VETRALLA, NUOVI NOMI E NUMERI DELLE VIE: SCOPPIA IL CAOS

di Gennaro Giardino
Vetralla (VT)
– Tra i disagi che noi cittadini siamo costretti a subire per il cambio della targhe delle vie residenziali, c’è anche quello di pagare una semplice  targa a peso d’oro. Oggi si è presentato alla mia porta un incaricato dell’Italgas per effettuare l’istallazione dei nuovi contatori: egli ha riscontrato numerosi disagi per riuscire a trovare la mia residenza. Da ben diciotto anni, denominata “ via San Michele”, (nonostante questa stessa via abbia causato già negli anni passati diversi disagi poiché la stessa denominazione è situata in posizione differente da questa), è stata cambiata per decisione del Comune, in via “casal dell’abete”: tuttora il cambio sulla mappatura del paese non è stato effettuato, ed anche noi cittadini, ancora oggi, non siamo stati chiamati dagli uffici comunali per effettuare la variazione residenziale sui nostri documenti.

Nei giorni passati ho notato un turista aggirarsi nel nostro paese; si chiedeva come mai il suo navigatore segnalasse un’altra via diversa dall’indicazione segnaletica; perché questo? La risposta è semplice: nonostante il Comune si sia impegnato nel cambiare le varie targhe, inserendo nuove vie e nuovi numeri civici, non ha avviato le ulteriori modifiche sulle mappature satellitari ed oltretutto sui documenti dei cittadini; questo poteva avvenire facilmente nel momento in cui la ditta appaltatrice effettuava zona per zona le variazione delle vie comunicandole all’ufficio preposto del Comune che a sua volta avrebbe dovuto invitare per iscritto i cittadini all’ufficio anagrafe per i vari aggiornamenti domiciliari.

Ma il Comune non si è affatto dimenticato di mandarci il pagamento delle “pregiate” targhe residenziali, di ben 41,93 euro per coloro che abitano nelle vie del centro storico; 39,14 euro per coloro che abitano fuori il centro storico; 20.04 euro per i numeri civici interni.
Sempre tutto a carico dei cittadini, che si trovano costretti a pagare una discreta somma per qualcosa che è stato deciso e voluto dallo stesso Comune. In un periodo difficile come questo, in piena crisi, si chiede ai cittadini di pagare le variazioni residenziali quando tutto ciò poteva avvenire direttamente a carico del Comune, poiché sono i Comuni stessi ad essere obbligati ad effettuare l’aggiornamento della toponomastica.