PARCO DEL TREJA: LA REGIONE LAZIO FINANZIA CON 200MILA EURO L'AREA PROTETTA

Redazione
Calcata (VT) – Il Parco del Treja ha presentato una serie di progetti per il miglioramento dell’accessibilità dell’area protetta. Il primo riguarda la realizzazione di un percorso cicloturistico tra il parco della Valle del Treja e quello di Veio. Il secondo prevede la realizzazione di un’aula didattica all’aperto, di un’area pic-nic e la sistemazione di percorsi in prossimità di Monte Gelato. Il terzo progetto è finalizzato all’ampliamento dell’accessibilità del percorso che lambisce il fiume, tra le cascate di Monte Gelato e Mazzano Romano, superando le difficoltà di passaggio dei punti più incassati della valle.

L’importo complessivo degli interventi finanziati dalla Regione Lazio sfiora i 200mila euro. Il Parco dovrà cofinanziare le opere con una partecipazione significativa. Tutte i le opere sono finalizzate all’ampliamento della fruizione del territorio, in particolare delle attività didattiche, ricreative e sportive. Il percorso più lungo è l’itinerario cicloturistico, che si snoda per 30 chilometri connettendo Campagnano di Roma, nel Parco di Veio, con Calcata, nel Parco del Treja. Un itinerario per lunghi tratti in fuoristrada, tra i luoghi più belli suggestivi o ricchi di testimonianze archeologiche dei due parchi. Sentieri che attraversano i dolci pianori seminati a grano, valli ricche d’acqua con ruscelli e cascate, tombe falische e panorami sui borghi. Un paesaggio naturale con segni della presenza dell’uomo, che però sono compenetrati nella storia millenaria dei luoghi.

“Questi finanziamenti dimostrano la capacità progettuale del Parco – afferma il presidente Medici, che osserva – l’Ente ancora una volta si pone come uno dei soggetti pubblici più dinamici per proposte di carattere culturale, realizzate concretamente sul territorio”.
 




PARCO REGIONALE DEL TREJA: ANCORA PREOCCUPAZIONE PER ATTI INTIMIDATORI VERSO GUARDIAPARCO

di Vito Consoli, direttore dell’Agenzia Regionale Parchi

“Sono giorni strani per le aree protette e la conservazione della natura, nel Lazio. Sono giorni strani per noi.
C'è stata, finalmente, una conferenza nazionale, ufficiale, su biodiversità, aree protette e green economy, a cui tanti di noi hanno partecipato. Sta per essere discussa e (ne sono sicuro) approvata dalla Giunta Regionale una deliberazione fondamentale per la tutela dell'Orso marsicano, un animale simbolo, la cui sorte interessa tanto il nostro pensiero razionale quanto la nostra emotività. È in discussione per il 2014 un bilancio regionale che per la prima volta negli ultimi anni aumenta le risorse destinate alle aree protette.
Sono notizie ed eventi che ci incoraggiano e ci fanno gioire. Ma nello stesso tempo ci arriva la notizia di un fatto che ci sconvolge, ci preoccupa, ci fa male: nei nostri parchi si spara, non solo a degli animali da cacciare (cosa già grave), ma addirittura verso guardiaparco e naturalisti in servizio (è successo al Parco del Treja), con un evidente atto intimidatorio, un atto vile, grave, di cui sono responsabili uomini vili.

Cosa dire, come commentare… Innanzitutto va urlato un messaggio di sdegno e va dato un forte segno di solidarietà ai colleghi che sono stati coinvolti in questo episodio e a tutti gli altri colleghi che ogni giorno, in ogni area protetta, corrono rischi simili. Poi, però, bisogna registrare una nota positiva; siamo contenti che sia l'assessore Refrigeri che il presidente Zingaretti abbiano voluto immediatamente far sentire la propria voce per condannare questo gesto scellerato. Perché in questi casi occorre una risposta ferma e chiara da parte delle istituzioni; perché a farlo sono stati i vertici istituzionali della Regione Lazio; perché, infine, queste risposte servono anche a non far sentire sole le nostre aree protette, i loro amministratori, i loro dipendenti, che nella sfida per la conservazione della natura, per la tutela e la valorizzazione dei nostri ambienti e dei nostri territori più preziosi sono sempre in prima linea.
Mai lasciare le prime linee senza supporto, senza incoraggiamento, senza solidarietà, senza apprezzamento, senza attenzione e cura! E proprio a questo che in ogni momento deve mirare, e mira, l'iniziativa della nostra Agenzia.
Come si dice in questi casi… “Siamo tutti del Parco del Treja", siamo tutti con le are protette.”

Il sindaco di Calcata Luciano Sestili esprime solidarietà al Parco del Treja

Qualche giorno fa, nel territorio del Parco c’è stato un episodio grave: i guardiaparco e i naturalisti dell’Ente sono stati quasi raggiunti da un colpo di arma da fuoco, mentre erano impegnati in lavori di controllo sulla fauna. Questi i fatti, che il sindaco Luciano Sestili commenta con molto coinvolgimento: “Mi pare assurdo che mentre si è intenti nel proprio lavoro, e solo perché si porta una divisa, si possa correre un rischio simile. Fatti come questo non erano mai successi nel nostro territorio, che, lo voglio sottolineare, considera il Parco un alleato per la tutela e la salvaguardia ambientale.”
Sestili continua: “Penso che questa sia l’azione di qualche sconsiderato isolato, che voglio condannare nella maniera più ferma.” Il sindaco conclude così: “Esprimo tutta la mia solidarietà agli operatori del Parco e con me quella dell’Amministrazione comunale. Invito gli organi competenti a vigilare e se possibile rafforzare i controlli per tutte le più opportune azioni di prevenzione.”

 




CALCATA, PALAZZO BARONALE:OPERATIVO IL CENTRO VISITE DEL PARCO DEL TREJA

Redazione

Calcata (VT) – Già operativo il centro visite del Parco del Treja. Le sale espositive si trovano nel Palazzo Baronale, nel borgo di Calcata. Il Palazzo Baronale è l’edificio più importante di Calcata, con la sua torre merlata denota il profilo del borgo. Nel tempo, dopo essere stato la dimora degli Anguillara, ospitò tutti i principali servizi del paese: ufficio postale, scuola, presidio medico. Fino agli anni ’50 vi si sono svolti gli eventi principali della vita cittadina, tra cui praticamente tutti i pranzi di nozze dei calcatesi.

Il Palazzo è rimasto in stato di abbandono per lunghi anni, puntellato in alcune sue parti e privo di una porzione del tetto. Dopo l’acquisto da parte del Parco, nel 1995 l’Ente ha avviato il progetto di restauro, affidandolo all’architetto Paolo Portoghesi. Il restauro ha segnato il pieno recupero della struttura, attualmente ad uso pubblico. L’utilizzazione come spazio espositivo, o per convegni, corsi e incontri pubblici più diversi, aperto a iniziative anche non del Parco, fanno percepire il Palazzo come una struttura pienamente disponibile all’uso collettivo. Per la sua posizione il Palazzo Baronale offre un panorama imperdibile sulla sottostante valle del Treja. Le acque del fiume, che scorrono nel fitto sottobosco, sono spesso disegnate da una eterea lingua di nebbia sospesa nell’aria, che lascia intuire a colpo d’occhio il percorso dell’alveo.

Il centro visite del Parco completa le strutture informative dell’Ente. Per come è organizzato consente di integrare una serie di elementi per conoscere meglio e apprezzare i caratteri del territorio, attraverso una serie di pannelli informativi (in italiano e inglese), una mostra fotografica su alcuni scorci e aspetti suggestivi del territorio del Parco, una raccolta di campioni delle essenze arboree (xiloteca) ed una di fiori e semi del Parco, oltre ad altri materiali rinvenuti e quindi in continua integrazione, quali nidi e penne di volatili, galle di insetti, ecc.  “Il centro visite rappresenta un altro elemento nel ventaglio delle offerte del Parco – sottolinea il direttore Guaita – è strutturato con molta semplicità ed è stato realizzato con costi assai ridotti, tuttavia presenta apprezzati caratteri di stimolo, che suscitano curiosità e interesse tra i nostri visitatori.”
Il centro visite è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17, il sabato dalle 15 alle 19 e domenica dalle 11 alle 19.
 




VALLE DEL TREJA, FESTA DELL'ALBERO: PROTAGONISTI I BAMBINI

Redazione

Calcata (RM) – Come ogni anno per la Festa dell’Albero, il Parco Valle del Treja – con il suo personale – ha proposto una serie di iniziative che hanno coinvolto soprattutto i bambini più piccoli delle scuole primarie. È stato divertente riconoscere gli alberi, dare loro un nome, capire i meccanismi di riproduzione e crescita. Per alcuni, sapere che le ghiande danno origine a querce maestose è stata una vera e propria scoperta. Il senso di meraviglia dei più piccoli è stata la soddisfazione più appagante per i guardiaparco e per le maestre. I laboratori della biblioteca comunale di Mazzano hanno completato la settimana di lavori dedicata agli alberi, con letture di libri illustrati, semplici e profondi nel loro significato più immediato. Alla festa dell’albero di ieri mattina, culminata con una piccola cerimonia durante la quale sono stati messi a dimora alcuni ulivi, sia a Calcata, sia a Mazzano, hanno partecipato gli alunni delle scuole dei due Comuni.

I sindaci, le insegnanti, i rappresentanti istituzionali hanno ricordato il significato della presenza degli alberi. Le parole e i gesti più spontanei sono stati comunque proprio quelli dei bambini più piccoli, dapprima titubanti e poi coinvolti nella piantumazione degli ulivi: tutti hanno voluto toccare la terra e metterne un po’ intorno alle radici. “Anche quest’anno l’esperienza più emozionante è stato leggere negli occhi dei bambini l’entusiasmo e la consapevolezza che mettendo a dimora degli alberelli ci si prende cura di un essere vivente e si compie un gesto per la natura – queste le parole del presidente del parco Gianluca Medici, che conclude – il vero senso della festa dell’albero è stato coinvolgere i più piccoli.”
 




PARCO DEL TREJA, I DIPENDENTI DELL'ENTE REGIONALE NON CE LA FANNO PIU' E SCENDONO IN STRADA A PULIRE

Redazione

Gerarchie, competenze, burocrazia: i dipendenti del Parco regionale Valle del Treja hanno detto basta a tutto questo. Non ce l’hanno fatta più a tollerare lo stato di abbandono in cui versano alcune parti del territorio e si sono attrezzati per ripulirlo, anche per le parti su cui il Parco non è strettamente competente. “Nascosto tra la vegetazione e poco visibile dalle automobili che corrono veloci, ai margini delle strade si trova di tutto – rileva il direttore del Parco Gianni Guaita – ci siamo voluti armare di pale e rastrelli e ridare dignità alla strada. Un’azione fisica e concreta, che assume una luce piuttosto radicale se vista come proposta da seguire.” Mercoledì 3 ottobre il personale del Parco, ha passato al setaccio le cunette della via Calcatese, in un tratto compreso tra Calcata e Mazzano Romano, per liberarle dall’accumulo di cartacce, plastica e rifiuti di ogni genere che si erano stratificati nel tempo. “Abbiamo portato via qualche quintale di rifiuti – aggiunge il presidente del Parco Di Giovanni – è chiaro che da soli non ce la possiamo fare a ripulire tutto, ma vogliamo dare un esempio e un segnale: noi ci siamo. Un segnale a tutti quei cittadini che giustamente sono pronti ad intervenire, a bonificare con il loro lavoro quello che la pubblica amministrazione non riesce a fare, spesso per mancanza di fondi, come nel caso del Parco. Non si tratta solo di liberare qualche sentiero, cosa pure importantissima, ma di recuperare il piacere dei nostri boschi, di camminare lungo un argine senza l’assalto delle buste di plastica, di salvaguardare la bellezza del paesaggio, il più indifeso e immateriale dei nostri beni.”
 




PARCO DEL TREJA: "SERENO VARIABILE" DEDICA ALCUNI COLLEGAMENTI ALLE CARATTERISTICHE PAESAGGISTICHE

Redazione

La puntata di sabato 15 settembre 2012 di “Sereno Variabile”, il noto programma di Rai Due dedicato alla scoperta dei tesori sparsi nella nostra penisola, ha dedicato alcuni collegamenti al Parco del Treja, alle sue caratteristiche paesaggistiche, storiche e culturali. Un’occasione per far ammirare la Valle del Treja a chi non la conosce e per ricordarla a quanti la frequentano da tempo. In  particolare si sono potuti ammirare Calcata, con i colori del suo borgo, dove è stato intervistato l’architetto Paolo Portoghesi, che “scoprì” Calcata negli anni Cinquanta; le cascate di Monte Gelato,  con le acque del fiume Treja e i cavalli; le magie di “Opera bosco”, il sito con opere d’arte realizzate che si scoprono percorrendo il bosco e che sono destinate a essere riassorbite dalla natura. Il viaggio al Treja si è concluso tra le passerelle e i ponti sospesi del “Treja adventure”, dove si può volare tra gli alberi.
 




PARCO DEL TREJA, SCOPERTA UNA NUOVA TOMBA FALISCA

Redazione

Nell’ambito dell’azione di tutela del territorio mirata al contrasto del fenomeno dello scavo clandestino, la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale ha condotto una serie di indagini nel territorio di Mazzano Romano riportando in luce una delle più antiche tomba a fossa della necropoli di Narce, risalente alla metà circa dell'VIII secolo a.C. Si tratta di uno dei più importanti centri antichi dell'Italia centrale, nel territorio abitato dalle popolazioni falische, noto per i ricchi sepolcreti che punteggiano i costoni tufacei dominanti la valle del fiume Treja. È stato scavato un monumentale sarcofago la cui chiusura era nota solo dalle descrizioni degli scavi condotti nel territorio alla fine dell'800. Sul fondo della cassa, in corrispondenza della parte inferiore del corpo del defunto, sono presenti tracce a scalpello di canali che descrivono una “Y”, realizzati probabilmente per il deflusso dei liquidi corporei che fuoriuscivano da un apposito foro. Il sarcofago, trasportato nell’antica fortezza del Sangallo a Civita Castellana, è ora collocato nel Bastione della Rotonda dove sono esposte anche altre urne e sarcofagi provenienti dal territorio di Narce e dove, al termine delle necessarie operazioni di pulitura, sarà realizzato un apparato illustrativo con immagini del ritrovamento. Ancora una volta si è rivelata preziosa la collaborazione tra la Soprintendenza e il Parco del Treja che da anni condividono obiettivi comuni di tutela e valorizzazione di questo splendido territorio, come illustrato dal Presidente del Parco Di Giovanni che sottolinea: “Il nostro territorio è quello dell’antico popolo dei Falisci, una civiltà a torto ritenuta minore. Coevi degli Etruschi, abitarono per secoli monti e valli lungo il fiume Treja – e continua – la presenza di moltissimi resti archeologici rende particolarmente ricca tutta l’area. Testimonianze che dovrebbero essere considerate per il loro intrinseco significato storico, archeologico, ambientale. Una passeggiata tra i boschi si trasforma così in qualcosa di più profondo della già godibile piacevolezza dei luoghi visitati."
 




PARCO VALLE DEL TREJA, IN FUMO 4 ETTARI DI VEGETAZIONE NEL COMUNE DI CALCATA

I primi ad arrivare i guardiaparco del Parco del Treja

 

Alberto De Marchis

Ieri mattina, intorno alle 10,30, una colonna di fumo molto evidente indicava la presenza di un incendio, in località Pizzo Piede, nel comune di Calcata. Sono arrivati per primi i guardiaparco del Parco del Treja. Hanno cominciato subito a circoscrivere il fuoco, per evitare che si propagasse. Tutto intorno cespugli e un noccioleto, all’apparenza abbandonato. Il vento, in alcuni momenti anche forte, spingeva le fiamme verso la forra, con il preoccupante rischio di propagarsi in un ambito dove l’intervento di spegnimento sarebbe stato molto difficile. I guardiaparco sono stati impegnati fino alle tre del pomeriggio. Nell’arco della mattinata sono intervenuti anche una pattuglia del Corpo della Forestale di Civita Castellana, i volontari della Protezione civile, sezione di Calcata e la Protezione civile di Sacrofano, con un grosso mezzo antincendio. In tarda mattina sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Civita Castellana, ma le fiamme a quel punto erano state quasi del tutto circoscritte. Tra i volontari che hanno partecipato alle operazioni di spegnimento, c’è stato anche il presidente del Parco del Treja, Di Giovanni, secondo il quale “l’incendio è molto probabilmente doloso, in quanto la zona è pochissimo frequentata e praticamente senza traffico automobilistico. I rischi di una accensione involontaria sono quindi ridotti al minimo. Di Giovanni continua sottolineando che “il pronto intervento dei guardiaparco è stato fondamentale per limitare l’ampiezza del fronte delle fiamme e lo spegnimento vero e proprio dell’incendio.” Il fuoco ha mandato in fumo 3 o 4 ettari di vegetazione. Nel pomeriggio sono stati eseguiti la bonifica e gli accertamenti sullo spegnimento di tutti gli ultimi focolai rimasti, nonché i rilievi per la localizzazione esatta dell’area, della sua estensione e di tutti gli altri elementi di dettaglio che servono per la cosiddetta mappatura delle aree percorse da fuoco. La somma di tutti questi elementi viene annualmente pubblicata sul sito del Parco e rimane a disposizione per le analisi e i provvedimenti conseguenti.