UCRAINA: ACCORDO PER ZONA SMILITARIZZATA NELL’EST

di Maurizio Costa

MINSK – Il periodo di crisi in Ucraina sembra volgere verso una pace: è stato stipulato un accordo, siglato a Minsk dai gruppi dell’Osce e dai corrispondenti di Mosca, di Kiev e dei separatisti, che prevede un cessate il fuoco e un arretramento delle truppe ucraine e filorusse di 15 chilometri ciascuna, in modo da creare una zona smilitarizzata lunga 30 chilometri.

L’accordo, siglato dalle parti, prevede anche il divieto di usare armi pesanti e di sorvolare con aerei o droni la zona cuscinetto. Il mantenimento del patto verrà controllato dall’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

La pace arriva dopo giorni di combattimenti che hanno causato molti feriti, soprattutto tra i civili. La situazione è comunque ancora tesa: non si sa nulla sul futuro della Crimea e delle Repubbliche Autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Queste Repubbliche, infatti, sono un punto scottante di tutta la vicenda. In realtà fanno ancora parte dell’Ucraina, ma nei fatti, sono controllate dai filorussi che non vogliono avere più niente a che fare con Kiev. Il governo nazionale vorrebbe indire delle elezioni nell’est del Paese, mentre Donetsk e Lugansk si oppongono. Il Primo Ministro ucraino Yatseniuk ha affermato che nessuno può autoproclamarsi repubblica indipendente e che non accetterà queste forme di governo.

L’accordo di Minsk, però, consiglia all’Ucraina di concedere lo status speciale a Donetsk e Lugansk e a permettere che i cittadini delle due repubbliche possano eleggere i propri capi di governo. Inoltre, le due autoproclamate repubbliche avrebbero permessi speciali per stipulare accordi con il governo ucraino o con uno Stato estero.

Ieri il Presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, si è incontrato con Obama e ha siglato un accordo per ricevere dagli Usa un miliardo di euro per affrontare la crisi nell’est.