VALLE DEL TREJA: 4 MILA EURO AL MESE PER TUTELARE AMBIENTE E PAESAGGIO

Redazione

Calcata (RM) – “Nel 2013 ci siamo riusciti: tutelare i boschi e l’ambiente, organizzare la sorveglianza antincendio, programmare le visite guidate, stampare un giornalino, far funzionare il sito Internet, pianificare le attività di bonifica, prevenzione, studio, analisi e controllo degli ambienti naturali, tutto con 4.000 euro al mese – questa la constatazione del direttore Gianni Guaita, che continua – so che si stenta a crederlo, ma è proprio così. In bilancio avevamo circa 49.000 euro per il funzionamento del Parco, per tutto l’anno!”

Dal 2009 al 2013 le risorse disponibili dell’Ente Parco sono scese del 60%. Oggi sono meno della metà di quattro anni fa. Guardando nelle pieghe del bilancio si scopre che per la manutenzione dei sentieri, per esempio, non ci sono praticamente più risorse. In queste condizioni non rimane che rimboccarsi le maniche e tentare una manutenzione fatta in casa. Così la risistemazione dei sentieri è stata fatta grazie soprattutto al lavoro dei guardiaparco. La pulizia di numerosi siti e la bonifica delle aree sottoposte a maggiore pressione antropica hanno visto l’intervento del personale del Parco. Tutti si sono impegnati fisicamente in prima persona, senza distinzione di ruoli e gerarchie. Una mano importante l’hanno data anche le associazioni territoriali, che hanno organizzato ripetute giornate di pulizia straordinaria di vari siti.

Nonostante le notevoli decurtazioni economiche accennate, il Parco organizza ugualmente diverse iniziative, tra cui cicli di visite guidate, alle quali partecipano annualmente circa un migliaio di persone e corsi su temi ambientali. I docenti collaborano un po’ per amicizia, un po’ per spirito di servizio, un po’ perché condividono progetti che altrimenti sarebbero irrealizzabili. “Noi crediamo che discutere pubblicamente dei nostri bilanci, incluse le relative difficoltà  – sostiene il presidente del Parco Gianluca Medici – connoti l’Ente come un’istituzione aperta e sia utile per trovare soluzioni innovative, con l’adesione dei cittadini che vogliano sostenere scelte comuni.”

 




CALCATA, CONTO ALLA ROVESCIA PER IL CORSO DI RICONOSCIMENTO DELLE ERBE SPONTANEE

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Calcata – In molti attendevano il corso di riconoscimento delle erbe spontanee e adesso è realtà nel magnifico scenario di Calcata nel viterbese.

Il corso si svolgerà tra marzo e aprile 2013, presso la sede degli ufficio del Parco del Treja, nel palazzo Baronale dell’antico borgo di Calcata. L’obiettivo è quello di fornire informazioni di base per il riconoscimento di erbe spontanee commestibili ed officinali e il loro utilizzo in cucina e nella cura del corpo.Sono previsti quattro incontri in aula e tre uscite sul campo, lungo percorsi non lontani da Calcata.I docenti sono Salvatore Bozzo, medico omeopata. Franco De Santis, esperto di erbe spontanee commestibili; docente di Fitoalimurgia presso l'Accademia delle Arti Erboristiche di Roma. Marco Sarandrea, titolare dell'azienda “l'Orto del Centauro”, che produce medicamenti Fitoterapici: docente di Erboristeria tradizionale presso l'università La Sapienza di Roma.

Alla fine del corso è prevista una degustazione di piatti a base di erbe, cucinati dai partecipanti stessi. È prevista una quota di iscrizione di 40 euro, ridotta a 35 per due componenti dello stesso nucleo familiare. Per i ragazzi fino a 12 anni la partecipazione è gratuita.

Per informazioni rivolgersi al Parco allo 0761 587617 o inviare una mail a  corsoerbe2013@parcotreja.it, o al fax 0761 588951.




CALCATA, IL PERSONALE DEL PARCO DEL TREJA RIPULISCE LE CASCATE DI MONTE GELATO

"Il Parco si impegna direttamente, come sempre, organizzando un intervento speciale per bonificare l’area, anche in assenza di quei fondi regionali per la manutenzione, che purtroppo da qualche tempo non arrivano più."

 

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Calcata (RM) – Ieri 14 novembre mattina a Monte Gelato c’era il sole, non faceva freddo e le cascate erano praticamente deserte. L’acqua del Treja scorreva come sempre. Qualche raggio di sole riflesso cercava di allontanare l’umidità del fiume. Sembrava quasi che il cielo volesse accogliere l’iniziativa del Parco: infatti, al di là di competenze e burocrazia, ancora una volta tutto il personale dell’Ente ha indossato stivaloni, guanti e caschetti, impugnato rastrelli, asce e motoseghe e ha ripulito la valle. Asportato spazzatura, detriti, residui dei picnic di qualche “amante” della natura; tagliato e spostato tronchi d’albero; aperto varchi lungo il sentiero ostruito da cespugli e ramaglie. La forra senza una continua manutenzione tende a richiudersi, impedendo il passaggio lungo i sentieri che fiancheggiano il fiume. Il Parco si impegna direttamente, come sempre, organizzando un intervento speciale per bonificare l’area, anche in assenza di quei fondi regionali per la manutenzione, che purtroppo da qualche tempo non arrivano più. “Al Parco vorremmo avere maggiore capacità di intervento, con mezzi più idonei e, magari, con un po’ di collaborazione da parte di altri Enti – sottolinea il presidente Gianluca Medici – per poter intervenire celermente e sanare almeno le brutture più evidenti che incuria e disattenzione infliggono a questi posti bellissimi. Il nostro vuole essere prima di tutto un esempio, speriamo da seguire, uno sprone per non soggiacere all’indifferenza. Qualcosa la possiamo fare tutti, solo così potremo tentare di salvare la bellezza, un bene sociale che non si acquista.”