PARKINSON LAB A: JURY CHECHI AI MICROFONI DE L'OSSERVATORE D'ITALIA
Di Christian Montagna
Catania – E' cominciato lunedì 31 marzo e durerà fino a venerdì 4 Aprile, il programma Intensivo di attività motorie con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone affette dalla malattia Parkinson.
L'11 aprile sarà celebrata la giornata Mondiale del Parkinson. Sei persone affette dal morbo, in questi giorni parteciperanno ad una serie di attività intensive a Catania guidati dal testimonial, il campione olimpico Jury Chechi.
Soltanto in Sicilia circa 15 mila persone sono affette dal morbo, in Italia complessivamente 230 mila. Una patologia, questa, che colpisce il sistema nervoso centrale. La cura non è stata ancora scoperta ma gli studi effettuati dagli esperti hanno rivelato l'importanza della riabilitazione tramite attività sportive. In questi giorni dunque, assistiti h24 da un'equipe di neurologi, fisiatri, neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti e nutrizionisti i dodici partecipanti praticheranno oltre trenta ore di attività. E' proprio di queste attività ne abbiamo parlato con il testimonial per eccellenza raggiunto in un'intervista telefonica da l'osservatore d'Italia che in questi giorni si è recato sul posto per conferire un sostegno grazie alla sua attività professionale.
PARKINSON: QUEL DIRITTO DOVERE DI ASSISTENZA E QUEL MORBO CHE TI CAMBIA LA VITA
di Chiara Rai
Era un po’ di tempo che le tremavano le mani, che la sua attenzione su fatti, eventi, sul quotidiano, sembrava essere diminuita in cambio di una sorta di torpore diffuso. Quando venni a sapere che il suo sistema nervoso sarebbe degenerato a causa del Parkinson, il mondo sembrò crollarmi addosso, senza darmi il tempo di pensare a come l’avrei vista da anziana e come sarebbe cambiata la nostra vita. La immaginavo già con le mani rugose, tremolanti, la salivazione ancora più accentuata e l’incapacità di riconoscermi. Poi mi soffermavo a guardarla, con quella sua dolcezza e irrequietezza che negli studi medici avrebbero poi denominato demenza. Quando tempo dopo vidi quelle stesse mani tremanti e quella veste bianca e semplice degna di un Papa Santo, riconobbi la stessa malattia di mia madre. La stessa bontà d’animo e la stessa incapacità di muoversi, di parlare. Solo guardando i suoi occhi si poteva comprendere l'enorme sofferenza e croce che aveva sulle spalle. Giovanni Paolo II non ci ha lasciati un attimo, ha esalato il suo ultimo respiro consapevole di aver lasciato un segno all’umanità. Il suo compito sulla terra era ormai terminato, così come quello di Giuliana le cui mani non sono mai invecchiate. E’ appena passata la giornata mondiale del Parkinson. In Italia ancora non esiste, in un vero e proprio “registro” di q uesta malattia neurovegetativa. Tuttavia, secondo le ultime stime, nel nostro Paese ci sono circa 250mila persone affette da questa patologia. E la cifra, secondo gli esperti, è destinata a raddoppiare entro il 2030 a causa dell’invecchiamento della popolazione. Non dimentichiamo chi si trova in difficoltà. E’ un nostro diritto dovere assisterli.
PARKINSON: QUEL DIRITTO DOVERE DI ASSISTENZA E QUEL MORBO CHE TI CAMBIA LA VITA
di Chiara Rai
Era un po’ di tempo che le tremavano le mani, che la sua attenzione su fatti, eventi, sul quotidiano, sembrava essere diminuita in cambio di una sorta di torpore diffuso. Quando venni a sapere che il suo sistema nervoso sarebbe degenerato a causa del Parkinson, il mondo sembrò crollarmi addosso, senza darmi il tempo di pensare a come l’avrei vista da anziana e come sarebbe cambiata la nostra vita. La immaginavo già con le mani rugose, tremolanti, la salivazione ancora più accentuata e l’incapacità di riconoscermi. Poi mi soffermavo a guardarla, con quella sua dolcezza e irrequietezza che negli studi medici avrebbero poi denominato demenza. Quando tempo dopo vidi quelle stesse mani tremanti e quella veste bianca e semplice degna di un Papa Santo, riconobbi la malattia di mia madre. La stessa bontà d’animo e la incapacità di muoversi, di parlare. Solo guardando i suoi occhi si poteva comprendere l'enorme sofferenza e croce che aveva sulle spalle. Giovanni Paolo II non ci ha lasciati un attimo, ha esalato il suo ultimo respiro consapevole di aver lasciato un segno all’umanità. Il suo compito sulla terra era ormai terminato, così come quello di Giuliana le cui mani non sono mai invecchiate. E’ appena passata la giornata mondiale del Parkinson. In Italia ancora non esiste, in un vero e proprio “registro” di questa malattia neurovegetativa. Tuttavia, secondo le ultime stime, nel nostro Paese ci sono circa 250mila persone affette da questa patologia. E la cifra, secondo gli esperti, è destinata a raddoppiare entro il 2030 a causa dell’invecchiamento della popolazione. Non dimentichiamo chi si trova in difficoltà. E’ un nostro diritto dovere assisterli.