MAFIA CAPITALE, BUFERA IN REGIONE LAZIO: SI DIMETTE IL PRESIDENTE DEL GRUPPO PD MARCO VINCENZI

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Roma – "In merito a notizie che mi riguardano pubblicate questa mattina dagli organi di stampa, smentisco di aver presentato in Consiglio regionale emendamenti per finanziare il comune di Roma o i suoi municipi. Non corrispondono nel modo più assoluto a verità e sono destituite di fondamento, quindi, le affermazioni di Salvatore Buzzi su un mio presunto interessamento per far ricevere al municipio di Ostia 600mila euro o qualsiasi altra cifra". Lo dichiara Marco Vincenzi, presidente del gruppo del Partito Democratico alla Regione Lazio in una nota in cui annuncia le dimissioni da capogruppo. "Di conseguenza, e lo sottolineo per evitare qualsiasi fraintendimento, non possono essere stati approvati in Consiglio regionale emendamenti del sottoscritto per elargire fondi ad Ostia – sottolinea – agli altri municipi della Capitale o al comune di Roma. Ho visto due volte Salvatore Buzzi su sua sollecitazione – continua Vincenzi – e nel corso degli incontri mi aveva chiesto di intercedere per far ottenere fondi ad Ostia. Una richiesta alla quale non ho dato alcun seguito». «D'altra parte, anche il Ros dei carabinieri – prosegue – non ha trovato alcun riscontro alle affermazioni, false, di Salvatore Buzzi come è facile evincere dalle conclusioni dell'informativa dei militari dell'Arma che hanno scritto – cito testualmente – 'Allo stato delle attuali conoscenze investigative, e dal contesto delle telefonate/dialoghi intercettati, non si è in grado di indicare se …. i 600mila euro da ottenere con l'aiuto di Marco Vincenzi siano stati finanziati da parte della Regione Laziò. I carabinieri si limitano solo ad una presunzione che, lo ripeto ancora una volta, non ha alcun riscontro nella realtà dei fatti". "Per questo continuo ad essere sereno ed avere piena fiducia e rispetto nell'attività della Magistratura. Mi riservo infine di tutelare nelle sedi competenti – continua Vincenzi – la mia immagine e onorabilità, oltre che quella della Regione Lazio, da notizie palesemente false su emendamenti per favorire gli affari illeciti di mafia capitale che non ho mai presentato, come purtroppo è già accaduto leggendo questa mattina alcuni organi di stampa». «Sottolineo – conclude Vincenzi – che non ho ricevuto alcun avviso di garanzia e ribadisco di essere assolutamente estraneo da qualsiasi responsabilità. Nell'interesse del gruppo Pd alla Regione, dell'Amministrazione regionale e del Partito Democratico, rassegno le dimissioni da capogruppo ringraziando i colleghi consiglieri per la fiducia che mi hanno accordato"
 




LAZIO, CONSIGLIO REGIONALE. DI STEFANO: “IL TEMPO STRINGE. SERVE UN CONSIGLIO STRAORDINARIO IN OTTOBRE PER DISCUTERE DEL FUTURO ASSETTO ISTITUZIONALE DEL LAZIO”

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“Come Commissione chiediamo al presidente Abbruzzese di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Regionale, per discutere del nuovo assetto istituzionale del nostro territorio". Lo ha detto il presidente della Commissione Consiliare Speciale Federalismo Fiscale e Roma Capitale, Marco Di Stefano, durante la riunione di oggi in Consiglio Regionale in cui si è discusso dell'assetto istituzionale del territorio laziale alla luce dell’ultima legge sulla Spending Review. "In questo modo – ha proseguito Di Stefano – intendiamo rimpossessarci del nostro ruolo politico ed evitare che il Consiglio venga scavalcato, come già successo in passato, nella discussione di un tema estremamente importante come il nuovo assetto della Città Metropolitana e delle Province. Bisogna aprire una discussione politica a 360 gradi e coinvolgere le forze politiche di tutta la Regione". "Al di là degli effetti preoccupanti che ha prodotto sulla sanità e sulla indeterminatezza per il destino delle società in house degli enti locali – ha continuato Di Stefano – la Spending Review ha delineato con più precisione i nuovi assetti territoriali e l'istituzione della Città metropolitana di Roma". "Entro il 2 ottobre – ha spiegato – il Consiglio delle Autonomie Locali dovrà presentare alla Regione la sua proposta di riordino delle Province. Lo stesso dovrà fare la Regione con il Governo entro il 24. L'esecutivo, poi, con atto legislativo eseguirà il riordino delle Province e la ridefinizione dell'ambito delle Città Metropolitane. Fra queste due date ci deve essere una discussione in Consiglio Regionale, in cui le forze politiche si dovranno assumere le loro responsabilità. Personalmente credo che non ci siano molti spazi di manovra: ci saranno una Provincia del nord e una del sud, oltre all’area metropolitana di Roma. Dobbiamo discutere, però su quali poteri delegare alle nuove istituzioni, per correggere gli squilibri e non creare cittadini di serie A e di serie B. La cosa importante è comunque che si agisca subito, perché i tempi sono stretti".