Pavia: 80 enne uccide il figlio disabile e si toglie la vita

 

di Roberto Ragone

PAVIA – Domenica mattina attorno alle 11, a  Sant’Alessio, frazione di Pavia, un anziano agricoltore, Fancesco Sali, di 80 anni, ha ucciso il figlio 50enne invalido, Carlo Alberto, e poi s’è tolto la vita con la stessa arma, una pistola regolarmente detenuta. Per l’omicidio-suicidio l’uomo ha atteso che la moglie e la badante andassero a messa. Il gesto estremo dell’anziano agricoltore è stato con tutta probabilità dettato dal fatto che, dopo la morte sua e della moglie, entrambi molto avanti nell’età, nessuno avrebbe potuto occuparsi del figlio disabile. Questo è l’ennesimo gesto di un anziano, o di più anziani, nelle stesse condizioni: il pensiero che, morti loro, il figlio rimarrà senza nessuno al mondo, e nessuno se ne occuperà come necessario.

È molto triste dover rimarcare una notizia di questo genere in un momento storico in cui l’Italia è occupata a rivolgere la sua attenzione ai cosiddetti ‘migranti’, per i quali si spendono cifre da capogiro, come ha rivelato un’intercettazione telefonica rivolta ad uno degli indagati per mafia capitale: “E’ meglio della droga” diceva Buzzi al suo interlocutore, parlando dell’accoglienza. È addirittura grottesco che tutto l’impegno del governo, in questo momento, sia rivolto all’approvazione di una dubbia riforma costituzionale, lo scopo della quale non è certamente quello dichiarato, e della quale non si sentiva la necessità, quando le priorità nazionali sono ben altre.

Una riforma costituzionale che ha visto inviare agli Italiani all’estero una ‘letterina’ a colori e con foto di Renzi e Obama che si stringono la mano, allo scopo di distorcere e condizionare in maniera eticamente scorretta il voto degli ignari nostri compatrioti, e il cui costo è risultato essere di 4 milioni di euro. Sì, avete capito bene, non è un refuso, quattro milioni di euro sperperati per vincere questa competizione che porterà l’Italia a livello di uno stato africano.

Quattro milioni – otto miliardi delle vecchie lire, per intenderci – con cui si sarebbero potute dare 200 piccole case in legno ad altrettante famiglie di terremotati. Quattro milioni di euro che si sarebbero potuti impiegare per costituire un fondo per l’assistenza agli invalidi lasciati soli, ed evitare tragedie di questo genere. Ma al nostro caro Matteo Renzi non importa che il popolo che è stato chiamato a governare abbia di queste necessità. Diciamo pure, come pare abbia detto il suo carissimo governatore della Campania De Luca, a cui in breve tempo ha destinato 11 miliardi di euro, che ‘vuole i soldi’ e ‘se ne fotte’ di tutto il resto, come riportato dal Fatto Quotidiano di qualche giorno fa in prima pagina.

Questa è la classe politica che ci ritroviamo, senza averla votata, ma solo per i maneggi poco ‘democratici’ di alcuni personaggi ben noti, a cui va tutta la nostra deplorazione. È triste vedere che una persona, arrivata ad un’età in cui dovrebbe godere un po’ di serenità e di famiglia, prenda una decisione come questa, senz’altro dettata da un’eccessiva preoccupazione, ma comprensibile, tenendo conto del paese in cui viviamo. Un paese che, appunto, parafrasando De Luca, ‘se ne fotte’ dei suoi cittadini; un paese che ‘vuole i soldi’ delle tasse, della ex-Equitalia – comunque si chiami oggi, non è cambiato nulla – ; un paese che nulla offre a chi paga le tasse; un paese che sa soltanto aumentare l’IVA sulle onoranze funebri e  aumenta il costo dei ticket sanitari, costringendo milioni di pensionati a non accedere più alle cure mediche; un paese dove la sicurezza personale è a rischio, dove le carceri straripano e non si provvede se non svuotandole, dove difendersi è diventato un reato; un paese dove gli appalti non si assegnano se non ai soliti noti, mentre le opere pubbliche necessarie al vivere civile languono; un paese in cui le forze dell’ordine sono in uno stato di impotenza, e si utilizzano i soldati per il controllo del territorio; un paese che mantiene privilegi ingiustificati a vantaggio di pochi, con le intoccabili pensioni d’oro; che, anzi, con la riforma, se passa il SI’, assegnerà un vitalizio agli ex-presidenti della Repubblica, di 600.000 euro all’anno (leggi Napolitano); con un governo totalmente fallimentare, che invoca il Nuovo Ordine Mondiale, fondato sulle ‘fantasie’ di pochi, che vuole stringerci nella morsa delle lobby di oltreoceano con il pretesto di una riforma costituzionale, targata Boschi, ma redatta non si sa da chi, perché a noi non è dato di saperlo. A meno che, visto che a Renzi una volta è scappato detto ‘la riforma di Napolitano’, non sia stato proprio lui. Questa gente, riesce a dormire la notte? Io mi auguro di no, ma non ci conto.