MARINO, CEMENTIFICAZIONE DIVINO AMORE: REVOCARE SUBITO GLI ATTI DELLA POLVERINI

Redazione

Marino (RM) – "No alla cementificazione del Divino Amore", lo dice a gran voce il Pd di Marino tramite la segretaria Franca Silvani. Ecco la nota: 

Come Partito Democratico di Marino abbiamo oggi inviato ai Consiglieri del PD del Lazio, al Presidente della Regione Lazio Zingaretti ed al Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori una proposta di mozione per chiedere che vengano revocati gli atti adottati dalla Giunta Polverini sul Divino Amore.

Un altro scempio edilizio che non è sopportabile. Dopo la devastante gestione della variante generale al PRG, il duo Palozzi-Polverini vuole mettere le mani in una delle aree più pregiate a ridosso dell'Appia Antica.

Ora basta, non è più sopportabile che si continui a devastare un territorio importante come l’Agro Romano sommergendolo di  cemento e di asfalto! Si continua in questa folle corsa alla edificazione!

Il centro sinistra ed il Partito Democratico hanno un’altra visione del territorio rispetto alla Destra ed è per questo che occorre dimostrare con i fatti questa differenza. Questo non significa zero sviluppo ma al contrario significa tornare a far vivere i propri territori riqualificando l’edilizia esistente e sviluppando le vocazioni locali. E’ questo il metodo per creare nuova occupazione e lavoro.

Chiediamo inoltre alla Regione Lazio e al Presidente Nicola Zingaretti di valutare con attenzione anche le 16 varianti urbanistiche adottate e fortunatamente non ancora approvate che, tutte insieme, rappresentano una ulteriore e non meno devastante azione di aggressione al territorio.

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CECCANO, PD: IL CIRCOLO DEVE RIPARTIRE DAI GIOVANI

Redattore

Ceccano (FR) – “E’ giunto il momento di aprire il partito e renderlo luogo di dialogo sano e costruttivo. Constatare che nel PD di Ceccano la discussione si basa solo ed esclusivamente su vicende interne, con un dibattito peraltro poco comprensibile alla città, è avvilente per il sottoscritto e per tutti coloro che continuano a sostenere il Partito Democratico. Per superare questa fase di incertezza l'unica soluzione è indire quanto prima un congresso straordinario per eleggere un nuovo gruppo dirigente che porti il partito fuori da questa fase di stallo aprendo a forze nuove e vitali le porte del nostro circolo".

Ha le idee chiare Mario Maura, membro della commissione provinciale di garanzia, che preoccupato per le condizioni del circolo PD suggerisce la strada di un congresso straordinario per dar vita ad un nuovo gruppo dirigente in grado di rendere il circolo di Ceccano dinamico e presente tra i cittadini riservando un ruolo primario ai giovani. Condizione propedeutica al congresso è però, secondo Maura, la riapertura del tesseramento. "Sono tante le persone – spiega Maura – soprattutto giovani, che oggi sentono la necessità di partecipare  e confrontarsi sulle tematiche che interessano il territorio, ed è a costoro che il partito deve guardare, superando una volta per tutte la chiusura e l'autoreferenzialità del partito, recuperando quel rapporto fondamentale con i cittadini che nelle ultime consultazioni elettorali hanno visto nel PD un elemento di fiducia ed innovazione. Apriamo – conclude Maura – tutti i canali per la crescita e la tutela della democrazia all'interno e all'esterno del circolo".




FIUMICINO: LA GRANDE RIMONTA DI MONTINO, NUOVO SINDACO DELLA CITTA'

Redattore

Fiumicino (RM) – Esterino Montino, senatore del Pd, è il nuovo sindaco di Fiumicino. Ha ribaltato i pronostici dei giorni pre-ballottaggio. Solo 10 giorni fa, aveva oltre dieci punti di svantaggio rispetto all’avversario del centrodestra Mauro Gonnelli, ex presidente del consiglio di Fiumicino, 35,96 per cento di voti il primo contro i 46,40% del secondo. Dalle urne del ballottaggio il colpo di scena: Montino ha incassato oltre il 52 per cento delle preferenze contro le circa 47 per cento di Gonnelli.

Complimenti arrivano anche dal senatore Carlo Lucherini (Pd): "Un risultato – ha detto – molto positivo quello del Pd nei ballottaggi. Oltre alla grande vittoria di Ignazio Marino a Roma, anche Esterino Montino ha vinto a Fiumicino ottenendo un ottimo risultato.  Anche a Nettuno vittoria del centrosinistra con Alessio Chiavetta. Voglio congratularmi con i neoeletti per l'esito delle votazioni e augurare un buon lavoro.




FROSINONE E ANAGNI: I VESCOVI LOPPA E SPREAFICO INVITANO A REAGIRE CONTRO LA CRISI

Redazione

Frosinone – “L’appello alto e forte dei Vescovi Loppa e Spreafico impegna la responsabilità di ciascuno di noi”. Così il Senatore Francesco Scalia commenta l’invito dei Vescovi di Frosinone ed Anagni a reagire contro la crisi.“La Valle del Sacco – continua – sta vivendo al contempo la crisi di un’industria matura, che tende a spostare in altre aree del mondo, con minori costi, le proprie unità produttive e le conseguenze del degrado ambientale che proprio quella industria ha causato. Oggi dobbiamo sostituire l’industria che se ne va con nuovi insediamenti industriali, ad alto contenuto di innovazione tecnologica ed eco-compatibili, e dobbiamo bonificare il bacino del fiume Sacco. Fondamentale, perché possano essere conseguiti questi obiettivi, è che da un lato si ottenga dal Ministero dello Sviluppo Economico il riconoscimento dell’area industriale di Frosinone quale area in situazione di crisi industriale complessa, ai sensi del decreto “crescita”, dall’altro, che il Bacino del Fiume Sacco torni ad essere sito di interesse nazionale ai fini della bonifica. Quanto al primo profilo, ho illustrato al Senato giovedì scorso un apposito ordine del giorno che ha ottenuto i pareri favorevoli dei relatori del disegno di legge al quale afferisce. Ciò è preludio di un parere favorevole del Governo e, quindi, di un’approvazione da parte dell’aula martedì prossimo. L’ordine del giorno impegna il Governo a riconoscere Frosinone quale area in situazione di crisi industriale complessa e ad adottare, d’intesa con i soggetti pubblici e privati interessati, un apposito progetto di riqualificazione industriale dell’area che, con le risorse dell’apposito “Fondo per la crescita sostenibile” e le altre messe a disposizione dalla Regione, favorisca investimenti produttivi di carattere innovativo, la riqualificazione dell’area, la formazione del capitale umano, il recupero ambientale e la realizzazione di infrastrutture funzionali agli interventi. Quanto al secondo profilo, ho presentato al Ministro dell’Ambiente un’interrogazione finalizzata ad ottenere il superamento del decreto, dell’ex ministro Clini, che ha declassato il bacino del fiume Sacco da sito di interesse nazionale a sito di interesse regionale, mettendo a rischio le risorse necessarie per la bonifica”.
 

“La crisi che stiamo vivendo –conclude Scalia- se affrontata, così come chiedono i Vescovi, con lungimiranza e coesione, può rappresentare occasione di un nuovo sviluppo del nostro territorio, più rispettoso dell’ambiente e della dignità della persona”.




FROSINONE TELECOM: NO ALLA CHIUSURA DELLA SEDE NEL FRUSINATE

Redazione

Frosinone – In tempi di crisi economica, anche Telecom taglia le proprio sedi, a rischio quella del Frusinate.  “La priorità è la tutela dei livelli occupazionali e il mantenimento della sede nel capoluogo per evitare lo smantellamento dei servizi presenti sul territorio”.

Così il Senatore Francesco Scalia interviene a sostegno dei lavoratori del 187 di Frosinone dopo la presentazione del piano di riordino aziendale Telecom che prevede la chiusura di 40 sedi provinciali, tra cui quella di Frosinone.

“Non possiamo accettare – continua Scalia – questa logica di tagli indiscriminati che, con la chiusura della sede di via Valle Fioretta, provocherà la perdita di 40 posti di lavoro. A Frosinone le operatrici sono per la maggior parte donne e non si può proporre loro un trasferimento nella capitale o il telelavoro in quanto tale ipotesi non tiene conto delle loro esigenze di gestione familiare.

Trovo molto più condivisibile la proposta delle organizzazioni sindacali su un trasferimento del servizio in uno stabile diverso che comporterebbe una effettiva riduzione dei costi d’affitto”.

“E’ necessario – conclude Scalia – ricercare ogni possibile soluzione che possa evitare l’ennesima chiusura nel nostro territorio. Bene l’impegno del Prefetto ma è indispensabile che anche la Provincia e la Regione si attivino  presso i vertici aziendali convocando con urgenza un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per mediare in questa difficile vertenza”.




CASTELLI ROMANI: L'AREA DEL PARCO REGIONALE NON SI TOCCA

A. De Mar.

Castelli Romani (RM) – Non si placano le reazioni politiche rispetto alla proposta di riperimetrazione del Parco Regionale dei Castelli Romani. Quest'area protetta potrebbe essere rivoluzionata da una Valutazione Ambientale Strategica criticata sul nascere.

“La nuova proposta di riperimetrazione del Parco Regionale dei Castelli Romani è subdola e illegittima, va fermata -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.- Ci sono infinite sentenze del TAR, confermate dall'ultima di pochi mesi fa del Consiglio di Stato, che hanno sancito in modo cristallino che il perimetro del parco è quello stabilito con la delibera del 1998 e che le norme di salvaguardia sono quelle della legge istitutiva del 1984 e non sono soggette a decadenza. Che senso ha, allora, che lo stesso Ente parco ipotizzi subdole procedure di valutazione ambientale strategica per un intervento che anche un bambino capisce avrebbe un impatto negativo sul sistema ambientale? E con quali soldi pubblici sono stati affidati studi così inutili? Sono domande importanti, che nei prossimi giorni diventeranno oggetto di richieste precise alle istituzioni competenti, per impedire per l'ennesima volta la scucitura dal parco di territori importanti. Più in generale, spiace davvero constatare che dopo quasi trent'anni dall'istituzione, ancora non si capisca il valore dell'area protetta ai castelli, che ha salvato una dei territori più belli del Lazio dalla completa cementificazione, conservandone quelle parti boscate e lacustri che caratterizzando quel paesaggio raccontato da poeti e scrittori di tutto il mondo.”

E' infuriata Legambiente contro la nuova proposta contenuta nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per la riperimetrazione del Parco Regionale dei Castelli Romani. Le analisi contenute nel testo del Rapporto preliminare, fanno disgraziatamente affermazioni del tutto fasulle, come quella ormai solita quanto desueta circa la presunta superficie massima per le aree protette a scala provinciale, in palese contrasto con la normativa nazionale in materia. Ha dell'incredibile, poi, l'ipotesi di eliminare dal perimetro del parco il bosco di castagno a ridosso del Monte Artemisio, parte di un Sito di Interesse Comunitario (SIC), giustificata dalla tipologia di specie presenti che non sarebbero autoctone mentre quel paesaggio fa parte del territorio da secoli e ed è SIC proprio in virtù dell’eccezionalità delle caratteristiche naturali.

“ Basta con questa farsa, è senza fondamento la proposta di tagliare 2.300 ettari dai 15.000 totali del perimetro del parco -conclude Parlati-. Le aree del lago Albano e di quello di Nemi non si toccano, così come il Monte Artemisio, le Piagge di Nemi e il Vallone tempesta, il Bosco del Cerquone, i campi di Annibale, i pratoni del Vivaro. Il parco torni a occuparsi con impegno delle attività di conservazione della natura, di salvaguardia di un'area protetta che negli ultimi anni ha visto un incredibile sviluppo urbanistico. Dal canto nostro, segnaleremo alla Commissione Europea la proposta, visto che le istituzioni di Bruxelles stilano un rapporto di verifica periodico sullo stato di ratifica ed efficacia della Direttiva VAS, il cui principio guida è quello di precauzione.”

Insorge anche il Pd

“La proposta di riperimetrazione del parco regionale dei Castelli romani è scellerata, ha alcun senso, se non quello di consegnare 2.300 ettari agli interessi locali di chi vorrebbe colare nuovo cemento su un’area verde di enorme valore paesaggistico – dichiara Cristiana Avenali, candidata alla Regione Lazio nel listino Zingaretti-. L’area interessata dal taglio, includerebbe il bosco di castagno del Monte Artemisio decretato dalla Comunità europea quale Sito di Interesse Comunitario (SIC). Gli uffici della Regione Lazio debbono fermare subito la procedura relativa alla Valutazione Ambientale Strategica, che presenta notevoli e gravi carenze dal punto di vista tecnico, scientifico e normativo, è in palese contrasto con le precise espressioni degli organi della Magistratura Amministrativa e non può quindi essere considerata un punto di riferimento per nessuna valutazione.”

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MONTE ROTONDO, PRONTO SOCCORSO AL COLLASSO: SI RISCHIA LA CHIUSURA!

Redazione

Monte Rotondo (RM) – "Con un "colpo di coda" il centro destra regionale mette a segno un' altra delle sue sconsiderate stoccate. – dichiara il candidato al senato Pd Carlo Lucherini –  Due infermieri del SS Gonfalone di Monterotondo sono stati trasferiti a Tivoli. Nonostante dimissionaria da mesi, la giunta Polverini, in piena campagna elettorale, assesta un nuova stangata, stavolta al Pronto Soccorso, con il subdolo obiettivo di chiudere un ospedale che insiste su un bacino d'utenza di circa 200 mila persone. Si vuole dar seguito, senza dichiararlo apertamente, a quel decreto in cui rientra anche la declassazione del nosocomio di Monterotondo, decreto in cui l'ospedale eretino è stato inserito per errore, per ammissione della stessa ex presidente Polverini.

Quel decreto, infatti,  era fondato su dati sbagliati: in realtà – prosegue Lucherini – gli accessi annui dell'ospedale di Monterotondo erano (e rimangono tuttora) molto più alti rispetto a quelli indicati, con interventi di pronto soccorso che raggiungevano la quota di 27mila: ben al di sopra dei parametri indicati dallo stesso decreto.  Purtroppo a far le spese di questa politica dissennata saranno i cittadini che non potranno più contare su un presidio di pronto soccorso indispensabile, sia per il cospicuo bacino d'utenza, sia perché situato al crocevia di grandi arterie come la Salaria, la Tiberina, la Nomentana e la stessa Autostrada A1  quasi quotidianamente teatro di incidenti con feriti bisognosi di cure.

Se il centrosinistra vincerà le elezioni, proseguirà con il progetto che era stato varato nella legislatura precedente. Quello della realizzazione di un nuovo ospedale nella Valle del Tevere che possa rispondere alla domanda di sanità pubblica di una vasta area che va dalla Flaminia, alla Tiberina, Salaria e Nomentana fino al IV municipio di Roma. Nel frattempo occorre fermare l'emorragia di personale dal SS Gonfalone ad altre strutture, causata dalla dissennata politica del centrodestra".

 




ROMA, NON STACCHIAMO LA SPINA AI DIALIZZATI

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Alberto De Marchis

Roma – Ben 9000 italiani l'anno entrano in dialisi. Eppure si fa fatica a tenere in piedi i centri per dializzati. L’ambulatorio di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale San Giovanni di Roma, uno dei più grandi complessi ospedaleri della capitale, è a rischio: da gennaio ad oggi si è passati da sei medici a tre. Come se non bastasse, la Regione non paga e il centro dialisi Diagest rischia di chiudere.

Sono 79 i pazienti che svolgono la dialisi tre volte alla settimana che potrebbero ritrovarsi dall'oggi al domani senza assistenza. «Ho predisposto un ordine del giorno per sollecitare i pagamenti della Regione Lazio e della Asl Roma A al centro Diagest. Senza l'arrivo dei crediti arretrati, il centro rischia la chiusura», dice il consigliere capitolino Pd Dario Nanni.

«Condivido la preoccupazione lamentata dai pazienti del centro dialisi Diagest. Rappresenta un'ennesima e drammatica problematica alla quale è necessario far fronte per evitare che 79 persone vivano l'incognita di non poter ricevere cure determinanti per la loro sopravvivenza», sostiene il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese, che prosegue: « La Regione non lascerà per strada una struttura che eroga un servizio così determinante per la vita di questi pazienti».

Intanto ha aperto da due giorni a Fiumicino l’ambulatorio accreditato di emodialisi Only Dialysis s.r.l. in via Giovanni Cena, 29. Tredici più 2 i posti dialisi che nelle intenzioni dovrà accogliere tutte le persone di Fiumicino e zone limitrofe che oggi effettuano l’emodialisi lontano da casa, ma anche offrire l’accoglienza per periodi di vacanza al mare. Il centro realizzato e atteso da anni è passato per una complessa procedura amministrativa e legale. L’associazione “Malati di Reni” ha sempre seguito questa vicenda. Responsabile della struttura è il Dottor Giorgio Di Vasta.

Sembra anche avviarsi ad una soluzione condivisa tra ASL, Regione e Proprietà la vicenda del centro dialisi di Villa dei Pini ad Anzio, dopo un ulteriore scambio di lettere la Direzione della ASL RM H prende atto della volontà degli uffici regionali di ripristinare l’accreditamento del 9 + 2 posti dialisi attivi, e proroga l’autorizzazione per i medici ospedalieri ad operare presso la struttura fino al 15 gennaio prossimo, nel frattempo, si effettuano le verifiche necessarie da parte della ASL e gli atti amministrativi da parte della Regione, per il ripristino dell’accreditamento sospeso al momento dell’istituzione dell’Unità di Dialisi Decentrata.




LAZIO COTRAL, 500 MILIONI DI EURO DA AVERE DALLA REGIONE: DISSERVIZI AL CAPOLINEA

Redazione

Roma – Ancora i disservizi Cotral al centro del mirino. “La società ha dichiarato che i disservizi e i continui disagi che i pendolari del Lazio vivono quotidianamente sono una conseguenza dello stato drammatico delle casse di Cotral che vanta nei confronti della Regione Lazio un credito pari a 500 milioni di euro. La Giunta Polverini a tal riguardo aveva assunto precisi impegni, che credo sia il caso di concretizzare per permettere a studenti e lavoratori di usufruire di un servizio degno ed efficiente”.  A dichiararlo il consigliere regionale del PD, Francesco Scalia, che intervenendo a sostegno dei pendolari della provincia di Frosinone, sollecita la Regione a rispettare gli impegni presi erogando i fondi spettanti alla società Cotral.  “I disagi vissuti quotidianamente dai pendolari frusinati – aggiunge – continuano ad essere ignorati dalla Regione Lazio, presa in ostaggio da una Presidente dimissionaria e completamente disinteressata dei problemi dei cittadini. Quindi – conclude – visto che per ora la Polverini non ha nessuna intenzione di lasciare il palazzo, potrebbe occuparsi di questa situazione e garantire agli studenti e ai lavoratori di questa provincia un servizio migliore di quello attuale che consenta loro di raggiungere i luoghi di lavoro o di studio con puntualità e senza stress!”.




ROMA SCUOLE, ANCORA UN'ALTRA MAZZATA CON IL NUOVO BILANCIO COMUNALE. IL PD CHIEDE STIPENDI DIGNITOSI PER GLI INSEGNANTI

Alberto De Marchis

Roma – La scuola sempre più sofferente, previsti ancora tagli e a rischio i cibi biologici nelle mense.

“Le notizie di oggi ci dicono che molte scuole di Roma stanno letteralmente cadendo a pezzi, tra degrado, sporcizia e cedimenti strutturali. Non osiamo immaginare cosa succederà con l’approvazione del bilancio ‘lacrime e sangue’ che la giunta Alemanno sta per approvare, che lascerà in eredità macerie dal punto di vista delle politiche sociali”. Lo scrive sulla sua pagina facebook Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi.

“Tagliare sulla scuola significa pesare ancor più sulle famiglie, già martoriate dalle tasse, e significa tagliare il futuro. Inoltre, con il nuovo appalto sulle mense scolastiche, potremo dire addio al biologico”.


Anche il Partito democratico invece è pronto a dare battaglia sul fronte della scuola. "Vanno soppresse  le norme della legge di stabilità che danneggiano la scuola, la qualità della didattica e la vita lavorativa degli insegnanti", afferma Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd. "Abbiamo fatto proposte chiare – sottolinea – su dove andare a prendere le risorse per fermare i tagli al bilancio dell'istruzione: spesa corrente rimodulazione del ministero della Difesa, fondo per la vendita degli immobili di Stato e fondo Catricalà. Proprio perchè la scuola ha fame di innovazione e di qualità, occorre tornare a investire, restituendo il maltolto alla più grande istituzione democratica del Paese. Serve anche maggiore stabilità e stipendi dignitosi per gli insegnanti, per questo chiediamo al governo l'impegno nel trovare le risorse per gli scatti degli stipendi".




INCHIESTA FINMECCANICA. SCAJOLA: "DI QUESTA STORIA NON SO NULLA, SONO SERENO!"

Redazione

Italia – ''Di questa storia non so nulla. Ma nonostante tutto credo ancora nella giustizia. Mi metto a disposizione della magistratura. Subito''. Cosi' Claudio Scajola, ex ministro allo Sviluppo Economico, indagato nell'ambito dell'inchiesta Finmeccanica per corruzione internazionale per un presunto ruolo di mediazione nell'affare delle forniture dell'industria italiana in Brasile, intervistato dal quotidiano ''La Repubblica''. Mai sponsorizzato Fincantieri? ''L'ho fatto con tutte le nostre imprese – spiega -, grande, medie, piccole. E' stato il mio lavoro per due mandati, ne sono orgoglioso. L'export e' quello che tiene in piedi la nostra industria. Dobbiamo tutelare e promuovere le nostre eccellenze, soprattutto all'estero. Il Brasile e' un paese in crescita, la concorrenza di Usa e Germania era fortissima''.

Sull'ipotesi che siano girate tangenti, Scajola afferma di non poter sapere ''quali siano le strategie delle aziende".

Per quanto mi riguarda, tutto si e' svolto regolarmente. Ho spinto perche' vincesse un'azienda italiana, alla luce del sole. E poi, se davvero ci fossero state delle trattative anomale, crede che lo avrebbero fatto sapere ai ministri coinvolti?''.

La gente, dice ancora, ''scherza quando dico 'a mia insaputa'. Ma io dimostrero' che ho ragione. Anche in questo caso. In passato ho dato le dimissioni da ministro senza essere ancora indagato. Era un segno di rispetto per le istituzioni, e' stato interpretato come un'ammissione di colpevolezza. Che tristezza''. Infine, una parola sul Pdl: ''C'e' chi utilizza il 'fuoco amico''' e in casa nostra ''si getta del fango per minacciare: 'Levati, che in quel posto mi ci metto io''. Insomma, ''quella del Pdl e' una faida che fa male. Non ne posso piu'. Da due anni lavoro a un partito progressista e riformista. E ora anche un libro: lo intitolero' 'A mia insaputa'''. (Fonte: Asca)