OSTIA, VARCHI, ARRIVA L'ULTIMATUM AI BALNEARI: 3 GIORNI PER METTERSI IN REGOLA ALTRIMENTI ARRIVANO LE RUSPE

Redazione

Ostia (RM) – Un ultimatum di tre giorni per mettersi in regola ed evitare che il mare di Ostia sia “liberato” con le ruspe. A lanciarlo ai balneari, il direttore del X Municipio che ieri ha firmato un’ordinanza nella quale vengono concessi tre giorni agli stabilimenti dove è prevista l’apertura dei varchi a mare per provvedere autonomamente e mettersi in regola. “Un’ordinanza fatta – spiega il senatore Stefano Esposito, commissario Pd Ostia – su indicazione di Sabella che sta gestendo tutto. Chi non provvederà da lunedì sarà ‘fuori legge’”. Intanto è pronto l’elenco degli stabilimenti dove è prevista la realizzazione dei varchi per il libero accesso al mare. Dopo i due passaggi aperti ai lati del pontile di Ostia lo scorso anno, altri dieci saranno ‘liberati’ nei prossimi giorni sul lungomare. Secondo quanto si apprende, sarebbero questi gli stabilimenti interessati: Mariposa, Marechiaro, Arca (gestito dalla Caritas Roma), Lido, La Rotonda (due varchi), Vecchia Pineta, Venezia, Nuova Pineta e Pinetina.


“Sul lungomare di Ostia ci sono già 67 varchi: sono gli accessi agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate che, per definizione e per legge, dovrebbero essere accessi pubblici alla spiaggia, quindi liberi e gratuiti tutto l’anno. La soluzione per restituire ai cittadini il mare di Roma, quindi, non è aprire nuovi varchi, bensì far rispettare la legge che a Ostia, a differenza delle altre località costiere italiane, non vale”, a dichiararlo oggi il presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, Riccardo Magi, e il segretario di Radicali Roma, Alessandro Capriccioli, nel corso dell’iniziativa “La primavera di Ostia”, organizzata dai radicali per illustrare le misure da adottare per liberare il mare di Roma dal “lungomuro”, dalle illegalità e dagli abusi.

“Il rischio è che la grande enfasi mediatica sull’emergenza mafia a Ostia distolga l’attenzione dall’emergenza ordinaria che da decenni tiene sotto sequestrato il litorale romano. Per restituire ai cittadini il mare di Roma non serve l’esercito, né misure straordinarie – hanno spiegato Magi e Capriccioli-,  ma basterebbe far rispettare la legge. Per questo crediamo che insistere sull’apertura di nuovi varchi possa rivelarsi un boomerang politico e amministrativo che consentirebbe a molti concessionari di proseguire indisturbati nei loro comportamenti illegali determinando, così, una sanatoria di fatto”.
“Al sindaco Marino e all’assessore Sabella – hanno continuato i Radicali – chiediamo quindi di ribadire per la prima volta in maniera chiara ed esplicita nell’ordinanza che disciplina la stagione balneare, e che come ogni anno il sindaco si appresta a emanare, l’obbligo per tutti i concessionari di consentire l’accesso al mare 24 ore al giorno per 12 mesi l’anno. Parallelamente, chiediamo di provvedere alla necessaria verifica del rispetto di tutte le concessioni, con il controllo puntuale delle relative planimetrie, disponendo la revoca immediata di quelle irregolari. Solo così, attraverso questi atti di buona amministrazione, semplici ma rivoluzionari, sarà possibile riaffermare quel minimo di legalità indispensabile per poi iniziare a discutere anche del Piano di Utilizzo degli Arenili, il PUA, e del SUA, lo Strumento Urbanistico per gli Arenii, che così come è stato impostato non è funzionale al recupero della visibilità del mare e né al riequilibrio tra spiagge libere e spiagge in concessione”, hanno concluso Magi a Capriccioli.