Regione Lazio, Cangemi in pole position per la vicepresidenza. Palozzi sostituito nei prossimi giorni

Dalle ultime indiscrezioni risulta ormai deciso che ad avvicendarsi allo scranno di vicepresidente dell’Aula alla Regione Lazio, dopo l’arresto di Palozzi, sarà Giuseppe Cangemi. Per Forza Italia è un susseguirsi di beffe dopo il danno dell’ex consigliere Adriano Palozzi costretto ai domiciliari dalla Prefettura di Roma dopo il caso dello stadio della società calcistica capitolina per le sue pressioni sull’imprenditore Parnasi, il quale in un interrogatorio di oltre 11 ore, delinea i suoi rapporti con Palozzi.

Il 7 luglio scorso, il riesame ha scagionato da ogni coinvolgimento Michele Anzaldi del Pd nello stesso filone investigativo, mentre ha confermato la restrizione domiciliare per il consigliere Palozzi eletto con più di 9 mila voti nelle ultime elezioni ed ora dichiarato temporaneamente decaduto con decreto governativo dopo la notifica del provvedimento della Prefettura romana.

L’ex sindaco di Marino sarà sostituito da Roberta Angelilli, ex parlamentare europeo e prima tra i non eletti nella stessa circoscrizione romana, ufficialmente nella prossima seduta di martedì 7 agosto. Ma secondo l’articolo 20 comma 5 dello Statuto della Regione Lazio che recita ““I componenti l’Ufficio di presidenza restano in carica per l’intera legislatura, salvo i casi di dimissioni o di grave impedimento”, non è allo stesso modo immediata la sostituzione per la carica di vicepresidente.

Bisogna che i colleghi dello stesso Palozzi definiscano se il caso rientri nella fattispiecie del “grave impedimento”.

Nelle ultime ore si fa avanti, però,il nome di Giuseppe Cangemi, eletto in Forza Italia e bocciato alla guida della Sanità da un’ala dello stesso partito, capitanata da Tajani e Abbruzzese.

Cangemi si è, in seguito, aggiunto al gruppo Misto e da poco ha dichiarato il suo ingresso nella maggioranza di Zingaretti con la sottoscrizione del patto propugnato dal dem Buschini, come ha riportato nei giorni scorsi L’Osservatore d’Italia.

Ora il fatto che si avanzi il nome di Cangemi risulta insopportabile per i consiglieri di Forza Italia i quali, attraverso un avvertimento di Antonello Aurigemma allo stesso Buschini, si dicono pronti a osteggiare la già claudicante legislatura di Zingaretti bloccando il dibattito sul Collegato al Bilancio (provvedimento omnibus dove è stato inserito di tutto) proponendo centinaia di emendamenti.

Gli azzurri criticano la maggioranza che non rispetta il patto secondo cui il Presidente dell’Aula spetta al Pd, mentre le due vicepresidenze all’opposizione. Di fatti vicino al 5 Stelle Devid Porrello, i forzisti vorrebbero adesso Laura Cartaginese, eletta con Palozzi nella doppia preferenza di genere, a seguito dell’evidente impossibilità di rientro di Cangemi in Forza Italia che comunque sembra prossimo alla nomina.

Gianpaolo Plini




Inchiesta sul nuovo stadio della Roma: Parnasi su Santini, Civita e Palozzi. Domani decide la Cassazione

Le dichiarazioni di Parnasi non sono utili alle indagini. Più o meno è questo il giudizio espresso dal gip Maria Paola Tomaselli in merito all’interrogatorio a cui si è sottoposto l’imprenditore romano accusato di essere a capo di un sistema costruito per aggirare impedimenti burocratici e politici per costruire in tempi stretti il nuovo stadio per la Roma.

Ad oggi, scrive la gip Maria Paola Tomaselli, Parnasi “non risulta aver preso le distanze dal collaudato sistema corruttivo evidenziato nell’ordinanza di misure cautelari”. Non è tutto. Nel riepilogare le ragioni del no alla scarcerazione, la gip finisce per descrivere un gruppo imprenditoriale che aggira il rischio d’impresa attraverso “il ricorso a pratiche illecite tramite le quali si costruisce il buon esito delle diverse operazioni imprenditoriali intraprese”. Il tema è quello della tangente impiegata come “polizza” contro eventuali ostacoli aziendali. Ma, per questa strada, si arriva alla totale illegalità: “Si assiste a una sovrapposizione dell’organizzazione criminale alla struttura societaria, stante la consapevolezza di Parnasi di agire fuori dagli schemi” è scritto nell’ordinanza.

Eppure, solo 15 giorni fa la procura sembrava soddisfatta tanto da depositare un parere favorevole per i domiciliari subito dopo l’interrogatorio durato oltre 12 ore. Il gip, invece, giovedì ha respinto la richiesta, con un provvedimento ricco di perplessità e complesso.

Il costruttore, scrive il gip, non ricorda. Addirittura le sue  lacune sono più evidenti del suo consulente Luca Caporilli, interrogato dopo l’arresto e subito scarcerato. L’impressione nella sua totalità è che abbia reso “dichiarazioni in maniera lucida e consapevole, limitandosi ad ammettere fatti inequivoci ed incontrovertibili”. Ricostruzioni insufficienti a rendere credibile che non commetta altri crimini o cerchi di alterare le prove a suo carico.

Ad esempio non regge la presunta rete di relazioni che secondo le accuse avrebbe usato per far annullare il vincolo urbanistico. Claudio Santini, ex capo segreteria del Mibact, secondo un collaboratore di Parnasi, avrebbe ricevuto 25mila euro.

Insufficienti e vaghe anche le dichiarazioni sull’ex assessore regionale Michele Civita, al quale lo stesso gip ha deciso di concedere il semplice obbligo di firma subito dopo l’interrogatorio di garanzia: “Nulla ha riferito di significativo in ordine alla sua relazione con il Civita, limitandosi ad affermare la stima nutrita nei confronti dell’uomo politico che ha dichiarato di avere sempre sostenuto con il solo voto, in assoluto contrasto con quanto riferito da Caporilli e da quanto con evidenza emerge dalle conversazioni oggetto di captazione”.

Stessa storia per i rapporti con Palozzi, l’ex sindaco di Marino, che “aveva stipulato con il gruppo Parnasi una convenzione con la quale si impegnava a mutare la destinazione urbanistica della zona in cui doveva sorgere il cosiddetto Ecovillage”. Mancano i dettagli circa il rapporto con Palozzi, su cui Parnasi non ha offerto «significativa spiegazione».

Domani la Cassazione valuterà l’intera vicenda e l’impianto accusatorio della procura, visto che gli avvocati di Parnasi hanno chiesto di annullare l’intero provvedimento cautelare. L’unica ammissione di una condotta illegittima riguarda i fondi che sarebbero stati passati al Pd, tramite la fondazione Eyu e alla Lega con “analoghe modalità”.

Intanto, il senatore Francesco Giro di Forza Italia che secondo le accuse avrebbe ricevuto alcuni finanziamenti in chiaro dall’imprenditore afferma di non essere indagato nell’inchiesta sulla costruzione dello Stadio della Roma”.




Roma, nuovo stadio Tor di Valle: arrestato Adriano Palozzi, Luca Lanzalone, Luca Parnasi e Michele Civita

Nove arresti dei carabinieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo su un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.

Arrestato l’imprenditore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello Stadio, mentre ai domiciliari Luca Lanzalone, l’attuale presidente Acea (di cui il Comune detiene il 51%) che ha seguito, in veste di consulente per la giunta cinquestelle, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle e il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi di Forza Italia.

Tra gli arrestati compaiono anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi), l’imprenditore Luca Parnasi e l’ex assessore regionale Michele Civita del Pd. Arrestato pure il presidente di Acea, Luca Lanzalone. Quest’ultimo ha seguito, in altra veste, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle.

C’è anche il capogruppo degli M5S in campidoglio, Paolo Ferrara, tra i 27 indagati dell’inchiesta. Nei primi mesi del 2017 Ferrara aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.

Civita si trova agli arresti domiciliari come Lanzalone e Palozzi. Sono invece in carcere il costruttore proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello Stadio, Parnasi, e altri 5 suoi collaboratori.

I militari dell’Arma stanno inoltre proseguendo le perquisizioni domiciliari.

Nomi importanti anche tra gli indagati: il presidente dell’ordine degli avvocati, Mauro Vaglio, vicino al Movimento 5 Stelle, il consigliere capitolino di Forza Italia, Davide Bordoni, e Paolo Ferrara, capogruppo in Campidoglio del Movimento 5 Stelle. La società As Roma è invece estranea alle indagini.

Gli indagati avrebbero ricevuto, in cambio dei favori agli imprenditori, una serie di utilità, tra le quali anche l’assunzione di amici e parenti

Sono diversi e di diversa provenienza i politici arrestati stamattina all’alba dai carabinieri del nucleo investigativo. Nove in tutto le persone colpite da misure cautelari, sei in carcere e tre ai domiciliari, tra i quali politici e imprenditori: l’accusa degli inquirenti è che siano parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di condotte corruttive. Il tutto per le procedure legate alla realizzazione dello stadio di Tor di Valle

L’inchiesta potrebbe portare allo stop dell’intero progetto modificato. Proprio ieri era scaduto il termine per presentare le osservazioni al progetto e si era fissata la scadenza per le controdeduzioni per le quali è stato dato un tempo di 30 giorni. A metà luglio sarebbe prevista la delibera col progetto variato da inviare alla Regione Lazio per l’ok definitivo. Ma ora arresti e indagini potrebbero imporre lo stop al progetto.

 




M5S, Di Maio: “No a condannati o sotto processo”

Siamo il perno della legislatura“. Lo afferma, a quanto si apprende, il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, nel suo intervento introduttivo all’assemblea dei 112 senatori del movimento. L’assemblea è chiamata tra l’altro a ratificare la nomina di Danilo Toninelli a capogruppo a Palazzo Madama. “Prima il metodo, poi i nomi”, ha detto ancora Di Maio ribadendo il suo ‘no’ a candidati “condannati o sotto processo”. Poi ha aggiunto: “Dei ministri si parla con il presidente della Repubblica, dei temi si parla con i partiti politici”.

Dialogo con tutti, ma soprattutto con Matteo Salvini per arrivare all’elezione dei presidenti delle Camere e “far partire la legislatura”. Il leader M5s ha riaperto i contatti con “i principali esponenti di tutti i futuri gruppi” ma precisa Di Maio, “ho sentito prima Maurizio Martina, Renato Brunetta, Giorgia Meloni, Pietro Grasso” e “successivamente anche Matteo Salvini”. Con lui, “pur non affrontando la questione nomi e ruoli, abbiamo convenuto sulla necessità di far partire il Parlamento quanto prima” scrive il capo politico dei 5 Stelle.

Sembra l’indicazione di un canale privilegiato con il leader del Carroccio per l’individuazione dei candidati per le due assemblee mentre con gli altri partiti viene data la “disponibilità a proseguire il confronto, attraverso i capigruppo” per individuare i profili anche per “le altre figure che andranno a comporre gli Uffici di Presidenza”.

La partita delle Camere per i due leader resta però slegata dalle ipotesi di governo su cui il M5s continua a tenere acceso il radar a 360 gradi incassando una prima apertura di Walter Veltroni: “A certe condizioni e con la regia del Colle il Pd dialoghi” dice l’ex segretario dem.

“Se a fine crisi emergesse un’ipotesi a certe condizioni programmatiche, come politiche sociali e adesione alla Ue, sarebbe bene discuterne” insiste Veltroni che però osserva: “Una parte del nostro elettorato è finita ai 5 Stelle; una piccola nella Lega, il resto, tanto, nell’astensione. Il Pd fa bene per ora a stare dov’è. All’opposizione”.

Ma questo del governo per il momento è il secondo tempo della partita che Lega e M5s stanno giocando sulle Camere. Anche Salvini è diplomatico e conferma l’approccio di Di Maio: “Con Di Maio ma come con Martina e Grasso, con la concordia di Meloni e Berlusconi stabiliamo tutti assieme chi saranno i presidenti delle Camere”. Tutti, anche il Pd per il quale si augura che, solo per le cariche istituzionali e non per il governo, dia “una mano a far ripartire questo Paese”.

Il leader leghista nega che ci siano già i nomi ma poi ammette: “Stiamo ragionando su alcune ipotesi“. Come quelle dei leghisti Stefano Candiani e Erika Stefani, responsabile giustizia gradita a Fi, che hanno surclassato l’ipotesi Giulia Bongiorno, indigeribile a Fi e soprattutto i nomi di Paolo Romani e Roberto Calderoli, inaccettabili invece a larga parte del Movimento.

Ieri un ortodosso come il senatore Nicola Morra rievoca il passaggio tattico di Calderoli al Misto: “Ce lo ricordiamo che la Lega, con Belsito e Bossi, ha avuto un ‘problemino’ da 52 mln di euro?”. Lo schema Di Maio-Salvini prevederebbe quindi l’assegnazione di Montecitorio al M5s per il cui scranno più alto si fanno i nomi di Riccardo Fraccaro, Emilio Carelli e Roberto Fico: improbabile la possibilità che lo stesso Di Maio sia interessato a candidarsi. Ma c’è anche chi nel Movimento auspica una raccordo maggiore con il Pd anche per quanto riguarda l’indicazione delle presidenze delle assemblee, magari consegnando ai dem Montecitorio e lasciando al M5s il Senato. Minoranze che fanno tuttavia il paio con l’altolà di Giorgia Meloni che avverte: “La presidenza della Camera a un esponente 5 stelle non è un atto dovuto”. Uno scambio di posizioni ribadito tra i due anche in occasione della telefonata tra Di Maio e Meloni dove la leader di Fdi ha ripetuto che le due presidenze devono andare alla coalizione che ha vinto le elezioni, cioè il centrodestra




Anguillara, Palozzi(FI): “Basta silenzi M5s su sindaco condannato. Vergogna”

ANGUILLARA (RM) – “Movimento 5 Stelle sempre più a trasparenza zero. Soprattutto ad Anguillara, dove la prima cittadina, Sabrina Anselmo, l’estate scorsa era finita nella bufera mediatica per non aver dichiarato a M5S una condanna per calunnia di 9 anni fa. La sua pena a un anno di reclusione fu condonata ed estinta per indulto, ma non è mai comparsa sul casellario giudiziale, né fu comunicata esplicitamente al momento della sua candidatura a sindaco di Anguillara. Una vicenda ambigua, su cui i vertici pentastellati hanno deciso di non proferire parola. Da fine giugno, non a caso, si è in attesa di capire se i probiviri M5S emettano il provvedimento di richiesta dimissioni dalla carica di sindaco. Per il bene della comunità locale è arrivato il momento di fare chiarezza: adesso, come cinque mesi fa, dunque chiediamo ai falsi moralisti grillini se Sabrina Anselmo sia ufficialmente nel Movimento 5 Stelle e, nel caso, di rendere pubblica la risultanza del procedimento disciplinare del Regolamento grillino a carico della sindaca. La città di Anguillara merita una amministrazione credibile e competente, non certamente la cialtroneria e l’ambiguità pentastellata”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio e coordinatore FI Provincia di Roma, Adriano Palozzi.

Anguillara, paralisi M5S: Pizzigallo, “l’assessore ondivago” e la trasparenza




Regione Lazio, Palozzi: "Inefficienza centrosinistra su piano casa e rigenerazione urbana"

LAZIO – “In materia urbanistica il presidente Zingaretti e la maggioranza stanno purtroppo dimostrando tutta la loro inefficienza amministrativa. Mentre in questi giorni, in maniera piuttosto tardiva e alquanto a rilento, è in commissione l’analisi della proposta di legge concernente “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”, c’è una scadenza normativa che rischia di incidere negativamente sui territori e sulle famiglie: il termine della proroga del Piano Casa, fissato per il prossimo 31 maggio. In sostanza, tra una settimana la Regione Lazio potrebbe non vedere né approvata la prima, né prorogata la seconda: una ipotesi deleteria, che deve essere presa di petto e risolta. Tutto questo è la dimostrazione lampante dell’ottusità politica e della miopia istituzionale del centrosinistra che, da una parte, ancora non affronta con tempistiche rapide e certe il Piano Casa. E, dall’altra, preferisce concentrarsi sulle norme di rigenerazione urbana, tanto decantate dal prode Zingaretti ma ad oggi lacunose, tardive e carenti di quegli strumenti necessari a rendere più sostenibile il contesto urbano e più oliate le procedure burocratiche. In questo contesto, sollecitiamo ancora una volta amministrazione e maggioranza regionali a procedere con la tempestiva proroga del Piano Casa, provvedimento fondamentale per cittadini, imprese e per lo sviluppo di un comparto chiave della nostra regione, quale l’edilizia”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Urbanistica, Adriano Palozzi.




Gallicano nel Lazio, Palozzi: "L'amministrazione spaccata sui migranti"


GALLICANO NEL LAZIO – “Apprendiamo del terremoto politico in atto nel Comune di Gallicano nel Lazio, dove il sindaco Accordino ha presentato le dimissioni in seguito alla spaccatura politica con la maggioranza Pd sul tema dell’accoglienza migranti. Reputiamo molto grave che una amministrazione municipale possa dividersi su una questione sociale così delicata, che richiederebbe peraltro la massima condivisione con la comunità locale e, quindi, una grande collegialità nelle decisioni. Principi e concetti, perfettamente interpretati invece dalla consigliera comunale, Lucia D’Offizi, che ha sempre operato per il bene del paese, chiedendo al governo Accordino un dialogo trasparente e democratico. Dialogo e confronto venuti oggi a mancare nella maggioranza comunale e che, a ben vedere, sta il portando il Comune a una preoccupante instabilità amministrativa. Auspichiamo adesso che il sindaco Accordino con responsabilità e coerenza non ritiri le dimissioni. Noi siamo pronti a costruire un percorso politico, condiviso e aperto, che possa rimettere la comunità di Gallicano al centro dell’attività di governo”. Così, in una nota, il coordinatore FI Provincia di Roma, Adriano Palozzi, e il vice coordinatore vicario FI Provincia di Roma, Giuseppe Agostara.




PALOMBARA SABINA: COMUNALI PALOZZI, "UNITI PER COSTRUIRE UN PERCORSO DI GOVERNO"

Redazione

Palombara Sabina (RM) 
– “Considerata l’imminenza delle elezioni amministrative, che si svolgeranno nella prossima primavera, ritengo necessario che Forza Italia debba assumere una posizione chiara e netta all’interno di un territorio importante come quello di Palombara Sabina. Da tempo abbiamo individuato quale coordinatore-portabandiera cittadino il nostro consigliere comunale Manolo Cipolla, e abbiamo condiviso che la linea politica che Forza Italia dovrà tenere in occasione delle elezioni comunali di Palombara Sabina, sia quella dettata dal coordinatore-portabandiera Cipolla, che – lo ricordo – ha ottimamente guidato il partito sul territorio comunale, ottenendo un considerevole risultato nel percorso di tesseramento di Forza Italia. Pur ribadendo e riconfermando la stima personale nei confronti del consigliere comunale Sauro Franconi, in questa delicata fase politica, dunque, è nostro dovere procedere uniti e coesi alla conquista del governo cittadino”. Così il coordinatore FI per la Provincia di Roma, Adriano Palozzi




ARTENA CLUB FORZA ITALIA: TAGLIO DEL NASTRO CON ARACRI, PALOZZI E ARMENI

Redazione

Artena (RM) – Venerdì 18 aprile alle 18 Francesco Aracri, senatore di Forza Italia, Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio, e Fabio Armeni, candidato di Forza Italia per l'Italia centrale al Parlamento europeo alle elezioni europee del 25 maggio, inaugurano, insieme con il presidente del Club Forza Silvio, Antonio Felici, e il sindaco di Labico Alfredo Galli, il Circolo Forza Italia di Artena, nei locali di viale Primo Maggio, 52. "Questa sara' un'occasione per incontrare e conoscere i cittadini di Artena – dichiara Fabio Armeni, già' vicepresidente della Regione Lazio – un territorio che per il grande patrimonio storico e culturale e per le importanti potenzialità produttive può chiedere e ottenere attenzione, attraverso la nostra presenza, anche in Europa. Perche' conquistare un posto nel Parlamento europeo non significa assoggettare il Paese allo spread, all'austerity e all'euroburocrazia, ma creare nuove opportunità di sviluppo e di rilancio anche per le piccole realtà del Lazio che hanno tutte le carte in regola per contribuire al piano di riqualificazione del Paese che Forza Italia vuole portare avanti anche dall'Europa. Non siamo euroscettici – conclude Armeni -, ma europropositivi, perché l'Europa è un'occasione che non possiamo perdere". 




MARINO, DIVINO AMORE: POLVERINI RILASCIA PARERE FAVOREVOLE ALL'EDIFICAZIONE

Redazione

Marino (RM) – "La Giunta regionale ancora amministrata dalla Polverini, non contenta delle numerose nomine dirigenziali e dei tanti atti di non ordinaria amministrazione fatti in extremis, ha dato il suo ultimo colpo di coda  insieme al suo assessore all’urbanistica Luciano Ciocchetti. – Dichiara in una nota Ugo Onorati  Consigliere di opposizione al Comune di Marino e candidato consigliere alla Regione Lazio con Rivoluzione Civile Ingroia – Con la deliberazione n. 16 del 15 febbraio scorso – prosegue Onorati –  la Polverini ha rilasciato parere favorevole per l’edificazione nella località Divino Amore nel territorio del comune di Marino alla società Eco Village. Queste sono le dimensioni dell’intervento che interessa  50 ettari del territorio marinese: 889 mila metri cubi, di cui 360 mila di edilizia residenziale privata, 20 mila residenziale pubblica, 100 mila di edilizia commerciale per 4.750 abitanti insediabili. È chiaro – conclude Onorati – che già questa prima tranche, rispetto alle altre ancor più onerose richieste avanzate alla Regione dall’amministrazione comunale Palozzi, sarà pregiudizievole per l’ampliamento del parco dell’Appia Antica richiesto a gran voce da cittadini e da associazioni. È evidente che a pochi giorni dalle elezioni della nuova giunta e nella certezza di perdere la maggioranza di destra la Polverini ha voluto fare un ennesimo colpo di mano”.

 

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LAZIO, COTRAL. DE VINCENZI – TOPPI (PD): “CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DELL’AD”

Redazione

Roma – L’occupazione della sede societaria da parte dei fornitori di Cotral spa, verificatasi ieri 21 dicembre, è l’ennesima dimostrazione che la gravità della situazione finanziaria da noi più volte denunciata è arrivata al limite.- dichiarano in una nota congiunta Domenico De Vincenzi e Paolo Toppi (PD), rispettivamente Vice Presidente e Consigliere di Amministrazione di Cotral S.p.A  –  Nonostante le dichiarazioni dell’Assessore Malcotti dello scorso 15 novembre, – prosegue la nota –  ad oggi, dopo oltre un mese, ATAC ancora deve oltre 30 milioni di euro all’azienda.
Tale situazione, che sta di fatto portando ad una paralisi, crea grave difficoltà a tutto l’indotto e ai lavoratori che collaborano con Cotral. – La nota conclude – Pertanto, abbiamo chiesto la convocazione immediata del Cda e dell’Assemblea dei Soci affinchè la Regione Lazio prendesse atto dell’inefficienza dell’attuale gestione che ci ha portato a chiedere le dimissioni dell’AD Vincenzo Surace”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Domenico De Vincenzi e Paolo Toppi (PD), rispettivamente Vice Presidente e Consigliere di Amministrazione di Cotral S.p.A.."

tabella PRECEDENTI:

21/11/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: COTRAL E LA SINDROME DEL TERSICOREO
19/11/2012 LAZIO COTRAL, 500 MILIONI DI EURO DA AVERE DALLA REGIONE: DISSERVIZI AL CAPOLINEA
12/11/2012 SERMONETA, DISAGI COTRAL: IL SINDACO SCRIVE AL PRESIDENTE PALOZZI
06/11/2012 RIETI DISSERVIZI COTRAL, LODOVISI (PD): "SI CONVOCHI URGENTEMENTE ASSEMBLEA AZIONISTI"
03/11/2012 RIETI, COTRAL: VIAGGIANO MEGLIO GLI ANIMALI DA MACELLO O I PENDOLARI?
07/10/2012 LAZIO PISANOPOLI E COTRAL: I CITTADINI HANNO CAPITO TUTTO SULLA NOMINA “INCOMPATIBILE” DEL PRESIDENTE PALOZZI AL COTRAL
02/10/2012 NEMI DISAGI COTRAL, PUNTUALIZZAZIONI DI GIOVANNI LIBANORI
02/10/2012 NEMI TRASPORTO PUBBLICO, GIOVANNI LIBANORI: "IO HO RESO UN BUON SERVIZIO AI CITTADINI DI NEMI" (DICHIARAVA AD APRILE 2012)
26/06/2012 NEMI, DOPO LA "PROVA GENERALE" DOMANI SI BISSA COL CONSIGLIO COMUNALE: BUONA LA SECONDA….FORSE!
25/05/2012 COTRAL: ECCO GLI STIPENDI DEL CDA