NAPOLI: PADRE VIOLENTA FIGLIO 11ENNE E LO VENDE SUL WEB AI PEDOFILI

di Christian Montagna

Napoli – Una storia tremenda che arriva dalla Napoli violenta e perversa sta sconvolgendo il web: da oltre un anno, un 44 enne napoletano violentava ripetutamente il figlio e una volta intesa la possibilità di guadagno tramite il bambino, lo ha offerto ai pedofili sui siti web. Incredibile a raccontarsi, si torna nuovamente a parlare della sicurezza dei bambini tra le mura domestiche. Possibile che siano proprio i genitori a commettere violenze simili?

Gli agenti del nucleo della tutela minori della polizia municipale diretti dal capitano Sabina Pagnano hanno arrestato l'uomo attraverso le intercettazioni in chat per incontri. Utilizzando finti profili, sono entrati in contatto con il carnefice e una volta ricevute le foto del figlio violentato tramite web, hanno fissato un appuntamento fingendosi interessati e sono intervenuti. I particolari di questa vicenda sono incredibili: un mese intero di duro lavoro è servito agli agenti per arrivare a quest'essere che non merita di essere chiamato umano. Giorno e notte, ore estenuanti di lavoro per poterlo incontrare on line e poterlo assicurare alla giustizia. Le generalità non sono state diffuse ma del responsabile di questo orrendo gesto si sa solo che si tratti di una persona insospettabile. E' bastato poco a farlo raccontare e cascare nella trappola degli agenti. Nella prima immagine inviata ai finti interessati sul sito per incontri, il bambino indossava lingerie da donna e veniva ritratto durante una violenza. Questa foto non è rimasta indifferente ai militari che accelerando le indagini hanno fermato il più presto possibile l'uomo. Una volta in possesso del numero di cellulare del papà, lo hanno convinto ad un incontro per arrestarlo immediatamente. Ha confessato subito ed è stato portato nel penitenziario di Poggioreale. La moglie dell'uomo tenuta allo scuro di tutto ciò, non appena la polizia l'ha informata sui fatti, è svenuta. Il piccolo è stato a lungo con uno psicologo che ha saputo trovare la giusta via per farlo raccontare, sebbene inizialmente non volesse "tradire" gli accordi e i segreti presi con il padre. Ha raccontato agli agenti che da oltre un anno il padre lo costringeva ad indossare indumenti di rete e gli faceva del male. Soltanto dopo un lungo colloquio con agenti e psicologo è riuscito a tranquillizzarsi ma chissà per quanto tempo ancora porterà sulle spalle i segni di questa atroce violenza.