NEMI, ABUSI E RIPRISTINI: CACCIAFUMO – ATTO SECONDO

Chiara Rai

Nemi (RM) – Il 9 settembre 2012 segnalammo per la prima volta una ruspa al lavoro nella valle del Lago, sempre nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani, nei pressi di via Cacciafumo, esattamente in via Tiberio 20, sopra il Museo delle Navi. Intorno al 20 settembre del 2012 i Guardiaparco, diretti dal vice comandante Mauro Castrichella, hanno messo i sigilli.

Sia gli esecutori del "danno" che i proprietari del terreno sono stati denunciati all'autorità competente. Quel tratto di vegetazione è stato segnato gravemente dal pasaggio della ruspa.  Uno scavo che in pochi giorni si è allargato a macchia d’olio.

Come si evince dall’ordinanza del 9 ottobre 2012 [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA ] nei terreni riferiti al proprietario Roberto Cicogna sono stati effettuati movimenti di terreno con conseguente alterazione delle quote di livello originarie e la conseguente eliminazione del soprassuolo vegetale.

La Responsabile dell’area Tecnica del Comune di Nemi Rosanna Galanti ha così ordinato la remissione in pristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni dalla notifica della ordinanza, dietro preventivo deposito presso il Comune di Nemi, di un progetto che descriva lo stato dei luoghi, le operazioni, le metodologie necessarie al ripristino dell’originale status-quo.

“Qualora non si provvedesse a quanto prescritto nei termini indicati, l’Amministrazione comunale provvederà direttamente al ripristino dello stato dei luoghi addebitando l’importo di 5 mila euro, quale sanzione pecuniaria, così come previsto dall’art. 15, comma 3 della L.R. 15/2008, per inottemperanza all’ordinanza e addebitando inoltre le spese sostenute per l’esecuzione dei lavori”.

Dalle foto che pubblichiamo, sembrerebbe che il ripristino non sia avvenuto. Il paesaggio è più o meno lo stesso e i solchi lasciati dalla ruspa sono ancora evidenti. Esiste il progetto di messa in pristino? Si è accertato il Comune di Nemi, guidato da Alberto Bertucci, che siano stati fatti i lavori? E se non è stato ripristinato niente, ha provveduto l’Ente a sostituirsi all’inerzia e sanzionare per 5 mila euro? Cinquemila euro non sono pochi, considerando i servizi di cui necessita la cittadina che sono molteplici e fondamentali.

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ALBANO: AL VIA “PROGETTO ALBANUS: STUDIO E DOCUMENTAZIONE DELL'ANTICO EMISSARIO DI ALBANO”.

Carla Galeazzi – Presidente Hypogea
 
Albano Laziale (RM) – Sabato 31 Agosto 2013 la Federazione dei gruppi speleologici del Lazio per le cavità artificiali Hypogea varerà ufficialmente il “Progetto Albanus: studio e  documentazione dell'antico emissario di Albano”.
La campagna di studi multidisciplinari denominata "Progetto Albanus", che  ha ottenuto l'autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e dell’Ente Parco Castelli Romani, sarà condotta dai tecnici e ricercatori di Hypogea in stretta collaborazione con la Soprintendenza e con l'obiettivo di esplorare e documentare l'antico emissario.
 
Il progetto è dedicato alla memoria del Prof. Vittorio Castellani, insigne accademico e speleologo (http://www.speleology.it/vittorio.html).
 
Gli studi di dettaglio potranno essere svolti successivamente all’acquisizione di dati più recenti e consentiranno di verificare lo stato attuale dei luoghi, effettuare un rilievo topografico della struttura con moderna strumentazione, acquisire la documentazione fotografica e filmata ed effettuare le necessarie analisi ambientali per valutare la possibilità di un intervento – almeno parziale – di bonifica del condotto, la tutela del sito e fornire suggerimenti in ordine alla sua valorizzazione.

Il contributo e l'esperienza delle organizzazioni speleologiche afferenti ad Hypogea (A.S.S.O, Centro Ricerche Sotterranee Egeria e Roma Sotterranea) è imprescindibile in quanto l'esplorazione presenta tutte le difficoltà peculiari degli ambienti ipogei quali la presenza di tratti allagati, la necessità di muoversi in stretti cunicoli superando zone concrezionate, crolli e probabili dissesti. La progressione richiederà pertanto l'utilizzo di specifiche tecniche speleologiche e speleosubacquee ormai ampiamente collaudate, che possono trovare sintesi solo in un gruppo di lavoro multidisciplinare quale il nostro.

Nella giornata di sabato sarà effettuato il primo sopralluogo speleologico esplorativo del sito.

L’emissario del lago di Albano (o di Castel Gandolfo) è il più noto fra le molte strutture di regimazione dei laghi vulcanici dei Colli Albani ed è anche l’unico citato da fonti storiche (Tito Livio V, 15; Dionigi d’Alicarnasso I, 66 e Piranesi).
La tradizione storica colloca l'emissario di Albano tra i più arcaici reperti documentati dell'opera cunicolare romana, secondo solo alla costruzione della Cloaca Massima. Ma non mancano ipotesi che attesterebbero la realizzazione dell'emissario in epoca ancora più antica (V. Castellani, 1999).
Fu realizzato per regolare il livello del lago di Albano, privo di un emissario naturale, in caso di eccessivo innalzamento delle acque, rendendo abitabili e coltivabili le rive del lago.  Un'opera di straordinario valore storico, archeologico e speleologico sino ad oggi scarsamente indagata per l'oggettiva difficoltà di percorrenza dello speco, quasi completamente allagato.


 




NEMI: TENDOPOLI CON VISTA LAGO ALL’EX CENTRO CANOE

Chiara Rai

Nemi (RM) – Spuntano delle tende da campeggio con vista lago nel Parco dei Castelli Romani in un terreno di proprietà del Comune di Nemi. L’ormai ex centro canoa che si affaccia direttamente sullo specchio lacustre è in stato di abbandono e meta di campeggiatori.

Sì, proprio così, all’interno dell’area del Comune di Nemi, i cui cancelli risultano chiusi con catene e lucchetti, ci sono due tende da campeggio e una tenda verandata accuratamente allestite. Sotto la tenda verandata c’è un tavolino con delle bevande.  

Da qualche tempo, qualcuno si è insediato dentro l’area protetta del Parco Regionale dei Castelli e di proprietà del Comune di Nemi. Un sito dov’è vietato il campeggio anche per il solo pernottamento a meno che non vengano rilasciate specifiche autorizzazioni. Ma questo non sembra il caso.

Come se non bastasse c’è un’auto parcheggiata di fronte i cancelli. Si tratta di una Audi A3 station Wagon bianca proveniente dalla città de L’Aquila, posteggiata dove vige il divieto di sosta come si può evincere dal cartello sul cancello. Non sappiamo se l'auto appartenga o meno ai campeggiatori, ma comunque si trova di fronte l’ingresso dell’area.

A Giugno il Comune di Nemi ha demolito i manufatti abusivi al centro canoa di proprietà comunale precedentemente gestita dall’associazione Nemorensis Lacus (Determinazione n° 372 del 18-06-2013). Nemorensis Lacus avrebbe dovuto demolire e non l’ha fatto e il Comune ha provveduto ad eseguire la demolizione e addebitare la spesa di circa 6 mila euro alle due associazioni precedenti che hanno avuto in gestione l’area.

Ma ora chi è tenuto a vigilare? Nonostante i lucchetti è facile accedere lateralmente perché la rete è priva di filo spinato ed in parte divelta. Il proprietario, cioè il Comune, ha vigilato sui propri beni?

Questo è l’epilogo di un angolo di paradiso, che ha accolto nel tempo molti visitatori e che si presentava come l’unico centro canoa e di ristoro sullo specchio di Diana. Ma questo scenario da cartolina appartiene ormai soltanto ai ricordi.  




CASTELLI ROMANI, PIC NIC DI FERRAGOSTO ALLA "COLLINA DEGLI ASINELLI"

Redazione

Castelli Romani – “La Collina degli Asinelli”, che il Parco dei Castelli Romani ha avuto in comodato d’uso due anni fa dalla Regione Lazio, offre la possibilità di organizzare presso la propria struttura dei pic nic serali, conciliando la bellezza del paesaggio, la compagnia degli asinelli e il clima favorevole dei Castelli Romani.

“La Collina degli Asinelli” è gestita dall’associazione Appha onlus, che impiega persone con handicap nell’organizzazione di attività di fruizione del territorio, e offre un ventaglio di attività ricco e personalizzabile a seconda delle esigenze. La Collina è, in primo luogo, il regno dei bambini e delle famiglie: sono i più piccoli, infatti, gli unici ‘autorizzati’ a sperimentare il ‘trekking someggiato’, passeggiate in compagnia degli asinelli che trasportano, all’occorrenza, i piccoli ospiti. Per la settimana di Ferragosto la Collina offre anche questa ulteriore possibilità: un pic nic in compagnia della famiglia o degli amici, basta avvertire con un po’ di preavviso l’associazione, in modo da avere un posto assicurato.




CASTELLI ROMANI, PARCO REGIONALE: SANDRO CARACCI E' UFFICIALMENTE IL NUOVO COMMISSARIO

Redazione

Castelli Romani – La nomina, arrivata con decreto a firma del Presidente della Giunta regionale Zingaretti del 31 luglio 2013, è stata formalizzata oggi dall'Ente Parco. 

Sandro Caracci, che ha già ricoperto la carica di presidente del Parco dei Castelli Romani dal 1995 al 2002, torna con l'intenzione di proseguire il percorso di affermazione dell'idea di Parco sul territorio. 

Originario di Marino (RM) e con una lunga esperienza come amministratore e funzionario pubblico, Caracci è una persona radicata sul territorio, di cui conosce complessità e potenzialità:

"Chi mi ha scelto – commenta il Commissario – evidentemente lo ha fatto perché cercava determinate caratteristiche, personali e professionali, che fossero coerenti con l'obiettivo di affermare in modo definitivo il ruolo del Parco sul territorio, e dunque ringrazio il presidente Zingaretti per la fiducia. Per me la nomina è stata una sorpresa, e proprio per questo la considero il riconoscimento del lavoro svolto in passato per il Parco dei Castelli Romani. Il Parco – continua Caracci – presenta tutte le problematiche tipiche di un Parco suburbano. Un'area fortemente antropizzata ha inevitabilmente delle forti criticità ma, negli anni, ho potuto registrare un crescente interesse per le tematiche ambientali e una sensibilità sempre più estesa fra la cittadinanza, che si aspetta dal Parco azioni precise. Tutela, conservazione, ma non solo. Il Parco sarà un laboratorio permanente, perché va tenuto conto delle persone che nel Parco vivono e lavorano, dunque la difesa dell'ambiente deve andare di pari passo con le esigenze dei cittadini. Saluto i Sindaci della Comunità del Parco – conclude il Commissario – con i quali sono certo si avvierà un percorso di collaborazione, affinché, a quasi trent'anni dalla sua istituzione, si possa affermare definitivamente il ruolo dell'Ente Parco".

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NEMI, ADESSO PARLA IL BOSCO: "VERBA VOLANT NEMUS AUDIT"

Il bosco di Nemi scrive alla redazione de L'osservatore laziale, in risposta all'articolo del CASTELLI ROMANI: ECOSISTEMA, SPORT, TURISMO E SENTIERI PROTETTI.  relativo la nota del Consigliere Regionale Fci Federico Campoli

 

Riceviamo e pubblichiamo.

Nemi (RM) – Gentilissima Direttrice

sono il Bosco nemorense e mi rivolgo a Lei poiché ultimamente ho sentito alcune corbellerie che mi riguardano (verba volant nemus audit),  e a cui mi sento in dovere di rispondere.

Egregio Consigliere Regionale FCI Federico Campoli, il punteruolo rosso attacca  le palme e non i castagni. Il parassita dei castagni è il Cinipide galligeno, conosciuto come Vespa cinese, che è giunto in Italia da circa un decennio ed è difficilissimo da debellare poiché non si possono usare insetticidi e non è possibile usare la confusione sessuale con feromoni in quanto si riproduce per partenogenesi: l’unico modo per sconfiggere il cinipide è attaccarlo con il suo antagonista naturale, che è il Torymus sinensis. E vuole sapere che cosa ne pensa il Parco dei Castelli Romani di tutto ciò? Ne impedisce il lancio considerando l’introduzione dell’antagonista una alterazione del sistema biologico.

Lei mi dirà: meglio, così togliamo l’intruso (il castagno) dal bosco. Ma sbaglia di nuovo perché il castagno (come da Lei ricordato) è stato introdotto più di 400 anni fa è quindi è ormai una specie autoctona.

La devo correggere anche riguardo ai funghi. Per la raccolta, da oltre 25 anni (L.R. 5 agosto 1998 n° 32), è necessario l’ottenimento di un tesserino regionale (previo corso curato da esperti micologi), bisogna sottostare a tutta una serie di norme, e una volta raccolti, i funghi vanno riposti in appositi canestri, per lasciar cadere le spore fungine.Per quanto riguarda le ortiche, sono sempre state grandi (dipende dal substrato su cui si sviluppano) e tremendamente urticanti, e mi permetta, vorrei dire due cosette sul Kiwi. Sono assolutamente contrario al Kiwi, specie alloctona depauperatrice delle nostre falde acquifere, che non ha assolutamente trovato un habitat naturale tanto che, per portarne a maturazione un ettaro, occorrono da 7 a 9 milioni di litri di acqua all’anno!!! Alla faccia dell’adattamento.

Allora, ben vengano i pedoni, i ciclisti, i cavalli (hanno il pregio di concimare), ma a condizione che l’approccio non sia agonistico, che il passeggiare nel bosco sia occasione di vivere ed ammirare la natura, e non sprizzare sudore e disturbare la fauna con ansiti o rantoli di fatica.

Mi venga a trovare con la sua famiglia, si goda il fresco delle mie fronde, e mi consenta, non dia retta agli pseudo ambientalisti, sono la rovina del mondo.

Sempre suo, se non m’incendiano, Bosco nemorense

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CASTELLI ROMANI: ECOSISTEMA, SPORT, TURISMO E SENTIERI PROTETTI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Federico Campoli – Consigliere Regionale FCI

 

Castelli Romani – Ringrazio questa redazione per il giusto equilibrio che da alle voci anche contrastanti su cosa è, su come deve essere protetto e  "utilizzato" il nostro stupendo parco. 

Per quanto mi riguarda sono per principio contrario al "talebanismo" di qualsiasi forma esso sia. Mettere un burca ad una donna non limita solo la libertà di un essere umano ma è atroce nel fine che vuole ottenere. Credo dal mio punto di vista che sia altrettanto atroce voler mettere il burca a chi vuole vivere i nostri stupendi boschi. Sono consapevole che alcune cose vadano regolamentate ma non impedite. Mi chiedo: Coloro che nel resto del mondo fanno dei parchi un volano per la promozione del proprio territorio, con passeggiate, attività sportive ecc.. sono poco amanti della natura?  Io credo di no.

Quando parliamo di equilibrio, di ecosistema ecc…. sappiamo che da secoli molte piante presenti nei nostri boschi non sono più quelle originali, cominciando dai castagni: Infatti interessi economici hanno portato alla sostituzione dei faggi e dei cerri originali, ma vi sono anche altre piante che invadono l'ecosistema originale (ad esempio nella zona intorno Fontan Tempesta e che cosa possiamo dire del punteruolorosso che attacca anche i castagni attuali?).

Non credo che sia colpa dei ciclisti, di chi va a cavallo o di chi va a piedi. Io credo con il mio piccolo background culturale di fisico, che sia colpa di altri fattori. Ad esempio quelli climatici. Il nostro clima ha caratteristiche sempre più tropicali quindi è ovvio che alcune specie che prima trovavano difficoltà ad attecchire, oggi trovano maggiore facilità. 

Anche alcune piante nostrane, vedi le ortiche, raggiungono oggi altezze e dimensioni delle foglie che non erano cosi dieci, quindici anni fà. Il kiwi tipico frutto dell'emisfero australe ha trovato nel nostro paese (ed in particolare da noi tra Velletri e Latina) un habitat naturale tanto da farci diventare il secondo produttore al mondo: "eliminiamo anche il kiwi"? Per non parlare dei nostri mari.

Sono convinto che i cambiamenti climatici regolamentati prevalentemente dalla nautra fino a fine '800 siano poi stati fortemente regolati dal progresso dell'uomo, dal '900 fino ad oggi, ma la bici, il cavallo ecc… sono forse alcuni dei pochi sistemi di locomozione su strada e fuoristrada che potrebbero ristabilire un minimo di equilibrio.

Torniamo infine alla promozione del territorio: http://www.youtube.com/watch?v=9GCDJ5X4XVI guardate questo filmato fatto da un team sardo. Dei Sardi sarebbero mai arrivati a conoscere i Castelli Romani se non attraverso il passaparola tra amici? Dov'è la promozione del nostro territorio? Il filmato evidenzia benissimo che il percorso è stato interamente fettucciato in modo tale da ridurre al minimo il passaggio fuori da sentieri già battuti.

Mi domando: ma perché non viene attaccata la raccolta a volte barbara dei funghi, nei cesti molti di questi hanno lo stelo carpito e non tagliato a livello del suolo e purtroppo anche quelli che si vendono, magari non nostrani, mostrano la stessa situazione. Ogni volta che vi è raccolta funghi vi sono aumenti di pacchetti di sigarette, lattine e bottigliette di plastica nel bosco. Personalmente ringrazio i Comuni di Nemi e Rocca di Papa che ci hanno aiutato nella pulizia. Ringrazio inoltre la società Gaia che ha tolto quanto da noi portatato al ciglio della Via dei Laghi e i responsabili del patrimonio boschivo di Rocca di Papa. Ringrazio il Parco, deve confrontarsi con un ambiente "ostile e difficile": trovare il giusto equilibrio tra società sportive, ambientalisti, Comuni, privati, Roma ecc… è difficile. Aiutiamoli.

Aggiungo il mio parere politico: l'Italia è il Paese delle opposizioni distruttive, dal dopoguerra in poi chi ha fatto opposizione, almeno a livello nazionale quasi sempre le stesse,  ha spesso troppo criticato senza costruire. Guardiamo al modello dei Paesi del Nord Europa, senza scomodare Canada e USA. 

Federico Campoli – Consigliere Regionale FCI




LAZIO: IL GOVERNATORE DEL LAZIO HA NOMINATO I NUOVI VERTICI DEGLI ENTI PARCO

Redazione

Lazio – Il presidente Nicola Zingaretti ha firmato le nomine per i nuovi commissari. Da Mario Tozzi a capo del Parco Naturale Regionale dell’Appia Antica, ecco chi sono i nuovi vertici delle aree protette del territorio

Mario Tozzi arriva al vertice del Parco Naturale Regionale dell’Appia Antica. Tozzi, autore di oltre 50 pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e internazionali, è Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, si occupa dell’evoluzione geologica del Mediterraneo. 

All’Ente Roma Natura è stato nominato commissario Maurizio Gubbiotti, dal 2003 Coordinatore della Segreteria nazionale dell’Associazione ambientalista Legambiente. 

Daniela Boltrini è commissaria alla Riserva Naturale del Lago di Vico. Dal 1989 titolare e direttore sanitario di un ambulatorio per animali da compagnia, Boltrini è presidente dell’Ordine dei Veterinari di Viterbo dal 2008. 

L’Ente Parco Riviera di Ulisse è stata affidato a Gianni Mattioli, docente nel Master di ‘Cooperazione e progettazione per lo sviluppo’ presso la Facoltà d’Ingegneria all’Università di Roma La Sapienza e membro della Presidenza del Comitato scientifico del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile  dell’Unesco.   

Danilo Sordi è il nuovo Commissario del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Dal 1992 a oggi, cofondatore e presidente dell’Associazione Ambientale Naturalistica ‘Il Nibbio Bruno’, nata con l’obiettivo di conservare e valorizzare uno degli ultimi habitat di riproduzione del rapace. 

Il Parco Regionale dei Monti Aurunici è stato affidato a Michele Moschetta, amministratore di una azienda alimentare e dal 2004 sindaco di Ausonia. 

Al Parco Naturale Regionale di Vejo è stato nominato Commissario Giacomo Sandri. Dal 2009 a oggi, membro del comitato direttivo dell’Anci Lazio e dal 2012, assessore alle Politiche Territoriali del Comune di Formello.   

A Dario Esposito invece, è stato affidato il commissariamento della Riserva Naturale Tevere Farfa. Dal 2001 al 2008 ha ricoperto la carica di assessore alle Politiche Ambientali e Agricole del Comune di Roma. Dal luglio 2009 è Coordinatore dell’Osservatorio sui Rifiuti della Provincia di Roma  e attualmente fa parte del Comitato di Coordinamento dell’accordo Anci-Conai per la gestione degli imballaggi.  

Bruno Marucci è il nuovo Commissario del Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi. Specializzato in Diritto Civile, Privato, Successorio, Commerciale e Amministrativo, esercita la professione forense dal 1999.

Al Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili è stato nominato Marcello Vasselli. È stato assessore all’Urbanistica del Comune di Castel Madama dal 1996 al 2000 e  insegnante di chimica fino al 2011 presso il liceo Maiorana di Guidonia. 

Sandro Caracci è il nuovo Commissario del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani, già presidente dello stesso ente, dove ha acquisito competenze nel campo della tutela ambientale e del marketing territoriale.




NEMI, CROSS COUNTRY: LA NOTA DI FEDERICO CAMPOLI – CONSIGLIERE FCI REGIONE LAZIO

Chiara Rai

Nemi (RM) – Ricevo e pubblico con piacere una nota a firma del Consigliere regionale FCI Federico Campoli il quale a consuntivo della manifestazione di cross country che si è tenuta a Nemi sabato e domenica, insieme ad alcune immagini a corredo, mostra l’impegno profuso da parte dell’organizzazione che rappresenta nell’aver ripulito l’area interessata dalla competizione sportiva.

Noto non con altrettanto piacere però, che ancora una volta sono le organizzazioni a dover espletare un compito (quello di tenere pulite le aree protette) che spetterebbe alle amministrazioni e al Parco.

Dunque, sentire che in occasione della Marathon dei Colli Albani, la Via Sacra viene ogni anno liberata dai rovi e ripulita da coloro che organizzano attività sportive è veramente poco edificante per i guardiani ufficiali del territorio.

Vede egregio consigliere ciò che più mi dispiace è dover leggere delle critiche sterili. L’educazione all’ambiente significa anche cercare di limitare al massimo gli eventuali danni che potrebbero compromettere il meraviglioso territorio protetto che ci circonda, ma se chi per primo dovrebbe darci il buon esempio, lascia che a togliere la caldarroste dalla brace siano le organizzazioni e addirittura i carabinieri di Nemi ( i quali si sono prodigati insieme a voi nel rimuovere un motorino lasciato nel bosco), allora significa che non si tratta di un problema “complesso da risolvere” come ho letto nelle varie critiche ma di una questione di cultura.

Tutti i dubbi sollevati e le segnalazioni dei cittadini (rispetto la scelta del percorso e non certo nei confronti dei ciclisti e dell’attività sportiva in se stessa) potrebbero, alla fine di questo discusso argomento, ricondursi ad una finalità comune: la volontà di tutelare le nostre ricchezze naturali. Ancora un ringraziamento per l’attenzione che avete prestato nella pulizia del territorio. 

 

Nota di Federico Campoli – Consigliere Regione Lazio FCI.

Buongiorno Direttore

Come da colloquio telefonico tra noi intercorso volevo rispondere anche io in merito alla manifestazione che si è svolta a Nemi nelle giornate 20-21 Luglio. Ho notato con piacere che una delle nostre collaboratrici lo ha in buona parte già fatto.

Desidero aggiungere alcune ulteriori informazioni e due foto.

In allegato trova il nulla osta del Parco: [ NULLA OSTA DEL PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI ]

Consideri che avevamo dieci giorni per pulire e già ieri – 23 luglio 2013 – alle ore 14.00 il tutto era stato tolto come nostra buona abitudine. E come nostra buona abitudine sfrutteremo i prossimi giorni per fare ulteriori ricognizioni e vedere se qualcosa ci è sfuggito. Come al solito,  andando a rovistare nei sacchi si trovava materiale non inerente alla manifestazione, ma molto più vecchio, tra cui (sic!) una vecchia scarpa.

Durante la pulizia, abbiamo anche potuto constatare con dispiacere (perchè anche questo si è verificato in occasione di altre manifestazioni) che alcuni nastri erano stati divelti e buttati in zone del bosco poco accessibili, rendendo da un lato più difficile le operazioni di pulizia, ed esponendoci dall'altro al rischi di essere multati dal Parco e dai Comuni nel caso in cui qualcosa sfugga ai nostri controlli.

Nella prima foto che Le allego può verificare la situazione della spalletta in prossimità del sottopasso della Via dei Laghi a Febbraio: 

Invito le persone che hanno fotografato con tanta solerzia le bustine di zucchero abbandonate dopo la gara, prima che avessimo materialmente il tempo per ripulire, a recarsi a fotografare la medesima spalletta in questi giorni, potranno così constatare la differenza. Le lascio immaginare quanta sporcizia abbiamo rimosso nei tratti confinanti con la Via dei Laghi, dove gli automobilisti abbandonano centinaia di bottiglie e lattine di ogni genere.

Nella seconda e terza foto un motorino che è stato riportato fuori da noi il 5 giugno e rimosso con l'aiuto dei Carabinieri di Nemi. Era tra Sottopasso e Fontan Tempesta da Febbraio ma gli ambientalisti non l'avevano fotografato?

Per quanto riguarda la partecipazione,  i dati ufficiali dei classificati sono disponibili sul sito SDAM e ad essi bisogna aggiungere un 10 % di ritirati  e mediamente due o tre accompagnatori per atleta. 

Comprendiamo che una parte della popolazione abbia dovuto sopportare qualche disagio, ma crediamo anche che la comunità dei Castelli Romani possa solo trovare beneficio da queste manifestazioni in termini di promozione economica e turistica del territorio. Molti corridori, soprattutto del Nord (Trentino AltoAdige su tutti), non conoscevano l'ubicazione di Nemi e sono rimasti affascinati dal nostro territorio.

Vorrei anche sottolineare che con il nostro operato contribuiamo alla manutenzione dei sentieri: ad esempio in occasione della Marathon dei Colli Albani, la Via Sacra viene ogni anno liberata dai rovi e ripulita, come si può vedere dalla quarta foto allegata scattata lo scorso aprile in corrispondenza dell'attraversamento della strada asfaltata di Monte Cavo.

Auspico che gli ambientalisti inizino con noi una fattiva collaborazione per contribuire alla manutenzione dei sentieri del parco, (ad esempio quelli nella zona di Fontan Tempesta e de Le Piagge che è attualmente completamente ostruito da felci e rovi) così da rendere possibile di nuovo la loro fruizione da parte non solo di noi ciclisti, ma anche da parte di chi ama camminare, correre, andare a cavallo e così via.

Aggiungo che avevamo anche il nulla osta dell'ASTRAL e del Comune di Rocca di Papa oltre ovviamente a quello di Nemi.

Grazie e Distinti Saluti

Federico Campoli

Consigliere Regione Lazio FCI.

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CASTELLI ROMANI, PARCO: RITROVATO ORDIGNO BELLICO

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Redazione

Castelli Romani (RM) – I Guardiaparco del Parco dei Castelli Romani hanno rinvenuto un ordigno di grandi dimensioni, prelevato stamattina dagli Artificieri dell’Esercito.

Circa 120 kg di peso, 90 cm di lunghezza ed un potenziale distruttivo rilevante: sono queste le caratteristiche del residuato della Seconda guerra mondiale, rinvenuto nelle zone boscate tra Velletri e Rocca di Papa.

Il ritrovamento di residuati bellici è una costante nelle nostre zone, teatro della linea del fronte, e capita spesso di imbattersi in questi esemplari che, va sottolineato, contengono decine di chili di esplosivo.

E’ bene ricordare che si tratta di materiale pericoloso e chiunque abbia la ventura di trovare materiali bellici è tenuto ad avvertire con immediatezza le Forze dell’ordine. Il residuato bellico, insieme ad altri che si stanno recuperando al lago Albano, verrà fatti brillare in sicurezza dagli Artificieri.




PARCO DEI CASTELLI ROMANI: CONTO ALLA ROVESCIA PER IL NUOVO PIANO DI GESTIONE REGIONALE

Angelo Parca

Castelli Romani – Lo scorso 13 maggio pubblicavamo una lettera aperta delle associazioni ambientaliste dei Castelli Romani, (Alternativ@mente, Italia Nostra – Castelli Romani, Picchio Rosso) rivolta al Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alle Infrastrutture, alle Politiche abitative, all'Ambiente Fabio Refrigeri. [ Articolo del 13 maggio 2013 – GESTIONE DEL PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ZINGARETTI E ALL’ASSESSORE REFRIGERI ] 

Nella lettera si evidenziava, tra l’altro, “una profonda involuzione del Parco dei Castelli Romani” durante la gestione del Commissario Straordinario Matteo Mauro Orciuoli e si lanciava l’appello al fine di avviare,  con la necessaria sollecitudine, il rafforzamento del ruolo dei Parchi nel Lazio in generale e nel caso specifico di quello dei Castelli Romani. “È urgente rimuovere gli attuali Commissariamenti, – scrivevano Enrico Del Vescovo, Franco Medici, Carlo Testana quali rappresentanti delle associazioni ambientaliste – voluti dalla precedente Giunta regionale, e ridare ai Parchi la necessaria professionalità nella gestione, risorse economiche adeguate e capacità di perseguire  logiche di sistema che valorizzino il ruolo dei parchi regionali”.  

Immediato il riscontro da parte dell’assessore regionale Fabio Refrigeri, il quale non si tira indietro di fronte l’appello degli ambientalisti: “La governace del territorio è e sarà una priorità del mio assessorato – dichiara l’assessore regionale – e per questo, a breve, impronteremo un piano di riassetto per la gestione dei Parchi Regionali ed ovviamente anche quello che riguarda nello specifico il Parco dei Castelli Romani, utilizzandoli come risorsa primaria della nostra Regione. Tale processo – prosegue Refrigeri –  sarà adottato di concerto con ogni singolo Parco e con l’assessorato all’Urbanistica che ritengo parte fondamentale di tale processo di rinnovamento. Sarà mia cura, comunicarvi, in un lasso di tempo relativamente breve, quelle che saranno le evoluzioni in merito.” Si attendono quindi  grosse novità in merito alle gestioni dei Parchi ed in particolare in quello dei Castelli Romani.

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