse già, sarebbero infatti a carico del Comune. Il Protocollo, quindi, oltre che valorizzare e tutelare le risorse progettuali e professionali interne alla comunità scolastica, soprattutto dei genitori rispetto ai lavori di piccola manutenzione nelle scuole, permetterebbe anche all'amministrazione di potersi dedicare alle altre mille urgenze che i 70 plessi scolastici comunali presentano.
 




LATINA, RIO MARTINO: LA CONSIGLIERA PD NICOLETTA ZULIANI LANCIA L'ALLARME ETERNIT

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Latina – “Altro che bandiera blu e bandiera verde. Per come si presenta Rio Martino, Latina meriterebbe la bandiera nera”. Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito Democratico e vice presidente del consiglio comunale, denuncia il grave problema ambientale e sanitario che insiste nella zona di Rio Martino, al lido di Latina, ancora una volta a pochissimi giorni ormai dalla stagione estiva e dal grande afflusso dei bagnanti. Una situazione imbarazzante per l'amministrazione comunale e che provoca allarme nella popolazione.

Oltre alle brutture che caratterizzano il piazzale vicino al canale – che sarebbe dovuto diventare un porto da 400 posti barca ed un volano economico grazie ai collegamenti con le isole pontine, e che invece è rimasto un cantiere – Zuliani intende sollecitare l'amministrazione ad intraprendere azioni contro la persistenza del rudere dell'ex ristorante “Pesce d'oro”, sì recintato per evitare che qualcuno entri in una struttura pericolante ed in stato di completo abbandono, ma coperto da lastre di eternit esposte alle intemperie e danneggiate, che rilasciano particelle in libera dispersione nell'aria. È risaputo che l'inalazione di particelle di amianto, che sono cancerogene, può provocare numerosi e pesanti danni alla salute di chi vi è esposto. “Il piazzale è già molto frequentato da turisti di passaggio, pescatori, bagnanti, ma soprattutto da famiglie con bambini. Se pensiamo che una bandiera verde, appena assegnata al nostro Comune, valuta proprio l'adeguatezza del litorale ai più piccoli, capiamo bene come ciò a Rio Martino non rispecchi assolutamente la situazione reale. A meno che non si supponga che un aerosol di polveri d'amianto sia un toccasana per la salute dei bambini e di chi li accompagna”.

Nei giorni scorsi Zuliani ha ricevuto segnalazioni da alcuni residenti di borgo Grappa, stufi dell'annoso problema, ma anche molto preoccupati per la salute pubblica. “Tutti sanno che quelle particelle di amianto – spiega la consigliera democratica – volano e possono essere inalate non solo da chi frequenta la zona vicina, ma anche da chi abita a borgo Grappa e, ritengo, persino dai cittadini di Latina: il vento della marina può portare ovunque queste polveri e creare danni. Invece di limitarsi a circondare l'immobile con delle barriere perché abbandonato a se stesso, ci si sarebbe anche dovuti preoccupare di "incappucciarlo" con materiale che impedisse la fuoriscita delle particelle. Perché il Comune, ed in particolare il sindaco – primo deputato alla tutela salute pubblica della città – non cerca una soluzione immediata per la bonifica e l'abbattimento della struttura, ormai da anni nel degrado? Certo è che se la commissione Sanità non riprenderà al più presto a funzionare, l'Ente ed i cittadini di Latina saranno ancora una volta danneggiati dai tristemente noti problemi di bilancia nella spartizione delle poltrone tra le forze politiche nella maggioranza. È scandaloso che il cittadino e noi stessi consiglieri, non avendo più l'organo d'interfaccia per eccellenza, quale sarebbe appunto la commissione, dobbiamo ricorrere alla stampa per sollevare un problema che è di tutti e prima ancora del Comune. È ora di tornare a lavorare”.