BOLSENA: L'ACQUARIO RIPRENDE LE ATTIVITA' DIDATTICHE

Redazione
Bolsena (VT) – L’Acquario didattico della Provincia di Viterbo, che ha sede a Bolsena presso il Castello Monaldeschi, ha avviato le attività per l’anno scolastico in corso con le scuole della Tuscia. “Anche quest’anno – ha spiegato l’Assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani – l’Acquario offre una proposta didattica innovativa rivolta ad accogliere gli studenti della provincia, ma anche quelli delle regioni vicine.
Da tre anni infatti la struttura propone visite guidate e laboratori didattici riscuotendo grande entusiasmo tra gli studenti che hanno provato questa esperienza” .

Grazie alla ricostruzione degli ambienti, gli studenti e i numerosi visitatori, hanno avuto la possibilità di scoprire come è composto un habitat di acqua dolce, come si presenta un torrente vorticoso e cosa si nasconde tra le profondità del lago di Bolsena. L’anno precedente quasi 30.000 turisti hanno scoperto l’Acquario e le sue particolari specie. Circa 5.000 ragazzi hanno già provato questa interessante esperienza vedendo da vicino e toccando nelle vasche tattili, lucci, carpe, persici e gamberi. L’attività didattica ha permesso inoltre di scoprire l’Acquario in tutti i suoi aspetti, da quelli visibili ad occhio nudo a quelli più nascosti svelando i segreti della biologia di pesci, anfibi e rettili.
 
L’Acquario sta inoltre potenziando le strutture espositive grazie alla collaborazione con la Fondazione Carivit che ha recentemente finanziato una nuova vasca in grado di ospitare grandi e splendidi  esemplari di luccio raccolti nel Lago di Bolsena. “Questa vasca – aggiunge l’assessore Equitani – è l’esempio  di una valida collaborazione tra enti che sta portando frutti concreti per un’offerta turistica e didattica di qualità. La Fondazione Carivit ha poi finanziato un totem multimediale di ultima generazione. Questo strumento – prosegue Equitani – permetterà un approfondimento immediato a livello didattico e scientifico su tutto ciò che si può ammirare all’interno delle vasche espositive, attraverso giochi di abilità, schede scientifiche e video appositamente realizzati, ma prevede anche un collegamento con le attività turistiche di tutto il comprensorio e dei paesi limitrofi, permettendo ai turisti di avere una informazione completa sulle ricchezze dell’area del Lago di Bolsena”.

“Sono convinto – conclude Equitani – che la collaborazioni tra gli Enti sia il più efficace strumento di crescita territoriale in grado di concretizzare quelle idee innovative necessarie a fornire una offerta turistica all’avanguardia.”.
 




VITERBO: RIFIUTI DI CUPINORO A MONTERAZZANO

Redazione
Viterbo
– “Il modo approssimativo e superficiale con cui la Regione Lazio sta affrontando le questioni legate alla chiusura della discarica di Cupinoro ci lascia senza parole. Nell’incontro di giovedì scorso a Roma avevamo chiesto all’assessore regionale all’Ambiente Michele Civita di essere informati correttamente sul numero esatto dei Comuni che avrebbero dovuto conferire i rifiuti a Viterbo e sulle relative quantità. Nella serata di ieri ci è stato trasmesso un fax nel quale ci viene riferito soltanto che i Comuni saranno dodici, senza altre informazioni”.

Il vicepresidente della Provincia con delega all’Ambiente Paolo Equitani torna a criticare la Regione Lazio sulla questione dei rifiuti della provincia di Roma che, in seguito alla chiusura della discarica di Bracciano, dovranno conferire i propri rifiuti in altri territori, Viterbo compreso.

“Ci è stato comunicato che da noi arriveranno i camion con i rifiuti di dodici comuni romani ma nulla di più- attacca Equitani – non sappiamo quali sono questi Comuni, né il numero complessivo di abitanti. Non si tratta di piccoli dettagli ma di dati fondamentali che dobbiamo conoscere per comprendere l’effettiva mole dei rifiuti che, una volta trattati presso l’impianto di preselezione di Casale Bussi, finiranno nella discarica di Monterazzano. Un conto se si tratta di piccole realtà, un altro se siamo in presenza di Comuni con una densità abitativa notevole. All’assessore Civita abbiamo chiesto la massima chiarezza, ma a quanto pare è stato come parlare fra sordi. Ci siamo detti disponibili a fornire in un lasso di tempo molto limitato, un mese e mezzo al massimo, un aiuto ai Comuni dell’area braccianese gravati dalla chiusura di Cupinoro in attesa che la Regione individui soluzioni alternative. La discarica di Viterbo deve già farsi carico di smaltire 80 mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati di Rieti che comportano una consistente limitazione della capacità ricettiva e non può permettersi il lusso di smaltire l’immondizia di altri territori. La Regione ci risponde con un fax che assomiglia tanto ad un gioco della lotteria del tipo: dal numero complessivo indovina il nome dei Comuni. Non scherziamo – aggiunge Equitani – chiediamo chiarezza in tempi rapidi. Ci dica con precisione la Regione quali sono i dodici Comuni che dovranno scaricare i rifiuti sul nostro territorio e in base al numero complessivo di abitanti, le tonnellate d’immondizia che dovranno finire in discarica, per avere così dati certi sull’impatto provocato al sito di Monterazzano. Allo stesso tempo torniamo ad invitare la Regione ad individuare al più presto altre soluzioni, perché non è nostra intenzione tollerare a lungo una situazione che, per l’ennesima volta, la politica non è stata in grado di prevenire e risolvere prima che si trasformasse  in emergenza. Ad ogni modo – conclude – a partire da lunedì intensificheremo i controlli presso la discarica in maniera tale da monitorare costantemente le quantità di rifiuti conferite, e ricavare così le necessarie informazioni che la Regione non ci ha comunicato”.
 




VITERBO, RIFIUTI ROMANI A MONTERAZZANO: INFURIA LA POLEMICA TRA PROVINCIA E COMUNE

Redazione
Viterbo
– “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, o come in questo caso di chi non vuol capire. Non contento di aver tirato in ballo a sproposito la Provincia di Viterbo con la scusa di presunti ritardi nell’attività di controllo presso la discarica di Monterazzano, oggi il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini ne ha tirata fuori un’altra. Stando ai resoconti giornalistici, è infatti arrivato a sostenere in Consiglio comunale che la Provincia non avrebbe mai inviato atti alla Regione Lazio relativamente al conferimento presso la discarica, di parte dei rifiuti romani trattati nell’impianto di Casale Bussi”.

Il vicepresidente della Provincia con delega all’Ambiente Paolo Equitani replica alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Michelini nella seduta odierna dell’assise di Palazzo dei Priori.

“Sostenere che la Provincia non abbia trasmesso atti alla Regione Lazio è falso – replica Equitani – e fuorviante ai fini della realtà dei fatti. La Regione Lazio, per l’esattezza la Direzione Regionale Territorio, Mobilità e Rifiuti, ha ricevuto per conoscenza la nota da noi inviata al commissario straordinario per l’emergenza rifiuti di Roma Goffredo Sottile, datata 21 novembre 2013 con la quale si diffidava il commissario dal proseguire il conferimento dei rifiuti romani presso la discarica di Monterazzano. Nella lettera in questione si faceva esplicito riferimento agli accertamenti effettuati presso il sito dal personale della Provincia, che avevano evidenziato, senza ombra di dubbio, come parte dei rifiuti provenienti dall’hinterland romano fossero stati smaltiti nella discarica, contrariamente a quanto comunicato dallo stesso Sottile al momento dell’emanazione del decreto commissariale. I rifiuti romani infatti, ci era stato assicurato nel mese di gennaio 2013, sarebbero stati soltanto trattati a Viterbo presso l’impianto meccanico e biologico di Casale Bussi per poi ritornare nella Capitale. Su nostra esplicita raccomandazione,  il commissario aveva escluso qualsiasi utilizzo della discarica di Viterbo per il successivo smaltimento. Nella diffida – aggiunge ancora Equitani – veniva inoltre specificato come la Provincia fosse stata tenuta completamente all’oscuro di questo improvviso cambio di programma. Oggi scopriamo che, diversamente dalla nostra Amministrazione, altri soggetti istituzionali del territorio avevano invece ricevuto comunicazione, telefonica e scritta, in merito all’intenzione di abbancare, cioè smaltire, quei rifiuti a Monterazzano”.

Equitani poi aggiunge: “Sostenere che in Regione non esisterebbe comunicazioni della Provincia di Viterbo è assurdo – prosegue  – semmai è vero l’esatto contrario. Dalla Regione dovrebbero spiegarci come mai le lettere da noi inviate restano puntualmente inevase. Vogliamo parlare delle reiterate richieste di chiarimento per ciò che riguarda il calcolo della tariffa che i Comuni devono versare ad Ecologia Viterbo per conferire i rifiuti negli impianti viterbesi? O delle altrettante reiterate richieste di confronto che abbiamo più volte inoltrato alla Regione chiedendo di essere invitati alle riunioni con Ecologia Viterbo in cui si prendono decisioni destinate ad incidere sul nostro territorio? La verità è che fino ad oggi la Provincia di Viterbo è stata l’unica istituzione locale che ha alzato la voce contro la gestione dei rifiuti nella Tuscia, scontrandosi il più delle volte contro l’arroganza e la supponenza di chi ha sempre ritenuto di poter imporre la propria volontà a tutti. Non ci stiamo inventando nulla di nuovo, basta leggere le carte dell’inchiesta in atto sulla discarica di Malagrotta e sul sistema dei rifiuti nel Lazio per capire come certe persone erano abituate ad agire. Ha ragione il sindaco Michelini ad affermare che serve maggiore sinergia e collaborazione fra le istituzioni. Cominci a dare lui per primo il buon esempio – conclude Equitani – mettendo fine ad una farsa che ogni giorno di più, alla luce di dichiarazioni sempre più improvvide e destinate ad essere smentite dai fatti e dalle carte, rischia di sfociare nel ridicolo”.

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27/01/2014 VITERBO: E' BAGARRE TRA PROVINCIA E COMUNE SULLA QUESTIONE RIFIUTI


 




VITERBO: E' BAGARRE TRA PROVINCIA E COMUNE SULLA QUESTIONE RIFIUTI

Redazione
Viterbo – Il vicepresidente della Provincia con delega all’Ambiente Paolo Equitani replica al sindaco di Viterbo Leonardo Michelini che ha parlato di ritardi di Palazzo Gentili nello svolgimento dei controlli presso la discarica di Monterazzano. “Michelini non prenda in giro le persone – replica Equitani – la Provincia i controlli li ha svolti regolarmente, senza nessun ritardo; non appena ha accertato che Ecologia Viterbo aveva superato il quantitativo annuo consentito e che parte dei rifiuti di Roma dopo il trattamento meccanico e biologico erano finiti in discarica, ha prontamente informato l’autorità giudiziaria e diffidato il commissario Sottile dal continuare il conferimento. Qui il problema è solo ed esclusivamente politico. Il Comune era stato informato preventivamente dallo stesso Sottile, prima telefonicamente e poi per fax, che parte dei rifiuti romani sarebbero stati abbancati a Monterazzano. E smettiamola di giocare con le parole. Abbancare è un termine tecnico che viene usato per specificare lo stoccaggio dei rifiuti presso un determinato sito. Scaricare sulla Provincia la responsabilità di un ritardato controllo è assurdo e dimostra l’incapacità di Michelini e dell’Amministrazione comunale di trovare giustificazioni plausibili ad un comportamento, il loro, omissivo e superficiale. Resta il fatto che se la Provincia non avesse denunciato il tutto pubblicamente, il Comune avrebbe continuato a far finta di non sapere. E allora caro sindaco – conclude Equitani – ammetta le sue responsabilità ed eviti di trasformare una situazione molto seria in una commedia. L’auspicio è che, quanto avvenuto, le possa servire da lezione per il futuro e possa sensibilizzarla su quella necessaria responsabilità politica ed amministrativa che dovrebbe portarla a tutelare sempre gli interessi del territorio e dei suoi abitanti”. 
 




VITERBO, "MONNEZZA" DI ROMA. L'ASSESSORE PROVINCIALE EQUITANI LANCIA L'ALLARME: VOGLIONO TRASFORMARE LA NOSTRA PROVINCIA NELLA PATTUMIERA DELLA CAPITALE

“Non bastavano i rifiuti di Rieti, adesso Viterbo rischia di diventare anche la pattumiera della provincia di Roma. E’ arrivato il momento di dire basta. Stavolta siamo pronti anche a bloccare i camion se necessario, perché non possiamo continuare a tollerare certe situazioni”.

 

Viterbo – E’ sul piede di guerra l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani, dopo essere venuto a conoscenza della determinazione della Regione Lazio n.G05321 del 18 dicembre 2013 con cui è stato dato il via libera allo smaltimento dei rifiuti prodotti nei comuni di Formello e Trevignano Romano presso la discarica di Monterazzano.

“Il 29 ottobre del 2013 – ricostruisce l’assessore – la società Ecologia Viterbo che gestisce l’impianto di trattamento meccanico e biologico di Casale Bussi e la discarica Le Fornaci, ha comunicato alla Regione Lazio di aver ricevuto da parte dei Comuni di Formello e Trevignano Romano richiesta di conferimento presso le strutture viterbesi, chiedendo pertanto una modifica sul quantitativo complessivo annuo autorizzato di 182mila tonnellate. Con la determina in questione la Regione ha di fatto accettato l’ampliamento richiesto dalla società, innalzando la quantità annua autorizzata a 215 mila tonnellate (600 tonnellate circa al giorno). Le quantità, in base alla nuova determinazione, saranno così distribuite; 202mila tonnellate di rifiuti urbani; 10mila tonnellate di rifiuti speciali assimilabili agli urbani non pericolosi; 3mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi ferrosi e non. La stessa determina – aggiunge ancora Equitani – stabilisce testualmente che gli scarti dell’impianto di Casale Bussi, potranno essere smaltiti presso la discarica di servizio situata in località Le Fornaci. Pertanto, oltre ai rifiuti prodotti nella provincia di Viterbo ed in quella di Rieti, la discarica di Monterazzano dovrà farsi carico di smaltire anche i rifiuti prodotti nei due Comuni della provincia di Roma, con tutte le conseguenze che ne deriveranno in termini d’impatto ambientale, ad iniziare da un inevitabile diminuzione dei tempi di saturazione degli invasi”.

L’assessore Equitani non ci sta e attacca: “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Mentre da un lato la Provincia di Viterbo sta facendo sforzi enormi per favorire l’incremento massimo della raccolta differenziata e limitare la quantità di rifiuti da smaltire in discarica, dall’altro si fanno arrivare i rifiuti da altre province rendendo inutile tutto il lavoro fatto sul territorio. In pratica la Regione Lazio, con questo nuovo provvedimento, ha legittimato la procedura dei mesi scorsi messa in atto all’insaputa della Provincia, con il conferimento in discarica dei rifiuti romani trattati a Casale Bussi. Rifiuti che, secondo l’ordinanza del commissario per l’emergenza Goffredo Sottile, una volta trattati, avrebbero dovuto fare ritorno nella Capitale. Era stata proprio la Provincia a denunciare pubblicamente la vicenda presentando un esposto all’autorità giudiziaria, dopo aver appurato il superamento da parte di Ecologia Viterbo del quantitativo annuo autorizzato. Nonostante ciò la Regione, ancora una volta, ha ritenuto opportuno procedere d’imperio, senza informare la Provincia, nella certezza forse che il nostro parere sarebbe stato contrario”.

Equitani torna quindi a sollecitare una levata di scudi da parte del territorio: “Il Comune di Viterbo cosa ne pensa? E’ a conoscenza del contenuto di questa nuova determina? Il sindaco Leonardo Michelini è disponibile ad accettare che il Capoluogo diventi la pattumiera di Formello e Trevignano Romano dopo esserlo già dei Comuni reatini? Riteniamo che la misura sia colma e che, anche alla luce delle vicende giudiziarie venute alla luce negli ultimi giorni, non sia più possibile chinare la testa e lasciar correre certe decisioni. Per quanto ci riguarda stavolta saremo pronti a tutto, anche a gesti di protesta eclatanti, per impedire che Viterbo e la Tuscia vengano trattati come una servitù del Lazio dove conferire l’immondizia delle altre province, con il concreto rischio di ritrovarci a breve con un’emergenza da affrontare e risolvere in casa nostra”.
 




VITERBO, INCHIESTA RIFIUTI DI ROMA E LAZIO: LA PROVINCIA CHIEDE DA OLTRE 3 ANNI CHIARIMENTI

Redazione

Viterbo – “L’inchiesta relativa alla gestione dei rifiuti di Roma e del Lazio, che nelle ultime ore è al centro delle cronache nazionali, francamente ci lascia sconcertati, ma allo stesso tempo non ci sorprende più di tanto. Sono tre anni e mezzo infatti che, come Provincia di Viterbo, stiamo contestando in tutte le sedi competenti, un sistema di gestione che, per quanto riguarda il nostro territorio, ha presentato aspetti molto discutibili”.

E’ quanto dichiara il vicepresidente della Provincia di Viterbo con delega all’Ambiente Paolo Equitani che aggiunge: “Non è nostra intenzione entrare in un ambito, quello giudiziario, che non ci compete, ma è sicuramente inquietante il quadro accusatorio delineato nell’ordinanza che ha portato agli arresti eccellenti delle ultime ore. Da quando ci siamo insediati a Palazzo Gentili – ricorda Equitani – il nostro rapporto nei confronti della società Ecologia Viterbo, che gestisce l’impianto di trattamento meccanico e biologico sito in località Casale Bussi e la discarica di Monterazzano, è stato sempre improntato alla conflittualità. Sin dall’inizio abbiamo preteso chiarezza su tutta una serie di situazioni, rasentando anche in certi casi lo scontro duro con i vertici della società, iniziando dall’amministratore delegato Bruno Landi. Pur nell’assenza totale di concertazione nelle decisioni adottate in materia di rifiuti da parte della Regione Lazio ci siamo battuti per tutelare gli interessi del territorio”.

Equitani ricorda in particolare la vicenda delle tariffe: “In tutti questi anni abbiamo ripetutamente chiesto chiarimenti in merito alle modalità di composizione delle tariffe di accesso all’impianto di Casale Bussi, ritenendo illegittimi gli aumenti decisi dalla Regione, sempre attraverso determine dirigenziali e senza alcun previo confronto con il territorio. Abbiamo denunciato l’assenza di un piano industriale da parte di Ecologia Viterbo che potesse giustificare seriamente gli aumenti di costi, ritenendo insufficienti a motivare certe cifre imposte ai Comuni, i soli bilanci societari. Abbiamo coordinato il ricorso al Tar dei Comuni della Tuscia contro la determinazione n. 3785 del 12 maggio 2011 che stabiliva il prezzo della tariffa di accesso a Casale Bussi, ricorso che è stato vinto e che è ora pendente presso il Consiglio di Stato. Un altro ricorso è ora in procinto di essere presentato contro la determinazione regionale n. G00761 del 22.10.13 che aumenta di ulteriori 20 euro il costo della tariffa per la produzione del combustibile da rifiuto, senza però spiegare il perché e chiarire se il costo aggiuntivo è da calcolare sull’intero rifiuto in ingresso nell’impianto o soltanto sulla quantità trasformata in Cdr. Infine – ricorda ancora Equitani –  circa un mese fa ci siamo rivolti all’autorità giudiziaria dopo aver verificato che Ecologia Viterbo aveva superato i limiti previsti dall’autorizzazione per ciò che riguarda il conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati che è di 182 mila tonnellate annue”.

L’assessore ricorda anche la richiesta d’accesso agli atti presentata alla Regione Lazio per avere delucidazione in merito ai criteri alla base del computo della tariffa: “Ad oggi non abbiamo ancora ottenuto risposte in merito, così come sono rimaste pressoché inevase le reiterate richieste d’incontro per discutere ed approfondire le varie problematiche sul tappeto”.

L’assessore poi tiene a precisare: “Per ciò che riguarda la gestione dei rifiuti sul nostro territorio, come Provincia abbiamo sempre svolto un’attenta attività di vigilanza ed è ciò che continueremo a fare, ora con maggiore scrupolo. Tuttavia riteniamo fondamentale un cambio di passo da parte della Regione, che deve tornare a confrontarsi con il territorio, evitando di imporre decisioni unilaterali che rischiano di rivelarsi dannose sia dal punto di vista ambientale che economico. E’ essenziale che quanto prima si torni a discutere seriamente su una proposta di piano regionale dei rifiuti capace di contemplare l’autonomia dei vari ambiti, liberando Viterbo dalla servitù dei rifiuti di Rieti. Serve poi una piena unità d’intenti con i Comuni, perché ogni volta che si è riusciti a fare squadra, come avvenuto sulla vicenda delle tariffe, i risultati sono arrivati. E’ giunto insomma il momento – conclude Equitani – che la gestione dei rifiuti torni ad essere condivisa e concertata con i livelli territoriali competenti, per realizzare quei necessari obiettivi di contenimento delle quantità e di riduzione dei costi di gestione che dovrebbero essere alla base di una corretta e sana politica di tutela ambientale”.
 




VITERBO, DEPURATORE DI TUSCANIA: RIPARTONO I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

Redazione


Viterbo
– “Mercoledì riprenderanno i lavori di potenziamento del depuratore di Tuscania”. Lo annuncia l’assessore all’Ambiente e vice presidente della Provincia di Viterbo, Paolo Equitani, che fa chiarezza sulle motivazioni che nei mesi scorsi hanno portato all’interruzione dell’opera di ristrutturazione dell’impianto, inserito in un più ampio programma di lavori di riqualificazione delle risorse idriche del territorio della Tuscia.

“Nessun problema da parte della ditta appaltatrice – spiega ancora Equitani -, abbiamo solo presentato un progetto per lavori complementari che il cui iter burocratico ha richiesto qualche mese per ottenere l’approvazione. Da mercoledì prossimo, comunque, i lavori ripartiranno e in questo modo alleggeriremo la situazione del fiume Marta – conclude -, in cui il depuratore sversa, restituendo ai cittadini di Tuscania un’opera che è di fondamentale importanza per il territorio”.

La Provincia di Viterbo si occuperà di portare a compimento i lavori in qualità di ente gestore della Riserva Naturale di Tuscania.

 




VITERBO: PROVINCIA E UNIVERSITA' INSIEME PER IL NUOVO PIANO ENERGETICO

Equitani: “Il piano energetico provinciale che ci apprestiamo a realizzare con il contributo del Cirder, presieduto dal professor Maurizio Carlini avrà la valenza di un vero e proprio piano regolatore dell’energia con l’obiettivo di conseguire un consistente risparmio energetico e favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio.

 

Redazione

Viterbo – La Provincia di Viterbo ha sottoscritto una convenzione con l’Università degli Studi della Tuscia e più specificatamente con il Centro di Ricerca e Diffusione delle Energie Rinnovabili (Cirder), avente ad oggetto la predisposizione del piano energetico provinciale.
Il piano dovrà essere realizzato secondo i principi sanciti dal programma Agenda 21 Locale, promosso in sede ONU, al quale la Provincia di Viterbo ha aderito insieme ad altri territori di diversi continenti, assumendo la responsabilità del coordinamento di tutte le azioni rivolte all’attuazione dei progetti.

In base alla suddetta convenzione, il Cirder, in collaborazione con gli uffici della Provincia, dovrà:
Valutare i consumi di energia elettrica, di gas e di trasporto; verificare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili presenti sul territorio; individuare strategie e mezzi per la promozione delle fonti rinnovabili e la riduzione della produzione di energia da combustibili, mediante la valutazione della qualità dell’aria, della mobilità e dell’energia; realizzare un piano strategico provinciale sull’energia volto alla riduzione dei consumi di energia primaria, alla valorizzazione delle fonti rinnovabili ed alla diffusione di buone pratiche per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per la promozione del risparmio e dell’efficienza energetica: quantificare gli obiettivi per la diminuzione dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera con simulazione degli effetti delle relative azioni sul quadro energetico al 2020; realizzare supporti multimediali e audiovisi su energie rinnovabili e sul risparmio energetico.

“Il piano energetico provinciale che ci apprestiamo a realizzare con il contributo del Cirder, presieduto dal professor Maurizio Carlini – spiega l’assessore Equitani – avrà la valenza di un vero e proprio piano regolatore dell’energia con l’obiettivo di conseguire un consistente risparmio energetico e favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio. La Provincia è pronta ad assumersi le proprie responsabilità, pianificando il sistema energetico provinciale e fornendo alla Regione un valido riferimento per ciò che concernerà la predisposizione del futuro piano energetico regionale. Si fa sempre più urgente, inoltre – aggiunge Equitani – la necessità di mettere ordine in ambito normativo al regime delle autorizzazioni, consentendo agli enti locali di avere uno strumento che possa tutelare il territorio dal proliferare di impianti dall’alto impatto ambientale e paesaggistico. Un problema che non può più essere ignorato, visto che sono sempre di più gli ettari di territorio sacrificati per far posto ad impianti eolici e fotovoltaici. Noi siamo per lo sviluppo delle energie rinnovabili, ma vogliamo che questo avvenga compatibilmente con le caratteristiche e le vocazioni dei territori di riferimento. Spiace tuttavia constatare – prosegue ancora l’assessore – come nel programma degli stanziamenti in campo ambientale previsti nel triennio 2013/2015 approvato dalla Giunta regionale il 19 settembre scorso, alla voce energia e sviluppo sostenibile, sia prevista soltanto una disponibilità di 400mila euro finalizzata proprio alla realizzazione del piano energetico. Con una cifra del genere, temo si possa fare molto poco. Ad ogni modo – conclude Equitani – la Provincia andrà avanti per la sua strada secondo i criteri di Agenda 21 Locale che ci vede impegnati in prima linea, ed insieme ai numerosi partner internazionali, nel raggiungimento di una sempre maggiore efficienza in campo ambientale ed energetico”.

 




VITERBO: IL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA CONTRO L’ATTO AZIENDALE ASL: “LA SANITA’ VITERBESE MAI COSÌ UMILIATA”.

Redazione

Viterbo – “Apprezzo e sostengo l’iniziativa dei capigruppo in Consiglio provinciale e la richiesta di un consiglio straordinario per discutere dell’Atto aziendale dell’Asl presentato dal commissario Luigi Macchitella all’assemblea dei sindaci. Anche se la Provincia non ha competenze dirette in materia sanitaria, questo Ente resta la sede naturale in cui discutere di questioni destinate a produrre impatti significativi sul territorio e sulla vita dei cittadini”.

Il vicepresidente della Provincia di Viterbo Paolo Equitani interviene in merito al nuovo Atto aziendale illustrato dal commissario straordinario Macchitella che, di fatto, viene a ridisegnare la mappa della sanità nella Provincia di Viterbo. “E’ fondamentale discutere sulla genuinità di un documento che penalizza fortemente il nostro territorio – aggiunge Equitani – lasciando intere zone della Tuscia completamente prive della minima assistenza. A nord di Viterbo, praticamente, non esistono più ospedali nonostante si tratti di un’area molto ampia, con distanze dal Capoluogo di oltre cinquanta chilometri. Ancora una volta la nostra provincia viene umiliata nella sua dignità, privata di strutture e servizi che andrebbero potenziati come strategici per la posizione che occupano.

La sospensione dell’Atto aziendale disposta dal presidente Zingaretti ci offre la possibilità di una discussione più approfondita e in questo senso va salutata positivamente la richiesta di un Consiglio provinciale straordinario richiesto dai gruppi di Palazzo Gentili. Una battaglia – prosegue Equitani – che dovrebbe essere combattuta unitariamente da tutti gli attori istituzionali che rappresentano il territorio e che invece, fino ad oggi, è stata condotta in un’ottica esclusivamente politica e di parte. Inaccettabile il comportamento di qualche sindaco che, pur ritrovandosi il proprio Comune svuotato di servizi e strutture essenziali, ha preferito appiattirsi sulle posizioni del commissario. Il compito dei sindaci, così come quello di tutte le istituzioni locali elette dai cittadini, dovrebbe essere quello di difendere i diritti del territorio contro una visione esclusivamente numerica e ragionieristica della sanità, ad opera dell’ennesimo “burocrate” inviato nella nostra provincia armato di scure, con l’incarico di far quadrare i conti sulla pelle dei cittadini.

Dividersi politicamente come è avvenuto nel corso dell’ultima assemblea dei sindaci è sbagliato e controproducente. Il problema – continua il vicepresidente della Provincia – è che si continua a cercare in ogni vicenda la facile strumentalizzazione. Se il centro sinistra continua a scaricare le responsabilità sulla giunta Polverini, tanto varrebbe ricordare che gli ultimi tre direttori generali dell’Asl viterbese li ha nominati il Pd. Allora di che stiamo parlando? Mi auguro – conclude Equitani – che dall’iniziativa dei capigruppo possa scaturire un ampio e costruttivo dibattito e che, accantonati gli interessi politici di parte, si possa tutti remare nella stessa direzione; cioè nella richiesta unanime di una rivisitazione completa dell’Atto aziendale, in favore di una equa e razionale distribuzione dei servizi sul territorio”.




VITERBO: “SUONO DA CANI”: LA PROVINCIA ADERISCE ALL’INIZIATIVA IN FAVORE DEL CANILE DI BAGNAIA

Redazione

Viterbo – “La Provincia di Viterbo aderisce all’iniziativa ‘Suono da cani’”. Lo annuncia l’assessore all’Ambiente e vice presidente di Palazzo Gentili, Paolo Equitani, che comunica il convinto sostegno dell’amministrazione provinciale al concerto organizzato a Viterbo in piazza San Lorenzo il prossimo 7 settembre dal presidente del Gruppo cinofilo viterbese, Mario Venanzi, e da Culture Club Underground in favore del canile di Bagnaia, dopo i numerosi avvelenamenti di cani avvenuti durante l’estate.

Non solo gruppi musicali e band giovanili, dunque, saranno impegnati a raccogliere fondi per acquistare telecamere e sistemi di controllo che prevengano l’avvelenamento degli animali ospitati nel canile. “Faremo in modo di sensibilizzare le realtà del territorio della Tuscia interessate a questa vicenda – continua Equitani – e promuoveremo l’iniziativa. All’interno della sede della Provincia, inoltre, installeremo uno dei salvadanai per la raccolta fondi volontaria. Riteniamo necessario proporre di nuovo, come avvenuto negli anni passati, campagne di sterilizzazione dei cani per prevenire abbandoni e randagismo, che inevitabilmente portano poi ad un sovraffollamento dei canili”.

In un recente passato, infatti, grazie a finanziamenti regionali e provinciali, l’assessorato all’Ambiente di via Saffi ha sottoscritto un accordo con il servizio veterinario della Asl di Viterbo, con l’Ordine dei veterinari di Viterbo e con alcuni Comuni della Tuscia proprio per eliminare l’emergenza randagismo attraverso un programma di sterilizzazione dei cani randagi catturati, di quelli a rischio riproduzione incontrollata o degli animali domestici per i quali l’intervento era stato richiesto dai proprietari.

“Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di fare prevenzione – conclude l’assessore Equitani – e riteniamo che l’iniziativa del Gruppo cinofilo viterbese possa essere una buona occasione per diffondere questo tipo di messaggio. Per tale motivo la Provincia di Viterbo aderirà alla manifestazione del 7 settembre”.

 




VITERBO, LA PROVINCIA PROMUOVE AZIONE PER SCONGIURARE LA SOPPRESSIONE DEL DISTACCAMENTO VIGILI DEL FUOCO DI GRADOLI

Redazione

Viterbo – La Provincia di Viterbo è in prima linea per scongiurare la paventata soppressione del distaccamento dei Vigili del Fuoco con sede a Gradoli. Il vice presidente ed assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha riunito ventuno sindaci di altrettanti comuni dell’Alta Tuscia per promuovere una forte ed incisiva azione di sensibilizzazione volta a scongiurare un provvedimento che rischia di creare seri problemi ambientali e legati alla sicurezza.

“Chiudere il distaccamento di Gradoli significa in pratica esporre l’intera zona a nord di Viterbo a seri rischi  – spiega Equitani – soprattutto nel periodo estivo quando il pericolo di incendi è ancora più elevato. Per questo motivo come Provincia ci siamo fatti promotori di questo incontro con i primi cittadini del comprensorio, con l’intenzione di manifestare tutti insieme la nostra netta contrarietà al proposito ventilato. Secondo quanto ci è stato riferito la soppressione sarebbe legata alla carenza di organico che renderebbe impossibile garantire il proseguimento delle attività finora garantite. Siamo però convinti della necessità di individuare soluzioni alternative che possano scongiurare un provvedimento così drastico. Abbiamo pertanto redatto un documento, inviato al competente ufficio del Ministero dell’Interno, alla direzione regionale dei Vigili del Fuoco ed al Prefetto di Viterbo spiegando dettagliatamente i motivi per cui è necessario mantenere in attività il presidio a garanzia del territorio, dell’ambiente e delle popolazioni”. 

Il documento, oltre che dall’assessore Equitani quale rappresentante della Provincia di Viterbo, è stato sottoscritto dai sindaci dei comuni di: Valentano, Cellere, Latera, Canino, Piansano, Tessennano, Arlena di Castro, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Farnese, Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bagnoregio, Bolsena, Montefiascone, Grotte di Castro, Gradoli, Onano, Proceno, Marta, Capodimonte. 

“A causa della particolare conformazione della provincia di Viterbo – scrivono i firmatari della missiva – i mezzi di soccorso che partono dal comando provinciale di Viterbo, impiegherebbero oltre un’ora per raggiungere le zone a nord della Tuscia che distano oltre 50 Km dal Capoluogo, penalizzando la rapidità e l’efficienza delle operazioni. Il distaccamento di Gradoli è invece situato in posizione strategica rispetto ad una vasta area del nord della Tuscia tale da assicurare, al contrario, rapidità ed efficienza dei soccorsi. Da evidenziare poi la forte vocazione turistica dell’intero comprensorio del lago di Bolsena che nel periodo estivo, grazie alla presenza di alberghi, campeggi e strutture ricettive, raggiunge picchi di oltre 100mila presenze. Il presidio di Gradoli serve almeno ventuno comuni per un totale di 1275 Km, con una popolazione residente di circa 70mila abitanti. Non va dimenticato poi l’alto valore che il paesaggio riveste per questa provincia”.

A fronte di queste considerazioni la Provincia ed i sindaci dei ventuno comuni chiedono che l’ipotesi di soppressione del distaccamento di Gradoli, prevista già a partire dai prossimi giorni, non trovi concreta attuazione.