CIAMPINO ARRESTATO CARABINEIRE: TRAFFICO DI CLANDESTINI NEGLI AEROPORTI ROMANI

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

st1:*{behavior:url(#ieooui) } /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Alberto De Marchis

Forse il suo stipendio non gli bastava o forse pensava che non sarebbe mai stato scoperto, fatto sta che addirittura un carabiniere dello scalo di Ciampino favoriva in cambio di mazzette una gang di albanese, che inviava clandestini nel Regno Unito. In pratica, proprio dentro all’aeroporto Pastine di Ciampino la banda, sgominata dalla Polizia di Frontiera del Leonardo Da Vinci, poteva contare sull’aiuto di questo militare che favoriva l’espatrio illegale di clandestini, peropiù albanesi, in cambio di soldi. Arrestato con l’accusa di corruzione, ora non potrà più aiutare la banda di malfattori che adesso rischiano dai 5 a 15 anni di reclusione. Gli albanesi gestivano un traffico di clandestini dagli aeroporti romani. Le indagini degli investigatori della Polaria di Fiumicino, coordinati dai dirigenti Antonio Del Greco e Rosario Testaiuti, sono partite dall’arresto di una 30enne italiana, sorpresa mentre tentava di far imbarcare per Dublino tre cittadini albanesi, in possesso di carte d’identità italiane falsificate, utili ad acquistare i biglietti aerei. La Polizia ha subito compreso come dietro la donna si celasse una grossa organizzazione criminale, con canali ben radicati nella Capitale, che riusciva a spostare verso il Regno Unito un rilevante numero di cittadini albanesi. Analizzato il materiale sequestrato ed incrociando i dati acquisiti con migliaia di liste passeggeri, gli investigatori hanno individuato anche una serie di ignare agenzie di viaggio, dove i malviventi acquistavano i titoli di viaggio utilizzati per i loro loschi traffici. Biglietti alla mano, gli stranieri entravano nelle aree sterili degli scali romani, dove venivano venduti loro i falsi documenti. Dopo appostamenti e pedinamenti, i poliziotti hanno stretto il cerchio intorno ai trafficanti, come già detto tutti albanesi, arrestati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.