RIETI, RIUNIONE LAVORATORI EX LSU E IN MOBILITÀ

Redazione

Rieti – l Sindaco Simone Petrangeli ha convocato una riunione, per discutere delle problematiche inerenti i lavoratori ex LSU e in mobilità, che si terrà martedì 14 maggio alle ore 15 in Municipio. All'incontro sono stati invitati i rappresentanti delle Segreteria provinciali di CGIL, CISL, UIL e UGL, dei Comuni coinvolti, nonché i parlamentari, Fabio Melilli e Oreste Pastorelli, l'Assessore regionale alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri, e il Consigliere regionale, Daniele Mitolo.
 




RIETI EMERGENZA AZIENDE AGRICOLE: LA PROVINCIA SOLLECITA L'INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI NAZIONALI E REGIONALI

Alberto De Marchis

L’Assessore all’agricoltura della Provincia di Rieti Oreste Pastorelli, a seguito dell’incontro urgente, tenutosi lo scorso 11 Giugno 2012 con le organizzazioni professionali agricole e con alcune imprese attive nel settore lattiero-caseario sollecita l’intervento delle istituzioni nazionali e regionali per risolvere il problema della riduzione del prezzo del latte pagato ai produttori e per mettere in atto delle azioni tese alla valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie, mediante sistemi di tracciabilità idonei. A tal fine, l'amministrazione sollecita il Ministro delle politiche agricole, agroalimentari e forestali, il Presidente della Regione Lazio e l’Assessorato all’Agricoltura affinchè possano essere intraprese delle azioni urgenti per porre a soluzione la crisi delle aziende agricole, causata dalla contrazione del prezzo del latte da parte della controparte industriale, e sollecitare di conseguenza le istituzioni preposte a risolvere questo problema. La riduzione del prezzo del latte, così come rappresentato dalle associazioni di categoria, sarà un elemento fortemente negativo per lo sviluppo dell’agricoltura nella provincia di Rieti la quale, se non adeguatamente tutelata e valorizzata, potrà compromettere la sopravvivenza socio-economica del territorio, accentuando la marginalizzazione delle aree rurali e l’esclusione sociale delle popolazioni che in esse vivono. Il Ministero delle politiche agricole, agroalimentari e forestali  e la Regione Lazio, attraverso l’ufficio di presidenza e l’assessorato all’agricoltura, devono necessariamente mettere in atto delle misure urgenti tese ad incentivare la tracciabilità delle produzioni di latte, a livello locale, e a stimolare l’acquisto, sul territorio, del latte proveniente dalle aziende della provincia mediante campagne pubblicitarie adeguate di valorizzazione delle produzioni locali. La garanzia della tracciabilità delle produzioni locali, infatti, sarà una leva strategica per stimolare e guidare il consumatore nel suo percorso di acquisto ad utilizzare prodotti di origine certa e tracciabile, facendo si che il valore aggiunto sia di esclusivo vantaggio per la comunità locale con positive ricadute sul territorio. L’assessorato all’agricoltura della provincia di Rieti ribadisce la necessità e l’urgenza da parte del Ministero competente, di approvare in tempi rapidi il decreto contenente le norme sulla indicazione obbligatoria del luogo d’origine del latte nell’etichetta del latte sterilizzato a lunga conservazione, del  latte UHT e dei prodotti lattiero caseari, affinchè possa essere reso operativo un percorso di tutela nei confronti del consumatore e delle aziende agricole, capace di avvantaggiare i produttori locali, cui potrà e dovrà essere corrisposto un prezzo maggiore a garanzia del percorso di qualità intrapreso dalle aziende agricole e di diretto e sicuro vantaggio per le imprese locali. La Regione Lazio dovrà dare corso a quanto disposto all’art. 1 della Legge Regionale n°1 del 28 Marzo 2012, fondamentale per realizzare  interventi di educazione alimentare e promozionali; inoltre, si auspica che l’assessorato all’agricoltura della regione estenda anche ai prodotti lattiero-caseari la possibilità di attuare campagne pubblicitarie e di promozione adeguate, fino ad ora utilizzabili soltanto per produzioni di qualità. La Regione Lazio dovrà farsi carico di dare piena operatività all’art.4 della Legge Regionale n°28 del 24 Dicembre 2008 affinchè possa essere esteso, anche ai prodotti lattiero-caseari, la possibilità di concedere contributi alle mense scolastiche che utilizzino prodotti agro-alimentari del territorio regionale. Tutto questo appare non più procrastinabile se si vuole stimolare e rilanciare le aziende agro-zootecniche della provincia di Rieti. La Regione Lazio dovrà, inoltre, dare piena operatività a quanto normato all’art. 10 della Legge Regionale n°29 del 24 Dicembre 2008 (Norme sull’organizzazione di produttori agricoli, sugli accordi regionali per l’integrazione delle filiere e sulle filiere corte), per risolvere le crisi di mercato facendosi parte attiva nei confronti del Ministero delle politiche agricole, agroalimentari e forestali affinchè sia riconosciuto lo stato di crisi ai sensi dell’art. 8 del Decreto Legislativo 102 del 27 Maggio 2005; tutto questo è  necessario per fronteggiare questa crisi urgente nel settore lattiero caseario imputabile ad una riduzione del prezzo del latte.

tabella PRECEDENTI:

05/06/2012 RIETI, E' EMERGENZA PER LE AZIENDE AGRICOLE E ZOOTECNICHE


 




RIETI, E' EMERGENZA PER LE AZIENDE AGRICOLE E ZOOTECNICHE

L'Assessore provinciale Pastorelli ha convocato per Lunedì 11 Giugno il tavolo tecnico alla presenza delle associazioni di categoria e delle imprese del settore. L’assessorato all’agricoltura si farà promotore, sia verso la regione Lazio che verso il Ministero competente, dell’approvazione del decreto contenente le norme sulla indicazione obbligatoria del luogo d’origine

E.G.

L’Assessore all’agricoltura della Provincia di Rieti Oreste Pastorelli, alla luce delle competenze e funzioni che la legislazione nazionale e regionale per il suo ruolo gli assegna, si è fatto da sempre parte diligente e attiva nel difendere le aziende che operano sul territorio e, in particolare, quelle specializzate nella produzione del latte. Queste ultime, infatti, hanno visto ridurre le loro possibilità di sopravvivenza a causa della riduzione del prezzo del latte da parte della controparte industriale. La riduzione del prezzo del latte, così come rappresentato dalle associazioni di categoria, sarà un elemento fortemente negativo per lo sviluppo dell’agricoltura nella provincia di Rieti la quale, se non adeguatamente tutelata, potrà compromettere la sopravvivenza delle aziende agricole e zootecniche, accentuando la marginalizzazione socio-economica delle aree rurali e l’esclusione sociale delle popolazioni che in esse vivono. Le soluzioni che l’Assessore all’agricoltura intende promuovere mirano a sollecitare il governo regionale e nazionale per favorire: 1) la tracciabilità delle produzioni di latte a livello locale; 2) a stimolare l’acquisto sul territorio del latte proveniente dalle aziende della provincia mediante campagne pubblicitarie adeguate di valorizzazione delle produzioni locali. La garanzia della tracciabilità delle produzioni locali, mediante apposite campagne di informazione, sarà una leva strategica per stimolare  il consumatore ad acquistare prodotti locali, facendo si che il valore aggiunto sia di esclusivo vantaggio per la comunità locale. L’Assessore all’agricoltura ribadisce che utilizzando gli strumenti che la Legge Regionale  28 e 29 del 2008 offre, sarà possibile a livello locale rafforzare la filiera corta, incentivando il consumatore nel processo di acquisto del latte di qualità prodotto sul territorio e legato ad esso. In relazione al complesso della problematica esposta, l’Assessore Pastorelli ha convocato per Lunedì 11 Giugno il tavolo tecnico alla presenza delle associazioni di categoria e delle imprese del settore. L’assessorato all’agricoltura si farà promotore, sia verso la regione Lazio che verso il Ministero competente, dell’approvazione del decreto contenente le norme sulla indicazione obbligatoria del luogo d’origine del latte nell’etichetta del latte sterilizzato a lunga conservazione, del  latte UHT e dei prodotti lattiero caseari, affinchè possa essere reso operativo in tempi brevi un percorso di tutela verso il consumatore e le aziende agricole, capace di avvantaggiare i produttori locali, cui potrà e dovrà essere corrisposto un prezzo maggiore a garanzia della qualità prodotta e di diretto e sicuro vantaggio per le imprese locali.

 




RIETI SANITA', AL VIA SMANTELLAMENTO DELL'OSPEDALE DI MAGLIANO SABINA

A.P.

Altra sanità che cade a pezzi. A scrivere la nota che segue sono Oreste  Pastorelli, vicepresidente della Provincia di Rieti e Rocco Cerroni, coordinatore provinciale del Partito Socialista. 

"Alla chiusura di posti letto per acuti presso l'Ospedale di Magliano Sabina, decisione verso la quale ci siamo da sempre battuti per salvaguardare i diritti dei cittadini dell'intera area della Sabina, sta seguendo lo smantellamento dell'intero Ospedale.

E' di queste ore la decisione della Direzione Generale della A.S.L. di chiudere il laboratorio analisi del nosocomio maglianese, lasciando in sede  un semplice punto prelievi.

Ben si comprende come questo configuri una diminuzione dell'offerta sanitaria di servizi essenziali al cittadino.

Infatti un punto prelievi altro non è che un centro di raccolta e di smistamento verso il laboratorio di Rieti dove verranno eseguite le analisi. Ciò comporta che un cittadino che si rechi al punto di primo soccorso non potrà fruire di una semplice analisi ematochimica e cosi i  pazienti ricoverati presso la degenza infermieristica.

Da non sottovalutare poi la perdita di posti di lavoro (infermieri, tecnici di laboratorio, personale ausiliario, addetti alle pulizie).

Il contesto evocato dalla Direzione Generale è quello di un piano di rientro fatto di lacrime e sangue, ma non è possibile che nella nostra provincia tale piano pesi interamente sulla sanità pubblica, sia gestito solo con tagli al personale sanitario ed a beni e servizi con la conseguente, crescente riduzione di risorse umane  (medici e infermieri) e materiali (farmaci, presidi ecc.), la chiusura dei posti letti ospedalieri per acuti, quando non addirittura lo smantellamento di interi Ospedali.

Si chiede a questa direzione strategie e alternative e non decisioni come questa che, di fatto sottrae sanità ai cittadini senza la contemporanea creazione di reali alternative sul territorio, accentuando la già elevata pressione di richiesta sanitaria da parte della popolazione sugli ospedali più lontani,considerati,a ragione,unico punto di riferimento assistenziale".