MARINO, SPOSTAMENTO A CIAMPINO DEL CONSULTORIO. RIVOLUZIONE CIVILE: "SINDACO TROPPO IMPEGNATO PER INTERESSARSI AI PROBLEMI DELLA CITTA' "

Redazione

Marino (RM) – E' notizia di pochi giorni fa che il consultorio di Marino ha chiuso per manutenzione con conseguente spostamento di tutto il servizio a Ciampino. "Il risultato, che temiamo non sia momentaneo ma segua un chiaro intento di spostare ogni presidio socio-assistenziale nella città di Ciampino, è che Marino dopo la chiusura della ASL, dopo la conferma da parte di Mucciaccio della non riapertura del Pronto Soccorso al san Giuseppe, si vede privata di un ulteriore tassello alla salvaguardia sociale e sanitaria dei cittadini. – Dichiarano in una nota i rappresentanti di Rivoluzione Civile Comitato di Marino – Sembrerebbe assurdo – prosegue la nota – dover ribadire la fondamentale importanza di un presidio come quello del consultorio soprattutto in una cittadina di quasi 40.000 abitanti. Al contrario è stato sempre un obiettivo perseguito dai cittadini e dal movimento delle donne quello di raddoppiare il servizio realizzandone uno  che operi anche nelle attuali frazioni di Marino. Potrebbe sembrare paradossale dover ricordare alla Giunta che amministra Marino che un centro di assistenza laico, gratuito e aperto a tutti è la base fondamentale di coesione sociale e una garanzia, tra l'altro stabilita anche a norma di legge, della salute pubblica praticata come prevenzione. Evidentemente però la Giunta e il sindaco Palozzi non sono interessati alla salute dei propri cittadini, altrimenti non si spiega l'incapacità dimostrata in questi anni che ha portato alla chiusura di quasi tutti i presidi sanitari.

Forse il sindaco è troppo impegnato nella sua carica di presidente del Cotral e a preparare la sua campagna elettorale in Regione per interessarsi dei problemi della sua città: preferisce riempirsi la bocca, ancora una volta, di vuoti slogan elettorali, andare “Oltre la politica per ricreare quel collegamento fra territorio, problemi quotidiani delle persone e Regione” (ahinoi proprio parole sue). Collegamento che è fatto di consultori, di urbanistica che rispetta l'ambiente, di territorio non svenduto alla speculazione edilizia e di ospedali funzionanti. Tutti aspetti di buona amministrazione che il sindaco Palozzi non solo ha ignorato ma che ha  anche facilitato a smantellare e demolire. – La nota conclude – E' il momento di dire basta a questa gestione scellerata della vita dei cittadini, se il progetto del sindaco Palozzi è replicare in Regione lo scempio marinese più che “Oltre la politica” sta ormai andando oltre ogni decoro. E’ il momento di un sollevamento popolare, di una Rivoluzione Civile: a cui chiamiamo tutti i cittadini, a cominciare dai cittadini e cittadine progressiste.
 




APPALTI BUS, PD ROMA: “ALEMANNO SI DIFENDE ALZANDO POLVERONI”

Redazione

Roma – “Capisco che il sindaco sia in enorme difficoltà visto che per l’ennesima volta un suo fedelissimo manager è costretto a dimettersi per una verminosa vicenda di tangenti e malaffare. Ma è patetico che il sindaco per coprire le responsabilità sicuramente politiche e vedremo anche se giudiziarie della sua amministrazione alzi polveroni senza senso. Quando governavano le giunte di centrosinistra si facevano appalti per fornire servizi ai cittadini. Ora non ci sono servizi, ma solo tangenti”. Lo dichiara in una nota Marco Miccoli, segretario del Pd Roma.

 




SPESE MILITARI, QUESTIONE F35. COMELLINI: "LA MEMORIA CORTA ANZI CORTISSIMA DI BERSANI & C."

Redazione

Roma – "Quando si è in campagna elettorale e si parla di spese militari e' fin troppo facile affermare di volerle ridurre e ora è chiaro che Bersani, Scanu e gli altri del PD, sulla questione F35 hanno la memoria corta, cortissima. – Dichiara Luca Marco Comellini, candidato nella lista amnistia giustizia libertà e segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm) – Dopo il famoso diktat imposto da Guarguaglini il 1° aprile del 2009 alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, – prosegue Comellini –  con cui l'Amministratore delegato. di Finmeccanica auspicava un maggiore impegno per ottenere urgenti interventi normativi e misure idonee a garantire maggiori risorse all'industria bellica nazionale, il PD ha immediatamente cessato ogni rilievo e opposizione sui provvedimenti all'esame del Parlamento assumendo quel ruolo di garante – e non in opposizione – degli interessi industriali ed economici della Difesa

Scanu & C. hanno dimenticato di aver sempre bocciato gli emendamenti e le proposte di taglio alle spese militari che i Radicali/PDM hanno presentato fin dal settembre 2009 in entrambi i rami del Parmamento?

Elencare tutte le volte che i parlamentari del PD hanno votato contro o si sono astenuti su i nostri emendamenti o sugli Ordini del Giorno sarebbe troppo lungo. Basta comunque ricordare che già il 7 luglio 2010 il PD si astenne (assieme all'IDV) dal votare favorevolmente il nostro emendamento alla mozione sulla razionalizzazione delle spese militari Franceschini 1-00395 con cui chiedevamo la sospensione del programma Jsf (F-35) per il triennio e la sua successiva riduzione del 50 percento.

Mi sembra solo il caso di ricordare a Bersani, Scanu e agli altri smemorati del PD, – incalza il segretario del PDM – di ogni ordine e sudditanza, che è stato solo grazie all'ordine del giorno 9/4829-A/61 presentato dai deputati radicali se lo scorso 16 dicembre 2011 Monti – e non a Bersani- ha potuto tagliare 41 dei 131 caccia F35 in acquisizione.

Il Senatore Scanu assieme ai suoi compagni – in particolare ai generali – ha sempre respinto ogni richiesta di razionalizzazione e taglio delle spese militari soprattutto quando queste hanno riguardato le prebende e le regalie adeguandosi al tacito patto PdL-PD/altri inteso a garantire i vertici della difesa e delle industrie belliche.

L'opera garantista del senatore ha raggiunto il massimo nello stesso momento in cui, con un emendamento ad hoc, ha voluto riaffermare la completa titolarità della partitocrazia nella gestione degli affari militari, vincolando il governo a scelte dettate non dall'effetiva conoscenza – peraltro scarsa – della materia ma chiaramente dalla mera opportunità politica condizionata – come si è detto – dagli appetiti industriali.

Il senatore Scanu dovrebbe avere la pazienza di rileggersi i resoconti del Senato/Camera e allora scoprirà che il suo sodalizio partitocratico, sia nelle Commissioni difesa che nelle Assemblee parlamentari, è sempre stato, nei fatti, contrario al taglio di qualsiasi spesa militare. – Comellini conclude – Perché Bersani, Scanu e gli altri non si fanno un bell'esame di coscienza e poi ne riparliamo?"
 




CASO ELISA CLAPS, MUOVIAMOCI PER SCRIVERE AL SINDACO DI POTENZA: LA MAMMA DI ELISA CHIEDE PARTECIPAZIONE

Redazione

Potenza – Ricordando la triste e tragica vicenda di Elisa Claps, per volere di sua madre, la signora Filomena, il gruppo Fb Chi l'ha visto, e nello specifico Tiziana Muselli e Anna Giordano hanno dato vita all'iniziativa "Una firma per Elisa Claps" al fine di inviare una lettera al Sindaco di Potenza (persona che ha dimostrato molta sensibilità nei riguardi di Elisa e della sua famiglia, anche nell’omaggiare la memoria della giovane con l’inaugurazione di un parco sito in Potenza), nel chiedere la chiusura definitiva al culto presso la chiesa potentina della Santissima Trinità ove la ragazza fu uccisa, al fine di costruire nello stesso sito, un centro di accoglienza per giovani donne che hanno subito violenza. Il suddetto centro, oltre ad omaggiare la memoria di Elisa, rappresenterebbe un profondo simbolo di educazione civile, teso, inoltre, a non dimenticare una vicenda così terribilmente dolorosa che poteva essere evitata non giungendo, inoltre, ad epiloghi così profondamente amari.
Per l’adesione alla lettera si chiede una firma – nome e cognome – da scrivere nell’apposito spazio per i commenti, nel gruppo Fb Chi l'ha visto, noi de L'osservatore Laziale, faremo circolare il post anche sul nostro profilo del gruppo, in maniera da raggiungere ancora più adesioni.

La storia
Elisa esce di casa la mattina del 12 settembre 1993 per recarsi presso la Chiesa della Santissima Trinità, situata nel centro di Potenza, per incontrare un amico che doveva consegnarle un regalo al fine di festeggiare la promozione della ragazza. Da allora, di Elisa Claps non si hanno più tracce fino al 2010. Il suddetto “amico” risulta essere Danilo Restivo, ultima persona ad aver visto Elisa, presentandosi agli inquirenti con un’alibi molto sospetta, per la sua incongruenza. Egli, infatti, riferisce di essersi fatto male in seguito ad una caduta accidentale, ma gli abiti insanguinati e la ferita che presenta (il cui referto medico afferma provocata da un’arma da taglio), non hanno alcuna compatibilità con il sua versione dei fatti. I vestiti che il giovane indossava quella domenica appaiono vistosamente insanguinati, ma (stranamente), non vengono sequestrati. La madre di Elisa chiede ripetutamente agli inquirenti di indagare a fondo su Restivo ma senza esito, fino a quando – diciassette anni dopo – il 17 marzo 2010, i resti di Elisa Claps vengono ritrovati occultati in fondo al sottotetto della succitata chiesa potentina, molto probabilmente, scoperti per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione. Chiesa, che i familiari di Elisa chiedevano, appunto, da diciassette anni di perquisire! Si scoprirà, in seguito, che negli anni precedenti alla scoperta del corpo di Elisa, erano stati praticati dei fori nel soffitto per facilitare la dispersione dei miasmi del cadavere. Pertanto, è importante sottolineare quanto i prelati, responsabili della chiesa potentina, abbiano volutamente tenuto occultata la verità, poiché dati anche alcuni lavori a cui era stata sottoposta la chiesa, era assolutamente impossibile non aver visionato la povera salma. Il 25 ottobre 2010 vengono resi noti altri elementi: i sassolini provenienti dal sottotetto e presenti nel solco del tacco di Elisa Claps, dimostrano che Elisa arrivò viva, camminando, nel sottotetto e che poi vi fu uccisa: la giovane sarebbe stata colpita ripetutamente da una lama tagliente. Il 9 marzo 2011 la trasmissione “Chi l’ha visto?”, condotta da Federica Sciarelli, rivela che sono state evidenziate tracce del DNA di Danilo Restivo sulla maglia che Elisa indossava quando fu uccisa. Inoltre, l'avvocato della famiglia Claps precisa che sulla maglia è stato ritrovato sia sangue che saliva di Restivo. Il 2 luglio 2011 viene officiato il funerale di Elisa da don Marcello Cozzi e da don Luigi Ciotti. Per l’intera giornata viene proclamato il lutto cittadino. L'8 novembre 2011, presso il Tribunale di Salerno, ha inizio il processo a Danilo Restivo, con rito abbreviato. Nel corso della prima udienza i PM, facendo notare che i reati più gravi a carico di Restivo – che avrebbero potuto far scattare l'ergastolo – sono tutti prescritti, avanzano la richiesta di 30 anni di reclusione, ossia il massimo possibile, unitamente all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata al termine dell'espiazione della pena. L'11 novembre 2011 viene condannato in primo grado a 30 anni di carcere, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di € 700.000 alla famiglia Claps a titolo di risarcimento. Ancora adesso, resta aperta l'indagine della Procura di Salerno sulla scomparsa di Elisa Claps, sulle modalità del ritrovamento del cadavere e su eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato Restivo. L'11 novembre 2011 l'avvocato della famiglia Claps, prima della lettura della sentenza, ha sottolineato come, per l'omicidio di Elisa, Danilo Restivo non avrà l'ergastolo "per colpa della Chiesa che, in questi 18 anni, ha permesso che siano stati prescritti i reati concorrenti".

 

Estratto dal libro Per Elisa il caso Claps

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mia cara sorellina, stavolta un rimprovero devo proprio fartelo: ma come ti è venuto in mente di farti ammazzare proprio in chiesa e in quella chiesa per giunta? E come se non bastasse te ne sei stata lì per diciassette anni invece di prendere le tue poche cose e allontanarti con garbo ed in silenzio fino a farti inghiottire per sempre dalle nebbie del tempo. Ti rendi conto che così facendo hai messo in imbarazzo tutti? Capisco che ti hanno toccato il cuore le lacrime di mamma e di papà, posso comprendere che hai voluto dare a me e Luciano un segno tangibile che questi anni non sono trascorsi invano, ma potevi farlo in modo diverso e soprattutto evitando di mettere tante persone che contano nelle condizioni di dover spiegare i loro comportamenti davanti ad un paese intero. Pensa adesso a quel povero magistrato e ai poliziotti che hanno indagato, pensa poverini quante cose dovranno spiegare; come faranno a far capire alla gente che non sono mai entrati in quella chiesa a cercarti se non dopo tanti anni e peraltro senza trovarti? Hai messo in difficoltà anche noi che dobbiamo chiarire come mai a poche ore dalla tua scomparsa ci precipitammo in chiesa ma non riuscimmo a salire fin sopra perché le chiavi di quella porta le aveva solo il parroco che in quel momento non era presente. Capisci, adesso dovremo spiegare come mai due ragazzi e pochi amici avevano avuto l'intuizione di andare a guardare lì e gli investigatori di provata esperienza se ne sono semplicemente dimenticati, e poi sorellina mia, dovevi incontrarti proprio con Danilo quel giorno? Hai messo di nuovo in difficoltà quel bravo magistrato e ancora una volta noi stessi. Ti rendi conto che abbiamo dovuto scavare nel passato di quel povero ragazzo, far venir fuori tutta una serie di episodi spiacevoli che lo riguardavano? Ci hai costretto ad accusarlo fin dal primo giorno ma con l'intuizione dei grandi investigatori che ci diedero dei pazzi, NOI. E poi era pur sempre il figlio del direttore della Biblioteca Nazionale, un notabile amico di notabili, dico io, non potevi incontrarti con il figlio di un operaio in cassa integrazione? Sarebbe stato tutto più semplice. Ti rendi conto sorellina che ora dovranno spiegare il motivo per cui non andarono ad interrogarlo quel giorno stesso, non sequestrarono i suoi vestiti, non acquisirono i tabulati telefonici? Quale imbarazzo per persone che negli anni hanno continuato a fare il loro dovere mentre noi ci si consumava piano nel vuoto della tua assenza. Ricordi quando mamma fu messa alla porta dal questore poco prima di quel Natale del 1993, il primo senza di te? ricordi le sue parole esatte: «Signora basta, non può venire ogni giorno qui con i suoi figli a disturbare, sua figlia è scappata di casa lo vuole capire o no?»? Tornò a casa piangendo, persa nel suo dolore dove spesso nemmeno noi riuscivamo a raggiungerla. E quando gli avvocati di uno degli indagati, attingendo a fonti confidenziali, ci dissero che eri in Albania? Noi pensammo subito ad un ennesimo depistaggio, ma da lassù sono certo che avrai visto per un attimo una scintilla negli occhi di mamma, era il riflesso sepolto della segreta speranza di saperti ancora in vita. Pensa adesso se a qualcuno venisse in mente di andare a chiedere loro quali erano queste fonti confidenziali, capisci sorellina quale imbarazzo sarebbe per due stimati professionisti dover dare spiegazioni su questa vicenda? E infine, ripeto, far ritrovare i tuoi miseri resti in una chiesa, questo proprio dovevi evitarlo. Il vescovo, il parroco, il vice e giù fino all'ultimo anello della catena sono ora costretti a spiegare come, quando, chi? E già, sarebbe stato tutto così semplice, lineare, se fosse stato vero che un'impresa edile nell'effettuare lavori di riparazione, avesse casualmente scoperto il tuo corpo. Invece no, tutto complicato in questa maledetta faccenda e ancora una volta tutto così imbarazzante. Forse sono state prima le donne delle pulizie, no scusa, il viceparroco, no lui non ne sapeva niente, era gennaio, no febbraio, sì, ma di quale anno? Il vescovo dice di non sapere, non ammette di aver saputo ma non pensava che fossi tu (come se ciò facesse la differenza), però il giorno dopo il ritrovamento, con il suo avvocato si affretta a rassicurare i fedeli che la chiesa riaprirà presto al culto (era sicuramente questa la cosa che la città sconvolta voleva sapere per prima); il parroco sfida chiunque a dimostrare che lui sapesse, il vice sapeva ma se n'era dimenticato. Da ultimo proprio ieri ho saputo sorellina, che qualcuno circa un anno fa, nei bagni del Gran Caffè, aveva scritto più volte con un pennarello “ Elisa Claps è nella Trinità”, un matto certamente. Sai sorellina, sembra quasi che nessuno volesse trovarti ma che tanti sapessero dov'eri, molti hanno pensato: anno in più, anno in meno cosa cambia? Oggi sorellina rischi di mettere in imbarazzo la parte perbene di questa città, quella che non si è mai arresa, quella che è stretta intorno a te e ha pianto con noi, quella che vuole verità e giustizia, quella che ripudia i compromessi, il quieto vivere, le consorterie e gli intrallazzi. Ti lascio ma solo per il momento, e stai tranquilla, i tuoi cari non mollano, non temono la verità e se ne fregano di quanti imbarazzi possano ancora creare, la vergogna è solo la conferma che noi siamo gente perbene.




EUROPA, TASSE E BALZELLI: L'APOCALISSE DELL'EUROZONA

Ninnj Di Stefano Busà

Nessuno avverte la situazione che si verificherà nell’eurozona manipolata dalla politica speculistica e truffaldina della UE che ci sta portando allo sbaraglio. Le nazioni più forti economicamente vogliono soppiantare quelle più deboli, in modo da avere meno bocche da sfamare nel 2015/2020.

E succederà. La prima ad uscire sarà la Grecia, seguita dalla Spagna e da altre, per non fare il nome dell’Italia che è all’osso, ridotta ai minimi termini da una politica troppo rigorista, fatta di tasse e balzelli. E’ la teoria dell’economista Charles Robertson di Reinaissance, dove c’è il massimo rigore, si comprime lo sviluppo, l’incremento del peso fiscale riduce sul lastrico un popolo e ne sentenzia il fallimento economico –default – Ma c’è anche chi si spinge oltre, come il gestore di fondi speculativi Kyle Bass, secondo cui il destino dell’Europa è già segnato.

Ma a dare dichiarazioni shock è Reuters. La recessione non avrà breve durata, la crisi andrà molto oltre le previsioni e non avrà lieto fine, sfocerà in una guerra mondiale ha concluso Bass Fondatore di Hayman Management Capital (Dallas). Bass è convinto che assisteremo a guerre sanguinose e rivoluzioni, un vero dramma per le popolazioni e gli stati che non potranno stare al pari con le speculazioni di un sistema capitalistico da guerra “stellare”.

Lo stallo sarà un’immensa perdita di capitali che sotto forma e fatti passare per diminuizione del debito pubblico lasceranno sul campo morti e feriti. Il fenomeno potrà nel tempo allargarsi fino a provocare una riduzione drammatica sugli stati sovrani che dovranno uscire dall’euro. Ma non è molto lontano questo rischio, anche se nessuno ne parla, e proprio per questo, perché viene tenuto sotto silenzio, avverto il pericolo incombente e prossimo ad accadere. A dare il primo segnale è l’Inghilterra, cui potranno seguire altri stati in grave affanno economico.
 




RIETI, ATTI VANDALICI IN NOTTATA AL TEATRO FLAVIO VESPASIANO.

Redazione

Rieti – Raid vandalico sulla facciata principale del teatro Flavio in via Garibaldi avvenuto in nottata.I vandali si sono accaniti sugli scalini che danno accesso alla biglietteria e sulle bacheche che ospitano le locandine degli spettacoli. Gettate a terra anche alcune fioriere. Intervenuti prontamente sul posto Digos, Polizia Scientifica e Municipale. "Sono profondamente amareggiato per questo episodio di vandalismo, è stata colpita un’icona della città, la nostra eccellenza culturale" ha dichiarato l’Assessore alla cultura, Diego Di Paolo




NEMI, CASO AGGRESSIONE DEL SINDACO BERTUCCI A DIPENDENTE: IL SINDACATO DIFFIDA IL PRIMO CITTADINO

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[ LA LETTERA DI DIFFIDA DEL SINDACATO AL SINDACO DI NEMI ALBERTO BERTUCCI ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM)Italo Tedeschi, dirigente territoriale Uil – Fpl, ha inviato ieri (23 gennaio 2013) formale diffida al sindaco di Nemi Alberto Bertucci a continuare in tali comportamenti di gravi aggressioni verbali nei confronti del personale in servizio all’Ente: “Ci si riserva di adire a tutte le tutele sindacali e legali al fine di garantire lo stato psicofisico del Personale che lavora nel Comune di Nemi”.  

La premessa del sindacalista Tedeschi non lascia spazio a dubbi di sorta, l’aggressione verbale da parte del primo cittadino c’è stata e ci sono dei testimoni che hanno riferito i fatti allo stesso rappresentante del sindacato. “Venuti a conoscenza – si legge nell’incipit della diffida del sindacato – del deprecabile episodio avvenuto nell’Ente, che ha coinvolto personale in servizio che ha subito gravi aggressioni verbali ed irriverenti da parte del sindaco di fronte a testimoni, provocandone addirittura la necessità di ricovero in ospedale”.

Tra le testimonianze in questione è stata raccolta anche la dichiarazione del dipendente che ha chiamato con il suo cellulare il 118 a seguito di un malore della collega aggredita.

Pertanto non risulta che sia stata la stessa vittima dell’episodio ad allertare il 118 ma proprio una testimone dello stato di agitazione della dipendente a seguito dell’aggressione verbale del primo cittadino Bertucci.

Elemento ancora più sconcertante e grave che si acquisisce dalla nota firmata da Italo Tedeschi è che questo episodio non sarebbe l’unico finora accaduto.

“La Uil – Fpl è sempre stata impegnata nella difesa dei lavoratori sul posto di lavoro – dichiara lo stesso Tedeschi – e, la vicenda di Nemi, non può passare inosservata per la sua irritualità e pesantezza. Purtroppo il Comune di Nemi, ultimamente, era già stato diffidato da questa Organizzazione Sindacale per la pressione ed il carico di lavoro eccessivo, spropositato e inappropriato a cui alcuni dipendenti erano sottoposti.

La vicenda accaduta è la conseguenza di una situazione che prima o poi sarebbe degenerata, causa anche la disattesa dei suggerimenti dati dalla Uil – Fpl alla stessa amministrazione negli incontri sindacali tenutesi proprio per risolvere i problemi degli uffici comunali e del Personale che vi presta servizio”.

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BRACCIANO E CASTELLI ROMANI, EMERGENZA ARSENICO: CORSA PER L'ESTINZIONE DELL'EMERGENZA

Chiara Rai

E’ guerra all’ ultima goccia di arsenico per i Comuni dell’hinterland colpiti dall’emergenza. A spingere sull’acceleratore è il Comune di Bracciano, ma a darsi da fare è anche Lanuvio. Senza dimenticare che l’emergenza la vivono anche i residenti di Velletri, Canale Monterano e Anguillara Sabazia.

A Bracciano sono stati appena completati ieri i lavori per il ripristino delle fontanelle dearsenificate di via Prato Igliolo e via della Macchia. A darne notizia è il vicesindaco Nardelli il quale fa sapere che a questo punto mancano soltanto gli esiti delle analisi dell’acqua effettuate dalla Asl RmF per tornare ad una regolare erogazione. Inoltre, in questi giorni l’amministrazione Sala ha provveduto a far recapitare dei volantini informativi, nelle abitazioni e presso le attività commerciali, con le istruzioni per conoscere nei particolari il divieto di uso potabile. “Ricordo – dice Nardelli – che i valori di arsenico nelle nostre acque sono di 13 microgrammi al litro per l'acquedotto "Fiora" che serve la maggior parte del paese, compresa Bracciano Nuova e centro urbano e 15 microgrammi al litro per l'acquedotto "Lega" che serve Vigna di Valle e Rinascente”. Il limite fissato dalla Unione Europea a partire dal 1 gennaio 2013 per l'arsenico è di 10 microgrammi al litro. Fino al 31 dicembre 2012 il limite, in virtù di proroghe concesse dalla stessa Europa, era di 20 microgrammi al litro, per cui precisa ancora il vicesindaco, il Comune di Bracciano ha costantemente monitorato la qualità delle acque garantendo il rispetto di questi parametri." Prosegue intanto il servizio di distribuzione dell’acqua potabile con autobotti. Dura a riguardo la nota del Consigliere di opposizione Armando Tondinelli: "Spero che l'amministrazione con il ritorno del sindaco dalla settimana bianca spieghi il perché non abbia affrontato il problema dell'arsenico in maniera seria nonostante sia stata sollecitata piu volte dall'ufficio tecnico a prendere provvedimenti in vista della scadenza della deroga ,solleciti richiesti con mesi di anticipo(let.prot.25972 del 28.8.2012) e nonostante i valori delle analisi prelevate nel corso del 2012 erano superiori a10.

Lanuvio invece, ha superato il tema autobotti e adesso l’amministrazione Galieti si sta dando da fare per affrontare l’estate senza disservizi o alterazioni dei valori del temuto metallo nell’acqua.

Intanto il comitato acqua pubblica di Anguillara Sabazia  ha invitato la cittadinanza a partecipare all'assemblea che si terrà sabato 26 gennaio 2013 alle ore 16:30 presso la sala Don Alvaro Orsi della Parocchia Regina Pacis.  Interverrà la dottoressa Litta dell'Associazione Medici per l'ambiente, che parlerà delle problematiche ambientali e sanitarie derivanti dal consumo delle acque con presenza di arsenico: “siamo tornati indietro di 50 anni”, questo il commento dei membri del Comitato stufi della continua emergenza.

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BRACCIANO EMERGENZA ARSENICO: COMPLETATI I LAVORI DI RIPRISTINO DELLE FONTANELLE DEARSENIFICATE

Redazione

Bracciano (RM) – Completati ieri 23 gennaio 2013 i lavori per il ripristino delle fontanelle dearsenificate di Via Prato Igliolo e Via della Macchia – è quanto ha precisato il vicesindaco Nardelli aggiungendo che per l'erogazione dell’acqua dalle stesse si dovranno attendere le analisi delle acque.

Per una adeguata informazione dei cittadini circa il divieto di uso potabile Nardelli, facendo il punto della situazione sottolinea che “è in corso la distribuzione nei condomini, nelle abitazioni e presso le attività commerciali di volantini informativi circa i contenuti dell'ordinanza. A tal proposito ricordo – dice – che i valori della concentrazione di arsenico nelle nostre acque sono di 13 microgrammi al litro  per quanto riguarda l'acquedotto "Fiora" (che serve la maggior parte del paese, compresa Bracciano Nuova e centro urbano) e 15 microgrammi al litro per l'acquedotto "Lega" (che serve le zone di Vigna di Valle e Rinascente).

Il limite fissato dalla Unione Europea a partire dal 1 gennaio 2013 per l'arsenico – precisa il vicesindaco – è di 10 microgrammi al litro. Fino al 31 dicembre 2012 il limite, in virtù di proroghe concesse dalla stessa Europa, era di 20 microgrammi al litro ed il Comune di Bracciano ha costantemente monitorato la qualità delle acque garantendo il rispetto di questi parametri. I nostri acquedotti erogano pertanto, da sempre, la stessa acqua: nel nostro caso la presenza di arsenico non è di origine antropica bensì di origine geogenica, ossia è dato dalla dissoluzione naturale di alcuni minerali che lo contengono. In questa fase di emergenza cosa è vietato: è vietato l'uso potabile, la cottura, reidratazione e ricostituzione degli alimenti, lavaggio denti e cavo orale. E’ consentito invece l'uso di acqua per igiene domestica ed igiene personale”.

Prosegue intanto il servizio di distribuzione dell’acqua potabile con autobotti con i seguenti orari: – Pisciarelli – P.zza S. Lorenzo dalle 8:00 alle 9:00; – Piazzale dei Pasqualetti dalle 9:30 alle 11:00; – Via delle Palme area PalaProvincia dalle 11:30 alle 13:00; – Castel Giuliano – P.zza S. Croce dalle 13:30 alle 14:30; – Vigna di Valle – Via braccianese Km 18 (di fronte la trattoria "Da Leone") dalle 15:00 alle 16:00; – Sambuco dalle 16:30 alle 17:30.

Per l'approvvigionamento di acqua potabile è possibile  utilizzare anche le fontanelle del lungolago Argenti.

Lunedì 28 gennaio alle ore 15 è stato indetto un incontro pubblico sulla problematica arsenico presso la sala dell’archivio storico del Comune di Bracciano in piazza Mazzini n. 5 al quale prenderanno parte anche alcuni tecnici della Asl Rm/F.

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ACCUMULI, EMERGENZA FRANA NEL CENTRO ABITATO.

Redazione

Accumuli (RI) – L'inizio del fenomeno franoso all'interno del centro abitato di Accumuli è stato già segnalato alla Regione dal Sindaco di Accumoli nei giorni scorsi, purtroppo senza particolare esito. "Seriamente minacciate una scuola e sei abitazioni poste sul fronte della frana" fanno sapere dal CER di Rieti.

Con l'aggravarsi della situazione, la Provincia è tornata a sollecitare nuovamente la Direzione Regionale ad attuare i necessari interventi di messa in sicurezza e il ripristino del fronte interessato al fine di prevenire i pericoli alla pubblica e privata incolumità, considerato anche il persistere di precipitazioni atmosferiche che di fatto possono far precipitare la situazione.
 




ARICCIA, INNOVA CARLISPORT CALCIO A 5, SERIE B NAZIONALE GIRONE E., VAILATI: “RIENTRO CON VITTORIA, UN SOGNO”

Redazione

Ariccia (RM) – La sfida (vincente) col Capoterra rappresenta una sorta di “isola in mare aperto” per l'Innova Carlisport. Nel senso che dal 23 dicembre (giorno di inizio della pausa natalizia) al 2 febbraio prossimo, la squadra ariccina avrà giocato una sola partita, quella coi sardi. Colpa di un calendario costruito in maniera “rivedibile” e “aggravato” nel caso della Carlisport dalla mancata sfida col Fiumicino, escluso dal campionato per i noti motivi. Negli occhi degli ariccini, dunque, c'è ancora il pesante successo con il Capoterra, dove ha fatto il suo esordio stagionale Sean Vailati, rientrato da un prestito a metà stagione. «Il mio rientro è stato simile a quello che ogni giocatore sogna: tornare titolare e vincere è sempre molto bello. Sono felice per il risultato perchè avevamo molto bisogno di punti e quindi è come se la gara col Capoterra valesse doppio. Sono contento, inoltre, perchè ho approcciato la partita con serenità: forse è ciò che mi ha aiutato durante la gara e sono davvero felice se questo ha agevolato la squadra».

Tornando a parlare del match col Capoterra il giovane portiere ariccino sostiene che «l'ultima vittoria è stata molto importante per noi perchè oltre ai tre punti credo che ci servisse una vittoria per far variare quel trend negativo in cui eravamo». Il successo, comunque, non ha riavvicinato molto gli ariccini alla zona play off stante anche il turno di riposo forzato di sabato scorso. Il 2 febbraio, però, finalmente si tornerà in campo. «Ci aspetta una sfida difficile contro la Paolo Agus – dice Vailati – che ha battuto l'Orte e quindi, oltre ad essere una buonissima squadra, sarà molto motivata per non lasciare scappare la capolista. Noi – conclude il portiere – dal canto nostro dobbiamo dare continuità alla vittoria col Capoterra e quindi dovremmo fare di tutto per fare bene e cercare di rendere la vita dura a chiunque». Anche per dare un senso a questa seconda parte di stagione.