Anguillara: Ossigeno per l'Informazione dona il Pannello della Memoria

 

ANGUILLARA (RM) – “Vogliamo dare vita a un progetto che possa portare a un «cammino della legalità» al lago di Bracciano”. È quanto ha affermato Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione, in occasione della consegna al Comune di Anguillara Sabazia del Pannello della Memoria, per il ricordo di ventotto giornalisti uccisi nello svolgimento del proprio lavoro.
La cerimonia è avvenuta giovedì 20 aprile presso la biblioteca comunale, in presenza della sindaca Sabrina Anselmo e dell’assessore alla cultura, dott.ssa Viviana Normando, che ha dall’inizio sostenuto con tanto impegno l’iniziativa, proposta dalla giornalista Simonetta D’Onofrio.


Alla presenza di un centinaio di ragazzi, provenienti dall’Istituto Comprensivo San Francesco e dagli istituti Ignazio Vian e Luca Paciolo, il dott. Spampinato ha raccontato le storie di alcuni dei giornalisti ricordati nel pannello, in particolare quella di suo fratello Giovanni, cronista dell’Ora di Palermo, ucciso all’età di 26 anni perché aveva documentato con le sue inchieste la presenza della mafia nella città di Ragusa, che all’epoca (era il 1972) si credeva estranea alle cupole (la provincia “Babba”, ossia fessa, come l’ha descritta il giornalista). Spampinato ha donato alla biblioteca una copia del suo libro, “C’erano bei cani, ma molto seri”, che ha scritto per riuscire a spiegare alla figlia la grande mancanza provocata dalla perdita del fratello, invitando i ragazzi presenti a leggerlo.

Molto seguito è stato l’intervento del giornalista Silvio Rossi, che ha spiegato ai ragazzi come le minacce ai giornalisti non siano solo un ricordo del passato. Ha parlato di Gabriele del Grande, ingiustamente detenuto in Turchia (che fortunatamente è stato liberato), di colleghi che vivono sotto scorta, come Roberto Saviano, Federica Angeli o Lirio Abbate, colpevoli di aver “pestato i piedi” a chi ha interessi illeciti da difendere. Ha spiegato soprattutto, parlando della sua esperienza personale, che anche in una cittadina come Anguillara le minacce, le querele pretestuose, la denigrazione nei confronti della stampa siano presenti e diffuse, alimentati dall’indifferenza di chi dovrebbe e potrebbe intervenire, ma non lo fa, alimentando costantemente una cultura ostile al libero pensiero.

La difesa della libertà di stampa non può esaurirsi in un giorno, ha aggiunto l’assessore Normando, che ha spiegato come questo sia solo il primo passo di un cammino verso la legalità che abbraccerà più aspetti. Anche sul progetto “Il lago della legalità” lanciato dal presidente Spampinato sia la sindaca Anselmo che l’assessore Normando hanno dimostrato il loro interesse nel seguire e promuovere attivamente l’iniziativa.

Al termine dell’incontro ai ragazzi è stata offerta una merenda dalla titolare della pizzeria Gustando, Barbara Gambelli, che ha partecipato volentieri alla manifestazione, giudicandola un valore aggiunto per le nuove generazioni.
Una realtà economica ormai affermata, che ha iniziato la sua professione adottando dei criteri molto semplici, onestà, puntualità e un’attenta scelta dei prodotti che utilizza giornalmente. Come sottolineato da chi ha promosso l’iniziativa “C’è un’analogia tra ciò che fa Barbara e il lavoro del giornalista. La cura degli ingredienti, la pazienza nella lievitazione, l’attenzione al processo produttivo, possono essere paragonati alla ricerca dei fatti, alla verifica delle fonti, alla cura con cui il giornalista deve seguire la notizia per offrire un buon servizio ai propri lettori, e in fondo è la stessa ricetta di tutti i lavori, se si vogliono fare bene”.

Molto apprezzati sono stati anche i prodotti dolciari, come la cioccolata e i macarons, offerti da un’azienda agroalimentare che ha lo stabilimento produttivo in una piccola regione del centro sud, il Molise, “DolceAmaro –Papa Confetti”. L’azienda partecipa spesso a iniziative analoghe per diffondere tra i giovani una forte e radicata cultura della legalità, un obbligo morale che dovrebbe riguardare tutti. I titolari dell’azienda, Silvano e Claudio Papa, da qualche anno stanno adottando anche un piano di sviluppo economico nell’agricoltura, che prevede il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
Insieme a Don Luigi Merola stanno portando avanti un progetto che va in questo senso, con la coltivazione delle mandorle, che contribuiscono a creare occupazione e a far rimanere le nuove generazioni nel Sud.